Il terzo mondo si è ristretto. Per quarant'anni, la sfida dello sviluppo ha messo un mondo ricco, abitato da un miliardo di persone, di fronte a un mondo povero, con cinque miliardi di persone. Dobbiamo imparare a invertire le cifre a cui siamo abituati: ci sono in tutto cinque miliardi di persone che vivono già adesso in condizioni agiate, o che perlomeno hanno imboccato la strada giusta, e un miliardo di persone che invece rimangono inchiodate in fondo alla fila. Questo libro parla di quella minoranza di paesi in via di sviluppo agli ultimi gradini del sistema economico globale.
Paturle Dominique Questi poveri che interrogano la Chiesa
Dalla straordinaria esperienza di una comunità francese un messaggio universale di solidarietà e fede.
La questione dei poveri non cessa di attraversare la Chiesa. Numerosi cristiani sono impegnati al loro fianco, le comunità parlano di loro, pregano per loro, ma i poveri non aspettano forse altro dalla Chiesa? Le loro domande sul senso di Dio e della loro vita, la percezione che hanno della Chiesa, possono lasciare indifferenti le comunità cristiane? Come dare alle persone che vengono dalla grande povertà il posto che spetta loro?
Stabilitasi nella diocesi di Lione, la comunità del Sappel propone uno spazio di parola a donne e uomini, cristiani, straziati dalla vita. Gli ateliers di creazione – scrittura, pittura, serigrafia – e le pause spirituali – tempi di perdono, catechesi, celebrazioni eucaristiche – proposti dalla comunità fanno sgorgare davvero una fraternità e una dignità spesso dimenticate. Danno all’esistenza di queste persone una dimensione nuova, in cui l’arte e la preghiera trovano un’espressione commovente e bella. Le condivisioni attorno alla Parola di Dio sono momenti straordinari in cui, malgrado le ferite e le sofferenze, i poveri ritrovano forza e coraggio per proseguire la loro strada.
Dominique Paturle racconta qui un’esperienza fondamentale che non vuole restare marginale. La sua opera invita le comunità cristiane a porre i poveri nel cuore della loro vita, a immagine di Cristo che ne ha fatto la sua priorità.
Due gesti antichi, due azioni quotidiane: sfamarsi e pregare, accomunano l’uomo di ogni latitudine.Dalla Bibbia ai Veda orientali,dal Corano ai precetti buddhisti,da sempre la preparazione del cibo,il suo significato,i suoi rituali sono l’espressione di un’unica e intima tensione dell’animo umano a tessere relazioni con gli altri.E con l’Altro. Questo saggio accompagna il lettore in un viaggio tra i saperi e i sapori del cibo dei poveri,cioè dei popoli del Sud del mondo e le loro religioni,tra i piatti tradizionali e le pratiche devozionali, addentrandosi nel complesso rapporto che intercorre tra il nutrirsi e il pregare. Due parti distinte compongono il testo: la prima, in cui vengono prese in esame le implicazioni antropologiche,religiose e socio-economiche dell’alimentazione;la seconda, che apre al lettore le dispense dei cibi semplici,«poveri»,delle tavole di Asia, Africa,Sud America. In una società che ha perso – con la moda dilagante del fast food – il significato antropologico e spirituale del sedersi a tavola,questo libro aiuta senz’altro a recuperare il senso profondo di un’azione così quotidiana come il mangiare,offrendoci nello stesso tempo preziose informazioni sugli alimenti importati nei nostri mercati occidentali, eco di popoli oggi non più così lontani. E tutto ciò al fine di rendersi conto che l’impegno per un mondo più equo e solidale passa anche da ciò che scegliamo di portare a tavola.
