Il dibattito sulla social enterprenuership si va affermando traversalmente rispetto a contesti culturali ed economici differenti, fondandosi sul connubio tra imprenditorialità, innovazione e cambiamento sociale quale forza dirompente in grado di innescare circoli virtuosi di sviluppo economico e crescita sociale.
Nell'odierno "villaggio globale", fatto di parola, immagine, suono, evoluzione tecnologica, che ne è dell'italiano? Quali sono le strategie linguistiche che la comunicazione multimediale adotta nel parlato e nello scritto? Il volume si sofferma sugli usi dell'italiano che nel periodo recente hanno conosciuto la loro prima diffusione (attraverso Internet e la telefonia cellulare) o un significativo rinnovamento (come la lingua dei politici nella cosiddetta seconda Repubblica). Ma gli spunti sono molteplici: dal "cybertesto" dei videogiochi alla "lingua ipermedia" della nuova narrativa, dal gergo giovanile a quello aziendale, dalla lingua della pubblicità a quella dei fumetti e della fiction televisiva. Un frastagliato panorama dell'italiano contemporaneo, che l'autore delinea senza trascurare il confronto tra i fenomeni attuali e la storia (anche remota) della nostra lingua.
Di fronte alla fibrillante attualità politica, la storia costituzionale offre una prospettiva per la comprensione e la ricostruzione sintetica, in quanto invita ad andare alla radice dei meccanismi di regolazione e governabilità delle democrazie. Nell'arco di un sessantennio - dal referendum che sceglie la Repubblica e dall'elezione dell'Assemblea costituente, fino al referendum costituzionale del 2006 - si sviluppano tre stagioni di politiche costituzionali: l'elaborazione, l'attuazione, le riforme della Costituzione italiana. Non si tratta di un percorso in linea retta. In questi decenni il processo di sviluppo del Paese e della democrazia si è accompagnato ad una grande flessibilità e complessità delle risposte istituzionali e di governo e ad elementi strutturali di disfunzione. Il sistema itaLiano si è modificato più volte e si trova oggi a misurarsi con processi di trasformazione dello Stato che trascendono il quadro nazionale, intrecciandosi in particolare con la faticosa ricerca di una originale "costituzione" europea.
I processi di globalizzazione hanno finito col fomentare forme di convivenza reciprocamente escludentisi che generano una percezione sempre più forte della vulnerabilità collettiva. La società postmoderna avverte il rischio sociale in relazione alla visibilità della minaccia, spesso presunta, cui è collegato: il "senza permesso di soggiorno", il "senza fissa dimora" e il "senza lavoro" o, più in generale, il deviante canalizza in un concreto tangibile tutte quelle forme di insicurezza relazionale derivanti dalla distorsione delle regole comunicative e dalla conseguente sospensione della fiducia intersoggettiva. Questo volume descrive, in prima istanza, l'evoluzione dei concetti, delle categorie e degli idealtipi che hanno costituito e costituiscono la sociologia occidentale della "diversità deviante" - dall'uomo delinquente di Lombroso a gli "scarti dell'umanità in esubero"di Bauman - con un utilizzo circostanziato delle fonti testuali calate, volta per volta, nel peculiare spaccato storico-culturale da cui traggono origine. Costituisce, in secondo luogo, un atlante delle diversità, che delimitando i contorni dall'attuale cultura, "liquida" e "atlantica", analizza le ragioni che fanno della devianza il prodotto di un processo di attribuzione di significato viziato a priori, e l'esito di un'interazione sbilanciata in cui il perdente, per la sua minorità economico-sociale e la sua estraneità culturale, è destinato come tale, fin dall'inizio, dalle stesse regole del gioco.
Il volume fornisce una presentazione di alcune importanti tecniche di analisi statistica multivariata diretta a studenti dei corsi di laurea in scienze psicologiche, sociali ed economiche, a studenti di dottorati, a ricercatori e docenti interessati alle applicazioni dell'analisi statistica multivariata, e a operatori interessati all'applicazione dell'analisi dei dati nelle ricerche di mercato, nei sondaggi di opinione e negli studi sulle organizzazioni. La trattazione degli argomenti è di carattere introduttivo. Viene dato ampio risalto agli aspetti applicativi delle diverse tecniche esaminate, con particolare riferimento alle ricerche di mercato e agli studi sulle organizzazioni.
