Le lettere di Giorgio La Pira ai papi sono, quasi, un "diario di bordo" della complessa navigazione di questo personaggio, per ben venticinque anni, attraverso la cronaca politica, gli orizzonti della storia, i segni dei tempi, gli eventi quotidiani e i sommovimenti del mondo. Tuttavia, le lettere a Paolo VI, rispetto a quelle a Pio XII e a Giovanni XXIII, hanno un carattere particolare. Sono le lettere a un amico, divenuto papa. Manifestano le sue visioni e i suoi sentimenti negli ultimi quattordici anni di vita. Ricapitolano il suo pensiero e il suo metodo "storico". Anche negli ultimi anni La Pira tiene lo sguardo diretto al futuro, seppure il mondo di domani non sarebbe stato più il suo. Non è facile che una persona anziana non si ripieghi sul presente o sul passato. Ma il professore cercava sempre di leggere la "storia del futuro" cogliendo i segni dei tempi, per usare un'espressione divenuta popolare con il Concilio Vaticano II. Era un vero "scrutatore" dei segni dei tempi. Era quella che lui stesso chiamava, con un'espressione felice, la storiografia del profondo. L'epistolario inedito tra Paolo VI e La Pira, curato da Andrea Riccardi.
Ricco di date, nomi, luoghi e persone, ma soprattutto di una filigrana ininterrotta di eventi straordinari, il volume di Antonio Furioli mette in rilievo la persona di Giustino de Jacobis quale strumento salutare ed efficace di grazia nelle mani di Dio per la rinascita della Chiesa cattolica in Abissinia. Il suo straordinario itinerario missionario, iniziato a fine ottobre 1839, era culminato nell'agosto 1855 con il martirio di abba Gabra Mikael, prova inconfutabile dell'elevato grado di maturità umana e cristiana raggiunta dalla piccola comunità ecclesiale abissina coagulatasi attorno alla persona e al carisma fuori del comune di Giustino de Jacobis. Come Paolo di Tarso, Giustino de Jacobis ha testimoniato che la sofferenza non è stata una realtà cupa e ingrata del suo tenace impegno missionario in Abissinia, ma segno di una straordinaria fecondità apostolica, che ha caratterizzato una delle stagioni più geniali e feconde nella storia dell'evangelizzazione di questo antichissimo e nobile popolo africano.
Perché santa Rita, donna di un piccolo paese umbro nascosto tra i monti, vissuta all'ombra del marito e poi di un convento nella prima metà del Quattrocento, è diventata così famosa? Lucetta Scaraffia risponde a questa domanda ricostruendo la storia della "santa degli impossibili" (come i devoti la chiamano per la grande potenza miracolosa) e soprattutto seguendo le tracce della sua strana ed eccezionale fortuna, a partire dal 1457, anno in cui compaiono le prime prove della devozione al suo corpo miracoloso, fino agli ultimi due secoli, quando Rita da Cascia, proclamata santa all'inizio del Novecento, diventa la protettrice delle donne delle città industriali. Nel condurre l'indagine, l'autrice intreccia i dati più strettamente religiosi con quelli sociali e culturali, come i conflitti tra città capoluogo e castelli del contado, le relazioni tra Cascia e lo Stato pontificio, l'intreccio tra i modelli cristiani di santità e la religiosità legata alla terra e ai culti femminili primitivi. Ne esce un ritratto inedito non solo della santa, ma di un modo di vivere il rapporto con il sacro. La grandissima e imprevista fortuna di santa Rita presso i devoti è legata, ci dice Lucetta Scaraffia, proprio agli elementi di ambiguità di questa peculiare figura: moglie obbediente e che sa soffrire in silenzio, Rita possiede anche una specie di onnipotenza magica, solo superficialmente cristianizzata e profondamente connessa all'atmosfera stregata dei suoi monti rocciosi.
In occasione dell'apertura del giubileo straordinario sulla misericordia la confezione presenta una serie completa di strumenti da utilizzare per vivere appieno il giubileo in tutte le sue possibilità. La valigetta contiene: il libro cartaceo del diario di suor Faustina, il cofanetto - audiolibro con 3 CD, la scatola della medicina della divina misericordia con le preghiere e la coroncina del rosario; il libretto che spiega le ragioni del giubileo indetto da papa Francesco e tutte le modalità per parteciparvi; infine anche un piccolo calendario con alcuni pensieri per ogni mese dell'Anno Santo della misericordia.
Un'originale biografia di Massimiliano Kolbe a partire dai luoghi che lo hanno visto protagonista di scelte decisive.
<<Non voglio essere ladro>> è una frase che Francesco d'Assisi ripeteva spesso ai suoi frati per esortarli a non commettere il grave peccato di appropriarsi dei beni che appartengono di diritto a Dio e ai suoi poveri. Si tratta di un invito ad apprendere l'arte della restituzione, vero caposaldo della spiritualità francescana, che si declina nelle azioni di rendere grazie, lodare, testimoniare e condividere.
Il primo capitolo del libro analizza il pensiero di Francesco sulla restituzione a partire dai suoi scritti, il secondo completa la riflessione sulla base delle testimonianze riportate dai suoi primi biografi, mentre il terzo approfondisce il tema dal punto di vista teologico, interrogando i vangeli, la tradizione e il magistero della Chiesa. Nel quarto e ultimo capitolo, il pensiero e l'esperienza del santo d'Assisi dialogano infine con la cultura contemporanea per mostrare l'attualità profetica del suo messaggio.
