Un testo del V secolo che si presenta come una sorta di manuale per la corretta interpretazione della fede, una regola ecclesiale utile soprattutto quando le interpretazioni della Scrittura danno luogo a posizioni divergenti e in conflitto tra loro. I temi: la difesa della tradizione dei “Padri della Chiesa”, la relazione fra Scrittura e Tradizione e il dibattito circa i limiti e la possibilità di uno sviluppo del dogma. Una raccolta di Estratti di opere di Agostino, insieme a una serie di Obiezioni mosse allo stesso autore, completano il quadro dottrinale del Commonitorio:si ricostruisce così una parte del contributo occidentale in ordine alla cristologia e al dibattito su grazia e predestinazione. Il testo presenta uno spaccato inconsueto della Chiesa latina, con un monachesimo (anche “familiare”: vi è pure una coppia di coniugi con figli), ma certo non marginale nella vita della Chiesa e nelle problematiche teologiche del tempo. Il canone lerinese: “È da ritenere veramente cattolico ciò che è stato creduto da tutti,dappertutto e sempre”. Pur nella propria posizione di volontaria marginalità il Pellegrino – Straniero (così si “firma” Vincenzo) ricorda a tutta la Chiesa il suo statuto di discepola e non di padrona della tradizione,il suo statuto di straniera nella storia.
Questo terzo volume dell'Opera Omnia di Biffi tratteggia alcune immagini, o appunto "figure", del sapere teologico medievale, così come si vennero elaborando nel secolo XIII con l'ingresso nell'ambito cristiano del pensiero aristotelico, specialmente della logica come teoria della scienza. Se la teologia sia scienza, quale sia il suo campo e il suo metodo, come si disponga la sua articolazione: ecco le "questioni" che occupano Alessandro di Hales, Oddone Rigaldo, Guglielmo di Meliton, Bonaventura, Rolando da Cremona, Guglielmo d'Auxerre, Riccardo Fishacre, Roberto Kilwardby, Alberto Magno e Duns Scoto.
Una nuova storia del pensiero medievale fatta per figure, siano esse un autore, una scuola o un più complesso evento culturale. Una storia della teologia e della filosofia, così strettamente connesse nel Medioevo, che diviene una storia della cultura medievale. Fondamentale è il fatto di poter iniziare la lettura da qualsiasi capitolo, pur con davanti una precisa struttura cronologica e tematica. Il pensiero dell'Occidente medievale dal XII al XIV secolo produce una così vasta fioritura ed accelerazione di scuole, autori ed opere da costituire una stagione inesauribile per la storia del pensiero occidentale e dell'intera umanità, vista anche la capacità di dialogo ed assorbimento dei contributi arabi ed ebraici e la riapertura al mondo greco antico. Impensabile l'umanesimo senza tale fioritura, un umanesimo ormai coglibile più come frutto che come distacco dall'intelligere e dal sentire del Medioevo che lo precede.
Gli scritti qui pubblicati di Elisabetta sono:Diario(anni 1899-1900);Lettere (in numero di 346 in tutto),che vanno dai suoi primi anni a qualche giorno prima della morte;Trattati spirituali (Il cielo nella fede,La grandezza della nostra vocazione,Ultimo ritiroil suo capolavoro e Lasciati amare) tutti scritti brevi ma molto densi di spiritualità, risalenti a qualche mese prima della sua morte;Composizioni poetiche(tot.123),lette o cantate in occasione di feste; Note intime:brevi componimenti,spesso preghiere tra cui la famosa:“O mio Dio,Trinità che adoro”. Questa nostra traduzione è condotta sull’edizione critica realizzata da p. Conrad De Meester (J’ai trouvé Dieu. Oeuvres complètes, 3 voll., Cerf, Parigi 1979-80).Il volume presenta gli scritti in ordine cronologico,con il vantaggio di seguire meglio la nascita e la maturazione della vocazione e della spiritualità di Elisabetta fino alla sua massima espressione. Di notevole rilievo l’Introduzione di p.Luigi Borriello o.c.d.,che presenta il livello storico-spirituale e il livello teologico dell’opera di Santa Elisabetta.
