La vita non è stata generosa con Nella e il piccolo Robert, prigionieri di un'esistenza segnata dalla paura, col padre che entra ed esce continuamente di galera e la madre alcolizzata. E raccontare storie che infondano la speranza di un nuovo inizio è l'unico modo per sopravvivere senza impazzire. Così, giorno dopo giorno, Nella racconta a Robert la vicenda di un bambino nato, come lui, in un paesino di mare della Svezia meridionale, timido e goffo come lui, che come lui deve affrontare, oltre all'assenza dei genitori, le angherie dei compagni di scuola, spietati carnefici della diversità. Angherie dalle quali, nella vita reale, solo Nella tenta di difenderlo, lei che, a sedici anni, deve occuparsi di tutto. E se nella vita reale, a differenza del racconto, gli eventi sembrano procedere inesorabilmente verso il peggio, un giorno accade l'impensabile: l'incontro inatteso con l'uomo del mare sembra cambiare ogni cosa. Tra lui e Nella nasce un'amicizia profonda, ma in un mondo segnato dalla violenza il segreto straordinario che li lega non potrà rimanere tale a lungo...
per la propria vita: ecco i due elementi che accomunano La morte di Ivan Il’icˇ e Confessione. Il primo, narrazione dal realismo spietato dell’agonia di un giudice costretto a letto da un misterioso male, riscopre negli occhi del morente i tormenti di un uomo fino a quel momento felice e soddisfatto. In Confessione è lo stesso Lev Tolstoj, scrittore affermato e di chiara fama, ad aprire le porte della propria coscienza per mostrare la sua lacerante insicurezza di fronte alla domanda fondamentale: «Come devo vivere?». Il grande scrittore russo scoperchia il contenitore dei dubbi esistenziali e rivela la sua prospettiva, quella di un uomo che andrà incontro a una ferma ma tormentata conversione.
Ulrich, l'uomo "senza qualità", di qualità ne ha tante e straordinarie, ma non riesce a indirizzarle verso uno scopo. Ha ormai passato i trent'anni e ha alle spalle una breve carriera di ufficiale, studi di ingegneria e matematica, accompagnati da vaste letture in tutti i campi del sapere, quando viene nominato segretario del comitato che organizza le celebrazioni per il settantesimo anniversario dell'ascesa al trono di Francesco Giuseppe, che cadrà nel dicembre 1918. Un'attività che prende il nome di Azione parallela perché si contrappone ai festeggiamenti che i "cugini tedeschi" stanno organizzando per i trent'anni di regno di Guglielmo II, nel giugno del medesimo anno. La narrazione dei progressi dell'Azione parallela, scarsi fino all'insuccesso, si interseca nel romanzo con quella di vicende private, come la crisi della coppia formata da Walter e Clarisse o il complesso legame che unisce Ulrich alla sorella Agathe, e di vicende sociali a carattere esemplare, come quella di Christian Moosbrugger, condannato a morte per l'assassinio di una prostituta.
La trama lascia ampio spazio a divagazioni e introspezioni, oltre che a complesse simbologie, sempre interpretabili da molteplici direzioni. In ogni pagina di questo capolavoro incompiuto, fondamentale nella storia della letteratura al pari della Recherche di Proust, dell'Ulisse di Joyce, dei libri di Kafka, Rilke e Mann, rifulgono i frammenti di una struttura in perenne movimento, specchio di una realtà mai univoca, nella quale domina la dimensione del possibile, insieme apocalittica e liberatoria, esplorata con gli strumenti dell?ironia e del paradosso.
Il volume è curato da Ada Vigliani e arricchito da uno scritto di Ingeborg Bachmann.
Due anni ai remi. Questa è la condanna che Joan dovrà scontare per aver assassinato in una rissa l'uomo che tanti anni prima, sulla spiaggia del suo villaggio in Catalogna, gli ha ucciso il padre e rapito la madre e la sorella, durante l'assalto di quelli che sembravano corsari mori. E mentre guarda quel mare azzurro di primavera, quel mare che è sempre stato simbolo di libertà e sta per trasformarsi nella sua prigione, se non addirittura nella sua tomba, Joan ripensa alla promessa fatta al padre morente. Una promessa che ora difficilmente potrà mantenere, incatenato al remo della Santa Eulalia, diretta in Italia per difendere i territori spagnoli dagli angioini che, alle soglie del Cinquecento, minacciano di invadere il Meridione. Una rotta che Joan sognava di percorrere ma non certo in catene, nella speranza di ritrovare Anna, la donna che ama e che non ha mai dimenticato. Ripensando alle parole del suo maestro di calligrafia, secondo il quale solo la paura è in grado di mettere ai ceppi l'animo umano, Joan trova la volontà di reagire e rifiuta di arrendersi a quella sorte. Quando infine la galea sbarca a Napoli, Joan si rimette in cammino, e sarà ancora una volta il suo sconfinato amore per i libri a dargli la forza di lottare per la propria libertà...
