
La produzione giornalistica cresce perché aumentano le esigenze di visibilità di fonti e attori sociali. Il mercato dei media giornalistici s'articola con prodotti in grado di rispondere alle richieste specifiche di un pubblico sempre più differenziato. Si diversificano linguaggi, formati, generi, temi coperti. L'ampliamento del campo giornalistico obbliga ad una consistente revisione dei processi produttivi, delle logiche di posizionamento, dei criteri di notiziabilità. Il volume analizza tali cambiamenti esplorando varie zone del campo giornalistico: la stampa quotidiana, l'informazione televisiva, i periodici maschili, i blog, la free press, l'informazione locale e le forme di consumo veloce e apparentemente distratto dei giovani.
La ricerca qualitativa, un insieme di metodi particolarmente rilevanti per lo studio intensivo e approfondito dei processi di partecipazione e cambiamento soggettivo che avvengono nei contesti educativi, richiede una prolungata presenza del ricercatore nelle attività educative quotidiane, per riconoscere una pluralità di esperienze spesso discordanti e per ricostruire le dinamiche interazionali che caratterizzano i processi di negoziazione e stabilizzazione dei significati. La ricerca qualitativa ha anche una dimensione critica, perché offre la possibilità di progettare interventi educativi orientati a una maggiore efficacia. Nel volume è sviluppato uno studio delle basi razionali e delle strategie per condurre indagini etnografiche e interviste narrative.
Nel lavoro sociale il colloquio è uno strumento semplice e ad ampio raggio di azione. Rischia però di essere dato eccessivamente per scontato, ignorandone i vincoli e le potenzialità. Da qui la scelta per questo volume di un taglio essenzialmente operativo che, sebbene fondato sul rigore teorico-metodologico, cerca di non sfuggire alla questione chiave: "come si fa un colloquio?". Il testo si rivolge a chi è interessato ad approfondire il colloquio nelle sue differenti prospettive teoriche, metodologiche e applicative. Il diffuso collegamento con la casistica consente infatti di osservare lo strumento-colloquio al lavoro e di apprendere le coordinate teorico-metodologiche a partire dalle esperienze sul campo.
Nel corso del '900 la semiotica si è articolata in due direzioni. Da un lato si è consolidata la tradizione strutturale, che ha le sue origini nell' opera di Ferdinand de Saussure. Secondo la prospettiva strutturale la semiotica studia i sistemi e i processi della significazione, concentrandosi sui testi. Dall'altro si è sviluppata la tradizione interpretativa, che ha le sue origini nel pragmatismo di Charles Sanders Peirce e trova la sua formulazione più compiuta nella teoria semiotica di Umberto Eco. In questo volume, Traini evidenzia i fondamenti teorici e i nodi problematici di entrambe le tradizioni, per presentare poi i temi e le direzioni che caratterizzano la ricerca attuale: la sociosemiotica, il tema del corpo e dell'estesia.
Il volume raccoglie, accanto a contributi teorici d'inquadramento, soprattutto esperienze e riflessioni su casi d'interventi di comunità: esperienze di lavoro, progetti e valutazioni relative a ricerche-azioni sul territorio su tematiche quali la promozione della salute, l'educazione e i nuovi soggetti formativi, la qualità della vita urbana.