Bruno Varacalli è un giovane poliziotto, appassionato del suo lavoro. Non ha mai cercato la notorietà ma Ia sua storia sta facendo il giro del mondo.
Un terribile incidente in moto gli ha cambiato Ia vita: ha perso una gamba, ha rischiato di morire e di dover rinunciare alle cose che amava, prima di tutto la divisa, conquistata a denti stretti. Ma non si è arreso. Con grande coraggio e determinazione ha imparato a camminare e a correre con una gamba bionica ed è tornato in Polizia.
"Non rinunciate ai vostri sogni, ai vostri progetti, perché se abbiamo una seconda possibilità non dobbiamo sprecarla piangendoci addosso, la vita deve andare avanti", scrive ai giovani e ai tantissimi follower che Io seguono sui social.
Un’agile biografia del salesiano don Andrea Beltrami (1870-1897). Nato a Omegna, sul lago d’Orta, e primogenito in una famiglia numerosa, è in collegio a Foglizzo (TO) che sente l’invito di Dio a farsi salesiano. Emette i voti perpetui nel 1887 a Torino-Valsalice, nelle mani di don Bosco. Negli anni successivi continua a studiare, si prende cura di un amico gravemente infermo, presta servizio come assistente e insegnante. Nel 1891 cominciano a manifestarsi i primi sintomi della lunga e dolorosa malattia che lo porterà alla morte ad appena 27 anni, ma non prima dell’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1893. È stato dichiarato venerabile nel 1966.
In un momento in cui si chiudono i porti, si alzano muri, soffiano venti di razzismo, c'è anche chi apre le porte di casa per accogliere chi scappa da guerre e povertà. Nel libro si raccontano le storie di chi, dinanzi a uno dei più grandi drammi del nostro tempo, quello delle migrazioni, ha scelto di non girarsi dall'altra parte, ma di accogliere, dare una mano a chi chiede aiuto.
Sono storie di coppie che hanno adottato bambini di pochi mesi arrivati in barca da soli perché le loro mamme sono morte in mare; di bambini abbandonati da giovani donne violentate; di tutori volontari che hanno fatto di tutto per assicurare un futuro ad alcuni ragazzi e di persone che ospitano rifugiati o sostengono giovani migranti sino a portarli a traguardi impensabili. Sono storie di eroi silenziosi e sconosciuti che nel dare affetto e solidarietà agli altri hanno scoperto che donando si riceve più di quello che si dà.
La piccola storia di una catechista, moglie e mamma cristiana, attenta all'educazione cristiana dei suoi 11 figli, devota alla famiglia, intesa come Chiesa domestica ed impegnata nella sua comunità. Testimone di carità verso il prossimo, in particolare verso gli emarginati nel difficile contesto della periferia di Roma. Esempio di un cammino di fede coerente ed in costante crescita che trova compimento nella consacrazione secolare in "Communio".
Il mondo è quello del carcere. Un mondo di uomini e donne che hanno varcato la soglia della legalità per precipitare, a volte adolescenti, nel circuito della criminalità, che non ti lascia scampo. I brani raccolti in questo libro raccontano storie di miseria, abbandono, solitudine, storie di devianza, anche spietate, spesso nate in ambienti malavitosi, in cui un destino segnato sembra prevalere sul libero arbitrio di ogni individuo.
È stato uno di loro, Salvatore Torre, ergastolano detenuto da quasi trent’anni in carceri di massima sicurezza, a selezionarli fra le centinaia di racconti che hanno partecipato al Premio Goliarda Sapienza. In questi brani – scrive egli stesso - emergono in larga parte le ragioni di queste vite, come la mia, rovinate e rovinose. Torre, che in carcere è diventato uno scrittore, nell’introdurre alla lettura storie di altri, ha compiuto un lavoro introspettivo su sé stesso, che mette il lettore di fronte all’uomo, non solo all’ergastolano, e alla sua coscienza. La Prefazione è a firma di mons. Dario Edoardo Viganò, Assessore del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede.
Salvatore Torre, 49 anni, siciliano, è un ergastolano fine pena mai, detenuto dall’età di vent’anni. In carcere ha conosciuto lo studio e si è avvicinato alla cultura attraverso la lettura, la sua grande passione. Ha partecipato come autore a diverse edizioni del Premio Goliarda Sapienza, il più importante concorso letterario europeo rivolto alle persone detenute, ottenendo numerosi riconoscimenti. Nel 2018 ha vinto il Premio Vatican News. Hanno scritto di lui gli scrittori-Tutor che lo hanno affiancato: “possiede una scrittura di forte impatto emozionale”, “sa creare storie avvincenti ed evocative”, “dimostra grande capacità di analizzare i sentimenti e farli vivere al lettore”.
Maria Conceptiòn Cabera Arias nacque in Messico nel 1862. Fin da ragazza Conchita, come tutti la chiamavano, ebbe esperienze mistiche molto forti, che la condussero a istituire le Opere della Croce, quattro mezzi attraverso i quali i fedeli potevano conformarsi al sacrificio di Gesù. Un giorno, mentre pregava chiedendo a Dio cosa dovesse fare per compiere la sua volontà, si sentì rispondere: "la tua missione sarà salvare le anime". E' stata beatificata nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, a Città del Messico, il 4 maggio 2019.
La preghiera, la mortificazione e il combattimento di uno dei maggiori asceti della prima metà del 1900.