L'omicidio del signor Siguán è quello che Petra Delicado chiama con fastidio un "caso freddo". Cinque anni prima, l'affermato imprenditore tessile Adolfo Siguán era stato ucciso nell'appartamentino dove celebrava il suo vizio: le giovanissime prostitute, preferibilmente prese dal marciapiede. Ai tempi, la sentenza era stata sbrigativa: rapina con morto ad opera del protettore della prostituta con la complicità di lei. Ma, adesso, quando l'ispettrice della Policía Nacional con il suo vice Fermín Garzón, riaccende con scetticismo la macchina investigativa, le basta togliere un poco di polvere dalle vecchie carte per rendersi conto di alcune incongruenze. Soprattutto, resta enigmatico l'assassinio dell'assassino. All'inizio Petra e Fermín, battono pigri le piste consuete. Ma un incidente, cruento e spietato, fa capire che c'è qualcuno che segue Petra. E questo qualcuno squarcia improvvisamente lo scenario, legando il delitto all'intricato registro degli affari di Siguán che si scoprono connessi alla criminalità italiana trapiantata nella capitale catalana. E quindi a Roma che prosegue la partita. Ed è in questa specie di Vacanze romane, omaggio dell'autrice a un paese che ama, che tutta la forza comica tipica dei gialli della Giménez-Bartlett, si dispiega. Le sue storie, senza essere tinte di altro colore che non sia il noir, senza attenuare malinconie e frustrazioni dei personaggi, riescono a scatenare umori leggiadri di commedia.
Gran trambusto in Tlokweng Road. Mentre la signorina Grace Makutsi corona finalmente il sogno di crearsi una famiglia con il fidanzato gentiluomo Phuti Radiphuti, il giovane apprendista meccanico alla Speedy Motors del signor JLB Matekoni cerca di sfuggire a ogni costo a un incubo, l'inattesa paternità di due gemelli. E così, Precious Ramotswe, titolare della Ladies' Detective Agency N.1, è costretta a dividersi tra le ansie crescenti della sua assistente, le delicate manovre per persuadere il giovane impiegato del marito a farsi carico delle proprie responsabilità e un nuovo caso, che coinvolge un ricco proprietario terriero, un giovanissimo pastore reticente e alcune mucche indisciplinate. Tra una tazza di tè rosso e l'altra, la più celebre e amata detective del Botswana si prepara a sciogliere, con la consueta saggezza e l'ormai leggendaria capacità di ascolto, un nuovo rompicapo, in cui torneranno utili, ancora una volta, gli imprescindibili consigli dei "Principi dell'indagine privata" di Clovis Andersen. Intanto, per le strade di Gaborone, è misteriosamente apparso il fantasma del mai abbastanza compianto furgoncino bianco della signora Ramotswe.
Una donna giace morta su un prato nei dintorni di Salisburgo. Precipitata da un dirupo, le mani legate, vestita ma senza scarpe. Sulle piante dei piedi ci sono dei numeri tatuati. Sono coordinate geografiche, che rimandano a un luogo dove è nascosto un macabro reperto: una scatola contenente una mano mozzata, avvolta nella pellicola trasparente, e un foglietto con nuove coordinate e un indovinello la cui soluzione porta all'identificazione di una persona. Ma quando finalmente i due investigatori della polizia salisburghese, Beatrice Kasparay e Florin Wenninger, riescono a identificare la persona misteriosa, questa scompare... E la catena di omicidi non sembra destinata a interrompersi. In una perversa caccia al tesoro tramite GPS, un feroce assassino sta portando i due poliziotti salisburghesi da un indizio a un altro. Gli omicidi si susseguono senza nessun apparente legame tra loro, e i due poliziotti cercano disperatamente di scoprire le carte dell'assassino prima che attraverso i suoi indovinelli completi il suo terribile puzzle di morte...
