Nathan Zuckerman ritorna a New York, la città che ha lasciato undici anni prima. Durante quel lungo isolamento sui monti del New England, Zuckerman non è stato altro che uno scrittore, niente di cui occuparsi a parte il lavoro e la vecchiaia da sopportare. Vagando per le strade come un fantasma che torna da una lunga assenza, Nathan Zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la solitudine gelosamente custodita. Il primo è con una giovane coppia alla quale offre uno scambio case: i due lasceranno Manhattan per il suo rifugio di campagna, e lui ritornerà alla vita cittadina. Ma, dall'istante in cui li incontra, Zuckerman desidera anche un altro scambio: la sua solitudine per la sfida erotica rappresentata dalla giovane Jamie, il cui fascino lo riattrae verso tutto ciò che credeva dimenticato. Il secondo contatto lo stringe con una figura del suo passato, Amy Bellette, musa e compagna del primo eroe letterario di Zuckerman, E. I. Lonoff. Amy, un tempo irresistibile, è ormai una vecchia stremata dalla malattia. Infine il terzo incontro, quello con l'aspirante biografo di Lonoff, un giovane segugio letterario. Di colpo invischiato - come mai avrebbe voluto o previsto - nelle trame dell'amore e della perdita, del desiderio e dell'animosità, Zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilità.
Mr Blank è prigioniero in una stanza chiusa. Alcune persone vengono a trovarlo, sembra che lo conoscano bene, che facciano parte del suo passato. Ma lui non ricorda nulla di loro, né della propria vita. Chi è Mr Blank? Chi sono Anna Blume e Sophie Fanshawe? Chi è John Trause? E perché tutti ce l'hanno con Mr Blank? Che azioni terribili ha compiuto per meritarsi questa espiazione, questa prigionia? Tra una visita e l'altra Mr Blank legge uno dei dattiloscritti che trova sul tavolo. Si tratta della storia di sapore fantapolitico di un uomo di nome Sigmund Graf, tenuto prigioniero in una cella nell'avamposto militare di Ultima e minacciato di morte per aver violato i confini della Confederazione ed essersi addentrato nei Territori Stranieri alla ricerca del rivoltoso (o spia?) Ernesto Land. Le avventurose vicende narrate nello scritto, opera di un certo John Trause, si intrecciano in un modo misterioso con quelle di Mr Blank.
I racconti di "Più tardi nel pomeriggio" offrono uno spaccato preciso, intenso, della vita di tutti i giorni nel Lower East Side e nel Bronx, i quartieri di New York dove è nata e vissuta Grace Paley. Protagoniste ricorrenti delle brevi trame sono quasi sempre figure femminili. Faith l'alter ego della Paley - e le sue amiche credono in un mondo migliore per tutti, anche quando sono amareggiate da piccole delusioni o grandi dolori. Portatrici di un'ideologia ugualitaria che vuole realizzarsi giorno per giorno, sono lontane da ogni estremismo e ricche di quella saggezza femminile che si tramanda di generazione in generazione, specialmente nella condizione estraniata dell'emigrante.
La sera del 26 aprile 1998 il vescovo Juan Gerardi Conedera viene picchiato a morte nella sua casa parrocchiale di San Sebastiàn, nel centro storico di Città del Guatemala. Due giorni prima aveva presentato "Guatemala: mai più", un rapporto redatto dall'Ufficio dei diritti umani dell'Arcivescovado sulla violenza perpetrata nel Paese negli ultimi sessant'anni. Nei quattro volumi, l'esercito guatemalteco è indicato come responsabile della tortura, della morte e della sparizione di oltre duecentomila civili, ponendo in questo modo le basi per processare i militari con l'accusa di crimini contro l'umanità. Il movente e i mandanti dell'assassinio sembrerebbero evidenti, eppure lo scenario che via via emerge dalle indagini governative parla di un delitto maturato nell'ambiente ecclesiastico, di relazioni omosessuali, di figli illegittimi, perfino dell'aggressione mortale da parte di un pastore tedesco. Uno scenario tratteggiato "ad arte", pettegolezzi che diventano verità ufficiale. Gli ingredienti perfetti per un thriller. Eppure. Eppure "L'arte dell'omicidio politico" non è un romanzo: è la riapertura di un caso insabbiato, è la ricerca ostinata della verità, nata da una serie di articoli di Francisco Goldman per il New Yorker sull'omicidio di Gerardi a pochi mesi dal fatto e divenuta sempre più inquietante nel corso degli anni, trasformandosi infine in un libro che ha contribuito a ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali guatemalteche del 2007.
