
Portata nel 1347 da una nave proveniente dall'Oriente, la peste fu per secoli il grande spauracchio della società europea. La medicina non ne riconosceva le cause e non sapeva porre argini efficaci al contagio diversi dall'isolamento dei malati e dalla quarantena. L'epidemia causava un collasso nella vita della comunità, ogni attività era rallentata o arrestata, provocando risentimenti nelle popolazioni che mal si adattavano alle restrizioni. Al centro di questo studio è un borgo fiorentino al tempo dell'epidemia del 1630. Abitato da gente "rubestica e ribelle", le vicende di Monte Lupo consentono di ricostruire il clima di un paese spaventato dal morbo, i primi passi di una politica sanitaria e di una scienza che tentava di emanciparsi dalla religione.
Nella "Storia delle biblioteche in Italia" (2002) il capitolo sulla situazione attuale, intitolato "Le biblioteche italiane oggi", è quello maggiormente utilizzato nei corsi ed è parso opportuno metterlo a disposizione anche in forma autonoma. Per l'occasione il testo è stato rivisto e aggiornato. Presentando una storia istituzionale delle biblioteche a partire dagli anni Settanta, da quando cioè la nascita del Ministero dei Beni culturali e l'avvio delle Regioni ha portato una serie importante di cambiamenti nel regime delle biblioteche, il volume costituisce un testo utile per gli studenti di biblioteconomia.
La Bibbia non è un testo facile: in quanto "parola dell'uomo" va inserita nel suo contesto storico-culturale, e nel lento processo di redazione e trasmissione del testo fino alla costituzione dell'elenco ufficiale, o cànone, dei libri biblici; in quanto "parola di Dio", libro sacro dell'ebraismo e del cristianesimo, impone seri approfondimenti per adeguare il suo messaggio perenne alla sensibilità dell'uomo d'oggi. L'autore di questo Breve corso introduttivo, docente di teologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intende offrire una solida base per la conoscenza della Bibbia e rispondere, in modo ordinato e completo, ai numerosi interrogativi del lettore moderno
Una guida per progettare, insegnare, valutare secondo le nuove Indicazioni nazionali, che cambiano profondamente le tre principali azioni che caratterizzano il compito dell'insegnante: la progettazione, l'azione didattica, la valutazione. La progettazione non ha più il compito di applicare programmi nazionali, ma di interpretare, attraverso il curricolo di scuola, le esigenze e le attese di una specifica comunità sociale. L'azione didattica assume ora la prospettiva delle competenze per interpretare gli apprendimenti attesi nel primo ciclo di istruzione e, di riflesso, i processi di insegnamento e valutazione affidati alla scuola. La valutazione, insieme all'autovalutazione, costituisce la condizione decisiva per il miglioramento delle scuole e del sistema di istruzione.
La famiglia, così come s'è venuta costruendo nella modernità, appare in crisi per motivi sociali e culturali: da luogo di formazione di individui che si riconoscono in una continuità generazionale è diventata spazio di conflitti dove si smarriscono le identità dei figli e dei genitori. Una trasformazione su cui la filosofia ha a lungo riflettuto - da Kant a Hegel, alla Scuola di Francoforte... - e i cui momenti essenziali sono qui ricostruiti con cristallina chiarezza. Ma la famiglia - nella sua essenza, di educazione al mondo - non resta un ideale necessario per qualsiasi società? Una domanda che l'autore declina dal punto di vista del personalismo, mostrando una tensione etico-religiosa nella vita famigliare che si fonda sulla libertà della persona. Libertà che è il fondamento stesso della famiglia, con i rischi che la libertà porta con sé. Un rischio che è l'eredità imprescindibile della tradizione cristiana e che la pone all'altezza delle sfide, inedite, del presente.
