Una guida per approfondire il tema della sinodalità lanciato da Papa Francesco. La Chiesa Cattolica è oggi impegnata in un processo sinodale che coinvolge in ogni parte del mondo persone di fede cristiana, innanzitutto, ma anche tutti coloro che sono desiderosi di offrire un loro contributo. È la prima volta, in questa forma e con questa ampiezza, nella storia del cristianesimo. Ma che cosa significa - come ha detto Papa Francesco - che «la Chiesa è sinodo»? In quale senso l'esercizio del discernimento dei segni dei tempi, vissuto comunitariamente, è il metodo specifico di una Chiesa che cammina con stile sinodale, e come ci si educa a viverlo con profezia e insieme con realismo? Piero Coda, attuale Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale e membro della Commissione ad hoc del processo sinodale, da anni ha approfondito questo tema cruciale e si è speso nella sperimentazione di questo metodo. Il presente saggio - agile e leggibile nella scrittura, senza dismettere la necessaria precisione teologica - si offre come un vademecum per attrezzarsi a vivere da protagonisti questo prezioso momento.
Il libro raccoglie i contributi dei relatori che hanno partecipato al Meeting Internazionale "La Scienza per la Pace" svolto nell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Teramo e nel Santuario di San Gabriele dell'Addolorata di Isola del Gran Sasso. Papa Francesco ha rivolto a tutti i partecipanti un videomessaggio il cui testo introduce e accompagna il cammino di riflessione proposto. Con la presentazione di Dino Mastrocola, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Teramo e Presidente C.C.R.U.A e le conclusioni di Sua Eccellenza Mons. Lorenzo Leuzzi.
Il volume raccoglie i diversi interventi della Commissione Vaticana Covid-19 ? creata da Papa Francesco come risposta qualificata e rapida alla pandemia ? sviluppati in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita. Le Note offrono spunti di riflessione per intraprendere le azioni immediatamente necessarie per rispondere alla pandemia e per assicurare, come si sottolinea, una "guarigione globale e rigenerativa". Se infatti, si osserva, "le risposte si limiteranno unicamente al piano organizzativo e gestionale, senza riesaminare quelle premesse che ci hanno condotto alle attuali difficoltà, rendendoci tutti disponibili a una vera e propria conversione, non avremo quelle trasformazioni della società e del mondo di cui abbiamo assoluta necessità". La Prefazione è di Sua Eccellenza Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
L'"ecologia integrale" di papa Francesco richiama una conversione cristiana di base, secondo il disegno della fede e il magistero della Chiesa. La lente è quella del Vangelo, teso al recupero di una dimensione completa, solidale, protettiva verso la vita. Nulla può essere estrapolato dal proprio contesto senza che vi siano conseguenze per le altre forme viventi. Le attività umane si legano perciò in un intreccio complesso, a sua volta stretto intorno alla dimensione ambientale. La prospettiva dell'ecologia integrale definita dal pontefice è ampia, profonda e capace di contenere e interagire con la dimensione spirituale: ecco perché i fenomeni ambientali vanno analizzati e sviluppati in connessione al mistero della vita umana.
