
Nell'anno dedicato da papa Francesco al pregare, una collana di testi di autori internazionali per imparare a dialogare con Dio. "Soltanto la preghiera dà spazio a Dio nella nostra vita e nella storia del mondo: e con Dio tutto è possibile". Cardinale Angelo Comastri
"Quando si chiede una benedizione si sta esprimendo una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio". Papa Francesco
Entriamo nei "lavori in corso" del Sinodo della Chiesa universale. Entriamo facendo la nostra parte nel cammino di una Chiesa che vuole cambiare, per essere più vicina alle persone del nostro tempo e non tradire la propria missione. Il Sinodo collega insieme tre parole-chiave: comunione, partecipazione, missione. A queste, ne aggiungiamo delle altre che ritroviamo nei testi e nei documenti del "processo sinodale" e che vogliamo approfondire perché il cammino delle nostre comunità e dei nostri oratori faccia dei passi in avanti. La nostra ambizione è quella di poter educare i ragazzi e le ragazze che ci sono affidati a comprendere e accettare la sfida entusiasmante dell'essere Chiesa, per sentirsi parte di un corpo solo e di una grande fraternità che si lascia guidare dal suo unico maestro: il Signore Gesù. È fondamentale sintonizzarsi con la voce dello Spirito Santo che abita in noi, perché sia lui a ispirare i pensieri, i desideri, le azioni per il nostro coinvolgimento. Perché è là dove siamo, anche insieme ai più giovani, che possiamo e dobbiamo costruire una comunità che annuncia, che ama, che condivide.
Dall'8 al 15 settembre 2024 la città di Quito, capitale dell'Ecuador, si vestirà a festa per il 53° Congresso Eucaristico Internazionale: nell'intreccio variopinto delle sue strade coloniali ospiterà migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. In vista di questo evento, la Commissione teologica ecuadoriana e il Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali hanno elaborato un "testo base" sul tema Fraternità per sanare il mondo. Questo strumento teologico-pastorale è offerto alle comunità cristiane perché la fraternità umana al centro della riflessione congressuale non resti un sogno ma trovi il modo di concretizzarsi a partire dalla celebrazione eucaristica.
Il volume contiene il testo del Messaggio del Santo Padre Francesco in occasione della celebrazione della 57? Giornata Mondiale della Pace.
Nel suo accorato discorso alla città di Milano, l'arcivescovo Mario Delpini invita a reagire alla mediocrità imperante e alla rassegnazione, insistendo sulla necessità di prendersi cura di quel bene comune che è la fiducia. Per una comunità, per una città, per un Paese la fiducia è la condizione irrinunciabile per una coesistenza pacifica delle persone, delle culture, delle religioni. È la virtù di coloro che interpretano la vita come una vocazione. È l'unico mezzo che abbiamo per affrontare con coraggio le sfide di oggi e per andare con slancio verso il futuro.
In un discorso del 15 ottobre 2020, Papa Francesco ha invitato tutti gli uomini e le donne di buona volontà a sottoscrivere un Patto Educativo Globale, con il quale si impegnano a intraprendere sette percorsi educativi. Il libro riprende ciascuno di questi percorsi, affidato ciascuno a un esperto del settore. Ogni capitolo aiuta a comprendere come realizzare ciascun percorso e pur mantenendo il dovuto rigore scientifico, è scritto con un linguaggio accessibile a un vasto pubblico. I sette punti affrontati sono: Mettere al centro la persona; Ascoltare le giovani generazioni; Promuovere la donna; Responsabilizzare la famiglia; Aprire all'accoglienza; Rinnovare l'economia e la politica e Custodire la casa comune. I contributi sono a cura di Domenico Simeone, Alessandra Smerilli, Pierpaolo Triani, Monica Amadini, Antonella Sciarrone Aliprandi, Livia Cadei, Milena Santerini e Pierluigi Malavasi. Introduzione del Card. José Tolentino de Mendonça
In questo libro si danno dei suggerimenti per la formazione del seminarista, nel suo momento finale quando è vicino all'ordinazione. Secondo l'autore è bene valorizzare non un teorico, un teologo o un uomo spirituale, ma un buon prete che è ben inserito nella società e nella Chiesa. La formazione che propone si chiama "supervisione" e la si impara dai servizi sociali italiani e qui la si studia perché possa essere applicata al mondo della pastorale. La lettura di queste note suggerisce alle piccole diocesi di non esagerare nella loro dipendenza da buoni teologi fatti venire sovente da fuori diocesi. Le chiese locali piccole sono invitate a valorizzare di più i buoni preti che esse posseggono, preti che grazie alla supervisione, diventano capaci di riflettere sul loro lavoro, a comporre meglio la teoria con la pratica e quindi successivamente a insegnare. Le riflessioni qui contenute suggeriscono, infine, alle scuole di teologia e alle facoltà teologiche di farsi maggiormente carico degli allievi offrendo loro da subito, fin dal primo giorno di studi teologici, un tutor. È anche un modo per prendere di più sul serio il concreto far pastorale cui sono destinati.
Quando il cardinale Suenens ha scritto libro Una nova Pentecoste? con il punto interrogativo esso indicava che questo Rinnovamento nello Spirito Santo, che non vedeva come un movimento nella Chiesa ma come Chiesa in movimento, non era così evidente.
Dove situare allora l'auspicio del Rinnovamento per la Chiesa che nel suo insieme è per definizione carismatica? Cosa frena il suo slancio? Le risposte a queste domande le troviamo nell'opera Lo Spirito Santo, softo vitale della Chiesa che riprende gli scritti del cardinale di Suenens concernenti il Rinnovamento che considerava come una grazia pentecostale, mariana ed ecclesiale.
«Le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove: ospedale, parrocchia e territorio in dialogo sinodale per chi soffre». Con questo titolo vogliamo declinare un'istanza urgente della Chiesa del nostro tempo. Si tratta di un autentico cammino da percorrere insieme, trovando il coraggio di superare vecchi schemi e ricercando instancabilmente una novità pastorale. Tutto ciò è richiesto particolarmente a noi, assistenti spirituali, (cappellani, religiosi e religiose), operatori sanitari e volontari della pastorale della salute. A noi che siamo stati particolarmente colpiti e feriti dall'esperienza della pandemia, a noi che abbiamo visto saltare tutti i nostri modelli pastorali, tutto quello che eravamo abituati a fare quotidianamente nei luoghi di cura. La sfida pertanto non è quella di tornare indietro, riproponendo vecchi schemi ormai superati, ma quella di procedere con novità e coraggio, esprimendo un modo nuovo di essere e servire. Questo è ciò che il Signore oggi, attraverso la sua Chiesa, ci chiede per continuare a fare di bene in meglio, quello che da sempre cerchiamo di realizzare accanto ai malati, alle famiglie, ai curanti. L'invito, quindi, è quello di proseguire il cammino mostrando al prossimo sofferente il volto di un Dio che fa nuove tutte le cose.
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, meglio conosciuta come Teresa di Lisieux, e confidenzialmente come Santa Teresina, è una figura molto popolare, che il papa ricorda per i 150 anni della nascita con questa esortazione apostolica. La profondità del suo pensiero ha permesso che Giovanni Paolo II la proclamasse Dottore della Chiesa, la terza donna dopo Caterina e Teresa d'Avila. L'introduzione della teologa Simona Segoloni Ruta arricchisce l'esortazione con una riflessione importante su Santa Teresa. Introduzione di Simona Segoloni Ruta.
Un'analisi attenta degli scritti di papa Francesco – Evangelii gaudium, Laudato si’ e Fratelli tutti – per recuperare missione cristiana e fraternità.