
A grande richiesta dei suoi amati lettori, torna "Se mai arriverò", uno tra i libri più amati dall'autore, fitto di ricordi, episodi sorprendenti, avventure, svolte impreviste, incontri come con papa Giovanni XXIII, papa Montini, il dott. Candia, Togliatti, il card. Pellegrino, il dott. Schweitzer... Questa edizione comprende un consistente apparato di nuove testimonianze: papa Francesco, il card. Poletto - suo compagno di studi -, le Sorelle della Misericordia - con le quali aveva un legame speciale e ogni anno lo aspettavano per gli esercizi spirituali -, numerosi giornalisti che lo stimavano e apprezzavano i suoi libri - come Luciano Moia di Avvenire, Giuseppe Zois e padre Fantin di Missione Salute - e i suoi amici, vecchi e nuovi.
Il volume propone un approfondimento sul tema della famiglia e su Amoris laetitia alla luce del magistero di papa Francesco.
I sette sacramenti sono dono e conferma della presenza di Dio nelle nostre vite. Sono questi regali speciali a sostenere la nostra fede di cristiani; tanto è vero che ci accompagnano lungo tutta la nostra esistenza, soprattutto nei momenti più importanti, segnati da scelte decisive. Sono una specie di carburante e se li riceviamo con gioia e apertura di cuore, diventiamo testimoni veramente gioiosi dell'amore di Dio. In questa prospettiva il libro si propone di spiegare passo dopo passo, tutti e sette i sacramenti a partire dalle catechesi di papa Francesco, continuando con attività, approfondimenti e preghiere pensate proprio per giovani lettori. Età di lettura: da 7 anni.
Tutti sappiamo quanto il tema del perdono e della misericordia di Dio verso il peccatore sia centrale nel ministero di papa Francesco, al punto che ha dedicato a questo argomento un anno giubilare straordinario. «Dio non si stanca mai di perdonare» è uno dei refrain della predicazione del papa venuto "dalla fine del mondo-. Il perdono, quindi, è coniugato sotto vari aspetti, che mettono al centro tre immagini precise: l'umanità che abbisogna di misericordia - un'umanità spesso affaticata, sotto pressione, divisa e a rischio di disperazione -; Gesù che si fa uomo proprio per salvare dalla schiavitù e che muore per liberarci, sacrificando se stesso perché il perdono di Dio e la riconciliazione tra noi sia possibile, oltre ogni legge; il Padre, che accoglie sempre il peccatore che ritorna a lui. Vi è un mezzo per cui questo perdono diviene evidente, ed è il Sacramento della Riconciliazione. Attorno a questi temi ruota il Bergoglio-pensiero e tutti, in breve, li ritroveremo nelle pagine seguenti.
Una lettera di Papa Francesco rivolta ai giovani, anzi al giovane, privilegiando il "tu" personale, in uno stile fatto di prossimità, franchezza, semplicità, tenerezza e simpatia.
Il Mese Missionario Straordinario indetto per il prossimo ottobre, nella ricorrenza del centenario della promulgazione della Lettera apostolica di Benedetto XV Maximum illud (30 novembre 1919), è un'altra tappa importante dell'impegno pastorale di Francesco. Con questa iniziativa il Papa intende chiamare a vivere con rinnovato slancio la vocazione propria della Chiesa: quella di evangelizzare, affidando ad ogni cristiano - nessuno escluso - il compito di farsi ogni giorno discepolo missionario del Vangelo. Per una Chiesa che vuol essere "in uscita", come ben documenta il presente volume, che contiene le pagine più significative di papa Francesco su questo argomento, questa è una meta da perseguire come obiettivo primario. Il discepolato e la missionarietà sono infatti due aspetti essenziali delle nuove vie della Chiesa che Francesco invita a percorrere con lui, per far sì che la testimonianza cristiana sia più autentica, creativa e dinamica, plasmata dallo Spirito che la sorregge e la guida.
