
Rivolto agli insegnanti del secondo ciclo della scuola primaria, questo libro vuole porsi come uno strumento didattico agile per un primo approccio allo studio del verbo in italiano. Nello specifico, viene approfondito lo studio dei tempi dell'indicativo e del loro uso in testi narrativi e viene avviata la riflessione sulla sintassi a partire proprio dall'analisi del verbo, come suggerisce la grammatica valenziale. Il metodo proposto integra l'approccio induttivo e quello deduttivo, offrendo sempre agli alunni esempi di lingua viva tratti dai reali contesti d'uso.
Il volume propone una serie ragionata di pratiche operative inerenti alla letto-scrittura attuate nel Laboratorio di educazione linguistica della facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Udine. Le proposte didattiche, indirizzate a coloro che operano nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, offrono un'opportunità di riflessione sui nodi portanti dell'educazione linguistica nel delicato momento in cui il bambino si avvicina alla scrittura.
Pensato come guida di riferimento soprattutto per docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, il volume indica le potenzialità didattiche delle nuove tecnologie e dei visualizzatori di immagini dall'alto che offrono importanti risvolti in chiave geografica. Utile sia per la linearità con cui vengono illustrati gli aspetti teorici e tecnici sia per le particolareggiate esemplificazioni, supportate da numerose immagini, il volume accompagna gli insegnanti in un viaggio virtuale con i propri allievi.
Saper usare l'italiano nelle varie situazioni comunicative della vita è una questione complessa. Bisogna iniziare a esercitarsi sin dai primi anni di scolarizzazione e non smettere mai. In questo libro, attraverso un divertente gioco dell'oca linguistico, i bambini imparano a dare informazioni, a riprodurre dialoghi, a leggere comunicati, a raccontare ondine o riscrivere storie, a individuare errori linguistici e altro ancora.
Un percorso nella didattica della matematica: in questo momento storico, nel quale è possibile essere in contatto in tempo reale con ogni punto del pianeta semplicemente digitando su una tastiera, si deve offrire agli alunni la possibilità di allargare i propri orizzonti per una visione globale che dilati la loro esperienza. Si può "usare" la matematica per progettare veri e propri viaggi, per scoprire come i compagni che provengono da altri luoghi abbiano interessanti patrimoni culturali da condividere e per realizzare itinerari tra fantasia e realtà nella storia, nella geografia, nella natura, tra miti e leggende nel mondo di internet.
Dallo zero all'infinito, dal vuoto nella scienza dei quanti ai buchi neri e all'ipotesi della "creazione dal nulla". È il "niente" il soggetto del saggio di John Barrow. Con un approccio accessibile, che abbraccia cosmologia e religione, letteratura e matematica, fisica e scienza della relatività, Barrow dipinge un "affresco del nulla", su cui paradossalmente c'è ancora molto da comprendere e scrivere.
Secondo il racconto dei Vangeli, Gesù, dopo l'Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l'orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica Gesù ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell'esperienza straziante del tradimento e dell'abbandono. Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il più fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c'è Dio, ma solo l'uomo. È lo scandalo rimproverato a Gesù: aver trascinato Dio verso l'uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua più radicale inermità. In primo piano c'è l'esperienza dell'abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell'uomo.
"Il capolavoro sconosciuto" di Honoré de Balzac rappresenta un vero e proprio mito letterario, che ha tra l'altro suscitato riflessioni ed emozioni profonde nelle menti di numerosi protagonisti del Novecento. In effetti da Cézanne a Picasso, da Hofmannsthal a Rilke, da Henry James a Benedetto Croce, da Ernst Robert Curtius a Italo Calvino, molti sono gli interpreti che hanno meditato su questo testo, concentrandosi sul suo protagonista, il pittore Frenhofer, un genio quanto mai travagliato che sembra profetizzare l'astrattismo e l'informale. E se "Il capolavoro sconosciuto" può considerasi una sorta di tragedia della pittura contemporanea, il racconto "Pierre Grassou" che viene pubblicato qui di seguito, ne rappresenta l'amara commedia.