La più spiritosa e divertente fra le orazioni ciceroniane nasconde un sinistro retroscena: le gravi imputazioni raccolte contro Celio, brillante oratore dalla verve ironica e crudele, vanno dalla scarsa integrità di costumi all'accusa di complicità con Catilina, fino al più infamante sospetto di omicidio a sfondo politico. La linea difensiva adottata da Cicerone lascia tuttavia in ombra l'insidioso sfondo politico per insistere soprattutto sui rancori personali di Clodia, l'amante abbandonata da Celio, donna potente e affascinante, "scandalosamente priva di inibizioni", che, secondo le parole di Cicerone, avrebbe orchestrato per vendetta il piano contro l'imputato. Il tono arguto e vivace, l'umorismo sottile e "un fascino inimitabile" fanno della Difesa di Marco Celio uno dei capolavori dell'oratoria di Cicerone.
Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 da una nobile famiglia che gli assicurò una solida educazione. Anticlericale in gioventù, dopo un lungo soggiorno a Parigi e il matrimonio con rito protestante, matura il suo passaggio alla fede cattolica. Tornato nel capoluogo lombardo avvia la sua stagione più feconda che vede la produzione di tragedie (come l'Adelchi, nel 1822) e odi civili (Marzo 1821 e Il cinque maggio, 1821). La fama del Manzoni è legata soprattutto all'innovativo romanzo storico I promessi sposi, pubblicato nella sua prima versione nel 1827. Di questa avrebbe dovuto far parte il saggio Storia della colonna infame, che fu invece pubblicato come appendice alla versione definitiva del romanzo, edita tra il 1840 e il 1842.