La Filocalia è un classico della spiritualità; letto da secoli dai monaci di Monte Athos e portato nella bisaccia dal Pellegrino Russo, oggi suscita un nuovo interesse in pellegrini dell'Assoluto, studiosi, ricercatori della pace, della preghiera del cuore e della vita interiore.
Dai fortunatissimi scritti morali e introspettivi, un'antologia di pensieri sui temi decisivi della nostra esistenza.
Traduzione italiana di Mons. Attilio Costantini.
Ascrivibile al genere medioevale dei trattati sulle virtù e sui vizi, questo progetto generale di esercizio delle virtù, ispirato da una spiritualità agostiniana e bernardiana, affronta già nodi teologici in funzione riformistica.
Il volume propone l’unica traduzione, rivista puntualmente sull’originale latino e linguisticamente aggiornata, del primo libro dell’opera di un grande mistico e dottore della Chiesa: san Lorenzo Giustiniani.
Il Direttorio per i Fratelli e Sorelle del Sacro Cuore di Gesù è la quarta regola di vita cristiana che Charles de Foucauld (1858-1916) ha scritto a servizio dell'evangelizzazione. Redatta tra il 1909 e il 1913 es-sa esprime, in sintesi, alcuni tratti della vicenda spirituale del beato Charles de Foucauld e il suo fermo desiderio di dedicare ed esortare altri a dedicare la vita a imitazione di Gesù di Nazareth e a servizio di quanti non conoscono il vangelo. Questa proposta cristiana, rivolta alle diverse forme di vita, ma soprattutto a laici che vivono in famiglia o singolarmente, si caratterizza per l'attenzione minuziosa al quotidiano, affinché ogni istante della propria giornata possa sempre più somigliare allo stile di vita vissuto da Gesù di Nazareth: nella la preghiera personale e liturgica, nella vita familiare, nei compiti missionari, nell'ambito professionale, nei i rapporti con i vicini e nella cura dei lontani.
Santa Faustina Kowalski della Congregazione della beata Vergine Maria della Misericordia - ricorrenza della festa della Divina Misericordia il 30 marzo è particolarmente legata agli angeli, in particolare al suo angelo custode.
Fonti agiografiche e documentarie attestano che Gioacchino da Fiore svolse attività di predicazione, sia interna sia esterna al chiostro. Ben poco tuttavia dei suoi sermoni è giunto fino a noi: possediamo soltanto due brevi raccolte di testi, i "Sermoni e capitoli sulla lettera e lo spirito" e "Sei sermoni dell'anno liturgico", qui pubblicati nel testo latino con traduzione italiana a fronte.
Dal pellegrinaggio dei giovani preti della Diocesi di Milano a Digione nasce il presente volume, incentrato sulla figura della beata Elisabetta della Trinità. L’esperienza mistica di Elisabetta si fonda sul desiderio e sulla ricerca che Cristo abiti in lei, come in una nuova incarnazione: fisica in Maria, spirituale in lei; esperienza che avviene per mezzo della fede, «un faccia a faccia nelle tenebre». Marco Bove, nell’Introduzione, nota come l’esempio di Elisabetta ci ricordi «quanto sia decisivo per noi oggi “fare spazio a Dio” nella nostra vita, lasciarlo abitare in noi».
Elisabetta della Trinità
Elisabetta Catez (1880-1906), entrò nel Carmelo di Digione prendendo il nome di Elisabetta della Trinità. La sua esperienza di fede fu caratterizzata da momenti di grande fervore alternati a periodi di estrema aridità. Nei suoi scritti tenne un resoconto della sua articolata situazione spirituale e per questo la sua riflessione si apre decisamente a quanti oggi lottano nella personale ricerca di Dio. Fu beatificata da Giovanni Paolo II nel 1984.
Interventi di:
Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano
Frére John di Taizé, biblista membro della comunità ecumenica di Taizè
Roberto Fornara e Fausto Lincio, carmelitani scalzi
Marco Bove, responsabile ISMI