Una vita vissuta come preghiera Nicolas Herman (1614-1691) nasce a Hériménil, un piccolo villaggio della Lorena, del ducato di Borgogna. Di umile ma buona famiglia cristiana, si arruola presto nell'esercito lorenese prendendo parte alla guerra dei Trent'anni. Ferito sul campo di battaglia, decide di cercare la sua "patria spirituale". Nel Convento Carmelitano di Parigi, dove entra a ventisei anni, risorge concretamente a nuova vita, prendendo il nome di Lorenzo della Risurrezione e restando sempre, tra i vari impegni quotidiani, alla presenza di Dio. È di conforto a poveri e personaggi illustri fino alla fine dei suoi giorni. Attualmente è riconosciuto dalla Chiesa venerabile. Data la scarsità di dati biografici su Lorenzo della Risurrezione, questo volumetto intende descrivere principalmente la storia della sua preghiera. Si tratta, cioè, di mostrare quanto sia vera l'intuizione di santa Teresa d'Avila che preghiera ed esistenza si equivalgono.
Verità e Croce, ovvero Scientia Crucis Edith Stein, bambina di intelligenza particolarmente vivace, verso i quindici anni abbandona la fede ebraica di famiglia mentre si protende nel culto della verità. Nel campo della filosofia, che pure abbraccia e insegna, il suo ideale vivente diventa Edmund Husserl, colui che insegna la conoscenza oggettiva. Tuttavia la sete della verità assoluta in lei viene soddisfatta soltanto con l'incontro della Croce di Cristo. Cristo crocifisso sarà suo Sposo: da Lui prenderà il nome religioso di Teresa Benedetta della Croce e da Lui imparerà a morire martire per il suo popolo. Tra l'8 e l'11 agosto 1942, unì il suo sacrificio a quello di Cristo, in una camera a gas di Auschwitz. È stata canonizzata da papa Giovanni Paolo II nel 1998. Un volumetto che tratteggia l'itinerario di Edith Stein dal desiderio all'incontro con la Verità, fino all'acquisizione della Scientia Crucis, mentre ripercorre il suo itinerario esistenziale.
Nell’attuale sbandamento e disorientamento dottrinale e pastorale, la spiritualità monastica benedettina è un esempio che può tornare a dare sostanza al ministero sacerdotale, specie nel caso del prete diocesano che vive immerso nel mondo, in un contesto difficile. L’autore di questo libro, in una lettera a un immaginario sacerdote novello, spiega come tornare a vivere l’essenziale con lo sguardo rivolto al cielo e a Dio pur nella complessa quotidianità di questo secolo.
Qual è il senso della spogliazione nel tempo che stiamo vivendo? Partendo dall’autospogliazione di Gesù Cristo, da dove tutto ha origine, si ripercorre e analizza la spogliazione di Francesco d’Assisi, attraverso una pluralità di letture che travalicano l’ambito storico e agiografico per raggiungerci, con una inattesa attualità, nella nostra quotidiana ricerca di senso e conferma nella fede. Contributi di Felice Accrocca, Raffaele Di Muro, Luigi Maria Epicoco, Carlos Acacio Gonçalves Ferreira, Emil Kumka, Elisabetta Lo Iacono, Mirko Mazzocato , Pietro Messa, Domenico Paoletti, Romano Penna, Angelo Romeo, Domenico Sorrentino, Maria Beatrice Toro.
Ildegarda di Bingen, proclamata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI, è stata una figura di mistica colta e aperta ai problemi del mondo. Donna geniale, ha lasciato un'opera che spazia dalla descrizione di piante e minerali alla medicina, alla musica, alla cucina raggiungendo la più elevata teologia caratterizzata dal contatto quotidiano con la natura e i suoi segreti. I due autori - Marcello Stanzione, sacerdote, massimo esperto italiano in Angelologia, e AlbaSali - Master trainer PNL, studiosa di costellazioni familiari, ideatrice di Time-Line Crearmoniche, autrice di libri tra cui "Figli" che amano troppo (Mediterranee) - propongono un interessante viaggio nella medicina naturale di Ildegarda, in particolare nel mondo meraviglioso delle pietre e dei cristalli. Partendo dai testi di Ildegarda che descrivono le virtù curative e terapeutiche di ogni pietra secondo la creazione divina, di ognuna viene analizzata etimologia, mineralogia e influsso sul piano fisico e spirituale. Conclude il libro un'ampia sezione di preghiere di guarigione della Santa.
Bernardo pone al centro della vita cristiana l'esperienza di Dio amore. Ne "L'amore di Dio" egli ci presenta Dio come un Padre che ci ama come figli nel Figlio, che vive e parla nel nostro cuore, che ne diviene il tempio vivo, e chiede la risposta del nostro amore, della nostra fiducia, del nostro abbandono, della nostra preghiera, del nostro dono ai fratelli. Ne "I gradi dell'umiltà e della superbia" Bernardo indica l'umiltà come un camminare sulla via di Cristo, Verbo di Dio e immagine perfetta del Padre, che nella sua Incarnazione si è presentato come l'Umiltà stessa. L'"imitazione" di Cristo rimarrà, d'ora in poi, il centro focale di ogni autentica spiritualità cristiana.
