Ogni anno in ottobre, in occasione della festa di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, le serate dei Petali di Rosa attirano migliaia di persone. A metà tra il fervore popolare e un audace atto di fede, l'approccio proposto non smette di toccare il cuore delle persone: si scrive una lettera a santa Teresa di Lisieux, affidandole intenzioni specifiche e ringraziandola per i favori concessi nell'anno precedente. Visto la crescente diffusione di queste serate di preghiera, in cui i fedeli chiedono a Dio l'impossibile attraverso la piccola Thérèse, questo libro ne ripercorre la storia dal 1992, raccoglie testimonianze da tutto il mondo e suggerire come prepararle. Il libro contiene anche una piccola guida per preparare la Serata Petali di Rose.
L'opera qui presentata è anche l'appello che la santità è un patrimonio che cresce con il passare del tempo e che la Chiesa custodisce con saggezza per metterlo a disposizione di tutte le generazioni. Ogni Santo diventa nostro Maestro e Compagno di viaggio nella ricerca di Dio e del suo Regno. Com'è noto, nel 1985 Papa Giovanni Paolo II lo ha dichiarato Venerable [Miguel Mañara] e sta attualmente proseguendo il processo della sua eventuale e desiderata beatificazione.
Le parole dei padri e delle madri del deserto, o dei deserti, ci aiutano innanzitutto a liberare il nostro cuore da noi stessi e dalle false parole che occupano quello spazio interiore in cui la parola del Signore desidera dimorare, per portare consolazione e salvezza ... La parola che ci dà la vita è quella del Signore, trasmessaci nelle sante Scritture.
Ma l'esperienza dei padri e il loro insegnamento ci aiutano a creare uno spazio il più possibile accogliente perché la Parola possa dimorare in noi e portarvi il suo frutto.
Il presente volume, che raccoglie gli Atti del XXIX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, presenta l'insegnamento dei padri e delle madri del deserto, le cui parole, i Detti, sono da sempre tra le letture più amate e praticate a ogni latitudine ecclesiale, negli ambienti monastici e non solo. 1
San Francesco (1182-1226) è una delle più straordinarie figure della storia. Il suo entusiasmo, la sua semplicità, la sua radicalità, accompagnati dallo slancio mistico e dall'amore per Dio, per ogni uomo e ogni creatura, ne fanno un personaggio di grande interesse e attualità. Accompagnato dalla sua sposa, «Madonna povertà», Francesco ha varcato i confini di Assisi e del suo tempo, ha attraversato i secoli fino a giungere ai nostri giorni e ha donato con abbondanza le grazie di una testimonianza cristiana unica nel suo genere. Tutti coloro che si sono accostati a lui, in ogni epoca e in ogni condizione, sono rimasti affascinati dalla ricchezza della sua umanità e dal suo ardente desiderio di essere come Gesù.
La riflessione sulla felicità è forse la componente più antica all'interno della filosofia di qualunque civiltà. Quando il giovane Agostino, a riposo durante un periodo di convalescenza, affronta questo tema ha dunque alle spalle una tradizione classica ingombrante. La leggerezza del De beata vita non tradisce questo fardello: si dipana piacevolmente in forma di dialogo entro una situazione conviviale. Lì si trova il concetto chiave dell'opera: il cibo che stiamo mangiando, si chiede Agostino, nutre il nostro corpo; tuttavia anche l'anima, insieme a esso, attraversa la vita - naviga fra onde impetuose che le fanno tanto desiderare la sicurezza delle coste - e a sua volta necessita di nutrimento. La grande modernità di questo scritto risiede nel riconoscere quello che oggi chiameremmo Ego come motore di un perenne languore, che ci tiene lontani dalla pace interiore. L'antidoto per sedare questa continua sensazione di mancanza non è semplicemente condurre una vita frugale, coltivare la conoscenza e praticare la moderazione: si tratta di perseguire quel modus che ci allinea con il ritmo del divino, il quale non teme la povertà, non teme la fame, non teme, in definitiva, la morte. Un testo che fornisce al lettore contemporaneo (assistito dal ricco apparato di note e dall'introduzione di Francesco Roat) spunti universali, restituendogli i mezzi per una libertà interiore che va oltre il credo del singolo.
La Legatio ad Gaium (Ambasceria a Gaio) di Filone di Alessandria fu composta dopo un grave episodio di violenza antiebraica verificatosi nella capitale d'Egitto nel 38 d.C., durante il principato di Caligola. Con questo scritto l'Autore, noto esponente della comunità giudaica cittadina, offre un resoconto della missione diplomatica condotta presso l'imperatore e volta a ripristinare i diritti dei suoi correligionari. L'opera è inoltre ricca di preziose riflessioni sui rapporti tra Roma e gli Ebrei d'Egitto nella prima età imperiale.
Nell’anno dedicato dal Papa alla preghiera in preparazione al grande Giubileo del 2025 ecco un testo classico della fede cristiana che aiuta a riscoprire le vere radici della preghiera. Una approfondita riflessione del santo napoletano sul tema della preghiera vissuta come intimo rapporto con Dio.
Le tre parti che compongono il testo formano una perfetta unità di meditazioni.
* La prima parte: Del gran mezzo della preghiera – la necessità della preghiera senza la quale è impossibile resistere alle tentazioni.
* La seconda parte: Uniformità alla volontà di Dio – il santo guida il lettore ad una ascesi in cui la volontà di Dio, comunque si manifesti, si rivela come la realtà più perfetta per la nostra vita.
* La terza parte: Il confidente dialogo con Dio – il lettore è guidato ad una sempre maggior confidenza con il Signore a cui rivolgersi come al più caro amico che risponde con un amore infinito.
In appendice sono riportate le preghiere e le giaculatorie da recitare ogni giorno, un vero regolamento della vita del cristiano.
