Spinto dai vari incontri con il Santo Padre Francesco, l'autore ha voluto sintetizzare in questo libro il particolare legame con alcune delle devozioni che più gli sono care: alla Divina Misericordia, alla Vergine Maria e a San Giuseppe. Soffermandosi sulle meditazioni e le preghiere in esso contenute, sarà un po' come risentire la sua voce e pregare insieme a Lui.
Questo volume propone un suggestivo percorso fatto di parole e immagini che illustra la figura di Papa Francesco. La figura di papa Francesco, dalla sua elezione al Soglio di Pietro, alle sue apparizioni pubbliche, passando per le dimissioni di Benedetto XVI, per i retroscena dei preparativi e dello svolgimento del conclave, per il suo operato da Vescovo di Buenos Aires, ma anche citando alcuni aneddoti della sua giovinezza. L'Autore illustra in queste pagine, il lato più umano del Santo Padre, la sua normalità, la sua tenerezza.
Il presente volume raccoglie le omelie pronunciate da Papa Francesco nelle messe mattutine celebrate nella Domus Sanctae Marthae in Vaticano. Ovviamente, proprio per la natura del genere letterario dell'omiletica, i temi trattati sono molteplici e ricoprono tutta l'area della fede cristiana: la figura di Gesù Salvatore, la bellezza del perdono, il significato della Confessione, l'ipocrisia e le falsità dei cristiani, la Chiesa, il continuo richiamo alla Madonna. Si tratta di conversazioni familiari, con un linguaggio semplice, vivace e ricco di metafore, rivolte a tutti i fedeli, che non hanno avuto il privilegio di essere presenti a queste messe private, affinché possano gustare tutta la sostanza e la spiritualità della parole di Papa Francesco.
Camminare, edificare, confessare. Il 14 marzo 2013, a poche ore dalla sua elezione al soglio pontificio, Papa Francesco pronuncia tre parole che sembrano rivoluzionare il metodo del ministero petrino e dischiudono i tratti del suo stile. Parole singole, e non articolate deduzioni, scandiscono da quel momento le tappe di omelie, angelus e catechesi, e formano un dizionario dei termini comuni che consente al credente di fare della propria vita qualcosa di bello e persino di eroicamente santo.
Parole semplici - misericordia, pazienza, perdono, povertà, periferie e persino odore (delle pecore) - svelano così un grande messaggio e ricordano la missionarietà di una Chiesa chiamata «a uscire da se stessa, a guarire dalla malattia dell'autoreferenzialità». Papa Francesco parla anche, con stile politicamente scorretto, ma pastoralmente efficace, di diavolo e tentazione: rispolvera parole antiche, oggi relegate a una prosa ormai lontana. Soprattutto parla di Gesù, della croce, dell'umiltà, della gioia e di una speranza «da non farsi rubare».
Il libro ripercorre gli inizi del ministero petrino di Papa Bergoglio dando spazio alle sue parole e provando a raccontare e a comprendere i punti di riferimento del suo pontificato.
Sommario
Introduzione - Le parole come metodo. 1. Un incipit in tre parole. 2. Esaminare se stessi. 3. Parole performative. 4. Parole, non slogan. 5. Parole facili? 6. L'illusione della familiarità. 7. Contro l'emotivismo. 8. Le parole di Papa Francesco. I. Dalle parole ai fatti. 1. Camminare. 2. Edificare. 3. Confessare. 4. Uscire. 5. Custodire. 6. Perdonare. 7. Unificare. II. Dai fatti alle parole. 1. Curare e guarire i mali dell'anima. 2. La corruzione del cuore. 3. Il cuore sclerotizzato. 4. Il ribaltamento della realtà. 5. Dare «qualcosa in più». 6. Una questione di lealtà. 7. «Peccatori sì, corrotti no». 8. Intermezzo: «essere-per». 9. Obiezioni all'egoismo. 10. Amare i propri doveri. 11. Il dramma del cuore muto. 12. Intelligenze ferite. 13. L'antropologia di Papa Francesco. 14. «Questa è la vita eterna». Postilla - Esercizi di libertà. 1. La libertà in crisi. 2. La beatitudine dell'andare in fretta. 3. «Rischiare la libertà».
Note sull'autrice
Lodovica Maria Zanet, dottore di ricerca, è docente a contratto all'Università Cattolica di Milano, dove lavora al Dipartimento di filosofia. Borsista del Centro universitario cattolico della CEI, collabora a Roma con la Postulazione generale per le cause dei santi della Famiglia salesiana. Ha scritto, tra l'altro, le monografie Decifrare l'esperienza (Mimesis 2009); Immagini del sentire. Atti e abiti, infatuazioni e incantamenti (OCD 2010); Al cuore delle cose, al centro della storia. Cinque meditazioni sul carisma carmelitano (OCD 2012).
