"Com'è bello, com'è grande, conoscere, amare e servire Dio! Non dobbiamo fare altro in questo mondo.
Tutto quello che facciamo, al di fuori di ciò, è tempo perso.
Dobbiamo agire solo per Dio, mettere le nostre opere nelle sue mani" (San Giovanni M. Vianney)
Il giovane prete di Ambricourt, nel nord della Francia, del tutto disarmato di fronte alla noia, al disamore, all'aridità dei compaesani, affronta la sua missione di parroco spinto da una vocazione semplice e umile, che lo porterà a spendere tutto se stesso nel tentativo di avvicinare una comunità che si ostina a restargli lontana e ostile. Protagonista di questo vero classico della letteratura cristiana è «l'uomo che ha accettato una volta per sempre la terribile presenza del divino nella sua povera vita», come lo definirà lo stesso Bernanos, coinvolto in una tragica e impari lotta contro il male che dà al libro, fin dalle prime battute, una tensione drammatica destinata a crescere pagina dopo pagina.
Il giovane parroco di Ambricourt si rivolge al suo gregge come «un povero mendicante che va di porta in porta a mano tesa senza aver animo neppure di bussare», preoccupato e stupito dalla noia, dal disamore, dall'aridità della piccola comunità a lui affidata. La sua vita quotidiana è ridotta all'essenziale, il suo corpo, goffo e magrissimo, è minato da un male incurabile: proprio questo sacerdote "vincente" su di sé e sugli altri è per Bernanos il simbolo di una religiosità autentica. Una forza e una dignità incrollabili sostengono infatti il giovane prete che, pur sperimentando dentro di sé l'angoscia del dubbio, è capace di riaccostarsi alla pienezza della fede, accettando e facendo accettare agli altri, in uno slancio d'amore, il suo destino.
«I metodi pastorali del Santo Curato d’Ars potrebbero apparire poco adatti alle attuali condizioni sociali e culturali. Come potrebbe infatti imitarlo un sacerdote oggi, in un mondo tanto cambiato? Se è vero che mutano i tempi e molti carismi sono tipici della persona, quindi irripetibili, c’è però uno stile di vita e un anelito di fondo che tutti siamo chiamati a coltivare. Lungi allora dal ridurre la figura del Santo curato d’Ars a un esempio, sia pure ammirevole, della spiritualità devozionale ottocentesca, è necessario al contrario cogliere la forza profetica che contrassegna la sua personalità umana e sacerdotale di “altissima attualità”» (Benedetto XVI).
In quest’anno sacerdotale è importante far conoscere ai nostri fedeli la figura e la storia di S. Giovanni Maria Vianney, parroco di Ars. Molti non conoscono la vita del santo curato e non sanno perché questo parroco di campagna, del secolo XIX, è il patrono dei sacerdoti. Questo librettino presenta molto semplicemente la vita del Curato, ed è accompagnato da alcuni brani dei suoi scritti e dei suoi pensieri. Inoltre è illustrato – dallo stesso autore del testo – con i fatti salienti della sua vita. È un opuscolo popolare, adatto alla gente che non ha molto tempo da dedicare alla lettura.
In questa vita di san Giovanni Maria Vianney il cuore del devoto scalda l’indagine dello storico, rendendo palpitante la figura del grande sacerdote, mentre assiste per ore e ore i pellegrini che si avvicendano al confessionale, o quando, dal pulpito, impartisce i catechismi, con voce forte e fede certa, che contrasta col corpo minuto e l’animo discreto.
Il racconto inizia dalla canonizzazione del Vianney (25 maggio 1925), raccontando anche i miracoli che la resero possibile; poi anticipa le vicende della sua travagliata ordinazione sacerdotale, per tuffarsi, infine, nei fatti salienti della biografia ripresi in ordine cronologico. Rivivono qui i celebri incontri con i grandi del tempo, ma anche i quotidiani abboccamenti con gli umili abitanti del villaggio: per tutti il curato si rivelava padre responsabile e retto.
Un’attenzione particolare viene, quindi, riservata alla spiritualità del santo, fortemente caratterizzata anche dall’introspezione mistica e dalla conseguente impronta profetica, che gli derivavano dalla limpidezza della contemplazione e del dialogo con Dio. Nonostante gli assalti anche fisici del demonio, molteplici furono le grazie di conversione di natura miracolosa che accompagnarono la missione sacerdotale del Vianney, che dell’affidamento fece il suo stile di vita. Non a caso La Providence è il nome dell’opera di carità da lui realizzata.
