Nello sforzo di tradurre in linguaggio canonistico l'ecclesiologia conciliare, le categorie di universale e particolare, che appartengono all'essenza stessa della Chiesa come dimensioni di una reciproca immanenza nella sua realtà misterica, non si presentano semplicemente come modalità giuridiche di tipo organizzativo ma esprimono le esigenze dell'unica Chiesa che al tempo stesso vive in un mosaico di realtà "nel quale sono raffigurati i volti di tutti i fedeli, laici e Pastori, e di tutte le comunità" (Benedetto XVI).
Il Concilio Vaticano II ha dato l'avvio ad una profonda riflessione sul matrimonio (definito come 'Intima communitas vitae et amoris coniugali') che ha posto le basi per la grande riforma legislativa attuata dal nuovo Codice canonico del 1983. L'autore ha costantemente seguito da vicino lo sviluppo del diritto matrimoniale canonico che si è avuto in tutti questi anni, illustrando le prescrizioni legislative, commentando gli orientamenti interpretativi assunti dalla giurisprudenza, mettendo in luce gli aspetti innovativi e delineando i possibili futuri sviluppi di questo importante settore del diritto della Chiesa. Gli scritti raccolti in questo volume consentono di ripercorrere l'itinerario percorso dal diritto matrimoniale negli ultimi venticinque anni e di cogliere le linee portanti di un sistema profondamente rinnovato e proiettato in direzione di una sempre maggiore attenzione alla concreta realtà umana delle vicende coniugali.
La differenza tra libertà e arbitrarietà nel giudicare è principio condiviso, ma non sufficientemente supportato da esigenze normative idonee ad andare al di là della sua sterile affermazione. Se l'obbligo di motivare le decisioni può intendersi come l'antidoto potenzialmente più efficace per evitare la deriva verso l'arbitrarietà, sul modo di assolverlo rimangono questioni aperte e di difficile ulteriore esplicitazione. La presente opera, costruita sulla base di sentenze di nullità matrimoniale di prima istanza di cui è ponente l'autore, intende essere un aiuto a tutti gli operatori del foro in vista della redazione degli atti conclusivi della causa. In essa si presenta applicata a casi pratici (con esito affermativo e negativo in ogni capo di nullità) la nota dottrina dell'autore sulla valutazione delle prove e la redazione delle motivazioni. Per facilitare la lettura, la divisione in capitoli è stata predisposta secondo i motivi di nullità del matrimonio; in ogni capitolo si presentano, sinteticamente, gli elementi sostanziali e processuali che possono maggiormente incidere nell'accertamento del rispettivo fatto generativo della nullità o nel ragionamento da impiegare nella valutazione delle prove e nella redazione delle motivazioni. Ai casi pratici, affermativi e negativi proposti in ciascun capitolo, precede una indicazione sulle situazioni probatorie degne di nota. Ogni capitolo si conclude con segnalazioni di altre sentenze rotali diverse da quelle presenti nel testo.
L'esperienza di quasi trent'anni di applicazione del can. 1095 del Codice di diritto canonico mostra che è un canone di difficile interpretazione e che non di rado viene applicato in modo non conforme con le linee indicate dalla Giurisprudenza della Rota Romana e dal Magistero Pontificio. Sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI hanno offerto ai giudici in numerose occasioni dei criteri che aiutino a realizzare che "la capacità fa riferimento al minimo necessario affinché i nubendi possano donare il loro essere di persona maschile e di persona femminile per fondare quel vincolo al quale è chiamata la stragrande maggioranza degli esseri umani" (Benedetto XVI, Discorso alla Rota Romana, 29 gennaio 2009). Alla luce di tali considerazioni, questo volume pretende riflettere - con un approccio interdisciplinare - sulla struttura e sulla formulazione del canone 1095 circa l'incapacità per dare il consenso matrimoniale, dedicando i primi contributi all'esame degli antecedenti storici e dei fondamenti dottrinali e magisteriali della questione, per poi entrare nell'analisi del testo legale vigente e della sua applicazione giurisprudenziale, anche con delle proposte concrete de iure condendo.
