Il viaggio di redenzione di Bernard Nathanson, da convinto abortista a sostenitore pro-life. Dopo aver eseguito migliaia di aborti - anche sul suo stesso figlio - promosso la legalizzazione in USA e guidato la più grande clinica abortiva del mondo, cambierà la sua opinione e la sua vita per sempre: smaschererà il sistema, gli inganni della politica, dei media e della medicina che aveva sostenuto. Per la prima volta in italiano la sua autobiografia, "La mano di Dio", come lui stesso descrive questo passaggio dalla morte alla vita.
«Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo». Queste parole della Gaudium et spes esprimono i sentimenti e lo stato d'animo che la comunità dei credenti vive nei confronti delle persone sofferenti, una comunità che si sente solidale con loro e con tutti quelli che li accompagnano nel tratto estremo dell'esistenza terrena. La Chiesa intende dare il proprio contributo per recuperare la dimensione autenticamente umana del processo del morire, poiché ricercare e attuare ciò che è rispettoso della dignità di ogni persona è pienamente rispondente alla sua missione e all'espressione più autentica dell'agire del credente. Il documento, elaborato dall'Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della CEI, è stato discusso nella Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, e ora viene pubblicato a cura dell'Ufficio come strumento pastorale offerto a tutti.
I single italiani sono un popolo corteggiatissimo dal mercato, perché considerato composto dai migliori consumatori. Sulle riviste e in tv, l'essere single appare come una condizione di libertà e indipendenza desiderabile. Così, però, si perde di vista il molteplice di un'esperienza di vita tanto diffusa, varia, contraddittoria. Si rimane in superficie. Così facendo si perdono di vista le persone, con le loro storie, tutte preziose. Spesso, vite costruite o ricostruite tutte intorno ad una ferita.
Un'approfondita riflessione sul matrimonio.
A new season in bioethical reflections is at hand. We are witnessing extraordinary developments in life sciences and in the new "converging technologies" (genetics, information technology, nanotechnologies and neurosciences), which open up unprecedented possibilities for interventions on living matter. The human body is exposed to practices that risk reducing it to the status of any neutral biological subject, as if it were an entity independent of the person rather than its basis in space and in history. This approach, veined with Gnostic contempt, risks obfuscating the symbolic scope of the body and its essential role in the advancement of a meaningful world.
On the other hand, globalization is profoundly transforming the context in which bioethical questions are posed.
Cultures find themselves coexisting in closer relations as a direct result of the growth in the movement of peoples and the intensification in communications. There is a growing public awareness that environmental phenomena and peoples' lives are increasingly interconnected. There is also a better understanding that inequalities and imbalances in the conditions of life in society and in the different parts of the planet are not due to random factors, but are the effects of choices that neglect justice and the legitimate needs of all the Earth’s populations, present and future.
There are many examples of problems related to clinical practice and biomedical research in which these interconnections are apparent. To cite only some which have the most immediate bioethical impact: the definition and compliance with the rules of scientific research that are the same for everyone and equally respectful of the dignity and rights of people; the principle of the prohibition of the commercial exploitation of the human body or its parts on the international market; the prohibition of interventions on the genome that introduce modifications destined to be inherited by descendants; the fight against the threat of bio-terrorism.
The classical topics of bioethics have therefore taken on a far wider scope. Then again, the number of themes dealt with has also expanded: food safety, inequalities in access to care and in the distribution of the results of scientific research, environmental factors on health.
"Cinquant'anni di dibattiti, conflitti, occasioni mancate. Dall'enciclica di Pio XI, che nel 1930 denunciò per la prima volta pubblicamente la diffusione dell'"immoralità", fino agli anni '70, che videro il riflusso delle aperture conciliari. Quello che sembra un monolite immutabile - il discorso dei cattolici sul sesso - è stato invece un campo di battaglia. Nel quadro di decenni che hanno visto in Italia grandi mutazioni nei rapporti fra i generi, nel costume, con il successivo arrivo della pillola di Pincus sui banconi delle farmacie e il dispiegarsi della rivoluzione sessuale, la Chiesa ha fatto della morale sessuale un perno su cui fondare la propria azione religiosa e politica. I cattolici italiani, al contempo, hanno prodotto un'enorme, eterogenea e spesso dimenticata mole discorsiva. Il libro ricostruisce la storia di questo discorso, che crebbe rincorrendo i posizionamenti della gerarchia o l'eco dei fermenti provenienti dall'estero. E il fallimento di un entusiasta tentativo di riforma dal basso della morale sessuale."