Il volume apre, inoltre, a digressioni su molteplici aspetti poco conosciuti. Si chiariscono, per esempio, le questioni sul culto di santa Filomena e sull’iniziale diffidenza del curato verso le apparizioni della Madonna a La Salette; quindi, si riporta la giusta luce su alcune figure di rilievo nella formazione del Vianney, come san Benedetto Labre, che fu ospite nella sua casa paterna, o il cardinale Joseph Fesch.
L’Autore ha dedicato tre anni all’approfondimento della figura, dell’opera e del pensiero del Curato. In questo periodo ha passato anche moltissimo tempo ad Ars, godendo della fiducia e della preziosa collaborazione dell’archivista e di altri studiosi di questo santo che i Papi – non ultimo Benedetto XVI nel corso dell’Anno sacerdotale 2009-2010 – hanno solennemente indicato come modello per tutti i sacerdoti. Il risultato è che questo saggio mette per la prima volta a confronto e in dialogo tutte le fonti esistenti e le principali biografie del Vianney – dagli scritti di Catherine Lassagne, Alfred Monnin, Bernard Nodet e François Trochu, fino agli studi di oggi –, arrivando a delineare un ritratto ancor più completo, forse definitivo e corrispondente al vero.
«Ars non è più Ars», dicevano tutti. Era evidente. Qualcosa era cambiato. Non per un semplice avvicendamento del parroco. Ma perché era venuto un prete santo. Su di lui si sono dette molte cose inesatte. Non è vero fosse un uomo senza cultura, perché ha portato la cultura della preghiera e della carità. L’unica che serva alla Chiesa.
"Molta gratitudine per questa esemplare, bellissima rievocazione della figura del santo Curato d'Ars, una rievocazione profonda come lettura spirituale e morale, assolutamente elementare come linguaggio, che fa entrare la figura del santo Curato d'Ars nella nostra vita di oggi in modo tale che questa rinnovata presenza interpelli anche la nostra vita." (Monsignor Luigi Negri, dalla Presentazione) Adatto a tutti: al sacerdote, perché illuminato e aiutato dalla figura del santo Curato sia fiaccola accesa per la Chiesa del terzo millennio; ai laici, perché imparino ad amare, aiutare e sostenere i sacerdoti, dono inestimabile di Dio al suo popolo.
Le parole e la testimonianza di
Giovanni Maria Vianney, diventato il
“Santo Curato D’Ars” hanno ancora
qualcosa da dire – dopo duecento anni
– al nostro tempo? Questo volto da
asceta illuminato da uno sguardo di
pace sorprendente che provoca e stupisce
nello stesso tempo, può ancora
offrire a noi, immersi nei moderni
dibattiti, il segreto della sua testimonianza
e della sua fiducia, diventando
così un modello e una fonte di speranza?
A tutti questi interrogativi l’autore
risponde “sì”, senza esitare. Non solo
perché il curato d’Ars, come mostra
questo libro, appartiene alla grande
tradizione spirituale che percorre e
anima la nostra storia, ma anche e
forse soprattutto, perché egli onora “coloro che hanno
l’anima del povero”, coloro che credono ancora davvero
alla forza dell’amore.
Questo santo apparentemente
fuori dal comune non è inaccessibile,
ci fa anzi entrare nella familiarità di
Dio. Questo testimone, lungi dall’essere
prigioniero della polvere di un passato
superato, è più che mai attuale.
Questo cristiano che ha tanto amato la
chiesa, quest’uomo che ha amato tutti
i suoi compatrioti, e soprattutto, le
migliaia di pellegrini che lo assediavano
non fa che dimostrare l’insistenza
continua di Dio nella vita degli uomini.
Il messaggio di Ars è decisamente
positivo e dinamico. Tocca a noi scoprirlo,
viverlo e prolungarne il significato,
in particolare in occasione
dell’Anno Sacerdotale, indetto da
Benedetto XVI proprio nel 150° anniversario
dalla morte di Giovanni Maria Vianney.
Questo libro, accuratamente documentato, ci invita a
farlo con insistenza, con calore e semplicità.
André Dupleix (1944) sacerdote della Diocesi di Bayonne, ha studiato teologia a Bayonne, Tolosa e Roma. Dopo aver insegnato
al seminario maggiore di Bayonne e presso la facoltà di teologia dell’istituto di studi religiosi e pastorali di Tolosa, ne è oggi il rettore
onorario. Molto attivo in ambito pastorale, dal 2005 è segretario generale aggiunto della Conferenza episcopale francese e direttore
del Servizio nazionale per il catecumenato. Monsignor Dupleix ha al suo attivo molti titoli, tra i quali, già tradotti in italiano:
Dio, l’amore si è manifestato (1990); Fare di Cristo il cuore del mondo (1995)
e Teilhard de Chardin: mistico e scienziato (1998) con Jules Charles.