"Placida, altruista, intelligente, bella. Grande cuoca. Di donne come te non ce ne sono più, hanno buttato via lo stampo". "L'icona della Moglie dell'Artista", la definisce il celebre romanziere Sam Shapiro. È la moglie del grande editore ottantenne Herb Lee. Trent'anni più giovane di lui, completamente dedita da quasi altrettanti al grande leone dell'editoria, Pippa lo accompagna nella sua ultima imprevedibile decisione: trasferirsi da Manhattan a Marigold Village, un comprensorio per pensionati fuori città, fra i tagliaerbe rumorosi del quartiere residenziale e i caffè suburbani consumati in fretta la mattina. E da quella prospettiva percepita come una velata anticamera della morte, Pippa, come una Mrs Dalloway contemporanea, si sposta tra i ricordi pericolanti di una memoria incerta. Dietro l'immagine olimpica della donna perfetta del presente, compare all'improvviso la ragazza dall'infanzia sofferente che la fuga a New York e gli incontri con un'umanità variamente "spostata" mettono a rischio di naufragio. Fino all'incontro con Herb, che le regala l'agio, i figli, la sicurezza, la salvezza. Ma sarà stata davvero una fortuna incontrare quest'uomo? Sarà la vita, il più imprevedibile dei narratori, a scrivere il finale di questa storia.
Lui un giovane artista spiantato cresciuto in una roulotte in Georgia. Lei la bellissima figlia di un potente senatore della Carolina del Sud. Ma quando Doss Michaels e Abigail Grace Coleman si incontrano, entrambi capiscono all'istante di aver trovato l'anima gemella e si sposano, contro il volere del padre di lei. Un matrimonio perfetto, ma dopo dieci anni di felicità, il mondo crolla loro addosso: Abigail si ammala gravemente, lotta contro la malattia con tutte le sue forze e con Doss sempre al suo fianco. Quando capisce che non c'è più nulla da fare, decide di impiegare il poco tempo che le rimane, le poche energie residue, nel realizzare dieci desideri, dieci cose per cui vale ancora la pena di lottare. Doss sa che per assecondarla dovrà praticamente rapirla, sa che il padre si opporrà con tutte le sue forze a questa "follia", sa che lui e Abbie dovranno vivere come fuggitivi, inseguiti dalla polizia. Sa, ma non gli importa: l'unica cosa che conta per lui è far diventare realtà i sogni di Abbie, soprattutto l'ultimo, quel lungo viaggio sul fiume che lui le aveva promesso fin da quando erano fidanzati. E Doss farà di tutto... fin dove finisce il fiume.
«Questo non è un caso. L'ho fatto succedere io.
Avevo un piano. E sto per mandarlo a puttane
in maniera davvero spettacolare.»
Nella vita di Zachary King, trentaduenne newyorkese, nulla è lasciato al caso: il lavoro, fisso e ben retribuito, il lussuoso appartamento nell’Upper West Side di Manhattan, il fidanzamento imminente con la splendida e ricca Hope. Non importa se non tutto è proprio perfetto. Se Zach detesta il suo lavoro, se ogni giorno pensa a Tamara, la giovane vedova del suo migliore amico, o se il suo eccentrico coinquilino passa le giornate a girare nudo per casa. Questi sono solo imprevisti che vanno rigorosamente ignorati.
Ma un terremoto sta per stravolgere la sua vita. Perché c’è una cosa che Zack non ha previsto: suo padre. Eccolo riemergere dalle nebbie del passato: Norm è un dongiovanni attempato e sovrappeso che anni prima ha abbandonato moglie e figli per inseguire progetti strampalati, ma soprattutto per correre dietro a quante più gonnelle possibile. L’uomo si ripresenta alla porta di Zack in piena crisi senile, imbottito di Viagra fino ai capelli e fermamente deciso a recuperare in pochi giorni vent’anni di rapporti carenti.