Nagasaki, 1633: l'indomito padre gesuita Cristovao Ferreira, che da anni si batte in Giappone per diffondere il cristianesimo, ha rinnegato la vera fede ed è diventato un apostata: questa è la notizia sconvolgente che giunge a Roma. La Compagnia del Gesù decide allora di inviare in Oriente due giovani fratelli, Sebastian Rodrigues e Francisco Garrpe per compiere un'indagine all'interno della chiesa locale. I due gesuiti però, partiti pieni di ideali e di entusiasmo, si scontrano ben presto con la dura realtà del Giappone dei Tokugawa e delle persecuzioni. I sospetti cristiani vengono costretti dalle autorità giapponesi a calpestare immagini sacre: chi si rifiuta viene torturato e ucciso, mentre chi accetta viene deriso e costretto a vivere ai margini della società, rifiutato tanto dalla comunità cristiana quanto dai giapponesi. La vita in Giappone si fa sempre più difficile per Rodrigues che ora vive in prima persona le persecuzioni e che finisce, evangelicamente, per essere tradito dall'amico Kichijiro, il suo "Giuda", mentre implora Dio di rompere il suo "silenzio".
Un ragazza bonaerense bellissima, destinata a diventare l'Emmanuelle argentina, fugge in Spagna inseguita dai militari. Anni dopo, il cadavere di una barbona assassinata viene ritrovato a Barcellona. Carvalho insieme con Biscuter, ormai diventato suo socio, dovrà chiarire una serie di misteri che coinvolgono dal giudice Garzon, all'ispettore-semiologo Lifante, a tutta una serie di emarginati e a un nucleo di alleanze segrete tra diversi Stati. La Barcellona crepuscolare del Barrio Chino sta ormai diventando la città del design mentre, un po' dappertutto, nuovi cadaveri spuntano come funghi avvelenati. E, sempre presente, il tango. Carvalho riassume, tra un libro bruciato nel caminetto e una nuova ricetta di cucina, avendo ormai scoperto l'intera trama del Male: "Chi è l'assassino? La Storia, la guerra sporca. Il passato. Il passato è il luogo dove si trovano le cause, vale a dire, i colpevoli. Vogliono un mondo senza colpevoli e quando questo diventa impossibile, quando il passato risuscita la colpa, i colpevoli uccidono di nuovo, ridiventano quello che erano sempre stati. Assassini".
Soumchi ha undici anni e cresce come un'erba in una Gerusalemme occupata dagli inglesi, a ridosso della Seconda guerra mondiale. Il suo universo si amplia improvvisamente quando lo zio gli regala una bicicletta. Tuttavia, prima di realizzare il suo sogno di pedalare via da Gerusalemme, esplorando l'Africa e i suoi deserti, Soumchi mostra con orgoglio la sua bici all'amico Aldo. Persuaso dall'amico a scambiare la sua bici per un trenino in miniatura, inizia una serie di rocambolesche avventure in cui scambia oggetto dopo oggetto, nel tentativo di recuperare la sua via di fuga verso il mondo e la maturità. Ma sulla sua strada lo aspetta una sorpresa inaspettata: il suo primo amore. Un piccolo, grande romanzo che ci fa tornare bambini e ci mostra cosa abbiamo perduto. Età di lettura: da 12 anni.
Emmi e Leo: per chi ancora non li conosce, sono i protagonisti di un amore virtuale appassionante, che ha vissuto ogni sorta di emozione, a parte quella dell'incontro vero. Sì, perché dopo quasi due anni, Leo ha deciso di tagliare definitivamente i ponti con Emmi e partire per Boston, per ricominciare una nuova vita. Emmi non si dà però per vinta, e riesce nell'impresa di riallacciare i rapporti con Leo. Mentre lei è ancora felicemente sposata con Bernhard, per Leo in nove mesi le cose sono cambiate, eccome: in America ha conosciuto Pamela e finalmente ha iniziato la storia d'amore che ha sempre sognato. Si sa, però, l'apparenza inganna. Ritornano le schermaglie via e-mail che hanno tenuto col fiato sospeso i lettori di "Le ho mai raccontato del vento del Nord", e anche stavolta promettono scintille.
Era disperso fra le sue carte l'abbozzo di romanzo che il ventenne Musil non era riuscito a pubblicare. Libere variazioni sull'amore, sulla letteratura, sul misticismo - molti dei temi che si ritroveranno nell'"Uomo senza qualità" - sono qui presentate nella forma di brani minimi, o veri e propri aforismi, alternati a pezzi filosofico-speculativi o narrativi. Una meditazione poetica del giovane Musil trovata e ricostruita dal suo massimo studioso italiano.