COSTITUZIONE APOSTOLICA
SULLA CURIA ROMANA
E IL SUO SERVIZIO ALLA CHIESA
NEL MONDO
PRAEDICATE EVANGELIUM
INDICE
I
Preambolo
II
Principi e Criteri per il servizio della Curia Romana
III
Norme generali (artt. 1 – 43)
IV
Segreteria di Stato (artt. 44 – 52)
V
Dicasteri
Dicastero per l’Evangelizzazione (artt. 53 – 68)
Dicastero per la Dottrina della Fede (artt. 69 – 78)
Dicastero per il Servizio della Carità (artt. 79 – 81)
Dicastero per le Chiese orientali (artt. 82 – 87)
Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (artt. 88 – 97)
Dicastero delle Cause dei Santi (artt. 98 – 102)
Dicastero per i Vescovi (artt. 103 – 112)
Dicastero per il Clero (artt. 113 – 120)
Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (artt. 121 – 127)
Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (artt. 128 – 141)
Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (artt. 142 – 146)
Dicastero per il Dialogo Interreligioso (artt. 147 – 152)
Dicastero per la Cultura e l’Educazione (artt. 153 – 162)
Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (artt. 163 – 174)
Dicastero per i Testi legislativi (artt. 175 – 182)
Dicastero per la Comunicazione (artt. 183 – 188)
VI
Organismi di giustizia
Organismi di giustizia (art. 189)
Penitenzieria Apostolica (artt. 190 – 193)
Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica (artt. 194 – 199)
Tribunale della Rota Romana (artt. 200 – 204)
VII
Organismi economici
Consiglio per l’economia (artt. 205 – 211)
Segreteria per l’economia (artt. 212 – 218)
Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (artt. 219 – 221)
Ufficio del Revisore Generale (artt. 222 – 224)
Commissione di Materie Riservate (artt. 225 - 226)
Comitato per gli Investimenti (art. 227)
VIII
Uffici
Prefettura della Casa Pontificia (artt. 228 – 230)
Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice (artt. 231 – 234)
Camerlengo di Santa Romana Chiesa (art. 235 - 237)
IX
Avvocati (artt. 238 – 240)
X
Istituzioni collegate con la Santa Sede (artt. 241 – 249)
XI
Norma transitoria (art. 250)
A fronte dell'assenza della dimensione regale del Popolo di Dio nelle pubblicazioni teologiche postconciliari, l'autore si è interrogato se il concilio presenti unicamente in termini funzionali la regalità, oppure, se e in che termini, essa possa esser rintracciata come dimensione del soggetto ecclesiale riscoperto dal Vaticano II quale Popolo di Dio. I risultati raggiunti in questa ricerca mostrano quanto ancora poco è stato fatto per porre al centro dell'ecclesiologia e della prassi ecclesiale l'esistenza cristiana, categoria attraverso la quale LG presenta la regalità. Uno sviluppo coerente della teologia del "Popolo di Dio" in prospettiva regale, infatti, implica una configurazione della sintassi ecclesiale propria dello "stile sinodale". Solo in esso il Popolo di Dio potrà essere restituito ad una soggettualità regale, nella quale la centralità riconosciuta alla vita teologale sosterrà anche quella sacerdotale e quella profetica.
Il libro indaga il contributo che l'enciclica Fratelli tutti ha donato all'umanità, chiedendosi in modo particolare quale sia la migliore politica in grado di generare fratelli e costruire sociale.
Papa Francesco ha la piena percezione che solo una politica di altissimo livello può aiutarci ad affrontare il cambiamento d'epoca che stiamo vivendo.
Il volume si compone di due parti. La prima è dedicata ai fondamenti (la scrittura, l'antropologia, il testo di Fratelli tutti, evidenziando in particolare la valenza della parola "popolo"); la seconda prende in considerazione le scelte necessarie, partendo dalla prospettiva dell’impegno cattolico, per arrivare al ruolo dei partiti, alla necessità di ricostruire il Welfare State, per capire come l'ambiente possa essere un attrattore essenziale per le decisioni future.
Il volume si conclude con l’appello alla speranza.
MATTEO PRODI (1966), laureato in Economia e Commercio all'Universita di Bologna nel 1990, ordinato presbitero nel 1997, dal 2008 è professore di Morale sociale alla FTER e ha collaborato con UNIBO per seminari sull’Etica d’impresa.
Dal 2018 insegna anche presso la PFTIM — Sezione "San Luigi" ed è responsabile della Scuola di Impegno Socio-Politico della Diocesi di Cerreto Sannita. Ha pubblicato numerosi volumi con Cittadella Editrice, tra i quali ricordiamo Per una nuova umanità,
L'orizzonte di papa Francesco (2018), Rigeneriamo il mondo.
La visione "superiore" di papa Francesco (2019) e Fratelli, tra briganti e locandieri? Fraternità ed economia (2021).