In un mondo che sembra aver confuso la sazietà con la felicità, papa Francesco indica nuovamente il cuore di tutto il messaggio del Vangelo, dedicando un ciclo di catechesi all'unica preghiera che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli: il "Padre nostro-. Si tratta, come ben evidenzia don Luigi Maria Epicoco nell'introduzione al volume, di una preghiera che insegna la preghiera, di una preghiera che ci svela quale deve essere l'orientamento del cuore che bisogna avere nella preghiera. Soltanto se ci ricordiamo che Dio è Padre, ha senso allora rivolgergli anche una parola, mettersi in ascolto della sua, comprendere, cioè, che nel cristianesimo la cosa che conta di più è la relazione. Queste catechesi sono come una grande educazione che il Papa ci consegna attraverso la spiegazione del "Padre nostro-. Sono parole che cambiano il nostro modo di stare al mondo, il nostro modo di essere cristiani, il nostro modo di credere, il nostro modo di pregare. Rendono ancora più splendenti le parole che Gesù ci ha lasciato nel Vangelo. Prefazione di Luigi M. Epicoco.
Don Lorenzo Milani combatté l'analfabetismo dei ceti sociali più poveri, l'esercizio prepotente dell'autorità all'interno della Chiesa e nella società, la fisionomia classista della scuola pubblica. Rispetto alle sue battaglie ideali, le lettere inviate alla madre Alice Weiss tra il 1943 e il 1967 - qui proposte in una nuova edizione - sono più luoghi di rifugio che di ispirazione diretta. E, come sottolineò Pasolini all'apparire della prima edizione del carteggio, i due interlocutori sono un prete cattolico e una madre ebrea che appartengono a un mondo culturalmente e ideologicamente laico.
Una filosofa di fronte a Cristo. Questo libro contiene le "investigazioni filosofiche e spirituali" della grande scrittrice e mistica sul Vangelo. Una giovane donna attraversa un'epoca di guerre e totalitarismi armata della sua fragilità, della sua intelligenza luminosa, della sua febbrile passione per l'amicizia, la fraternità e la trascendenza. In ognuna di queste pagine vibra una profonda universalità, fondata sulla certezza che il comandamento dell'amore può trasformare gli individui, l'umanità e il mondo. In Simone Weil la fede cristiana fu una tentazione perenne, ma anche una lacerazione interiore, ansia protesa verso una verità superiore raggiungibile soltanto con la generosità, il distacco, la passione per tutto ciò che è povero, debole e folle.
"Queste pagine nascono nella semplicità e nel silenzio delle mattine di dicembre, tra i volti ancora assonnati, ma pieni di stupore dei giovani universitari che quotidianamente riempiono la chiesa per la messa mattutina. Per sette giorni ci siamo fatti guidare da Dante per prepararci alla Festa dell’Immacolata.
Poiché ciò che nasce dal nostro essere Chiesa non è solo nostro, proprio per ripagare questo debito abbiamo deciso di consegnare il cammino svolto anche agli altri".
Con due commenti di Benedetto XVI al canto XXXIII del Paradiso
Il titolo è un ossimoro: lo stesso vissuto da don Tonino Bello tra appartenenza istituzionale alla Chiesa cattolica e desiderio di rinnovarla profondamente con slancio giovanile. Perché di questo si tratta: nominato monsignore a soli ventotto anni per aver partecipato al Concilio Vaticano II come consultore teologo del vescovo di Ugento, non si è mai adagiato sul titolo attribuitogli, né l'ha mai speso nella sua intensa missione, pago di servire "la gente, i poveri e Gesù Cristo" in letizia e semplicità. Secondo la Parola "sine glossa". Con freschezza sorgiva tipica di un ragazzino. Testimoniando una fede adamantina, ardimentosa, immersa nella storia. Il libro segue questa traccia: presenta il volto speranzoso ed esigente del "vescovo della strada", attingendo a pagine dal diario di un suo stretto collaboratore, e riflette sulla contiguità spirituale e pastorale con papa Francesco. Il Pontefice l'ha ribadita recandosi pellegrino nel luogo natale e d'impegno ministeriale del "vescovo ragazzino", per rileggere in chiave di attualità ecclesiale un portentoso evento dello Spirito nel contemporaneo.