
Orazioni tratte dai Sermoni, ispirate ai suoi miracoli e ai suoi simboli, legate alla tradizione popolare, regionale, ritrovate nei libri antichi o sul retro delle immaginette, e altre ancora del tutto nuove. Preghiere tratte dai Sermoni di sant'Antonio. Preghiere ispirate ai miracoli di sant'Antonio. Preghiere ispirate ai simboli di sant'Antonio. Preghiere tradizionali Preghiere regionali. Preghiere popolari.Preghiere sui libri antichi e sulle immaginette.Nuove preghiere a sant'Antonio.
Responsorio di Sant’Antonio
Se chiedi a Dio i miracoli
vedrai indietreggiare la morte,
l’errore, le calamità; fuggire il demonio, le malattie e ogni male.
Cesseranno le tempeste,
si spezzeranno le catene,
le cose perdute saranno ritrovate;
giovani e vecchi riceveranno aiuto e conforto.
Resteranno lontano i pericoli,
sparirà la miseria, lo possono attestare coloro che hanno sperimentato
la protezione del Santo di Padova.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo come era nel principio, ora e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen
Grun è monaco benedettino e, in questo testo, ci conduce per mano all’interno della ricchezza sia della vita del grande monaco che fondò l’Occidente, sia della Regola che egli scrisse. Leggendo questo volume scopriamo sia la capacità di coniugare preghiera e lavoro dell’ordine fondato da san Benedetto che come questo stile di vita permetta all’uomo di ogni tempo di costruire relazioni positive, poiché l’uomo è “buono”: noi siamo capaci di bontà e, grazie a questa bontà, possiamo costruire una società nuova, ancora oggi, come fece Benedetto al suo tempo. Un libro perfetto per riflettere sul futuro della nostra società postmoderna con un occhio al passato.
Padre Tullio Locatelli raccoglie ventuno articoli sulla figura e la missione di san Giuseppe. Nella prima parte sono i Vangeli di Luca e di Matteo a offrire i punti di partenza senza lasciare spazio a fantasie e a pie invenzioni. Quanto dicono i Vangeli è più che chiaro e sufficiente per capire la missione di san Giuseppe, la sua risposta pronta e generosa, il suo essere coinvolto nel mistero della redenzione. Nella seconda parte presenta una serie di riflessioni legate alla devozione a san Giuseppe, tenendo presenti il magistero della Chiesa e alcuni aspetti di carattere devozionale che la tradizione ci ha consegnato. Traspare l'eccezionalità di san Giuseppe: una santità vera, autentica, reale e quotidiana, fondata sempre nel fare la volontà di Dio.
Massimiliano Kolbe è uno di quei santi che ci insegnano a costruire, con la loro luminosa testimonianza di fede, un presente e un futuro migliori. Consapevole della propria identità, in quanto uomo, cristiano, sacerdote, rimase fedele alla propria coscienza, perseverando, di fronte al male, nel seguire il comandamento dell'amore e nell'offrire la propria vita per la salvezza altrui. Attraverso questo lavoro su padre Kolbe, l'autore ci invita a ricordarne l'esemplare testimonianza di vita e di fede, sotto un profilo insolito e forse meno noto, ovvero quello del suo cammino interiore. Concentrandosi su questa dimensione della vita di Massimiliano, considera l'intero ventaglio degli aspetti della sua esistenza terrena: l'obbedienza, il lavoro, l'umiltà, la preghiera, la contemplazione, la vittoria sui propri timori e l'aiuto dato agli altri nel vincerli. Il suo pellegrinaggio terreno appare così come un processo armonico di maturazione del seme della santità, che ha nella fede il principio e il senso del suo cammino.
Articolato in due parti, il libro propone un percorso in crescendo che, partendo dalla sintetica narrazione della vita del santo, arriva al suo messaggio, facendone emergere l’attualità. In questo mi sembra prezioso il richiamo alla lettera, con cui, nell’agosto 2004, san Giovanni Paolo II ha voluto unirsi allo speciale anno gerardino in occasione del 250° anniversario della morte del Santo: “Veramente Gerardo Maiella è uno dei piccoli, in cui Dio ha fatto risplendere la potenza della sua misericordia!” (dalla prefazione di Sabatino Majorano).
Contenuto
Nell’enciclica "Laudato si’" di papa Francesco è in primo piano il Cantico di frate Sole di san Francesco, ma a questo viene affiancato un esteso riferimento al Cantico spirituale di san Giovanni della Croce. Seguendo questo indizio, si esamina la sensibilità verso il creato dei due santi facendo tesoro in particolare di uno dei più grandi insegnamenti lasciatici dal padre del Carmelo riformato, «la conoscenza delle creature tramite Dio»: conoscenza che si realizza nella relazione nuziale ed erotica tra Dio e la sua creatura, in un’ottica in cui il creato possa essere pienamente valorizzato. Questa visione equilibrata e innamorata del creato nel suo Creatore può costituire un fondamentale apporto alla «conversione ecologica» invocata da papa Francesco nella sua enciclica.
