Un’inchiesta giornalistica alza il sipario su quello che Giovanni Paolo II, parlando in confidenza dell’attentato alla sua vita, definì un “garbuglio molto grosso”. Il libro, frutto di informazioni riservate e di nuove prove e testimonianze, svela l’identità di gruppi e di singole “Entità” fra loro molto dissimili, ma che si compattarono nel progetto criminale del 13 maggio 1981. Ed ecco date e luoghi di riunioni segrete con presenze insospettabili; ecco i frenetici viaggi e i convulsi contatti. Terrorismo islamista, attività illecite vendicative, fanatismo cattolico politicizzato: si formò una ben strana compagnia, che fece cassa comune e creò, per l’impresa in Piazza San Pietro, l’esercito più improbabile della storia. Si raccontano per la prima volta le singole mosse dei vari “soldati” in campo in quell’anniversario dell’apparizione della Madonna a Fatima. E il paradosso fu che la disgraziata vicenda ebbe anche quel collante: “Fatima”, quasi una prospettiva ultraterrena vissuta con l’aberrante fiducia di un avallo divino per il delitto che doveva compiersi.
Note sull'autore
Anna Maria Turi, laureata in filosofia con la lode accademica presso l’università La Sapienza di Roma, iniziava giovanissima la collaborazione con le testate nazionali, firmando più frequentemente per il quotidiano ‘Il Tempo’ e i periodici della casa editrice Rizzoli. Per i casi della grande cronaca (caso Ior-Banco Ambrosiano, attentato al Papa, rapimento Orlandi, ecc.) è apparsa con notizie e interviste esclusive anche sulle colonne de ‘La Repubblica’ e ‘Panorama’. Ha viaggiato e viaggia molto, prima nell’Est europeo, poi in Sudamerica, oggi nel Nordafrica, realizzando servizi e corrispondenze su argomenti di geopolitica. Ha lavorato per reti televisive pubbliche e private. È autrice di più di trenta libri, tradotti in varie lingue, prevalentemente su tematiche storico-sociali, psico-antropologiche e religiose.
«Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo»: così afferma papa Francesco, introducendo la sua Lettera apostolica Patris corde, scritta in occasione del 150° anniversario della Dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa universale. Il volume nasce come accompagnamento all’anno dedicato a San Giuseppe (8 dicembre 2020 – 8 dicembre 2021) tenendo presente l’appello della Chiesa ad andare verso di lui: Ite ad Ioseph.
Dopo l’introduzione a cura dell’Arcivescovo di Salerno, si susseguono delle agili riflessioni in ambito biblico, teologico ed artistico, al fine di condurre il lettore davanti alla ricchezza e all’attualità della figura straordinaria di Giuseppe di Nazaret.
Con scritti di:
LUIGI AVERSA , direttore del Museo Diocesano San Matteo di Salerno.
ANDREA BELLANDI, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno.
FILIPPO BELLI, docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia Centrale a Firenze.
MASSIMO BORGHESI, docente di Filosofia morale l’Università di Perugia.
ANTONIO LANDI, docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Urbaniana (Roma).
LORELLA PARENTE, docente di Ecclesiologia e Mariologia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Salerno.
Pietro di Giovanni Olivi (1248-1298) è una figura complessa: da un lato rimanda alla formazione scolastica universitaria tipica della sua epoca, dall'altro accoglie l'interpretazione gioachimita della storia. La sua ricca personalità non può essere compresa al di fuori dalla sua scelta di vita francescana. Negli studi raccolti in questo saggio, Sylvain Piron inserice Olivi nel variegato mondo della dissidenza francescana tra XIII e XIV secolo, con le sue ramificazioni tra Provenza, Firenze e Italia meridionale. Di questo mondo ci fa conoscere l'ispirazione profonda e i principali rappresentanti (Angelo Clareno, Ubertino da Casale, Bartolomeo Sicard, Giovanni da Rupescissa...), aiutando a comprendere come il patrimonio degli Spirituali francescani abbia contributo a quello che è stato definito il «Rinascimento religioso dell'Italia mistica» o, meglio, la rinascita religiosa del Mediterraneo ascetico, profetico e apocalittico, ad opera dei dissidenti francescani e dei loro seguaci.
San Giuseppe è il più santo dei santi, tanto che san Gregorio nazianzeno (330-390) scrive: "il Signore ha riunito in Giuseppe come nel sole, tutta la luce e lo splendore degli altri santi tutti insieme". I testi apocrifi, raccolti, ci aiutano a comprendere meglio l'ambiente del primo cristianesimo e a collocare la vita di Giuseppe nel contesto della Galilea di I secolo, mettendo in luce l'umanità di un uomo che per volere di Dio è stato chiamato a prendersi cura di suo Figlio. L'apocrifo Storia di Giuseppe falegname del II-III secolo è l'unico scritto che parla della vita e della morte di Giuseppe, una pietra preziosa che arricchisce la corona dell'Incarnazione. In agonia Giuseppe, confortato da Gesù e Maria, fa la sua professione di fede: "O Gesù nazareno, Gesù mio consolatore, Gesù liberatore della mia anima. Gesù mio protettore. Gesù, nome soavissimo sulla mia bocca e su quella di tutti coloro che lo amano. Nella storia della devozione san Giuseppe è invocato come il Patrono della Chiesa universale e protettore dei poveri, esuli, dei padri e degli sposi.
