I tre racconti lunghi, qui presentati, sono esemplari del mondo narrativo di James e toccano temi ricorrenti della sua prosa: la differenza fra la cultura americana e quella europea, fra il candore e l'innocenza del Nuovo Mondo e la raffinatezza spesso decadente del Vecchio Mondo; l'analisi dei personaggi, intrappolati nei loro caratteri; il destino insito nelle cose e nelle situazioni. Tre racconti, tre città (Roma, Firenze, Venezia), tre storie d'amore, tragiche quando sono innocenti; beffarde quando sono maliziose.
Tra i più importanti scrittori del Novecento americano a volte osannato altre denigrato mai comunque ignorato, Henry Miller ci consegna qui un insieme di riflessioni che non sono sicuramente inferiori, quanto a valore, alle sue più note opere narrative, unanimemente riconosciute come capolavori. Pubblicato nel 1941 e ora tradotto e pubblicato per la prima volta in lingua italiana, tutti i temi sono trattati in un'altalena di toni, umori, atmosfere e visioni che tengono il lettore costantemente in balia della scrittura, sospeso tra le lacrime e la risata, tra l'angoscia e lo stupore. Riflessioni di sapore filosofico, tributi al mondo dell'arte, dalla scrittura alla pittura, dal cinema alla fotografia, ma anche il tenero racconto dell'amore per una prostituta parigina, esclusivamente carnale ma che proprio nella carnalità si eleva a forma d'amore metafisico, e ancora il violento atto d'accusa alla politica militare americana, i rimandi e riferimenti alla politica europea, all'Europa di Hitler e Mussolini, le lucide considerazioni su una civiltà alle soglie della catastrofe mondiale. Il libro, scritto con stili e cadenze diverse, quasi musicali, può essere letto come un percorso: un percorso, personalissimo dell'autore che, muovendo da fatti e personaggi della sua epoca, da contenuti esistenziali fondamentali, lascia che sia il suo cuore a giudicare, a parlare per lui, ma che, strada facendo diventa anche il percorso universale dell'uomo alla ricerca di se stesso, del senso della vita.
Il libro presenta una raccolta di lettere di Richard P. Feynman.
I due Meridiani dedicati a Chandler costituiscono la più ampia e curata raccolta delle sue opere a livello nazionale e internazionale. Il primo volume delle opere di Raymond Chandler riunisce gli scritti risalenti agli anni 1933-1942, ossia le pulp stories, il racconto fantastico La porta di bronzo (inedito in traduzione italiana) e i primi tre romanzi (Il grande sonno, Addio mia amata e La finestra sul vuoto, tutti con Marlowe protagonista). Il secondo riunisce scritti della fase centrale, 1943-1959, e conclusiva della sua attività: quattro romanzi (La signora nel lago, La sorellina, Il lungo addio, Playback), i racconti postumi (Una coppia di scrittori, Estate inglese, La matita, Storie dei Poodle Spring), una sceneggiatura (La dalia azzurra), i saggi e una significativa scelta di lettere.
Il settantacinquesimo compleanno di Joe Miller è l'occasione per una riunione famigliare al gran completo, la prima da anni. Ma questa volta tutto è diverso: tre gravidanze contemporanee - quella di Brenda, moglie del primogenito Daniel, costretto su una sedia a rotelle da un incidente in bicicletta; di Liz, in attesa di due gemelli dal secondogenito Jake, il più benestante, il più compiaciuto, il più fragile dei tre fratelli; e della turbolenta Hilary, la "piccola" di famiglia anche a 35 anni suonati, adesso incinta di un padre ignoto - soffiano un vento di novità sull'intera famiglia e i suoi due capostipiti, È un vento ora minaccioso ora rassicurante, che a tratti avvicina e a tratti allontana, e solleva irriverente i molti veli che avvolgono i protagonisti fino a restituirci un ritratto terso e coinvolgente delle relazioni in seno a una famiglia, coi suoi equilibri, i suoi limiti, le sue inesauribili risorse.
Kurt Austin e Joe Zavala, una coppia di agenti spericolati nel momento dell'azione ma competenti e ricchi di esperienza quando si tratta di valutare un pericolo ambientale o una ricerca sottomarina per risolvere un mistero. Sono la nuova generazione della NUMA, l'agenzia che si occupa di minacce e ritrovamenti sottomarini in collaborazione con il governo americano, degni eredi di Dirk Pitt e Al Giordino. Una serie di misteri distanziati nel tempo legano un'emergenza al largo delle isole Faer Oer a un diabolico piano di una misteriosa multinazionale per impadronirsi delle risorse oceaniche. Un incidente provocato da una nave di ambientalisti mette Kurt e Joe sulle tracce di un complotto.
