Da una conferenza sulla bellezza della liturgia, questo agile libretto del cardinale Angelo Bagnasco presenta la nuova traduzione italiana (la terza) al Messale Romano obbligatorio dal prossimo 4 aprile 2021. Un testo stupendo, chiaro, profondo e documentato da leggere tutto d’un fiato sia per i sacerdoti, ma indicato anche e soprattutto per i laici impegnati.
Il volume propone una raccolta di testi tratti dalla predicazione di san Pier Giuliano Eymard per il Tempo di Avvento e Natale, Quaresima e Pasqua. Egli trasmette la sua fede, le sue riflessioni sui misteri della salvezza, la sua preoccupazione pastorale di mostrare l'Anno liturgico come l'autentico cammino spirituale, in comunione con tutta la Chiesa.
Questo testo offre un commento spirituale al rito della celebrazione eucaristica. Si propone di accompagnare ogni cristiano attraverso le tappe fondamentali che costituiscono la celebrazione eucaristica: dalla convocazione, dall'atto penitenziale, passando per l'ascolto della Parola che fiorisce nella preghiera e nell'offerta, culmina nella comunione sacramentale come partecipazione reale al sacrificio redentore di Cristo: la Pasqua. L'itinerario proposto sfocia, come conseguenza, nella trasformazione della vita che esige l'amore verso tutti e la disponibilità a una missione che non è sola testimonianza, ma anche impegno di cammino in comunione con tutti e annuncio del regno. Nate da un'autentica esperienza di fede e di vita in comunione, queste pagine ci fanno gustare le parole e i gesti del rito della Messa nella loro bellezza e come via privilegiata per scoprire Dio nella vita quotidiana.
Lo studioso che in un recente passato avesse voluto approfondire le metodologie di studio dell'eucologia latina della Chiesa cattolica, aveva come guida solo una serie di articoli scritti nel secolo scorso (cf. Nakagaki, Augé, Triacca-Farina, ecc.) o dei volumi esemplificativi (cf. Moore, Hughes, Schermann, Merz, ecc.). Con il presente studio si è voluto offrire agli studiosi una guida più strutturata e più ampia allo studio dell'eucologia. Il libro illustra alcuni passaggi fondamentali di una metodologia organica: la codicologia e le ricchezze racchiuse in un manoscritto liturgico, la critica testuale propria ai testi liturgici, l'analisi filologica di un latino in continua evoluzione, la critica storica, l'analisi dell'autenticità, la dimensione letteraria (fonti, struttura, stilistica, genere letterario, contesto letterario) e linguistica (le funzioni, l'indicatore sintagmatico, l'illocutorio, la pragmatica, la presupposizione), un progetto di teologia dei testi liturgici e la traduzione (traduzione semantica, traduzione cognitiva, traduzione letteraria). Il presente studio, nato dal contatto continuo con i giovani studenti, offre loro un itinerario, serio e fondato, che ha solo una pretesa: fare da pista di lancio per future ricerche che amplifichino, completino e superino il presente studio.
San Vito è uno dei santi più popolari della tradizione cristiana. L'importanza e la diffusione del suo culto, soprattutto durante il Medioevo, sono attestate in molti paesi europei che hanno una chiesa o una piccola cappella consacrata al suo culto o qualche reliquia gelosamente custodita da secoli. Durante il Medioevo la devozione al santo Martire si diffonde rapidamente nelle maggiori città europee che si vantano di possedere le sue reliquie; gruppi di fedeli di diversa estrazione si recano ai più importanti santuari consacrati al culto così come alle piccole cappelle rurali presenti in Italia, Sassonia, Boemia, Germania e in tutta Europa. Secondo la tradizione, basata su fonti storiche e liturgiche, il martire fanciullo nacque in Sicilia, a Mazara del Vallo, da genitori pagani e fu educato al cristianesimo dal precettore Modesto e dalla nutrice Crescenza. La storia del suo martirio ripropone lo stile e i temi tipici della martirografia e si presenta ricca di elementi descrittivi che colpiscono l'immaginazione del lettore anche attraverso la narrazione dei poteri taumaturgici del martire. San Vito è inserito nel gruppo dei quattordici Santi Ausiliatori, ai quali viene riservata una particolare venerazione proprio durante il Medioevo. La sua intercessione era spesso invocata perché ritenuta particolarmente efficace nelle malattie o nelle calamità che colpivano frequentemente le comunità cittadine.
Rocco Roberto Vaiana è nato a Castelvetrano (TP) il 27 aprile 1974. Ha conseguito la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali, presso il Pontificio Istituto Orientale in Roma. Attualmente è dottorando presso il medesimo Istituto.
