Se è vero che "Elegia" colpisce il lettore per la sua nudità, la sua secchezza quasi 'anti-elegiaca', è pure vero che questa impressione è più apparente che reale, in quanto Neruda a ben vedere non rinuncia per nulla in questa sua breve, intensa silloge, a quell'eco sentimentale, 'solidale', che è tratto costitutivo della sua poesia più matura. Tuttavia quell'osservazione ci richiama ad un aspetto che non va trascurato: Neruda con quel titolo non ha voluto tanto sottoporre la sua poesia alle ragioni di un 'genere' poetico, quanto evidenziare un rapporto col proprio tempo, nel ricordo degli amici scomparsi ed anche in una sorta di estremo congedo del poeta dal paese che impersonava il mito proprio e dei propri compagni di strada: la Russia.
Ecco una scelta di poesie di Jacques Prévert tra le più famose. Una raccolta che mette in luce "la sorprendente naturalezza del vero talento poetico di Prévert" scrive Maurizio Cucchi nella sua introduzione a questo volume, "la sua capacità rarissima di invenzione a ruota libera, l'apparente gratuità dei suoi giochi dei suoi lunghi, interminabili cataloghi, il surrealismo 'popolare' di tanti versi. Uno stile e una personalità che lo portano a muoversi sempre con noncurante disinvoltura tra l'arrogante e il tenero, tra l'aristocratico e il plebeo, nell'insieme di composizioni che costituiscono sempre un accortissimo artificio, un paradosso perfettamente riuscito, un meccanismo affascinante."
Un ricco e struggente poemetto con il tema dell'innocenza e della storia. La storia di due bambini e del loro comune destino, le vicende di un Paese che muta la propria identità, offrono la materia di una voce poetica esposta sui drammi e sulle sorprese dell'esistenza personale e collettiva. Una voce personalissima e corale, un modo intenso e partecipe per entrare con la poesia nella viva vicenda dell'epoca.
GLI AUTORI
Alba Donati vive a Firenze. Oltre al libro di poesie che l'ha subito resa nota e riconosciuta dalla critica e da un gran numero di lettori (La repubblica contadina, City Lights 1998), ha pubblicato su diverse riviste e sulle migliori antologie di poesia italiana contemporanea. Ha al suo attivo numerosi saggi e interventi sulla poesia e sull'arte. Impegnata come professionista nell'ambito della comunicazione culturale e della promozione di attività artistiche, cura una rubrica di poesia sui quotidiani del Gruppo Il Carlino - La Nazione ed è stata di recente editor, insieme a Paolo Jacuzzi, di un "Dizionario della libertà", composto da ventinove grandi scrittori italiani e stranieri.
"Nutro una certa predilezione per L'uva e il vento, forse perché è il mio libro più incompreso o perché attraverso le sue pagine io cominciai ad andare per il mondo. C'è polvere di strada e acqua di fiumi; ci sono esseri, continuità e altri posti che io non conoscevo e che mi furono rivelati in questo tragitto. Ripeto, è uno dei libri che amo di più". Così scriveva Pablo Neruda nelle sue memorie, a difendere il valore di un'opera che era apparsa ad alcuni critici troppo legata all'engagement politico dell'autore. E quell'impegno è ben presente nella raccolta, che tuttavia è soprattutto un lungo viaggio poetico attraverso continenti e paesi diversi. Fra questi, un posto particolare spetta all'Italia, dove Neruda arriva nel 1951.
L'amore per Emily Dickinson è la grande legge interna, indifferente alle vicissitudini minori, capace di capovolgerne il significato. Le poesie d'amore formano un gruppo cospicuo dell'intera opera dickinsoniana, e Massimo Bacigalupo, studioso e curatore dell'opera della grande poetessa americana, raccoglie in questo volume il meglio della sua produzione.
I testi poetici del "Canzoniere", capolavoro del Petrarca, sono accompagnati nell'edizione dei Meridiani (uscita nel 1996 insieme al volume dedicato a "Trionfi", "Rime estravaganti", "Codice degli abbozzi") dal commento curato da Marco Santagata, petrarchista di fama internazionale. Questa nuova edizione, alla luce dell'altissimo numero di studi dedicati al Petrarca usciti nel corso degli ultimi anni, presenta un nuovo commento aggiornato e ampliato.
Energia e pianto, preghiera e urlo, invocazione e canto si fondono nella poesia di Giovanna Sicari che ci mostra come la poesia sia inscindibile dalle sue origini drammatiche, mantenendo la semplicità di chi è capace di forti emozioni.
Libro di poesie, con illustrazioni fotografiche a colori. 32 poesie e 45 illustrazioni a 4 colori. Nella realta della comunita Emmanus di Prato e fiorita questa raccolta di testi che l'EMI inserisce nella collana Il vento del Sud", "
"Autore di un'opera singolare che non cessa di stupire i suoi lettori; personalità eclettica per eccellenza che - come ricorda Fabio Sento nella prefazione a questo volume - "sempre affiancò agli interessi dominanti per la letteratura, la filosofia e le scienze anche passioni più ludiche, come quelle per il biliardo, gli scacchi, la boxe, il judo e il jazz"; raro e prezioso cultore di letterature cosiddette "minori", che inseguì e promosse nel piano dell'importante Enciclopedia da lui inventata e diretta per Gallimard, Raymond Queneau (1903-1976), anche e proprio in virtù di questa sua "atipicità" resta una presenza focale all'interno del secolo da poco concluso." (Carlo Bo)
Le poesie inglesi qui raccolte offrono un'ulteriore testimonianza del "bilinguismo" letterario di Fernando Pessoa, che, se da un lato dichiarava essere la sua patria la lingua portoghese, dall'altro, proprio in lingua inglese, ha lasciato alcuni importantissimi cicli di poesie. È certamente il Pessoa dei nove anni di permanenza a Durban in Sudafrica (1896-1905) che sta alla base della scelta linguistica e di non pochi motivi di queste poesie; ma non va neppure dimenticato che gli anni di composizione di questa raccolta, alla quale il poeta si accinge dopo il suo rientro a Lisbona, sono quelli dei più rivoluzionari movimenti d'avanguardia dell'epoca, gli anni dei due numeri della rivista "Orpheu", il secondo diretto proprio da Pessoa e da Sà-Carneiro.