È illusorio pensare che l’Unione europea possa fondarsi soltanto su motivazioni di tipo economico; infatti gli interessi economici possono unire, ma più spesso dividono. Al di là delle dimensioni del mercato o della moneta unica, occorre riscoprire altre ragioni dell’unione tra i popoli europei.
Queste ragioni si possono sinteticamente ricondurre a tre:
1. La salvaguardia e il rafforzamento dell’identità degli europei, al di là delle loro diversità. Un’identità indiscutibilmente formatasi e rafforzatasi, nel tempo, nel crogiolo di fusione del cristianesimo.
2. La salvaguardia del principio di laicità, elemento caratterizzante dell’identità europea. Per tale scopo è fondamentale il ruolo delle Chiese poiché vi sono degli ambiti sottratti al potere politico.
3. Obiettivo della Convenzione europea è, tra gli altri, di rendere più democratica, partecipata, solidale l’Unione. Per fare ciò occorrono valori etici forti, condivisi, continuamente proposti, evitando comunque che l’Unione cada nell’antica tentazione totalitaria dello Stato-etico.
Giuseppe Dalla Torre è professore ordinario di Diritto ecclesiastico dal 1980. Dopo aver insegnato nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, attualmente è rettore della Libera Università Maria SS. Assunta, dove insegna Istituzioni di Diritto Pubblico, Diritto Ecclesiastico e Storia di Diritto Canonico. Insegna anche Rapporti tra Chiesa e Comunità politica nella Pontificia Università Lateranense. È componente, dalla sua costituzione, del Comitato Nazionale di Bioetica. Tra le sue opere si segnalano: L’attività assistenziale della Chiesa nell’ordinamento italiano (Milano 1977); Chiesa particolare e comunità politica (Modena 1983); La riforma della legislazione ecclesiastica (Bologna 1985); La questione scolastica nei rapporti fra Stato e Chiesa (Bologna 19892); Il primato della coscienza (Roma 1992); Il fattore religioso nella Costituzione. Analisi e interpretazioni (Torino 19552); La città sul monte (Roma 1996); Le frontiere della vita. Etica, bioetica e diritto (Roma 1997); Individuo e istituzioni: il futuro della cittadinanza (in collaborazione; Cinisello Balsamo 2000).
Giuliana Mazzoni, sulla base della sua esperienza di ricercatrice e della sua collaborazione con le istituzioni giudiziarie negli USA e in Italia, ci spiega come si può anche "mentire" non sapendo di mentire. La nostra memoria non è mai una fotografia esatta di quanto è accaduto, ma una ricostruzione che può essere influenzata e distorta dalle nostre conoscenze, dal contesto, dal desiderio di compiacere chi ci interroga, dal modo con cui sono poste le domande, dall'autorevolezza di chi le fa, per non parlare dei metodi coercitivi talvolta usati dalla polizia. Tra ricerche sulla memoria, casi giudiziari ed esempi di come altri paesi hanno regolamentato l'assunzione di una testimonianza il volume offre numerosi spunti di riflessione.
A partire dai secoli quarto e quinto si verificò, negli immensi spazi compresi fra l'Asia e l'Europa, un vasto processo di spostamenti a catena di popolazioni eterogenee che, dopo un vario e lungo peregrinare, finirono per stabilirsi in sedi diverse da quelle d'origine, trasformando in profondità gli assetti del mondo allora noto, in concomitanza con il collasso dell'impero romano d'occidente. L'epoca delle grandi migrazioni dei popoli o, come si usa dire adottando il punto di vista dei romani, delle invasioni barbariche ha sempre esercitato una fortissima suggestione ed èattualmente oggetto di una particolare attenzione storiografica. Il profilo di Azzara ripercorre le complesse vicende che portarono alla sostituzione dell'impero d'occidente con una pluralità di regni barbarici assai eterogenei e di disuguale durata, fino agh estremi fenomeni migratori che investirono lo spazio europeo nei secoli decimo e undicesimo. La sua esposizione non solo fa il punto sulle singole questioni, ma indica le ulteriori linee di sviluppo dell'indagine storica su avvenimenti alla radice della nostra civiltà.
Quale ruolo ha svolto l'istituzione monarchica nella storia politica dell'Italia unita e quale contributo ha dato al formarsi della coscienza nazionale del Paese? La Casa Savoia si assunse il compito peculiare di rappresentare la continuità nel cambiamento, costituito dall'esperienza risorgimentale. Ad unificazione compiuta, il rapporto tra la monarchia sabauda e le istituzioni diventò quanto mai complesso e per certi versi anche ambiguo: mentre esercitava spregiudicatamente la propria influenza nella scelta e nell'attività dei governi il Re cercava di rappresentare simbolicamente un potere 'popolare' alternativo a quello incarnato dalle istituzioni.
Il manuale ricostruisce il lungo percorso della pedagogia in Occidente, prendendo in esame le forme assunte nelle varie epoche con una particolare attenzione per quelle che ne contrassegnano l'identità più attuale, sia dal punto di vista scientifico sia da quello ideologico, ma anche critico-filosofico. Emerge così la dinamicità del sapere pedagogico, disciplina in costante evoluzione.
XAVIER ZUBIRI (1898-1983) ha dedicato la sua vita alla ricerca in solitudine avendo rinunciato giovanissimo alla cattedra per motivi politici in connessione alla tragica vicenda franchista. Ha elaborato in dialogo con Ortega, Husserl ed Heidegger, un vero e proprio sistema filosofico riproponendo un ritorno alla metafisica sulla base di un’originale teoria dell’intelligenza senziente espressa in una celebre trilogia. Dello stesso autore Marietti ha pubblicato L’uomo e Dio (2003).
Il volume è il contributo italiano alla geopolitica, la scienza che analizza i rapporti tra fattori geografici e scelte politiche, in continua evoluzione teorica e applicativa. Tra gli argomenti trattati: le principali teorie geopolitiche; geopolitica, organizzazione sociale, cultura e tecnologia; la geoinformazione; la geopolitica dalla fine della guerra fredda agli attentati dell'11 settembre 2001; interessi nazionali, opzioni e prospettive geopolitiche per l'Italia in Europa e nel mondo all'inizio del XXI secolo.
Chiarendo i rapporti tra storia, lingua, religione e cultura dell'area medio-orientale, Bernard Lewis analizza in questo saggio il tema del nazionalismo arabo, del fondamentalismo islamico e il modo in cui il Medio Oriente ha reagito a secoli di influenza occidentale. Testo caratterizzato dall'equità e onestà intellettuale dell'autore, questo volume è stato fatto tradurre in ebraico dal ministero della Difesa d'Israele e in arabo dalla Fratellanza Musulmana.
Famiglia e società tengono insieme generi e generazioni diverse. Ciò che avviene nelle famiglie è nel contempo frutto di vicende plurigenerazionali specifiche (la storia familiare) e di uno scambio tra generazioni sociali. Il volume prende le mosse da due questioni fondamentali: quella dell'identità e quella del mutamento. Nella prima parte questi problemi sono discussi a livello storico-teorico; nella seconda parte si affrontano le tappe critiche che caratterizzano il percorso familiare; la terza parte è dedicata agli aspetti più applicativi.