Il terzo volume della 'Storia della filosofia greca e romana' di Giovanni Reale affronta i seguenti argomenti: La "seconda navigazione" di Platone, ovvero la fondazione della metafisica occidentale e i grandi temi in cui essa si articola: rapporto oralità-scrittura, dottrina delle Idee, teoria dei Princìpi, teologia dell'Uno-Bene e del Demiurgo, psicologia e mistica dell'Eros, la fondazione dell'Accademia e i primi successori di Platone.
Il quarto volume della 'Storia della filosofia greca e romana' di Giovanni Reale affronta i seguenti argomenti: La sistematizzazione del sapere in Aristotele e la distinzione delle discipline filosofiche in: scienze teoretiche (fisica, matematica, metafisica), scienze pratiche (etica, politica) e scienze poetiche (poetica, retorica); la fondazione della logica come disciplina ausiliaria di ogni sapere; lo sviluppo delle scienze naturali (zoologia, botanica) nel primo Peripato.
Il sesto volume della 'Storia della filosofia greca e romana' di Giovanni Reale affronta i seguenti argomenti: La filosofia greco-latina dal periodo alessandrino all'impero romano; Pirrone come modello dello Scetticismo e la rivoluzione in senso scettico operata all'interno dell'Accademia; l'Eclettismo e Cicerone; Alessandro di Afrodisia come tappa importante della "storia degli effetti" dell'Aristotelismo; il Neostoicismo di Seneca, Epitteto e Marco Aurelio.
L'ottavo volume della 'Storia della filosofia greca e romana' di Giovanni Reale affronta i seguenti argomenti: Plotino e la rifondazione della metafisica platonica come henologia, ossia come filosofia dell'Uno trascendente; la dottrina del Nous (o Intelligenza divina) e della Psyché (o Anima universale) come prime ipostasi derivanti dal Principio primo e come fonti originarie di ogni pensiero e di ogni vita; il Neoplatonismo fino alla chiusura delle scuole pagane nel 529 d.C. e i suoi influssi sulla teologia cristiana.
L'opera raccoglie in dieci volumi la 'Storia della filosofia greca e romana' di Giovanni Reale. I titoli dei singoli volumi sono: Orfismo e Presocratici naturalisti; Sofisti, Socrate e Socratici minori; Platone e l'Accademia antica, Aristotele e il primo peripato; Cinismo, Epicureismo e Stoicismo; Scetticismo, Eclettismo, Neoaristotelismo e Neostoicismo; Rinascita del Platonismo e del Pitagorismo, Corpus Hermeticum e Oracoli Caldaici; Plotino e il Neoplatonismo pagano; Assi portanti del pensiero antico e lessico; Bibliografia dei pensatori greci e romani.
Adorno (1903-1969) torna in questi anni di attualità per la sua indagine sull'uomo e sulla natura della sua esperienza esistenziale. Questione che, pur oscurata dall'attuale omologazione dei linguaggi, sembra tenacemente riaffiorare. Il "non-identico" e il "tempo" sono i due concetti che l'autore individua nella sua analisi dei testi adorniani e che ripropone al lettore come elementi fondanti una rinnovata antropologia che sia in grado di ospitare l'idea di una conciliazione che non violenti l'origine dell'altro e lo restituisca all'irriducibilità della sua storia.
Una sintesi che ripercorre l'intera sotria della filosofia occidentale. Edizione italiana a cura di Silvano Zucal, dell'Universita di Trento.
Che cos'è la bellezza? Ne esiste una sola forma? E' possibile definire la bellezza naturale e la bellezza artistica? Perché la filosofia dovrebbe farne oggetto di ricerca? Sono queste alcune delle domande affrontate in questo libro, scritto da Ignacio Yarza, professore di Estetica e di Storia della filosofia antica presso la Pontificia Università della Santa Croce.L'Autore riesce a disegnare un lungo itinerario storico-filosofico, da Platone fino a Heidegger, offrendo un accessibile testo introduttivo, nel quale Yarza non sacrifica però il suo interesse teoretico: si propone, infatti, di mostrare come la domanda «che cos'è la bellezza» implichi un continuo riferimento alla definizione dell'essere. L'estetica è, allora, una disciplina filosofica particolare, che non può essere separata dalla metafisica. Servendosi dei cardini speculativi di san Tommaso, l'Autore afferma il legame indissolubile tra essere, bene e bellezza, concetti che si richiamano e che contribuiscono alla definizione compiuta della realtà (pp. 240).