<<Se l'amato è povero, l'amante si studia di farsi povero, se è disprezzato, si studia di farsi disprezzare>>.
Un "maestro nell'arte di pensare, di vivere e di pregare". All'Angelus del 29 aprile 1975 Paolo VI rievocava con commosse parole la figura di Jacques Maritain. La loro amicizia, iniziata nel lontano 1925 e intensificata tra il 1945 e il 1948, quando il filosofo fu nominato Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, era essenzialmente "intellettuale". L'ipotesi storiografica che sta alla base del libro è che il ruolo svolto indirettamente da Maritain e direttamente da Montini nella cultura italiana degli anni centrali del Novecento sia stato lo "sdoganamento" della modernità, con tutte le sue implicazioni, dallo schietto riconoscimento della libertà di coscienza alla fondazione della legittima laicità dello Stato. La "svolta" impressa alla storia della Chiesa dal concilio Vaticano II non sarebbe stata possibile, o si sarebbe diversamente orientata, senza il contributo di pensiero di questi due eminenti intellettuali, che nel confronto ideale sul rapporto tra cristianesimo e civiltà hanno scritto un importante capitolo della storia delle idee del secolo scorso.
Nel racconto della sua vita, sant'Ignazio ignora gli avvenimenti anteriori al 1521, anno della sua conversione. Come in altre grandi autobiografie religiose, ci viene così presentata l'immagine di una esistenza spezzata in un prima e in un dopo incommensurabili e discontinui, e il percorso fra questi due termini si compie attraverso una storia tortuosa e virulenta che ci rivela progressivamente l'eccezionale complessità della figura di sant'Ignazio. In lui sono congiunte in un nodo strettissimo personalità apparentemente incompatibili: il visionario e il tattico, il politico e l'estatico. Egli è il «contemplativo nell'azione» secondo la perfetta definizione del suo compagno Jerónimo Nadal. Ma sant'Ignazio, nella sua autobiografia, sceglierà per sé un altro nome, il Pellegrino: vorrà cioè apparire, innanzitutto, come un essere votato a seguire fino in fondo un percorso già tracciato. Non si fa differenza tra fatti e introspezione: i casi e gli incidenti, le visioni, le grazie e le disgrazie vi assumono l'identica natura di segni coinvolti nello scambio continuo che c'è fra il Pellegrino e Dio: ogni dato è una mossa, in un gioco nell'assoluto fra due parti infinitamente sbilanciate.
I coniugi Luigi Martin e Zelia Guérin, genitori di santa Teresa di Lisieux, sono stati proclamati beati da papa Benedetto XVI il 19 ottobre 2008; il 18 ottobre 2015 papa Francesco li ha canonizzati. Luigi e Zelia sono stati i genitori di una particolarissima e santa famiglia che ha visto tutte e cinque le figlie abbracciare la vita claustrale: quattro presso il Carmelo di Lisieux e una presso il monastero della Visitazione di Caen. Questo libro ti farà entrare nella piccola Chiesa domestica che Luigi e Zelia Martin, abbandonandosi con fiducia alla volontà di Dio, seppero costruire e nella quale crebbero loro figli. Scoprirai così il loro segreto: vissero il loro amore di sposi e la loro quotidianità, fatta di gioie e di dolori, guardando sempre al cielo e offrendo tutto a Gesù. Oggi, in un mondo in cui il valore del matrimonio e della famiglia è minacciato, questi due sposi sono un esempio di come, facendo entrare Gesù nella nostra vita, anche l'ordinario diventa straordinario ed è capace di portare frutti di luce vera che non muoiono. Fai dei coniugi Martin un esempio da seguire nella tua famiglia!
"Santa Faustina Kowalska (1905-1938), l'apostola della Divina Misericordia, appartiene oggi al gruppo dei santi della Chiesa più conosciuti. Attraverso lei il Signore manda al mondo il grande messaggio della misericordia Divina e mostra un esempio di perfezione cristiana basata sulla fiducia in Dio e sull'atteggiamento misericordioso verso il prossimo. Arricchita da numerosi estratti dal suo famoso Diario, questa biografia autorizzata ci permette di conoscere la figura dell'umile suora polacca, ma anche la famiglia e le molte persone che hanno influenzato la sua formazione spirituale. Queste pagine, lette di per sé o per uno studio specifico del diario stesso, rappresentano un'introduzione autorevole a questa importante santa del Ventesimo secolo".
La vita di Giovanna d'Arco non è una leggenda, ma una meravigliosa realtà, anche se molti non hanno mai creduto nella sua missione sovrannaturale per salvare la Francia dall'occupazione inglese. Ci troviamo nel XV secolo, un secolo di lotte civili tra gli stessi francesi.
La storia di Giovanna d'Arco è una storia appassionante nella quale si manifesta in modo chiaro ed evidente il potere di Dio, che sceglie la persona più debole del mondo, una giovinetta che non sapeva né leggere né scrivere e nemmeno montare a cavallo, per dirigere gli eserciti di Francia e conseguire grandi vittorie. Per questo Dio le concesse la compagnia e i consigli permanenti di alcuni santi come san Michele arcangelo, santa Margherita di Antiochia e santa Caterina di Alessandria, che le parlavano e la consigliavano in tutto quello che doveva fare.