Destinatari
Tutti
Autore
Iacopo IADAROLA (1982), frate della Provincia veneta dell’Ordine dei carmelitani scalzi, è originario di Velletri (Rm). Laureato presso l’Università La Sapienza in lettere classiche e iscritto all’albo dei giornalisti, dopo una conversione adulta ha conseguito il baccellierato in teologia ed è attualmente specializzando in teologia spirituale presso la Facoltà teologica del Triveneto. Ha collaborato a varie testate quali «Rivista di Vita Spirituale», «Il Santo», La Stampa – Vatican insider, Aleteia.org, Carmeloveneto.it.
"Libertà, libertà, quanti delitti si commettono nel tuo nome", esclamò Madame Roland, salendo sul palco ove sarebbe stata ghigliottinata. Consapevoli di tale possibile pervertimento, i francescani lungo i secoli hanno proposto sul tema una "rinnovata" prospettiva secondo cui Dio è suprema e assoluta libertà, nel senso che ha fatto "ciò" che ha voluto e "come" ha voluto, e ha chiamato all'esistenza l'uomo, rendendolo partecipe della sua stessa libertà. Egli lo ha creato in modo del tutto gratuito, poiché nessuno può avanzare un diritto "ad essere", e lo ha fatto per mostrare che è nella gratuità il segreto di un'esistenza autenticamente umana.
La libertà come dono, dunque, ma per andare dove? Da nessuna parte, perché è essa il punto di partenza e insieme il punto d'approdo di tutti i percorsi; e lo splendore dell'uomo in cammino, creativo e insieme oblativo, come Francesco d'Assisi. Un itinerario suggestivo da riprensare in compagnia di Bonaventura, di Duns Scoto e di Guglielmo d'Occam.
Orlando Todisco, frate minore conventuale, docente di filosofia francescana al Seraphicum di Roma, è autore di una serie di saggi sulla fecondità del "pensare francescano". Tra i più recenti, segnaliamo: Nella libertà la verita. Lettura francescana della filosofia occidentale (Messaggero 2O14); La solidarietà nella libertà. Motivi francescani per una nuova democrazia (Cittadella 2Ol5); Liberare la verità. Percorsi della Scuola Francescana (Cittadella 2016); Stare bene al mondo" L'arte di essere felici secondo san Bonaventura (Porziuncola 2018).
Il giovane prete di Ambricourt, nel nord della Francia, del tutto disarmato di fronte alla noia, al disamore, all'aridità dei compaesani, affronta la sua missione di parroco spinto da una vocazione semplice e umile, che lo porterà a spendere tutto se stesso nel tentativo di avvicinare una comunità che si ostina a restargli lontana e ostile. Protagonista di questo vero classico della letteratura cristiana è «l'uomo che ha accettato una volta per sempre la terribile presenza del divino nella sua povera vita», come lo definirà lo stesso Bernanos, coinvolto in una tragica e impari lotta contro il male che dà al libro, fin dalle prime battute, una tensione drammatica destinata a crescere pagina dopo pagina.
Il volume raccoglie documenti inerenti alla persona di San Vincenzo, alla Congregazione della Missione, alle fondazioni delle confraternite della Carità e ai loro regolamenti, alla Compagnia delle Figlie della Carità e alle Dame di Carità. Non solo i documenti contenuti nel vol. XIII dell'edizione francese di Coste, ma anche molti altri venuti alla luce negli ultimi cento anni.
L'autore affronta un argomento spinoso e difficile: il dialogo. E lo fa dal particolare angolo di vista della letteratura. Egli, spaziando tra epoche, culture e religioni individua, proprio nella letteratura, la capacità di unire le differenze e di ciò offre numerosi esempi.
In edizione economica, una traduzione del Cantico spirituale, capace di restituire la lingua immaginosa, metaforica e visiva del mistico-poeta. Considerato, insieme alla Notte oscura, tra le migliori poesie in lingua spagnola sia dal punto di vista formale e stilistico che per l'immaginazione e il simbolismo, il Cantico spirituale occupa un posto centrale tra le opere di Giovanni della Croce. Si tratta di un canto d'amore metaforico in cui la "sposa" (che rappresenta l'anima) ricerca lo "sposo" (che rappresenta Gesù Cristo), trovando la piena gioia dopo essersi riuniti. Si tratta di una sorta di libera versione in lingua spagnola del Cantico dei cantici in un'epoca in cui era proibito tradurre il testo della Bibbia in lingua volgare. La presente edizione, grazie alla traduzione di un linguista, si propone di restituire in modo originale la densità e la ricchezza del linguaggio mistico di Giovanni della Croce.