Il volume rappresenta la terza tappa di un percorso voluto come proposta pastorale per gli Uffici diocesani per la pastorale della salute e per il dialogo con il mondo sanitario - nelle sue diverse espressioni presenti in Italia -, che chiede risposte di senso di fronte alle domande che quotidianamente l'essere-uomini pone. Il dialogo diventa poi più urgente e pressante quando la domanda viene posta dalla persona malata, e in questo periodo pandemico anche ulteriormente gravata dall'isolamento e dalla solitudine. Lo sguardo volutamente si allarga. Si intrecciano le dimensioni più operative con la riflessione teologica e le proposte spirituali: è l'integralità della persona che chiede attenzione.
«Vescovo divisivo». Con questa sbrigativa battuta, molti tra il clero e nel laicato evitarono di confrontarsi con la coerenza evangelica della lettera pastorale Camminare insieme. Nulla di strano: la stessa ostilità con cui viene letto il messaggio e lo stile di vita di papa Francesco, cinquant'anni dopo. Testimonianza di due credenti che indicano un chiaro orizzonte alla loro Chiesa.
Le tracce di interpretazione di questo libro non intendono esaurire la ricchezza del testo dell'Enciclica Fratelli tutti: il loro intento è quello di individuare possibilmente gli antecedenti dell'Enciclica, la sua struttura e le tematiche fondamentali affrontate. Il richiamo ad alcune prospettive per il domani offre essenziali indicazioni non tanto di conclusione, bensì di invito alla lettura e all'approfondimento. Non va disatteso il fatto che la Lettera Enciclica si colloca nel contesto storico attuale caratterizzato dalla situazione creatasi a causa della pandemia mondiale da Covid-19, che ha evidenziato la criticità sostanziale di un pragmatismo tecnocratico assolutista, accentuato da una deriva di onnipotenza delirante. In questa prospettiva, l'Enciclica Fratelli tutti, ben più delle risposte, offre la possibilità di interrogativi decisivi, che fanno appello all'intelligenza, alla maturità e alla fatica della ricerca della verità di senso dell'esistenza degli umani, nello stile della fraternità che caratterizza ogni relazione
Papa Francesco, nel suo Messaggio per la 56a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, recupera l'invito di sant'Agostino («Non abbiate il cuore nelle orecchie, ma le orecchie nel cuore») e rilancia l'esortazione di san Francesco d'Assisi a «inclinare l'orecchio del cuore». La capacità di ascoltare è preziosa soprattutto nel nostro «tempo ferito»: la buona comunicazione «presta attenzione alle ragioni dell'altro e cerca di far cogliere la complessità della realtà», mentre oggi «in molti dialoghi noi non comunichiamo affatto», cerchiamo soltanto di imporre il nostro punto di vista. Questo volume vuole accompagnare giornalisti, operatori dei media, direttori diocesani, sacerdoti, insegnanti, catechisti e famiglie nella lettura e nell'approfondimento del Messaggio del Santo Padre, offrendo commenti e riflessioni ma anche spunti operativi da declinare in ambito pastorale ed educativo.
Nell'attuale contesto mondiale già molto provato dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina, si sta per celebrare l'11a Assemblea generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Si terrà in Germania, a settembre prossimo, sulla traccia: «L'amore di Cristo muove il mondo verso la riconciliazione e l'unità». Nel volume l'Autore spiega come, nel dialogo ecumenico e in ogni altra forma dialogica, sia fondamentale cominciare possibilmente sempre dalle ragioni del cuore. Tre sono le dimensioni caratterizzanti l'ecumenismo del cuore, qui descritte con motivi biblico-teologici: agapica, kenotica e minoritica. Dopo aver collocato il cuore al centro, un grano di ecumenismo francescano potrebbe rappresentare l'ingrediente più semplice e naturale, la finitura mancante. Da Karlsruhe, la "città a ventaglio" (Fächerstadt), molti auspicano che si alzi un vento di speranza e di pace, per riaccendere desideri di unità nelle chiese e nella società degli uomini. «L'impegno per l'unità dei cristiani non può essere considerato appannaggio di pochi specialisti, ma appartiene a tutti coloro che hanno "a cuore", da un lato, la persona di Gesù e la sua volontà, e dall'altro, la sorte dei propri fratelli e sorelle oggi più che mai assetati di pace e di giustizia» (dalla Prefazione di Mons. A. Palmieri).