Un volume fotografico che raccoglie 35 intensi “scatti “ in bianco/nero realizzati a Quixadà, nel nord-est del Brasile. Le foto sono accompagnate da testi che raccontano con brevi flash le impressioni di viaggio in una zona di grande povertà e le storie emblematiche di bambini e adulti alle prese con una realtà di vita a dir poco difficile. I proventi della vendita del libro saranno devoluti a una Onlus legata a mons. Adelio Tomasin, vescovo emerito di Quixadà, dell’Opera Don Calabria.
Si sta realizzando sotto i nostri occhi la Grande Restaurazione del capitalismo, resa possibile dal rinnovamento informatico dell'attività produttiva e da un'offensiva politica neoliberale senza precedenti, che mira ad ampliare in maniera sostanziale le occasioni di lucro privato. La fusione di entrambi i processi provoca costi umani altissimi. In effetti, dietro il volto amabile della globalizzazione, rappresentato dal progresso tecnoscientifico, avanza una vera e propria controrivoluzione economica e politica, che rinnega le conquiste del patto sociale novecentesco, estromettendo la stragrande maggioranza degli individui dalle conquiste del benessere e dalla partecipazione alle decisioni collettive. Il nuovo potere globa-lizzato non ha altri criteri di legittimazione che non siano l'efficienza economica e tecnocratica. Ed è esattamente rispetto a questo scenario che i movimenti di emancipazione sociale devono inventare nuove forme di resistenza. L'unica posta in gioco del tempo presente è la fuoriuscita dalla barbarie che avanza.
Una raccolta di saggi in cui viene affrontato il rapporto tra fenomeni migratori e globalizzazione, su temi che spaziano dalle migrazioni irregolari alle politiche migratorie europee, le campagne per i diritti dei migranti e l'azione dei movimenti sociali.
Una disamina sulle tematiche della povertà, del disagio e dell’emarginazione sociale. Il testo fornisce le coordinate teoriche e concettuali dell’opera, con particolare riguardo ai più recenti sviluppi della legislazione sociale: il posto dei poveri nel welfare, le politiche contro la povertà, una lettura etica dei processi di impoverimento. Si sofferma inoltre su situazioni di fragilità e vulnerabilità sociale delle famiglie, su disagi specifici come quelli legati alla provenienza da altri paesi, a situazioni di disabilità, a difficoltà nell’inserimento scolastico di bambini e ragazzi, a nuove famiglie nate a seguito di separazioni e divorzi. Infine sono riportati dati statistici sul fenomeno e uno studio qualitativo sui percorsi e le biografie di povertà. Oltre a presentare dati aggiornati ed elementi di valutazione qualitativa su ciascuno dei fenomeni indagati, il volume fa il punto sullo stato attuale dei servizi e per ogni problema esaminato presenta proposte e soluzioni basate sul coinvolgimento comunitario.
La Bibbia letta con gli occhi degli impoveriti, delle donne e dei senza armi. Presentazione del Card. Silvano Piovanelli.
L’epoca in cui viviamo è contraddittoria. Grandi possibilità si mescolano a grandi frustrazioni, seminando nel cuore di molte persone la sensazione che tutto vada a rotoli.
Ne approfittano i grandi mezzi di comunicazione, spesso annunciatori di catastrofi mai realizzate o di pericoli mai realmente identificati.
In questo libro l’Autore invita a cercare lidi più pacifici e tranquilli «dove le sensazioni e le emozioni riprendano il loro giusto posto nelle nostre esistenze. Qui non ci sono ricette preconfezionate né teoremi micidiali né evidenze scientifiche. Vi è solo un invito ad aprire gli occhi, le orecchie, il naso, le braccia, il cuore, le viscere e l’anima per entrare in comunione con tutta la vita che ci circonda… È un invito romantico, ovvio. È un appello alla dolcezza, alla contemplazione, alla rinuncia del controllo su tutto».
Un libro positivo per cercare di combattere il pessimismo diffuso che sempre minaccia di travolgerci.
Un saggio sulla cooperazione internazionale, nonchè il racconto di idee e pratiche raccolte in anni di esperienze sul campo.