In queste circostanze Zack reagirebbe come al solito in maniera responsabile ed equilibrata, ma una mattina, al risveglio, ha una spiacevole sorpresa destinata a fargli capire che la vita, quella vera, con tutti i suoi rischi ma anche le sue gioie, non può essere arginata.
Jonathan Tropper è la nuova rivelazione della letteratura americana: in poco tempo ha conquistato l’applauso della critica e l’entusiasmo del pubblico, diventando un vero e proprio fenomeno da passaparola.
Allegrissima, tragica e disperatamente vitale autobiografia alcolica di Jack London. La riscrittura in chiave etilistica di "Martin Eden". A bordo della sua Razzle Dazzle il giovane re dei razziatori di ostriche attracca nei saloon dell'angiporto di Oakland per bere e offrire da bere dimostrando la propria resistenza e generosità per essere accettato in quella consorteria di "veri uomini". Perché la tesi del libro è che l'alcol "naturalmente" non può piacere e che si beve solo per dovere sociale, per frequentare i saloon e le incredibili persone che vi si conoscono. Molto meglio le caramelle d'orzo che il giovanissimo razziatore mangia di nascosto, come di nascosto legge e frequenta le biblioteche... E che finché si fa una vita "vera" le bevute non sono poi un gran problema, a parte i soldi e le risse; il vero problema nasce quando al lavoro fisico si sostituisce quello intellettuale. Allora sì che l'alcol diventa tragedia.
II ricordo della guerra e dei suoi orrori non è mai lontano dalla penna di Kurt Vonnegut e riemerge come tema dominante in questa raccolta di dodici testi. Il libro si apre con l'ultimo discorso tenuto da un Kurt Vonnegut ottantaquattrenne a Indianapolis, la sua città natale, il 27 aprile 2007, poco prima di morire. Parla della famiglia, del nonno architetto, degli studi di antropologia, dell'Indiana nota per aver ospitato il quartier generale del Ku Klux Klan ma anche per aver dato i natali al grande sindacalista Eugene Debs. Tra battute e freddure, nella tradizione dei grandi umoristi americani alla Mark Twain, vengono trattati molti argomenti: religione, scienza, selezione naturale, tortura, pena di morte, cambiamento climatico, Marx, comunismo, capitalismo, Cina e Usa e razzismo, quasi come presentisse la fine e volesse lasciare un testamento spirituale. Gli altri undici racconti vanno dalla "storia vera" del bombardamento di Dresda al racconto di fantascienza che chiude la raccolta, "Ricordando l'Apocalisse", dove descrive la cattura del Maligno che perseguita l'umanità.
Toscana, dicembre 1944: il soldato americano Sam Train, nero, gigantesco, ma di animo ingenuo e gentile, soccorre un bambino ferito, Angelo, e si rifugia insieme a tre commilitoni in un villaggio circondato dalle truppe tedesche. Angelo è sopravvissuto al massacro dei suoi compaesani nella chiesa di Sant'Anna di Stazzema, e conosce la verità sul traditore che l'ha provocata. E quando gli eventi precipitano, sarà proprio l'esempio di Angelo, e di Train, a compiere il miracolo: l'orrore e la ferocia della guerra e del tradimento non riescono a uccidere la speranza nel cuore degli uomini giusti.
Per recuperare il rapporto con i figli dopo la morte del marito, Kathrine Dunne organizza una vacanza in barca a vela con i suoi tre figli, ormai allo sbando. La figlia adolescente Carrie soffre di bulimia e attacchi depressivi, tanto che a diciott'anni medita il suicidio. Mark, di sedici, è una specie di bradipo svagato che fuma maijuana dalla mattina alla sera. Il fratello più piccolo, Ernie, parla come un adulto e si abbuffa in continuazione. L'idea della vacanza sembra la scelta migliore. Anche il nuovo, affascinante marito di Kathrine, avvocato di grido e innamoratissimo compagno, sembra d'accordo. Ma l'apparenza inganna, come ben sa Gérard Devoux, ex agente CIA e ora killer professionista, assoldato per eliminare la famiglia Dunne. Nell'ambiente Devoux è soprannominato l'Illusionista, perché la sua specialità è far scomparire le persone. E la vacanza si trasforma in un incubo senza fine.