Siamo sempre più vulnerabili perché soggetti a una doppia fonte di incertezza: l'incertezza che ci viene dalla precarietà del mercato e l'incertezza che ci viene dalla politica per la sicurezza. In un saggio breve, una riflessione inedita e chiarificatrice sul rapporto tra individuo e potere. A essere in gioco è infatti la libertà perché il potere risiede oggi tanto nella possibilità di decidere la flessibilità altrui, quanto nella possibilità di decidere i modi con cui rendere sicuri gli individui. Questo doppio registro del potere attiva due logiche contraddittorie che mettono a repentaglio sia la globalizzazione che la democrazia. Paolo Ceri è professore ordinario di Sociologia all'Università di Firenze.
Questo libro non vuole essere un trattato di teologia sulla spiritualità del Sacro Cuore ma un semplice aiuto a chi vuole approfondire la propria vita cristiana percorrendo quella via semplice e bella" alla quale il titolo allude, una via tracciata dai Comandamenti cui è dedicata la terza parte dell'opera. " La prima parte del lavoro è dedicata alla persona stessa di Gesù. Nella seconda si passa all'orazione, presentata in alcune delle sue forme più note. Per finire con la legge morale che esprime un nuovo modo di vivere la nostra umana esistenza. Questi tre aspetti: Il Cuore di Cristo, l'orazione e la via sapienziale dei Comandamenti, si intrecciano e si rinviano reciprocamente, in un circolo virtuoso che viene da Dio e a Lui riconduce.
Oggi i protestanti, con cattolici e ortodossi, costituiscono una delle tre grandi componenti del cristianesimo mondiale, eppure sono una realtà poco conosciuta dagli italiani. Il ricco pluralismo interno che fin dalle origini caratterizza il mondo protestante spesso disorienta chi lo osserva con occhi cattolici. Luterani, chiese riformate, anglicani, metodisti, battisti, pentecostali: che cosa hanno in comune e che cosa li distingue? Il volume presenta la storia e i principi dottrinali fondamentali del protestantesimo mettendone in luce le pulsioni critiche e riformatrici, l'attivismo in campi diversi da quello religioso, come l'economia, la politica, il sociale, l'istruzione. Tra le correnti che lo attraversano sono analizzate anche quelle più radicali e conservatrici. Un piccolo quadro del protestantesimo in Italia chiude il volume.
Con un bilancio di 280 miliardi di dollari e più di 10.000 dipendenti, la Banca mondiale è l'istituzione leader nella lotta alla povertà, eppure molti la accusano di aggravare il divario tra paesi ricchi e paesi poveri. Poche istituzioni scontano una percezione pubblica così distante dalla loro "missione". A cosa si deve questo scarto? Alla mancanza di informazione sul suo operato? All'inadeguatezza della Banca di fronte a un contesto mondiale in rapida evoluzione? O al prevalere, nella sua agenda, di interessi diversi da quelli dei paesi più poveri? In questo volume la storia, gli obiettivi, il funzionamento, e - attraverso esempi concreti - i successi, i limiti, le ipotesi di riforma della principale istituzione internazionale nel campo dello sviluppo.
Seconda opera del progettato ciclo dei "Vinti", dopo i "Malavoglia", "Mastro-don Gesualdo" è un romanzo di costume. La parabola di Gesualdo Motta che da "mastro" (muratore) diventa "don" (ricco borghese) descrive il fallimento di una vita tutta dedita al culto della "roba", ma completamente aliena da affetti genuini e sinceri. Nel sovrapporsi chiassoso di voci che incrinano ogni valore sociale Verga sembra aver individuato il ritmo espressivo di un'umanità condizionata dal denaro e condannata alla solitudine. È una condizione di cui i personaggi non hanno coscienza, e questo fa di "Mastro-don Gesualdo" il primo romanzo italiano dell'alienazione borghese.
La parabola del mito classico, dalle sue prime espressioni letterarie, in Omero e in Esiodo, al teatro tragico greco-romano, ai poemi e alle compilazioni più tarde, quale grande creazione fantastica e sapienziale. Della quale (e delle sue "favole") si ripercorrono con citazioni dirette i mirabili riflessi e l'incessante riprodursi nelle letterature europee (Dante, Boccaccio, l'Arcadia, Racine, Alfieri, Shelley, Rilke...). Un moto instancabile che ha modellato la nostra cultura e la nostra civiltà letteraria.