From the Preface by His Eminence Cardinal Pietro Parolin, Secretary of State of His Holiness
<This collection will also be helpful for the entire Church and for those who are interested in understanding how faith enlivens an ethical reflection on those previously unknown issues that history submits to us, so we may always face the new responsibilities that they entail. It is also an occasion to express my personal thanks to the Academy for its ongoing service in favour of human life in all of its stages in such a delicate and important frontier for today’s world, for the glory of God, the “Lord of life”>.
"Technology that puts itself at the service of the care for life, refusing to discard it when it does not meet standards of efficiency and wellbeing decided by a machine, is a real blessing. When technology takes power, with our passive complicity, we ourselves become responsible for the loss of that blessing. We must be lords of technology, at the service of life; and not masters of life, subject to technology. This is the covenant that we must seal. The complexity of this discernment is certainly real. It requires a period of careful and open listening and critical understanding of the phenomena that surround us. The tools that we have are,
all in all, not very sophisticated or dependable. Scientific research is an irreplaceable part of this covenant. The hidden pitfall in new technological resources is the great extent of their invisibility. They cannot be perceived physically or mentally by individuals or by the community. They are not large and impressive machines. They are virtual relationships and the results of calculations. Even before they establish connections between humans, these devices connect with each other.
Artificial intelligences, algorithms that can learn, so-called machine learning, and other cognitive computer systems are the vehicles of this revolution. These systems are spreading more and more to every area of our life as in the past steam and electricity changed the way we carried out all our activities. For this reason, closely connected with this meeting, artificial intelligence will be the theme of next year’s workshop. We want to approach this new frontier forcefully and passionately, with as much wide cooperation as possible. To honor, with science and conscience, the task that has been authoritatively entrusted to us".
(From the Opening Address, by Archbishop Vincenzo Paglia)
Abbiamo una ricchissima tradizione spirituale cristiana. Come ritrovarla oggi, nel vivo dell'incontro con persone segnate dall'attesa della morte, i morenti, che chiedono di essere accompagnati in questa attesa? Questo breve testo racconta come un medico, formato al rapporto clinico, che è anche diacono, formato all'ascolto della Parola, abbia affrontato questa domanda. L'autore racconta attraverso una serie di incontri realmente accaduti, ovviamente resi anonimi e irriconoscibili, come sia maturata in lui, incontro dopo incontro, l'esigenza di avvicinarsi a queste situazioni cliniche, oggi sempre meno nascoste perché inserite nell'ampio movimento delle cure palliative, per curarne specificamente la dimensione spirituale.
Il manuale si propone di raccontare la bioetica con un linguaggio semplice e chiaro, mantenendo intatto il rigore scientifico. Tale disciplina infatti ci riguarda da vicino, dal momento che ognuno di noi è chiamato a proteggere e custodire la vita umana in tutte le sue espressioni, come ricordato da san Giovanni Paolo II: «Sì, ogni uomo è "guardiano di suo fratello", perché Dio affida l'uomo all'uomo». Pertanto è doveroso avere a disposizione informazioni corrette e veritiere per comprendere e giustificare obiettivamente alcune realtà, essendo in corso nella società attuale una lotta radicale tra la "cultura della vita" e la "cultura della morte": un ambito nel quale ci giochiamo il nostro futuro e quello delle nuove generazioni.
"Che sta in una mano": questo significa la parola greca enchiridion. Il merito e l'obiettivo di questo volume è rendere agile e spedita la ricerca di importanti documenti, altrimenti difficilmente reperibili. Si tratta dei pronunciamenti su temi di bioetica della Chiesa cattolica. Da Pio X a Francesco, i papi hanno proposto principi-guida e metodi di approccio, non per entrare nel merito di aspetti scientifici e tecnici sui quali hanno denunciato la propria incompetenza, ma perché hanno di mira il bene di ogni persona umana. «Non spetta alla Chiesa fissare i criteri scientifici e tecnici della ricerca biomedica. Ma è suo dovere ricordare, in nome della sua missione e della sua tradizione secolare, i limiti entro i quali ogni ricerca intrapresa resta un bene per l'uomo, poiché la libertà deve essere sempre ordinata al bene. La Chiesa contempla in Cristo, l'uomo perfetto, il modello per eccellenza di tutti gli uomini e il cammino verso la vita eterna; essa desidera offrire delle linee di riflessione per illuminare i suoi fratelli nell'umanità e proporre i valori morali necessari all'azione, che sono anche i punti di riferimento indispensabili per i ricercatori chiamati a prendere decisioni che coinvolgono il senso dell'uomo» (san Giovanni Paolo II)