I primi passi del pontificato di papa Francesco hanno lasciato tracce profonde in tutti, credenti e non credenti, per il linguaggio familiare, la semplicità e la potenza dei suoi umili "segni", la sensibilità verso le emergenze sociali, dalla piaga della povertà al dilagare delle guerre, in ogni angolo del mondo. Ma sta emergendo con forza anche la profondità della sua sapienza dottrinale e l'originalità del suo approccio alle Sacre Scritture. Nelle riflessioni di Jorge Mario Bergoglio raccolte in questo testo - e declinate nell'orizzonte teologico della speranza - ritroviamo sia lo stile comunicativo denso di colore e vivida concretezza che ci è ormai familiare sia le questioni centrali del suo messaggio di pastore della Chiesa: l'ambizione che indurisce il cuore dell'uomo, la forza che gli deriva dalla preghiera e dalla ricerca del perdono, la necessità di una nuova dimensione della politica per superare la crisi della postmodernità e sconfiggere individualismo e totalitarismo, forme speculari della perdita di libertà della persona. Senza indugiare nell'astrazione dogmatica, Bergoglio mostra come la sua più pressante preoccupazione sia l'orientamento esistenziale del cristiano, che deve tornare a caricare su di sé le sofferenze del prossimo: "avvicinarsi a ogni carne dolente" senza timore, con la consapevolezza dei propri limiti e senza mai perdere di vista la corporeità della resurrezione di Cristo.
Aprirsi agli altri, mettersi al servizio del prossimo, puntare sull'"essere" e non sull'"avere", senza dimenticare le esigenze di chi non ha nulla: è il messaggio che fin dal giorno dell'elezione ha caratterizzato Papa Francesco. Siamo tutti, chi più chi meno, vittime della "pazzia" che "ci porta a considerare la nostra vita e il nostro valore sulla base degli oggetti che possediamo o non possediamo". Invece dovremmo sforzarci di promuovere "nuovi e più sani modi di alimentarci, di festeggiare, di scegliere gli oggetti che accompagneranno la nostra esistenza. Dobbiamo imparare a rivalutare ciò che è gratuito invece di ciò che percepiamo come 'importante' solo perché gli si può attribuire un prezzo, ciò che è il risultato di tempo e lavoro condiviso invece del 'già pronto', che di solito ha vita breve. E apprezzare la varietà degli esseri umani anziché sottometterci alla tirannia dell'omologazione o della diversità vissuta come motivo di discriminazione". Abbiamo bisogno di una nuova antropologia, la cui origine, "per quanto possa apparire debole o romantica", non può essere che l'amore: "Amare il prossimo facendoci noi stessi prossimo è ciò che ci costituisce come persone. Riconoscere l'altro come nostro simile non ci 'dà' nulla, ma ci rende esseri umani. Soltanto così potremo essere una vera comunità di uomini e non un'orda di bestie". In questo volume, che contiene il nucleo centrale del suo apostolato, Papa Francesco riflette sul grande tema dell'educazione.
Jorge Mario Bergoglio, figlio di emigrati italiani in Argentina, è il primo papa della storia nato in America, un continente con oltre duemila diverse popolazioni indigene, storicamente segnato dal cattolicesimo spagnolo e portoghese. Quale esperienza personale, spirituale e pastorale maturata in America Latina porta con sé a Roma il nuovo Papa? Per scoprirlo, l'autore si è recato in Argentina al fine di ricostruire la vita di Bergoglio negli anni del peronismo, del golpe e della dittatura di Videla, della presidenza dei Kirchner, ma anche il ruolo di primo piano svolto alla Conferenza generale dell'episcopato latinoamericano di Aparecida e il profilo di un arcivescovo di Buenos Aires che si sposta in metropolitana, vive con estrema sobrietà e visita abitualmente le baraccopoli. "Ciò che si attende da papa Francesco auspica nella prefazione José Oscar Beozzo, teologo e storico dell'America Latina - è che consacri il diritto di cittadinanza alle teologie latino-americane, che sono nate sotto il segno della liberazione, ma anche alle teologie che sono fiorite in Africa sotto l'impulso della decolonizzazione e dell'inculturazione del vangelo; alle teologie dell'Asia, attente alle grandi religioni del continente, al loro contributo salvifico e al necessario dialogo del cristianesimo con le stesse. Che la Chiesa sia una grande sinfonia, nella quale si accolgono tutte le diversità, nell'impegno per i poveri e nella sequela di Gesù". Postfazione di Victor Manuel Fernández.