Autore: Sant’Alfonso Liguori nato a Marianella presso Napoli nel 1696 da famiglia nobiliare. Dopo una solida formazione umanistica giuridica e teologica divenne sacerdote e in seguito vescovo. Fondò la Congregazione dei Redentoristi. Fu anche insigne musicista e confessore. Morì a Pagani nel 1787, fu canonizzato e proclamato Dottore della Chiesa.
I temi fondamentali della vita monastica: il lavoro manuale, la preghiera, l'astinenza, l'ubbidienza, la pazienza, l'umiltà. Il confronto con le passioni, le relazioni che intercorrono tra vizio e virtù, che fanno del deserto non una regione illusoria di una condizione pacificata, data per scontata e raggiunta come la meta di un itinerario turistico. A tal proposito Evagrio vuole trasmettere a Eulogio un'esperienza del deserto come luogo di una nuova consapevolezza che dice anche pace e quiete, ma in rapporto dinamico con l'impegno; non pace e quiete tout court, ma nel dominio di sé e nella consapevolezza di un lavoro, mai interrotto, di confronto interiore con le spinte della propria anima, dei suoi impulsi e delle sue passioni. Raggiunto questo equilibrio, è così possibile sentire la forza della natura, contemplare la bellezza del tutto, conversare con Dio in una condizione orante mai data prima che egli fa coincidere con il piacere spirituale e con la beatitudine.
Gli scritti brevi di Gioacchino sono uno strumento importante per comprendere il suo pensiero nelle sue line più decisive, che qui, rispetto alle grandi opere, si possono cogliere in una lettura sintetica e veloce. In questo volume (che, dopo la prima parte già apparsa in questa stessa collana, ne completa la raccolta) si trovano: Soliloquio, una meditazione sulla vita dell'uomo, di miseria, e sul suo futuro di gloria; Le tribolazioni ultime, che rappresenta un compendio maturo della previsioni sugli eventi della fine dei tempi, ritenuta prossima; le Lettere, che costituiscono una testimonianza preziosa dell'autocoscienza dell'abate come autore e come membro della gerarchia ecclesiastica; la Visione della storia e l'Inno sul regno della patria celeste, che sotto la veste poetica mostrano, in sintesi e con immagini potenti, elementi significativi della sua speculazione. Alla traduzione annotata dei tre scritti è affiancato il testo latino, tratto dall'edizione critica degli Scripta breviora (2014) curata da Alexander Patschovsky e Gian Luca Potestà.
Biografia spirituale e intellettuale di una delle sante più note di tutto il mondo. Jean de Saint-Cheron sceglie una prospettiva particolare per raccontare Teresa: non la ragazza tutta «fiori e crocifisso» che una certa vulgata ha trasmesso, ma la donna che per tutta la vita ha lottato contro se stessa per imparare ad amare tutti: una vera e propria «guerriera» dell'amore, santa perché ha capace di combattere, e vincere, la «buona battaglia della fede». Un testo appassionato, scritto in maniera impeccabile, da uno degli autori cattolici più in auge oggi in Francia.
In questo nuovo lavoro gli autori interpretano la storia della Chiesa nella luce della preghiera, convinti che tale storia si consolidi nella santità dei loro protagonisti. A partire dal giorno di Pentecoste, con la discesa dello Spirito Santo sopra tutti i partecipanti, il cammino della Chiesa, soprattutto nei primi secoli, è stato caratterizzato da numerose vicende ad intra e ad extra. Questo primo volume raccoglie inni, preghiere e cantici del primo millennio della Chiesa. Da Paolo di Tarso e Giovanni l’Evangelista, da Agostino di Ippona a Tommaso d’Aquino, dai padri Cappadoci ai dottori della Chiesa. Ogni secolo, poi, è presentato alla luce degli eventi storici con cui la Chiesa si è dovuta confrontare. Ogni autore cristiano, infine, è presentato da una ricca scheda biografica.
Note sull'autore
Francesco Guarino è nato a Frignano (CE) nel 1969. Vive e lavora a Foggia. È insegnante di religione cattolica ed esperto in relazione d’aiuto (master triennale in Counselling modello integrato). Dopo gli studi in Filosofia e Teologia, consegue la Licenza in Scienze dell’Educazione presso la Pontificia Università Salesiana di Roma, con indirizzo psico-pedagogico. Studioso di san Pio da Pietrelcina, ha pubblicato diversi libri sulla figura del santo e alcuni saggi monografici per la rivista scientifica ‘Studi su Padre Pio’. È autore anche di libri per ragazzi. Marcello Stanzione è nato a Salerno nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1990. Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai santi angeli. Ha scritto oltre 300 libri sugli angeli e su tematiche di spiritualità cattolica per 30 diverse case editrici europee e americane. Tiene conferenze in Italia e all’estero su temi di angelologia, mariologia e agiografia
De Liguori definiva il suo volume «Un libretto, in cui parlo della preghiera, per essere ella un mezzo necessario e sicuro, al fine di ottenere la salute, e tutte le grazie che per quella ci bisognano». Oltre a essere un tramite irrinunciabile per giungere alla salvezza eterna, la preghiera anche strumento per affrontare la vita di tutti i giorni. Sono ancora valide le parole dell'autore: «Vedo da una parte quest'assoluta necessità della preghiera, tanto per altro inculcata da tutte le Sacre Scritture, e da tutti i Santi Padri; ed al contrario vedo che i cristiani poco attendono a praticare questo gran mezzo della loro salute. E quel che più mi affligge, vedo che i predicatori e confessori poco attendono a parlarne ai loro uditori e penitenti; e vedo che anche i libri spirituali, che oggidì corrono per le mani, neppure ne parlano abbastanza».