Quando negli anni Venti conobbe Carl, Elisabeth Rother era veramente un fiore... un fiore germanico: folti capelli castani, naso fine, occhioni azzurri e labbra perfettamente scarnite. Bastava guardarla per capire che la sua famiglia doveva aver avuto ascendenze nobiliari. Carl, invece, aveva gli occhi ancora più grandi ma neri, un naso adunco, le ossa spesse. Suo padre era proprietario di un negozio di ferramenta in una cittadina dell'Alta Slesia. Nella sua famiglia gli uomini portavano lo zucchetto e le donne la parrucca, poiché erano ebrei da innumerevoli generazioni. Quando Carl ed Elisabeth si sposarono, Carl indossava l'uniforme, con tanto di medaglie e spadino alla cintola. Sembrava il classico gentiluomo tedesco dalle credenziali morali ineccepibili. E, del resto, era un medico rispettabile, un chirurgo di prim'ordine. Per la famiglia di Elisabeth, però, quel matrimonio non era soltanto un errore, era il primo passo verso il baratro. Ma Elisabeth amava il suo sposo ebreo, l'amava così tanto che quando nel '37 divennero tragicamente evidenti gli effetti della legge nazista "per la protezione del sangue e dell'onore tedesco", scappò col suo amato marito in America, nel New Jersey, una terra nuova ma barbara, una terra che non conosceva nobiltà, mentre i suoi fratelli diventavano gerarchi del regime.
Leo Gursky fa del suo meglio per sopravvivere; vive alla giornata, emarginato in una città enorme come New York, legge i libri del figlio, che è un famoso scrittore ma che non lo conosce, e ogni sera batte alcuni colpi sui tubi della caldaia di casa, per fare sapere al suo vicino che è ancora vivo. Ma la sua vita non è sempre stata così. Quando ancora era giovane, ebreo nella Polonia degli anni Trenta in cui era nato, Leo Gursky si era follemente innamorato di Alma e aveva scritto un libro in yiddish, "La storia dell'amore", racconto di quel suo impossibile sentimento. E Leo non sa che, nonostante le fughe e le persecuzioni subite dai suoi protagonisti, quel libro esiste ancora...
"Deviazioni" è il nome che Ed McBain ha deciso di dare a questa raccolta, dopo aver invitato dieci fra i più grandi nomi del suspense, del mystery e del thriller a misurarsi con una storia più lunga di un racconto e più breve di un romanzo. Ovvero con un romanzo breve, genere in auge nei mystery magazine degli anni '40-'60, ma oggi non più diffuso. I testi qui riuniti - mai pubblicati prima - sono quindi deviazioni dalle forme attualmente più comuni nel poliziesco e nel thriller. Questo volume raccoglie "Le voci delle cose" di Stephen King e "La donna del faro" di John Farris.
Negli anni Cinquanta, i cieli delle città americane (e anche gli schermi dei relativi cinema) pullulavano di oggetti volanti non identificati. L'oggetto che il primo giorno di scuola attraversa il cielo della classe, sotto gli occhi attoniti del professor Frank McCourt, è invece identificabilissimo: un panino che l'immancabile mamma italiana ha farcito, a beneficio del suo pupo, con peperoni, cipolla, formaggio fuso e mortadella. Se la prima inquadratura del libro risulta quantomeno inattesa, l'epilogo della sequenza, con il professore che raccoglie il panino e lo mangia lentamente davanti alla scolaresca annichilita, è destinato a restare. E a farci vivere il clima delle trentamila ore di lezione (cifra dell'autore) che McCourt terrà, nei tre decenni successivi, in varie scuole - tecniche e non - sparse tra Brooklyn, Manhattan e Staten Island.
La paura può veramente uccidere? Alcuni ne sono convinti, ma Amelia Peabody è piuttosto scettica al riguardo. Nella sua veste di detective dilettante, Amelia ha infatti già smascherato una lunga serie di lestofanti e di assassini sia nella compassata Inghilterra vittoriana sia nel turbinoso Medio Oriente. E nutre seri dubbi sul fatto che la maledizione di una mummia della Diciannovesima Dinastia abbia causato la morte di un guardiano notturno del British Museum.