Il presente volume è il risultato di un'esperienza significativa di ricerca sul tema del metodo in Teologia Spirituale, ricerca condotta da un gruppo di dottori e dottorandi dell'Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana sotto la guida del prof. Rossano Zas Friz De Col s.j. Si tratta di un nuovo approccio metodologico per la teologia spirituale, il cui fondamento si trova nell'atto umano di decidere: la vita cristiana è, infatti, un processo continuo di trasformazione attraverso le decisioni prese in risposta alla Grazia, il che implica un cambiamento cognitivo, affettivo e comportamentale. Il metodo è perciò denominato teologico-decisionale (MTD) e lo si presenta qui applicato al vissuto di Teresa di Lisieux, focalizzando i suoi manoscritti autobiografici. Si offre, così, una nuova prospettiva allo studio della giovane santa carmelitana, dottore della Chiesa e patrona delle missioni.
Il secondo volume della storia della spiritualità francescana, in continuità con il primo, si presenta come una sintesi che mira a ricostruire lo sviluppo storico del francescanesimo e l'esperienza cristiana dei seguaci del santo di Assisi all'interno dei grandi processi di cambiamento della società e della Chiesa. Per questo la testimonianza di alcune figure particolarmente rappresentative delle diverse componenti della famiglia francescana viene riconsiderata secondo criteri di periodizzazione che scandiscono tappe fondamentali dell'evoluzione storica tra i secoli XVI-XX. Rispetto al primo volume, concentrato essenzialmente sull'Europa, si amplia qui l'orizzonte geografico, nell'intento di documentare le tracce della presenza minoritica nei nuovi mondi. Il manuale restituisce una vicenda ricca e complessa e un'identità francescana plurale, dove un filo conduttore può essere indicato nella costante tensione dialettica tra fedeltà al messaggio originario e volontà di attualizzarlo in contesti storici, geografici, culturali differenti e in continuo mutamento. Contributi di: Alessandra Bartolomei Romagnoli, Riccardo Battiloro- Luciano Bertazzo, Carla Maria Bino, Wies?aw Block, Dario Busolini, Alvaro Cacciotti, Michele Camaioni, Paolo Capitanucci, Lorenzo Cappelletti, Marzia Ceschia, Chiara Codazzi, Roberto Cuvato, José Ángel Echeverría, Raissa De Gruttola, Luca Demontis, Raffaele Di Muro, Fabrizio Fiaschini, Mauro Forno, Emil Kumka, Luciano Lotti, Paolo Martinelli, Alessandro Mastromatteo - Cyprian Janusz Moryc, Barbara Pandolfi, Jesús Panigara Pérez, Didier Rance, Jean Louis Sohet, Tomaso Subini, Kazimierz Synowczyk, Benedict Vadakkekara, Massimo Vedova.
Il volume presenta la raccolta degli Scritti di Francesco e Chiara di Assisi, in una traduzione moderna, pensata per il lettore di oggi. Attraverso le parole dei due santi attingiamo alla loro anima e alla loro spiritualità e carità, che testimoniano la perenne forza e bellezza dell'incontro con Dio.
La collaudata collaborazione tra don Marcello Stanzione, parroco e massimo esperto italiano in Angelologia, e Bianca Bianchini, medico cardiologo con diploma di chef, prosegue con questo libro che, partendo dagli scritti di Ildegarda di Bingen, compara le osservazioni e intuizioni della mistica tedesca in tema di alimentazione con le attuali evidenze scientifiche. Il testo analizza i singoli alimenti conosciuti all'epoca della santa, con esclusione quindi dei cibi giunti in Europa dopo la scoperta dell'America, fornendo per ognuno storia, mitologia, tradizioni, utilizzo da parte delle medicine tradizionali, composizione nutrizionale, documentati effetti positivi sulla salute ed eventuali controindicazioni. La santa ha una visione della medicina olistica, in quanto i disturbi dei pazienti vengono esaminati in un contesto generale che include mente e anima, non trascurando l'influenza dell'ambiente. Fondamentale, anche grazie a una corretta alimentazione, conservare la viriditas, termine che ricorre spesso nei testi della santa, che fa pensare a qualcosa che germoglia e perciò capace di donare freschezza e vigore giovanile. Si tratta della forza vitale intesa nel senso più ampio del termine: ricchezza di sentimenti, fede, energia, vigore sessuale. Perché la badessa di Bingen, pur essendo monaca, con grande franchezza non ha esitato ad affrontare argomenti riguardanti sessualità, procreazione e l'universo dei rapporti uomo-donna.