Il profilo del papa di origine italiana, preso "quasi dalla fine del mondo", viene reso in un linguaggio semplice, affinché anche i bambini possano fare la sua conoscenza e comprendere il percorso umano e spirituale che lo ha portato a diventare sacerdote, vescovo e, infine, papa Francesco. Età di lettura: da 6 anni.
Sono trascorsi pochi mesi da quando il cardinale Jorge Mario Bergoglio è diventato papa con il nome di Francesco. Le sue parole e i suoi gesti sono penetrati nel cuore di tutti. I suoi insegnamenti rispecchiano esattamente il suo stile di vita: semplice e gioioso. I suoi discorsi colpiscono perché riesce a comunicare il calore del «cuore che parla al cuore».
Pensieri semplici, ma destinati a cambiare la Chiesa e la vita di molte persone. Questi pensieri sono ora raccolti per la prima volta in un volume inedito. Ordinato alfabeticamente, il libro contiene tutte le parole più usate da Papa Francesco. È la sintesi del suo pontificato. Come l’invito a camminare, custodire e confessare o il richiamo alla misericordia e tenerezza di Dio. Fino alla riscoperta di concetti come lotta spirituale, magnanimità, mondanità, pazienza, sfruttamento, spreco del cibo. Frasi semplici, che tutti possono capire, che vanno dritte al cuore perché arrivano dal cuore di un grande papa.
L'AUTORE
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini italiane, laureato in chimica, Jorge Mario bergoglio entrò nel seminario di Villa Devoto e nel 1958 cominciò il noviziato presso la Compagnia di Gesù, prima in Cile e poi a Buenos Aires, dove nel 1963 si laureò in filosofia. Ricevette l’ordinazione presbiterale
nel 1969. Nel 1979 partecipò al vertice della Conferenza Episcopale Latinoamericana di Puebla. Nel 1992 fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires da papa Giovanni Paolo II, e nel 1997 arcivescovo coadiutore della stessa città. L’anno successivo divenne primate d’Argentina e ordinario per i fedeli di rito orientale del Paese. Nel 2001 lo stesso pontefice lo creò cardinale. Dal 2005 al 2011 è stato a capo della Conferenza Episcopale Argentina. La sera del 13 marzo 2013 è eletto papa al quinto scrutinio: assume per primo il nome di Francesco, in onore di san Francesco d’Assisi. È inoltre il primo gesuita a diventare pontefice e il primo papa proveniente dal continente americano e dall’emisfero australe.
La storia di Jorge comincia in un quartiere di Buenos Aires, cresce tra la gioia di tante amicizie e impegni sempre nuovi... Jorge è una persona che sa prendersi responsabilità importanti, eppure non si sottrae ai servizi più umili. Conosce i potenti del pianeta, ma ama bere il matè con i poveri. È la storia di Papa Francesco, raccontata ai bambini, attraverso le esperienze significative della sua vita, le scelte, le parole importanti che lo hanno accompagnato, gli incontri. La sua vita è un grande messaggio per l'infanzia. Con una vera cartolina da spedire a Papa Francesco! Età di lettura: da 6 anni.
Il dialogo su fede e laicità tra Papa Bergoglio ed Eugenio Scalfari che qui raccogliamo è un documento che non ha precedenti, perché è la prima volta che un Papa scrive a un giornale. I due articoli preparatori di Scalfari con le sue domande, la risposta del Papa, la replica e una scelta degli interventi, da parte di teologi, intellettuali, filosofi, che sono seguiti su «Repubblica» costituiscono una straordinaria occasione di confronto. Ma più di questo conta la testimonianza che il Papa (stimolato dai temi di Scalfari) offre della sua fiducia negli uomini, nel valore della loro coscienza, nel riconoscimento dell'orizzonte umano, anche quando non è illuminato dalla fede.
Ezio Mauro
Contributi di Vito Mancuso
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Un'inchiesta condotta sul campo, in Argentina, che fa piena luce sul modo di muoversi di Jorge Mario Bergoglio negli anni dei desaparecidos. Lungi dall'essere stato connivente o passivo, Bergoglio mise in salvo quanti poté, preti e laici, cattolici come lontani dalla fede, a costo di elevati rischi personali e con stratagemmi talora rocamboleschi. A dittatura finita, il cardinale di Buenos Aires si è fatto voce della richiesta di perdono da parte della chiesa per le sue responsabilità in quella "guerra sporca".