Durante il Convegno "Evento religioso, evento televisivo: Giovanni Paolo II", svoltosi a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, il 6 e 7 aprile 2006, è stato ripercorso il cammino dell'esaltante ma complesso connubio tra papa Wojtyla e i media, con speciale riferimento alla televisione. Il presente volume prosegue nel medesimo intento, celebrando il Wojtyla "registrato" dalla televisione, accolto (o non accolto) dalle telecamere, letto e riletto nelle estenuanti ma seguitissime dirette che hanno accompagnato eventi, riti solenni e "festive" ferialità che l'amato pontefice sapeva offrire con naturalezza disarmante all'occhio insaziabile dei media. Vi scrivono accademici, studiosi e docenti di comunicazione, operatori e produttori dei media, esponenti del mondo della televisione, registi e giornalisti, critici e testimoni.
È un ancora il giovane cardinale di Cracovia che in questo libro, da pastore della diocesi polacca, si rivolge ai suoi fedeli guidandoli ed esortandoli alla fiducia nell'amore misericordioso di Dio e alla perseveranza. Le parole di Wojtyla assumono il tono e la forza di un piano programmatico, un progetto per la chiesa del terzo millennio che verrà poi avviato quando, qualche mese dopo, lo Spirito Santo spingerà Wojtyla a sedere sul seggio di Pietro.
Papa Pio IX è stato proclamato beato il 3 settembre 2000. In quell'occasione Giovanni Paolo II lo ha definito «esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate». Nel solco di questo pronunciamento Luigi Negri (sacerdote, docente di Filosofia e Teologia nell'Università Cattolica di Milano) ripercorrere la vita e il lascito pastorale di papa Mastai Ferretti (1792-1878). La conclusione è che l'intero Magistero di questo Pontefice, spesso frainteso e denigrato, contiene una lettura della modernità fondamentale per comprendere l'origine e la deriva tuttora in atto del pensiero. Si può parlare di attualità e profezia perché Pio IX ha saputo cogliere con tempestiva lucidità quegli aspetti problematici che, pienamente sviluppatisi nei successivi 150 anni, si sono rivelati disastrosi per l'uomo: le concezioni totalitarie del potere; la visione laicista, quindi antireligiosa, dell'uomo e della società ; una falsa idea di libertà e di tolleranza svincolata dal problema della verità . Aspetti problematici che trovano un'esaustiva enumerazione nel Sillabo: il catalogo di dottrine, idee, interpretazioni condannate perché contrarie al contenuto della Rivelazione, che il Papa volle annettere all'enciclica Quanta Cura, promulgata l'8 dicembre 1864. Problematiche affrontate nel Magistero successivo, che può essere letto in continuità e approfondimento di quello di Pio IX. L'autore si sofferma in particolare a sottolineare la sintonia con il Magistero di papa Wojtyla, il quale a sua volta riafferma la libertas Ecclesiae nell'adempimento della sua missione, fondandola nell'origine soprannaturale che la contraddistingue e nella Presenza viva di Cristo nella Storia. Prefazione di mons. Mario Oliveri, vescovo di Albenga (pp. 240).
Pio XI fu il Papa del periodo tra i due conflitti mondiali. Uomo di cultura e di fede, guidò con fermezza la Chiesa negli anni tra le due guerre, caratterizzati dagli opposti totalitarismi e dalle continue minacce belliche. Pose termine alla questione romana con i Patti Lateranensi, seguì da vicino l’organizzazione del laicato cattolico, prese posizione decisa contro il comunismo e il nazismo.
Yves Chiron traccia un ritratto esaustivo di un pontificato complesso ma determinante per gli sviluppi successivi della Chiesa e della società civile. Nutrita da un lungo lavoro di ricerche nell’Archivio segreto vaticano e da una formidabile conoscenza della storia contemporanea della Chiesa cattolica, questa biografia di Pio XI risponde a molti degli interrogativi sul pontificato del Papa tra le due guerre».
Biographies Magazine
«Yves Chiron dimostra di nuovo la sua maestria nell’arte delicata della biografia. Il risultato del suo lavoro si legge con piacere e questa nuova opera appagherà i suoi fedeli lettori». Adventures de l’histoire
Yves Chiron, membro della Société d’Histoire Religieuse de la France, è autore di numerosi volumi dedicati ai papi e a figure di rilievo della storia religiosa. Per redigere questo volume ha potuto accedere all’Archivio Segreto Vaticano.