Le opere della Via Crucis qui riprodotte sono nella Cappella dei Santi Ippolito e Cassiano alla Badia di Carigi, a Casa Ilaria, Montefoscoli (Palaia - Pisa). Casa Ilaria è il sogno di un luogo speciale dove ognuno può sentirsi a casa. Si propone di promuovere il benessere e la qualità della vita di tutte le persone, in particolare di quelle con svantaggi fisici, handicap, povertà ed emarginazione sociale. Tutta l’attività di Casa Ilaria, la sua ispirazione e il suo senso sono guidati e animati da una forte dimensione spirituale. Il luogo stesso, antichissimo sito monastico, la sua tradizione e il collegamento con diversi ordini religiosi, la presenza di una chiesa e il clima di serenità e accoglienza lo rendono particolarmente favorevole alla realizzazione di percorsi spirituali, ritiri personali o di piccoli gruppi, iniziative a carattere formativo-religioso, esercizi, momenti e itinerari di preghiera.
Autore Lorenzo Baldisseri
Già Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi dal settembre 2013, è stato creato Cardinale dal Santo Padre Francesco nel Concistoro del 22 febbraio 2014.
Dottore in Diritto Canonico e Licenziato in Teologia Dogmatica, ha lavorato nel servizio diplomatico della Santa Sede presso le Nunziature Apostoliche in Guatemala e El Salvador, Giappone, Brasile, Paraguay, Francia e Zimbabwe.
Nel 1992 è stato nominato Arcivescovo e Nunzio Apostolico in Haiti. Successivamente, è stato Nunzio in Paraguay, India e Nepal, Brasile.
In seguito è stato Segretario della Congregazione per i Vescovi e Segretario del Collegio Cardinalizio. In qualità di Segretario del Collegio ha assunto l’incarico di Segretario del Conclave nel 2013.
Dottore honoris causa della Pontificia Università Cattolica di Minas Gerais (Brasile), è autore di varie pubblicazioni.
Bisogna imparare a guardare la liturgia attraverso il ritmo, il movimento, lo scam­bio, le interazioni, le relazioni, la mobilità dei simboli, la trasformazione delle singole identità, in una comunione di diversità che vibra, che si versa e che si espande, verso la vita eterna. Intesa in questo senso, la pro­fonda e autentica qua­lità relazionale che esiste tra i credenti in Cri­sto, si rende possibile e visibile anche attra­ver­so il mo­vimento armonico dei corpi che ce­le­brano il loro Signore. Cogliere i movimenti e le di­na­miche di una celebrazione, esaminan­do­­ne in particolare il movimento, ci rende ca­pa­ci di comprendere e gestire meglio la qua­lità relazionale che la liturgia esprime. Stu­dia­re il ritmo e le direzioni spaziali del corpo nel rito, ci aiuta a prendere coscien­za della finalità del rito stesso: la comunio­ne tra Dio e l’uma­ni­tà.
Giuliva Di Berardino laureata in Let­tere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Uni­ver­sità Antonianum di Roma, la Licenza pres­so l’Istituto di Liturgia Pastorale di Pa­do­va e il Dottorato in Teologia con specializzazione in Liturgia, nello stesso Istituto. Consacrata nel­l’Or­do Virginum della dio­ce­si di Verona, guida laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizza­zio­ne e all’accompagnamento spirituale. E’ an­che pedagogista del movi­men­to, inse­gnan­te di educazione al movimento e di re­li­gio­ne nella scuola pubblica. Insegna li­tur­­gia per laici nelle Scuole Vicariali della dio­cesi di Verona e nella Scuola di Spiritualità S. An­­tonio Dottore di Padova. Cura la rubrica “Ef­fatà” sul giornale online “Informazione cattolica”. Collabora inoltre con l’ufficio pel­le­gri­nag­gi della diocesi di Verona proponendo itinerari di spiritualità.
Lo studio di Vincenzo Pierri in modo ampio e con scrupolosa indagine scientifica sulle fonti esamina i formulari eucologici delle Missae rituales in Dedicatione ecclesiae et altaris e quelli della sezione Pro sancta Ecclesia delle Missae pro variis necessitatibus vel ad diversa della terza edizione tipica del Messale romano. I trentaquattro formulari esaminati offrono già di per se stessi una ricca documentazione e, compendiando sapientemente nova et vetera, offrono uno spaccato di teologia liturgica sul mistero della Chiesa nel quale dialogano allusioni scritturistiche e patristiche, insegnamenti dottrinali del Concilio Vaticano II, sedimentate acquisizioni della spiritualità cristiana. L'autore però si spinge oltre e, nella seconda parte, fa emergere e dà sistematica lettura dei temi ecclesiologici presenti nella lex orandi.
Il libro pubblica gli Atti della 70ª Settimana Litur­gica Nazionale tenutasi a Messina, dal 26 al 29 agosto 2019.