Il Monte Athos è da sempre definito “il giardino della Tuttasanta”, perché in questo luogo apparentemente così inospitale, fatto di gole selvagge e di aspra montagna sferzata dal vento del mare, la Vergine Maria coltiva i suoi più bei fiori di santità. Sono uomini che hanno scelto la strada faticosa e preziosa dell’ascesi per arrivare a essere tutt’uno con Dio, come il termine monaco significa. Dopo Giuseppe l’esicasta, ecco allora Efrem di Katounakia, suo discepolo prediletto, che nella prima metà del Novecento è stato tra le figure più rilevanti della spiritualità orientale e tra i maggiori Padri della sua epoca. La sua esperienza di vita racconta preghiera incessante, obbedienza e rinuncia, lotta e mortificazione, ma soprattutto gioia profonda per l’incontro con Cristo vivo e vero. Perché, come dicono i Padri della Chiesa, “che cosa c’è di più grande e di più dolce della Sua visione?”.
"Incontrando Alessandro e Beatrice per la prima volta, ho visto due persone in difficoltà, che tentavano di parare, per quanto era possibile, i colpi che la vita stava loro dando. Sui loro visi ho letto insicurezza, ho visto sofferenza, ho percepito la richiesta di felicità, ho visto la delusione di non essere compresi fino in fondo, ho visto un uomo e una donna ammirati da molti per la loro bravura e per la loro bellezza, ma che non avevano consapevolezza piena di un bene e di una bellezza molto più grandi che erano dentro di loro e che dovevano solo essere tirati fuori. Un bene e una bellezza che Dio vedeva perfettamente e che Lui, allora, mi fece solo intuire. Ma giorno dopo giorno, passo dopo passo, Dio ha reso Alessandro e Beatrice capaci di pazienza, di umiltà e di saper donare se stessi. Li ha forgiati, plasmandoli, è riuscito a tirare fuori la bellezza nascosta (non ai Suoi occhi) che era in loro. Dio li ha resi capaci di accoglienza, ha dato loro il coraggio di aprire le porte della loro casa, ma soprattutto del loro cuore, a molti fratelli. Spero che in tanti, leggendo queste pagine, possano sentire il desiderio di lasciarsi prendere il cuore e la vita dall'amore di Dio e, ne sono sicuro, chi avrà questo coraggio vedrà anche per la sua vita una storia meravigliosa, degna, come quella di Alessandro e Beatrice, di essere raccontata."
Le testimonianze raccolte nel libro "Amori consacrati" colgono la diversità nel cuore della Chiesa cattolica: suore, frati e preti raccontano l'essere diversi in una struttura di estrema normalità, testimoniano l'essere omosessuali e consacrati, spiegano il cammino difficile che, da paure, tabù e giudizi giunge alla libertà e alla pace interiori davanti a Dio. Le loro voci parlano a chiunque si sia mai fatto delle domande sulla sessualità, sulla normalità e sulla norma, sulla coscienza nel suo rapporto con l'autorità, a chiunque abbia vissuto la solitudine, il peso del silenzio, l'impossibilità di parlare e l'assenza di dialogo, a chiunque voglia sentire voci da sempre messe a tacere.
«La devozione, senza la rivoluzione, non basta». Don Oreste Benzi lo ha ribadito nel suo ultimo intervento pubblico il 19 ottobre 2007, pochi giorni prima di morire. Ma è un'idea che ha caratterizzato tutta la vita di questo straordinario sacerdote, che con le sue azioni e intuizioni ha scosso le coscienze e coinvolto generazioni di giovani, anticipando molti temi che caratterizzano il dibattito attuale e lo stesso pontificato di papa Francesco. Gli autori del libro ci restituiscono tutta la carica profetica di questo rivoluzionario di Dio, riportando alla luce le interviste che gli hanno fatto in tanti anni di collaborazione nella rivista "Sempre" fondata e diretta dallo stesso don Benzi. Emergono aneddoti della storia personale ma anche le sue posizioni scomode sulla Chiesa, su emergenze sociali come droga, prostituzione, carcere, aborto, e la sua visione di una società completamente nuova, che lui stesso ha contribuito a sviluppare. Un incontro estremamente attuale che si apre con un inedito: una lunga intervista pubblica in cui don Oreste si racconta ai giovani e li esorta: «Ribellatevi, non potete fare la pace con il male!».
Carlo Acutis (1991-2006) è il santo che non ti aspetti, piace e sorprende perché ha tutte le caratteristiche dei ragazzi d'oggi: la passione per la vita e l'informatica, lo sport e l'amicizia, l'amore verso tutti, mettendo nello stesso tempo Dio al primo posto. «Innamorato di Dio», era affascinato da una forte spiritualità, che ha vissuto senza complessi, respirando il mondo della fede con spontaneità. «Tutti nascono come originali, molti muoiono come fotocopie», diceva. «Lui però è sempre stato speciale, facendo dell'eucaristia la sua «autostrada per il cielo». Questo libro contiene un'agile biografia, con la proposta di testi per la riflessione personale e di gruppo. Prefazione di Paolo Martinelli.
Un libro-intervista a don Pietro Sigurani (Roma 1936), rettore della basilica romana di Sant'Eustachio, per raccontare il suo impegno verso gli ultimi. Qui, a due passi dal Senato, chi ha bisogno può mangiare, lavarsi, parlare dei propri problemi, seguire i corsi dell'Università degli scartati: opere realizzate solo attraverso donazioni private, senza con tributi pubblici. Il libro nasce a motivo di un biglietto ricevuto da don Pietro il giorno del suo compleanno: Caro reverendo, la chiesa è la casa del Signore, non dei poveri!. Parole-segno di un clima d'indifferenza verso gli ultimi a cui l'opera di don Pietro dà una tangibile risposta.
Arricchiscono il libro interventi di nomi noti dello spettacolo, della cultura, dell'informazione, della Chiesa (da p. Alex Zanotelli a Simone Cristicchi, da Liliana Segre a Marco Damilano, solo per citarne alcuni).