
L'edificazione di un unico Stato liberale nazionale italiano, l'importante contributo del pensiero cattolico liberale.
E' la seconda edizione. La prima edizione era nota con il titolo Manuale di Filosofia sistematica vol. 4". E' un trattato completo pensato per essere una guida sicura a chi si addentra per la prima volta nei percorsi affascinanti ma impegnativi della filosofia. "
DESCRIZIONE: Se il dialogo è luogo privilegiato per decriptare l’animo umano, tanto più questo vale quando l’interlocutore è un filosofo: scoprendo se stesso, nell’intreccio di domanda e risposta, ciò che lascia apparire sono le sue vette teoretiche. Così accade nel colloquio di Gabriel Marcel con Pierre Boutang registrato nel 1970 e qui per la prima volta tradotto: un ritratto a tutto tondo del filosofo che, raccontando se stesso, la propria vita e la ricerca della verità nei suoi modi – filosofico, spirituale, musicale –, mostra come questi convergano in un unico itinerario. Del mistero – come domanda sull’essere e tensione metafisica dell’umano – la musica, fra presenza e distanza, è assoluta protagonista e, nel ritmo dialogico di queste pagine, lascia le proprie orme. Un andamento in cui la verità della musica, rivelandosi, schiude il senso della stessa riflessione filosofica di Marcel, e il nucleo vitale di quest’ultima si traduce in “certezza musicale”.
COMMENTO: L'autobiografia inedita del celebre filosofo francese in forma di intervista, dove si ripercorrono i suoi grandi temi: il mistero, l'altro, la musica, Dio.
GABRIEL MARCEL (1889-1973) è stato uno dei maggiori pensatori cristiani del Novecento. Fra le sue opere in italiano: La dignità umana e le sue radici esistenziali (Studium, 2012); Presenza e immortalità (Bompiani, 2011); Fede e realtà. Osservazioni sull’irreligione contemporanea (Studium, 2008).
Il rapporto tra cultura politica e cultura esoterica non è stato spezzato dalla rivoluzione scientifica del XIX secolo. Esso, in realtà, riappare a sprazzi, in singoli paesi e in situazioni specifiche, sino ai nostri giorni. In questo testo, frutto di anni di studio, Giorgio Galli, politologo attento alle tematiche esoteriche, coglie alcuni di quei momenti: nella riflessione di Hobbes e di Weber, nelle oscillazioni in Francia tra rivoluzione e reazione, nell'Inghilterra vittoriana, nella Romania di Codreanu. E ancora: oltre Oceano, negli Stati Uniti come in Argentina, in Italia negli anni del fascismo e in quelli di Prodi, per finire con la Russia del bolscevismo e di Gorbaciov. Un'avventura tra storia, scienze occulte e paranormale, dall'alchimia alla perestrojka, dall'astrologia alla politica.
Questo libro è un viaggio nel pensiero della filosofa spagnola María Zambrano, una delle più grandi voci della cultura europea del Novecento. Al centro della sua riflessione si pone un'illuminante interpretazione della condizione umana. Non siamo nati invano, soltanto per soffrire e morire. Siamo al mondo per completare la nostra nascita di persone originali, uniche, infinitamente preziose, e per partecipare alla gestazione di una società umanizzata. Questa visione antropologica, ispirata da una profonda stima per l'uomo, si schiude da un'esperienza di esilio e di povertà, da una conoscenza diretta del fondo tragico dell'esistenza. E da qui l'autrice sa testimoniare la credibilità della speranza responsabile insegnandoci a confidare nella verità che è Amore. Con la sua opera María Zambrano ha mostrato in modo inedito il senso della filosofia come esperienza maieutica e soprattutto ha indicato al cammino di ognuno che il fine verso cui tendere non è la sopravvivenza, ma una vita vera.
"Questo libro di Giovanni Fighera entra nel vivo della crisi della modernità, e analizza i fondamenti che l'hanno prodotta e che tuttora ne producono gli sviluppi in modo veramente impressionante": la libertà sciolta dai valori e dalla verità, la parcellizzazione del sapere, il relativismo, l'ideologia scientistico-tecnicistica. "Fighera si fonda soprattutto su testi di poeti e di letterati, che dimostra di conoscere molto bene, citando in modo puntuale molti loro passi particolarmente significativi". Così si esprime Giovanni Reale nella Prefazione, mentre Gianfranco Lauretano nell'Invito alla lettura soggiunge che attraverso un documentato percorso storico (dall'antichità alla contemporaneità) si delinea la "questione che l'autore ritiene fondamentale: senza il Mistero, il mondo è più piccolo e assurdo, soprattutto la parte più interessante del mondo, cioè l'io, la persona". L'uomo, come dimostra la sua storia, soprattutto in questa età post-moderna, non è autosufficiente, non è in grado di salvarsi da solo. Bisogna fondare un nuovo umanesimo, che per Fighera deve riscoprire Dio e riappropriarsi della legge morale universale guardando di nuovo alla ragione umana non più intesa in modo riduttivo. "Questo Tu che ha creato il mondo apre le porte all'amore, vero fulcro della conoscenza, e all'appartenenza a esso, per cui la solitudine che contraddistingue i contemporanei è sconfitta con l'adesione e l'appartenenza alla Verità."