L’INSISTENZA DELL’AMORE
INDICE
PREFAZIONE
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
ALBERO GENEALOGICO DELLA FAMIGLIA VIANNEY
PRESENTAZIONE
INTRODUZIONE
LA SANTITÀ O CIÒ CHE DOBBIAMO AVERE IL CORAGGIO DI DIRE
CAPITOLO PRIMO
UN GRANDE TESTIMONE SPIRITUALE
CAPITOLO SECONDO
INTELLIGENZA E SANTITÀ
CAPITOLO TERZO
UMILTÀ E LIBERTÀ
CAPITOLO QUARTO
UN MINISTERO RESPONSABILE
CAPITOLO QUINTO
UN UOMO DI PREGHIERA
CAPITOLO SESTO
UN UOMO DI CHIESA
CAPITOLO SETTIMO
UN UOMO EUCARISTICO
CAPITOLO OTTAVO
UN UOMO DI PERDONO
CAPITOLO NONO
UN UOMO DI DISCERNIMENTO
CAPITOLO DECIMO
UN UOMO D’AZIONE APOSTOLICA
CAPITOLO UNDICESIMO
UN UOMO DI CORAGGIO
CONCLUSIONE
L’INSISTENZA DELL’AMORE
Nato nel piccolo borgo di Dardilly nel 1786 da una famiglia contadina, Giovanni Maria Vianney riuscì ad entrare nel seminario di Lione nel 1813. Alla scarsa attitudine allo studio faceva da contrappeso la sua profonda devozione, e fu così ordinato sacerdote nel 1815; tre anni dopo fu nominato curato del piccolo villaggio di Ars-en-Dombes, non lontano da Lione. Iniziò così una intensa attività di predicazione, in cui attaccava violentemente tutte le manifestazioni di immoralità. Egli era poi particolarmente noto per la sua abilità nel leggere nel cuore di coloro che si confessavano con lui, e gli furono attribuiti poteri di divinazione e miracoli, tanto che presto la sua chiesa divenne meta di numerosissimi devoti. Attraverso la puntuale ricostruzione effettuata da Trochu è possibile ripercorrere le tappe di un cammino esistenziale apparentemente comune, e che tuttavia già verso la sua conclusione veniva colto come modello di perfezione cristiana ed espressione di santità. Nel corso della sua vita, che si concluse ad Ars nel 1859, don Vianney rifiutò sistematicamente ogni riconoscimento; la sua canonizzazione fu decretata nel 1925 da Pio XI, che nel 1929 lo dichiarò poi santo patrono di tutti i parroci.
Questo volume esce in occasione di un duplice evento di Chiesa: lo "speciale anno sacerdotale" indetto da Papa Benedetto XVI, che si celebra dal giugno 2009 al giugno 2010 e che ha per tema: "Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote". E il 150° anniversario della morte del Santo Curato d'Ars, san Giovanni M. Vianney, che in questo periodo sarà proclamato dal Papa "patrono di tutti i sacerdoti". Il libro ripropone due corsi di Esercizi Spirituali tenuti al clero dal Cardinale Ballestrero: "Il cuore del Curato d'Ars: itinerario di santità presbiterale" e "Il cuore del prete: presenza viva di Cristo nella Chiesa". L'esperienza sacerdotale del Curato d'Ars, particolarmente significativa ed emblematica, viene rilanciata da quest'anno sacerdotale, e non deve essere lasciata cadere. E' una fonte e uno stimolo di grande preziosità ed efficacia per tutta la vita del prete.
Il paradosso dei santi sta nella loro trasparenza. si ritiene di sapere già tutto di loro e li si riduce a qualche battuta od a qualche simbolo: un confessionale, una povera tonaca, delle ciabatte che nessuno riuscirebbe ad infilarsi. un modo davvero sottile di esorcizzare la santità bruciante di Giovanni Maria Vianney! questa importante opera di mons. Fourrey ci propone di farci incontrare un santo del suo tempo. Materiali d'archivio e documenti cingono d'assedio un santo perché ci sveli il segreto della sua vita quotidiana. ed ecco qui il "vero Curato d'Ars" nella sua trasparenza di uomo e nella sua complessità di uomo. Ecco qui il segreto di Ars. un prete prigioniero di Dio ma anche del popolo: quello dei primi anni di Giovanni Maria Vianney e quello dei peccatori e dei pellegrini che accorrono da lui, quello degli abitanti di un villaggio "che non è più Ars", quello dei visitatori illustri. Allora la povera tonaca e le vecchie ciabatte non sono più non sono più degli oggetti senza vita o delle reliquie, allora questo confessionale è ben altra cosa che del vecchio legname. Questo libro non fa soltanto rivivere il Curato d'Ars. Gli dona la parola.