Il libro offre la raccolta delle principali norme di procedura extra-codiciali in un volume unico, con un indice analitico che permette anche il reperimento degli articoli che trattano argomenti simili in diversi documenti.
Il testo affronta il tema dell'organizzazione delle missioni dalla fondazione fino al codice di Diritto Canonico 1917.
L'opera, in lingua spagnola, cerca di sciogliere la controversia nata sulla disponibilità o meno di mezzi d'impugnazione alternativi all'appellazione vietata per le risoluzioni expeditissime, basandosi particolarmente sullo studio sistematico della giurisprudenza recente dei Tribunali Apostolici.
Lo studio della relazione fra teologia e diritto canonico ha attirato l’attenzione di molti canonisti a causa della crisi che aveva colpito il diritto canonico negli anni conciliari e post-conciliari. Tra questi risultano meritevoli di attenzione ed approfondimento Teodoro Ignacio Jiménez Urresti e Ladislas Örsy. Ciò che accomuna questi due autori è l’intuizione che solo l’epistemologia può fornire i mezzi corretti per ritrovare il giusto equilibrio fra teologia e diritto canonico: la crisi che aveva colpito il diritto canonico poteva essere superata solo con una risposta metodologicamente efficace.
Andrea Ponzone (Casale Monferrato 1978), dopo la laurea in giurisprudenza, con la presente tesi ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Ha inoltre conseguito un Diploma in diritto inglese presso la Coventry University (UK) e il Diploma da Postulatore presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Attualmente collabora come difensore del vincolo presso il Tribunale Regionale Ecclesiastico Piemontese.
Il volume si propone di svolgere un'analisi comparativa ed esaustiva delle discipline giuridiche che, nel nostro ordinamento, regolano gli effetti civili dei matrimoni celebrati in forma religiosa dagli appartenenti alle confessioni religiose diverse da quella cattolica. L'attenzione è posta in modo particolare alla regolamentazione "concordata" tra lo Stato e le confessioni religiose per mezzo delle intese previste dall'art. 8.3 della Costituzione, alcune delle quali, pur essendo già state stipulate, non sono ancora vigenti nel nostro ordinamento in quanto sprovviste dello strumento legislativo di approvazione. Con riguardo alle confessioni che non hanno ancora stipulato tali intese, e che pertanto sono ancora disciplinate dalla legislazione del 1929-1930 sui "culti ammessi", l'Autore dedica alcune specifiche considerazioni al matrimonio islamico. In ultimo, in parallelo a una visione incentrata per lo più sugli effetti civili del negozio matrimoniale, due capitoli sono dedicati ai matrimoni c.d. "interconfessionali", concernenti le sole confessioni - cattolica, valdese e battista - che abbiano ritenuto di redigere documenti comuni in tale materia. Il volume è corredato da un'appendice normativa che raccoglie tutte le disposizioni di legge concernenti il matrimonio delle confessioni religiose diverse da quella cattolica.
All'interno del binomio universale-particolare della dimensione gerarchica della Chiesa, il volume configura giuridicamente i diversi uffici, con le autorità in essi costituiti, dando speciale attenzione alle strutture di comunione e di corresponsabilità - di nuova e di antica istituzione - che costituiscono l'espressione del principio della collegialità. Nella Sezione I troviamo la trattazione concernente la suprema autorità della Chiesa, che si esplica sia nell'ufficio primaziale del Romano Pontefice sia nel Collegio dei Vescovi, unitamente agli altri organismi che, con il Papa, prendono parte alla sollecitudine di tutta la Chiesa. La Sezione II, sulle Chiese particolari e i loro raggruppamenti, rappresenta la tipologia delle diverse Chiese particolari e l'autorità in esse costituita (Titolo I-II). Segue poi la struttura interna delle Chiese particolari (Titolo III) con l'esame degli organismi di partecipazione (consiglio presbiterale, collegio dei consultori, consiglio pastorale e per gli affari economici). Ampio spazio è dedicato all'organizzazione della parrocchia, territoriale e personale, e al suo nuovo profilo ecclesiologico.