Esercizi spirituali quaresimali predicati dal Cardinale Marco Ce, Patriarca emerito di Venezia, a papa Benedetto XVI e alla Curia Romana (marzo 2006).
DESCRIZIONE: L’interpretazione della figura di Giovanni Paolo ii ha assunto sulla scena mediatica – di cui è stato per oltre due decenni, fino al “magistero della sofferenza” offerto negli ultimi anni, indiscusso protagonista – un carattere fortemente celebrativo, mentre la stessa richiesta di un avvio immediato del processo di canonizzazione rischia di farne circolare un’immagine puramente agiografica. In tal modo si rischia di cancellare l’effettivo apporto che questo pontefice ha dato alla ridefinizione della presenza della chiesa nella società odierna, finendo per oscurare la consapevolezza dei problemi che sono ancora davanti al suo successore. Questo libro intende ricollocare il papato di Wojtyla nella storia del cattolicesimo contemporaneo, allo scopo di enucleare il suo specifico contributo al secolare cammino che la chiesa ha compiuto, dalla radicale contrapposizione ottocentesca con la società moderna fino all’attuale legittimazione di alcuni suoi aspetti, ormai considerati come un portato intrinseco del cristianesimo. Concentrandosi su alcuni rilevanti momenti del suo magistero – la democrazia, i diritti umani, la pace, la richiesta di perdono – il volume, senza pretendere una lettura complessiva che solo agli storici del futuro sarà consentita, avanza una ipotesi precisa: l’acquisizione all’interno del cattolicesimo di valori e princìpi moderni si accompagna ancora a oscillazioni, riserve, precisazioni, limitazioni che affondano la loro radice ultima nella cultura cattolica intransigente mai abbandonata, nonostante l’aggiornamento conciliare, dall’autorità romana. Ci si può dunque chiedere se la reale cifra interpretativa di questo papato sia un’incompiuta transizione verso una pacificata relazione con la modernità.
"A Boston, nel primo viaggio, chiesi all'autista di un taxi se fosse cattolico, vista la sua gioia nell'attesa del Papa. Mi rispose di no. Ma allora chi è per lei il Papa? Rimase un po' a combattere con le parole che non venivano, poi pronunziò tutto d'un fiato: The Pope is the Vicepresident of God! Il Papa è il Vicepresidente di Dio! Una stupenda definizione, teologicamente ineccepibile. Andare in giro per il mondo a svolgere il lavoro di inviato mi ha dato la possibilità di guardare con i miei occhi, ascoltare con le mie orecchie quello che accade."
Dall'attacco dell'11 settembre 2001 alle Twin Towers all'attentato spagnolo dell'11 marzo 2004, dagli episodi di guerriglia nel Medio Oriente alle raccapriccianti decapitazioni di ostaggi da parte di miliziani islamici... I recenti episodi di terrorismo hanno acceso inquietanti interrogativi sul fondamentalismo religioso. Oggi più che mai occorre una decisa condanna dei crimini contro l'umanità giustificati da ideologiche scusanti religiose: è lo stesso Papa a prendere tale posizione, invitando l'umanità ad abbandonare ogni cultura di morte e a ritrovare la strada della pace e della fratellanza.
Innocenzo III diede inizio a una profonda riforma della liturgia della Curia romana i cui esiti si diffusero rapidamente, tanto da essere ancora oggi l'elemento caratterizzante la liturgia latina di rito romano Agli inizi del Duecento a Roma esistevano fondamentalmente quattro tipi di liturgia: quella della Curia romana, quella della Basilica di S.Giovanni, quella della Basilica di S.Pietro e quella della cosiddetta Urbe. Innocenzo III nel suo programma di riforma, che vide il suo massimo momento di espressivita nel Concilio Lateranense IV del 1215, fu molto attento alla liturgia. Uno dei frutti di quella riforma fu il breviario, strumento maneggevole di preghiera e meditazione oltre che di celebrazione. Commentando quel breviaro nacquero dei Sermoni che furono alla base della liturgia per molti secoli successivi, soprattutto per l'attenzione che vi dedicarono i frati minori francescani adottando il breviario e i sermoni di Innocenzo III nella propria liturgia.
Le linee guida di Pio XII per una interrogazione critica del modo di fare cinema oggi.