« Dalle parole indirizzate da papa Francesco ai par­tecipanti alla Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, si esce chia­ramente sostenuti e incoraggiati per il tema della 70^ Settimana Liturgica Nazionale, individuato dalla feli­ce convergenza del Centro di Azione Liturgica e del­l’ar­civescovo di Messina-Lipari-S. Lucia del Mela e i suoi più stretti collaboratori nell’am­bi­to della pastorale li­turgica. Il tema era suggerito dal­la straordinaria ricchez­za di testimonianza di san­tità che la città dello Stret­­to, offertasi per ospitare l’evento, e la storia del­l’ar­ci­diocesi sicula conserva e consegna al nostro presente ecclesiale. A porre la santità sotto il cono di luce della riflessione della nostra Settimana, contribuiva non po­co il dono che papa Francesco porgeva a tutta la Chie­sa il gior­no di San Giuseppe del 2018 consegnando a pastori e fedeli l’esortazione apostolica sulla santità nel mondo contemporaneo Gaudete et exsultate. Inol­tre, l’attenzione alla santità si presentava come un’op­portuna e indovinata prosecuzione del tema affrontato nella precedente Settimana Liturgica di Matera: “La liturgia risorsa di umanità”. Avendo sem­pre davanti agli occhi la lapidaria espressione conciliare di Gaudium et Spes 41: “Chiunque segue Cristo, l’uomo perfetto, diventa anch’egli più uomo”, contempliamo il Santo come l’uomo “pienamente riuscito” in Cristo e la vita cristiana come il “passo affrettato” verso il suo pieno e definitivo conseguimento (MR 661) »
Per molto tempo liturgisti e teologi hanno guardato al rapporto tra liturgia e secolarismo in modo troppo ristretto e schematico. Spesso si presume che nell’accogliere la cultura del “secolo”, si debba abbandonare la liturgia, o, al contrario, che nello scegliere la liturgia si debba chiudere la porta alla cultura secolare. A partire dal solco tracciato dai documenti conciliari, l’autore respinge la presunta incolmabile frattura fra liturgia e cultura secolare, cercando di mostrare che, se si è sinceramente preoccupati del futuro della fede cristiana, tali modelli di pensiero possono e devono essere lasciati alle spalle, hanno bisogno di essere risignificati nel modo più profondo possibile. Le riflessioni di questo testo contribuiscono a una più profonda comprensione di come un rinnovato dialogo tra liturgia e cultura può diventare fertile per il futuro della fede cristiana.
Joris Geldhof (Aalst 1976) è professore di liturgia e teologia sacramentaria presso la Facoltà di teologia e studi religiosi dell’Università cattolica di Leuven (Belgio) e preside dell’Istituto liturgico della medesima università. È caporedattore della rivista Questions Liturgiques/Studies in Liturgy. Le sue principali aree di ricerca sono la teologia liturgica, l’eucaristia e le questioni relative alla sacramentalità cristiana in un mondo secolarizzato.
Il libretto è una guida quotidiana per i quaranta giorni di Quaresima. È il tempo di preghiera e di approfondimento della propria fede.
La meditazione della Parola, che Dio ci dona nella santa Messa quotidiana, ci aiuta a capire qual è il compito che il Signore chiede da noi per ogni giorno specifico. Mettendo in pratica ciò che ci chiede, facciamo diventare realtà il Vangelo proclamato. Così come il Verbo si fece carne per la nostra salvezza, anche noi facciamo diventare “carne” il Vangelo ascoltato.
Il percorso quotidiano proposto:
*ascolto del Vangelo del giorno
*riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono
*proposito personale della giornata: un piccolo gesto che ci aiuterà a mettere in atto la Parola del Vangelo ascoltata e meditata.
Non si può non riconoscere che, in un certo qual senso, Francesco d’Assisi ha avuto una fortuna invidiabile rispetto ad altri santi: dichiarato nel 1992 dal Time Magazine uno degli uomini più rappresentativi del secondo millennio, studiato da centri di ricerca universitari laici e non, innumerevoli pubblicazioni scientifiche e divulgative inerenti alla sua storia, diversi film a lui dedicati, riconosciuto come riferimento ideale da persone di diverse culture e religioni.
L’Autore studia il breviario di san Francesco, uno strumento prezioso per chi desidera approfondire il messaggio e la tematica del pensiero del Santo di Assisi.
Il codice, denominato Breviarium sancti Francisci, consiste fondamentalmente in un breviario, il salterio e l’evangeliario; la prima parte è la più consistente ed è costituita dal breviario della Curia romana riformato da Innocenzo III. L’antichità del testo, che lo rende un testimone privilegiato di tale riforma e quindi della storia dei libri liturgici in generale, è confermata dalla presenza, soprattutto nelle solennità mariane o di santi legati al ministero pontificio, come Pietro, Paolo e Gregorio Magno, di letture tratte dai sermoni dello stesso Innocenzo III; tali letture dopo la sua morte nel 1216 saranno rese facoltative dal successore, papa Onorio III, e immediatamente scompariranno dal breviario. Infatti il Breviario di san Francesco è l’unico breviario vero e proprio che contiene tali letture per esteso. Questo codice fu usato da Francesco e certamente cooperò a formare in lui una seppur rudimentale cultura teologica che gli permise di esprimere la sua spiritualità e il suo pensiero in alcuni scritti, tre dei quali sono ancora in nostro possesso in formato autografo.