Sulla base della prima biografia di san Saba, redatta dal fedele discepolo Dometian nel 1264, l’Autore consegna ai lettori la straordinaria vita del primo arcivescovo di Serbia. È un susseguirsi di avventure e peripezie, quelle che condussero il giovane principe Rastko dal trono di Serbia al Monte Athos alla ricerca della quiete interiore e del rapporto vero con Dio. E dalle pendici del monte santo il giovane monaco tornò poi in Serbia per evangelizzare, fondare monasteri e prendersi cura del proprio popolo, fino a costituire la Chiesa nazionale indipendente serba, di cui divenne la prima guida. Con uno stile frizzante e adatto al mondo contemporaneo, san Nikola Velimirović dipinge la figura di san Saba, esaltandone i tratti quasi fiabeschi e mantenendo una attenta corrispondenza storica. Completa il volume la Regola (Typikon) del monastero di Hilandar, che san Saba consegnò come progetto di vita ai suoi amati monaci.Un luminoso esempio di vita monastica è offerto da Charalambos, nato nel 1910 e vissuto nel monastero di Dionysiou sul monte Athos e figlio spirituale di Giuseppe l’Esicasta. Si tratta di una figura recente, il cui ricordo è tuttora molto vivo in chi l’ha conosciuto e apprezzato, e ancora una volta la Storia ci pone di fronte a un’esistenza straordinaria nella sua normalità: c’è una chiamata irresistibile al divino e nello stesso tempo una strada non spianata, in cui le difficoltà e le sofferenze non sono risparmiate, ma sublimate nella preghiera noetica, quella del cuore. Così ogni momento di vita diventa una tessera di quel meraviglioso mosaico che Dio progetta per ciascuno di noi.
Un francescanesimo come azione pastorale intraecclesiale. A partire dalla testimonianza di Francesco d'Assisi e dal carisma che tutt'oggi si tramanda, il francescanesimo si qualifica come agire pastorale. Fraternità, povertà, missionarietà, pace, dialogo, obbedienza, ecologia, minorità, sono tra i temi che vengono affrontati in questo volume, per mettere in risalto i contenuti dell'azione teologico pastorale incarnato dallo stesso carisma francescano. Papa Francesco, con un magistero dal sapore tutto francescano, a partire dal suo nome, e in modo del tutto speciale dalla sua profetica azione, ha ridato al carisma francescano la possibilità di riscoprire i suoi intrinsechi valori, per riproporli in maniera rinnovata e affascinante. In tal modo, il carisma e l'azione francescana non sono un carisma e una proposta spirituale e pastorale di parte, ma un patrimonio ecclesiale e universale, riconosciuto da tutti, ma, soprattutto, da tutte le parti, dentro e fuori la Chiesa, e additate come modello da recuperare per «nuovi stili di vita» (Laudato si', 202) e generare una «fraternità e amicizia sociale» (Fratelli tutti, 2).
Nel suo progetto di salvezza Dio vuole condurci alla guarigione dell’anima e alla “conversione” delle nostre idee, dei nostri sentimenti e delle nostre azioni. In questo libro scopriremo come la potenza di Dio spinge ognuno di noi ad affrontare i propri demoni e le proprie paure, con l’assistenza dei Santi, degli Angeli e del Signore Gesù. In particolare conosceremo alcuni metodi suggeriti dai Padri del Deserto e la terapeutica di Santa Ildegarda di Bingen.
Padre Rocco Zappia, laureato in teologia, filosofia e specializzato in psicoanalisi junghiana, si occupa tra l’altro di spiritualità medievale e in particolare di Santa Ildegarda di Bingen. Fondatore della scuola di meditazione interreligiosa “Il girasole” con sede a Roma, insegna in diversi istituti di formazione per psicologi e medici (medicina e psicologia spirituale). È presidente dell’Associazione Cristo Medico, che organizza e promuove convegni e studi sui rapporti tra fede e scienza.
Questo libro cerca di amplificare la voce di un Angelo ascoltata in sogno da un giovane discendente del Re Davide. Per Giuseppe, figlio di Giacobbe - come per Francesco di Pietro di Bernardone o per Giovanni Bosco e vari altri - obbedire a quel sogno ha significato entrare nella grandezza e divenire affidatari di una storia meravigliosa. Prendendo come esempio il papà terreno di Gesù, il volume propone un cammino per apprendere a non sprecare la bellezza, per aprirsi ad accogliere la grazia, per custodire ciò che è prezioso e nutrire ciò che salva. Alla scuola di un uomo tanto solido quanto umile, tanto forte quanto docile, possiamo imparare l'arte della custodia della vita, quella altrui e quella propria, quella naturale come quella dello Spirito. Egli è quel padre che manca a questa generazione e che dobbiamo riscoprire e ridiventare. Un percorso utile a chiunque, uomo o donna, voglia apprendere l'arte di accogliere e vivere le cose grandi che gli sono riservate.