Quattro giovani studiosi, tutti diversamente orientati nei loro campi d'indagine, ma tutti riconducibili alla comune applicazione della medesima metodologia storico-religiosa di tradizione pettazzoniana, affrontano in questo libro il difficile compito di delineare il volto del fenomeno New Age attraverso l'analisi di alcuni specifici contesti espressivi o formativi - la musica (A. Cerri), il rapporto con il cristianesimo (N. Mapelli), la pratica del Falun Gong/Dafa (L. Sacco), la genesi esoterica e il channeling (C. Santi) - tra gli innumerevoli campi su cui si estende la longa manus del New Age, per darci modo di verificare che non solo non esiste una specifica realtà movimento religioso, filosofia, stile di vita... - a cui si possa attribuire l'identità New Age, ma che l'identità New Age si concretizza, al limite, proprio in questa sua natura indefinibile: tutto è New Age, niente è New Age. Cioè a dire: in sostanza il New Age - come molte altre categorie di cui si serve la nostra cultura per 'ordinare' il reale - non ha altra concretezza che quella che gli vogliono dare i suoi diversi e diversamente interessati fruitori o analisti. Non c'è un volto del New Age, ma una poliedrica galleria di volti che esprimono miti del passato, illlusioni del presente, utopie del futuro e tutti forse, in ultima analisi - e nonostante alcuni forti appelli all'operatività e alla ribellione (si pensi al versante ecologista del New Age) -, concorrono a esprimere un ennesimo rifiuto della storia...
Partendo dall'ipotesi che forme e contenuti dell'aggregazione giovanile costituiscono una rappresentazione esemplare dell'incontro-scontro tra valori ispirati alla modernità e modi di pensare, sentire, agire e comunicare che riflettono lo spirito post-moderno, il libro affronta il tema della socialità espressa oggi dai giovani. Ripercorrendo diverse linee teoriche sull'argomento, si analizzano alcuni aspetti della socialità costruita nell'esperienza reale (la costruzione dell'identità, le relazioni sociali significative, i legami affettivi, l'impegno sociale e politico, ecc.); quanto proviene dalla realtà mediata (l'immagine costruita attraverso le rappresentazioni televisive) e l'esperienza della realtà virtuale.
Il tema di questo libro è una costante di tutto rilievo nella moderna narrativa italiana, più propriamente quella riconducibile ai proverbiali archetipi di Verga e Pirandello, sullo sfondo però della lunga fortuna della formula definitivamente fissata da loro corregionali quasi altrettanto illustri. Il punto di partenza ideale è il "Verga moderno" che è rimasto a lungo pressoché l'unico esempio nostrano delle innovazioni romanzesche altrimenti riservate alle altre letterature. Dalla sua caratteristica contraddizione, conturbante e classicamente moderna, tra il massimo di immediatezza colloquiale e popolare e la tempra aristocraticamente intellettualistica delle invenzioni e di una proverbiale diffidenza nei confronti delle astrazioni, hanno preso le mosse altri scrittori siciliani, da quelli poco più giovani di Verga, come De Roberto e Pirandello, a quelli delle ultime leve, e un dibattito che ha conosciuto momenti di straordinaria intensità.
Come mettere al servizio degli altri le proprie competenze nel campo della consapevolezza: da Achenbach a Raabe, il volume illustra le grandi teorie della consulenza filosofica; guida ai Caffè filosofici, filosofia per aziende, festival sul pensiero, ai nuovi sbocchi pratici della mente. Non mancano indicazioni su dove e come formarsi in counseling in Italia.
"Qui vivono maestro Nicola, barbiere, e Pietro Pérez, curato, don Chisciotte e Sancio Panza, Ronzinante e Dulcinea del Toboso, il baccelliere Sansone Carrasco e Ginesio di Passamonte, l'arguta Dorotea e don Fernando, qui c'è la grotta di Montesinos e c'è Cervantes fra mille avventure e luoghi fantastici, poi ci sei tu, lettore, primo personaggio del libro, tu che in queste terre di pagine e parole, appena entri, prendi il nome di Alonso Quijano:" (Gian Luca Favetto".
Di fronte alle sfide sempre più inquietanti del futuro, il nostro modo di pensare vacilla e i quesiti posti dalla storia, dalla scienza e dalle nuove tecnologie restano senza soluzioni. Come affrontare un avvenire così pieno di incognite? Come reagire alla cronaca di questi anni tra guerre, fondamentalismi e angosce planetarie? L'autore cerca di rispondere a questi interrogativi attraverso il ritorno alle radici della cultura occidentale. È l'Illuminismo, scrive Postman, con le sue idee di progresso, democrazia e libertà, che può darci ancora una volta le risposte che cerchiamo.