Per la radicalità della sua ricerca, l'originalità del pensiero e la determinazione con la quale ha saputo ridisegnare il panorama filosofico, Ludwig Wittgenstein è unanimemente riconosciuto come uno dei massimi filosofi del Novecento. Questo libro offre al lettore un'introduzione al pensiero del filosofo austriaco sintetica, rigorosa e completa al tempo stesso, a partire dal celebre esordio rappresentato dal Tractatus logico-philosophicus, per arrivare alle note Della Certezza, scritte poco prima della morte. Evitando di concentrarsi sulle ben note bizzarrie del personaggio, il libro di Sluga ha il merito di ricostruire gli eventi della vita di Wittgenstein riferendoli sempre e con grande attenzione alle condizioni storiche, politiche e personali dalle quali è scaturita la sua opera filosofica. Tratteggiando le idee fondamentali e i concetti-chiave delle diverse fasi della filosofia wittgensteiniana, Sluga rivela al contempo la misura in cui i mutamenti culturali e politici vissuti da Wittgenstein e dai suoi contemporanei riflettano molti dei drammatici eventi che caratterizzano il XX secolo, e come il pensiero del filosofo austriaco possa aiutarci ad affrontare i problemi peculiari dell'esistenza politica e sociale contemporanea.
"Il Tutto, dunque, in rapporto alla Causa prima è un instaurato e l'atto con cui è fatto esistere quel che esiste a partire dalla Causa prima non è certo tale da permettere all'inesistenza di avere potere sulle sostanze delle cose. Esso è invece un far esistere che, in ciò di cui si predica l'eternità, rende impossibile l'inesistenza in assoluto: questa è l'instaurazione assoluta e il far essere assoluto e non un certo far essere. E ogni cosa avviene a partire da quell'Uno e quell'Uno fa avvenire ogni cosa."
Che animale è un Homo sapiens? Cosa lo distingue dagli altri? La libertà? Oppure questa è un'illusione? Sono domande che ci poniamo da secoli: su libero arbitrio e predestinazione si è consumata la frattura tra Cattolicesimo e Riforma; di uomo-macchina e determinismo ha discusso la filosofia tra il Seicento e l'Ottocento, poi è arrivato Darwin con la sua "pericolosa idea" dell'evoluzione; nel Novecento tutto è sembrato dipendere dai geni; i progressi delle neuroscienze hanno spostato - l'indagine all'interno del cervello. Edoardo Boncinelli e Giulio Giorello fanno il punto sullo stato attuale della ricerca e analizzano i limiti teologici, fisici, etici e biologici che condizionano l'individuo. Il risultato è una nuova concezione di libertà: non più un dono dato per scontato, ma un processo strettamente legato alle nostre azioni. L'uomo costruisce la sua libertà giorno dopo giorno e poco importa se agisce contro Dio e la natura o se accetta le loro regole, perché, alla fine, non siamo altro che il prodotto delle nostre scelte.
Natura delle forme, attesa e memoria, origine e senso della colpa, egoismo e fede, realtà e prospettiva. Un'analisi di motivi e problemi non secondari della filosofia a partire dall'idea del cominciare e del terminare, del succedersi e dell'alternarsi di condizioni, situazioni, emozioni.
La pubblicazione in traduzione italiana di questo lavoro contribuirà innanzitutto a far conoscere il pensiero di un filosofo, qualche volta strumentalizzato, spesso volutamente ignorato (principalmente per la sua critica al "secondo", "terzo", forse "quarto" Maritain e ai regimi politici che esso contribuì ad accreditare presso il mondo cattolico), non raramente "snobbato" per il suo rifiuto di seguire le mode. Soprattutto, però, contribuirà alla "ritrattazione" (in senso agostiniano) di alcune delle grandi questioni di ogni tempo e che anche l'uomo d'oggi è chiamato a considerare essendo in gioco le questioni dell'umanesimo vero e, quindi, le sue opzioni e il suo reale destino.