Il testo contiene la traduzione italiana, con introduzione e note di commento, della lettera-trattato “De videndo Deo” di Agostino di Ippona (la n. 147 dell’epistolario). La traduzione è condotta sul testo dell’edizione critica di riferimento, curata da Alois Goldbacher nella collana del Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum Latinorum (vol. 44, pp. 274-331). I temi principali affrontati nel testo di Agostino sono: la diversa autorità delle Scritture, dei vescovi e dei teologi; la differenza tra credere e vedere e il rapporto di entrambi questi atti con il sapere; il confronto tra la visione angelica di Dio, la visione dei beati nella vita futura e le apparizioni di Dio ai patriarchi; la superiorità della vista mentale su quella fisica.
Interessato a scoprire il mistero della personalità altruista, Sorokin, alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso, intraprese una vasta indagine statistica sui santi cristiani in quanto eroi dell'altruismo e geni creativi in campo morale e spirituale. Ne scaturì un vero e proprio censimento sei santi cristiani e cattolici di tutti i tempi (forse l'unico esistente). Di ciascun santo sono prese in considerazione le caratteristiche biografiche, la provenienza sociale, la condizione socio-professionale, il tipo di iniziazione alla santità, il modello di santità praticato. L'attenzione di Sorokin si concentra sui fattori socioculturali che spiegano le variazioni del numero dei santi lungo i venti secoli della storia cristiana, il tipo di santo prevalente nei diversi periodi storici, i cambiamenti che si sono registrati per quanto riguarda l'apporto delle diverse classi sociali alla "produzione" di santi. Alla luce dei dati statistici e delle generalizzazioni storiche che se ne possono trarre, Sorokin formulò delle previsioni in ordine al futuro della santità cristiana.
San Francesco di Sales ha ricevuto da parte di Dio un enorme dono di grazia, che don Paolo Mojoli e don Gianni Ghiglione, salesiani, offrono anche a noi in questo libro in semplicità e in modo accessibile a tutti; ogni giorno vengono proposte alcune pagine della Filotea per riflettere, meditare, pregare, agire.
San Francesco di Sales diventa così un amico che ha percorso la strada della vera vita cristiana prima di noi; un amico particolarmente coraggioso, che ancora oggi propone la santità a tutti: religiosi, laici, sposi, genitori, figli, nonni, professionisti, giovani...
La predicazione di San Bernardino da Siena non indietreggiava nemmeno dinanzi a dibattute questioni etiche e sociali: dal diffondersi della stregoneria sino al buon uso del danaro e del credito, temi scottanti e considerati ardui ad esser trattati specie da parte di un seguace di Francesco. Qui sta la chiave profonda dell’importanza dei due sermoni appartenenti al ciclo quaresimale De Evangelio aeterno e relativi ai due giorni immediatamente post-pasquali e a due temi profondamente connessi tra loro: Francesco come Uomo Nuovo – così come il Cristo si rivela immediatamente dopo la Resurrezione, a Maria Maddalena prima e quindi agli apostoli – e quindi come perfetto Pellegrino secondo la condizione umana precedente il Regno dei Cieli da una parte; e le stimmate come sigillo di quella perfezione, segno dell’identità del Povero di Assisi in quanto Alter Christus.
Il carattere pastorale del Vaticano II, nel suo significato più profondo, rimanda al fatto che la riflessione conciliare sulla missione della Chiesa si è confrontata con una realtà umana e storica in mutamento, alla ricerca di una mediazione capace di tenere insieme la fedeltà al vangelo del Signore Gesù e una reale assunzione della realtà umana nella sua concretezza effettiva e nelle trasformazioni storiche cui è soggetta. In questo orizzonte, l'espressione di Paolo VI che presenta la Chiesa esperta in umanità suggerisce che l'ambito dell'antropologia è un terreno decisivo per questo incontro. Nel volume contributi di carattere generale dedicati al Vaticano II e al contesto storico e culturale nel quale si è svolto e con il quale si è misurato si intrecciano con approfondimenti più puntuali dedicati alla riflessione di Paolo VI, alla sua concezione del compito pastorale della Chiesa, ai temi del suo magistero e alla visione antropologica sottesa al suo insegnamento. Particolare attenzione è dedicata ai temi della relazione tra uomo e donna, della generazione, del matrimonio e della famiglia, la cui attualità è confermata dalle due assemblee del Sinodo dei vescovi del 2014 e 2015, così come dall'esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco.
Francesco d’Assisi attrae a sé, come una potente calamita, credenti, non credenti e mussulmani (questa biografia esce proprio in occasione dell’VIII centenario dell’incontro a Damiata tra il Poverello di Assisi e il sultano Al-Malik al-Kamil). La ragione è semplice: egli è colui che nella storia ha rappresentato al meglio Gesù. Tutta la sua grandezza si radica in quell’iniziale momento della Porziuncola quando cominciò a vivere come se il Vangelo fosse un codice di vita sociale applicabilissimo. Nessuno si era mai davvero chiesto se il Vangelo fosse integralmente attuabile, «alla lettera». Il segreto di Francesco, come dimostra questo libro, sta nell’aver incarnato personalmente tale possibilità, realizzandola: è questa la sua risposta, di fatto l’unica che può rendere credibile il cristianesimo.