In questo testo vengono presentate due opere di Alano di Lilla (1123-1203), filosofo, teologo e poeta vissuto tra la Francia e l'Inghilterra del XII secolo; si tratta dell'"Anticlaudianus", poema filosofico di 4300 versi e del "Discorso sulla sfera intelligibile". Queste due opere trattano, in modo diverso, del percorso di elevazione della mente umana alla contemplazione di un archetipo intellettuale; all'ascesa corrisponde una successiva discesa nel mondo terreno per ripristinare l'ordine cosmico perduto. Nei due testi il cosmo medievale si dispiega in tutta la sua inesauribile ricchezza simbolica, che abbraccia temi classici come le arti liberali, l'astrologia, la teologia, l'etica della poesia cortese, oltre all'insegnamento morale-esortativo.
Abate cistercense e riformatore monastico, Gioacchino da Fiore è l'apocalittico che più ha influito su tendenze e movimenti profetici e millenaristici dell'Occidente medievale e moderno. In questa biografia, le posizioni teologico-politiche di Gioacchino sono decifrate sullo sfondo del prolungato conflitto che oppose il Papato all'Impero al tempo di Federico Barbarossa e di Enrico VI, di Costanza d'Altavilla e di Innocenzo III. Un periodo drammatico per la Chiesa romana che, nella fase convulsa della caduta di Gerusalemme (1187) e del tramonto del Regno normanno di Sicilia, appare incerta e divisa sulla linea da tenere nei confronti dell'Islam, dell'Impero e degli eretici catari e valdesi.
"Le cento e dieci divine considerazioni" è l'opera più rappresentativa e importante per conoscere la teologia e la spiritualità del XVI secolo. Lo spirito tollerante, l'originalità del pensiero, la capacità di comunicazione e di introspezione dell'animo e il fascino personale fecero l'immensa fortuna del Riformatore.
Nell'ambito del ricchissimo epistolario di san Bernardo, il piccolo corpus di quattro lettere indirizzate ai monaci di Saint-Bertin consente di penetrare, attraverso la semplicità di una scrittura insieme autorevole e confidenziale, in quello che è il cuore della carità vissuta nel quotidiano, propria dell'esperienza cistercense. Il cammino alla santità è, in queste pagine, esperienza vera, che passa attraverso bisogni concreti, amicizia, servizio reciproco, coscienza condivisa del proprio destino. Un'esperienza possibile, vivibile da tutti gli uomini perché vissuta da uomini, e per questo proponibile oggi con la stessa forza e con la stessa tensione amorosa di Bernardo
Il genere di questo volume è intermedio fra le susseguose Teologie del Nuovo Testamento destinate all’ambito accademico e le più accattivanti produzioni saggistiche impastate di attenzione all’attualità. In altri termini, le pagine scritte da Romano Penna guardano sì indietro alle lontane origini del cristianesimo, però non con l’interesse dell’archeologo, ma piuttosto tenendo palesemente conto della sensibilità culturale di oggi, nel tentativo di rispondere a una domanda sempre latente e intrigante: se Gesù Cristo si ripresentasse oggi, dopo 2000 anni, si riconoscerebbe ancora in coloro che sostengono di essere i fedeli custodi della sua persona e del suo messaggio?
Romano Penna, nato a Castiglione Tinella (Cuneo) nel 1937, del presbiterio di Alba, è ordinario di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense. È autore di numerose pubblicazioni a carattere esegetico, tra cui presso le edizioni Paideia, Lo Spirito di Cristo (1976), Il “Mysterion” paolino (1978); presso le Edizioni Dehoniane, Lettera agli Efesini (1988), L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane (19913); presso le edizioni Borla, Letture evangeliche (1989) e, infine, presso le Edizioni San Paolo, L’Apostolo Paolo. Studi di esegesi e teologia (1991), Paolo di Tarso. Un cristianesimo possibile (20003), Una fede per vivere (1992), I ritratti originali di Gesù il Cristo, 2 voll. (20013-20032), Vangelo e inculturazione (2001).
Per tutti coloro che sono interessati ad accedere alle fonti della spiritualità cristiana e ad entrare "in dialogo" Con un grande maestro, questa edizione economica presenta il testo integrale del Cantico spirituale. L'opera viene ampiamente introdotta con notizie biografiche sull'autore, ma specialmente con una attenta guida alla lettura del testo. Nel Cantico spirituale Giovanni della Croce si esprime anzitutto in un intenso componimento poetico: in esso, sul modello del Cantico dei Cantici, il rapporto tra l'anima e Dio è descritto come la vicenda di due innamorati. Ciascuna strofa del cantico poetico viene poi spiegata dallo stesso autore, che così riesce a unire, in una stessa opera, il linguaggio simbolico ed evocativo della poesia e quello espositivo e chiarificatore della dottrina. Il risultato fa di questo testo fondamentale una delle opere di riferimento della tradizione spirituale cristiana di tutti i tempi.
Nella storia della pietà in Occidente l'"Imitazione di Cristo" è stato il classico dei classici del cristianesimo, persino oscurando, in qualche momento, gli stessi Vangeli. Per spiegarne il continuo successo, Brian McNeil ne esamina il contenuto con stile vigoroso, ricco di citazioni del testo. Nella discussione circa l'autore di questo testo anonimo, McNeil prende posizione a favore di Jean Gersèn, abate benedettino della prima metà del XIII secolo, piuttosto della classica attribuzione a Tommaso de Kempis, vissuto nel XV secolo. Il volume contribuisce realmente alla riscoperta di quel libretto che si propone come invito a perseguire l'ideale di ogni cristiano e che ha nutrito intere generazioni di cristiani.
Questa Vita di Maria è il libro più commovente e famoso tra quelli nati dal sodalizio tra la monaca stigmatizzata tedesca Anna Katharina Emmerick (1774-1824) e il poeta romantico Clemens Brentano (1778-1842). La Emmerick, figlia di poveri contadini, aveva fin da bambina visioni dettagliatissime della vita di Gesù, della Madonna e dei santi e negli ultimi sei anni della sua vita, quando – malatissima – era costretta permanentemente a letto, le raccontò a Brentano, che le trascrisse fedelmente e dopo la morte di lei le strutturò programmando vari volumi.
Uno dei maggiori classici della spiritualità mistica di tutti i tempi, in grado di aiutare il lettore a sentire più vicini i personaggi evangelici colti nella loro umanità e quotidianità oltre che nella loro divinità.
Anna Katharina Emmerick nacque nel 1774 a Flamske (o Flamschen), presso Münster, in Germania, e fin da giovane manifestò una particolare devozione alla passione del Signore. Entrata nel 1802 fra le agostiniane di Agnetenberg, subì non pochi contrasti a motivo degli speciali doni soprannaturali di cui era favorita. Quando, nel 1811, le leggi napoleoniche soppressero il convento, venne accolta in una casa privata a Dülmen. Nel 1812 ricevette le stimmate ai piedi e alle mani. Costretta sempre a letto dalle malattie e da una debolezza continua, conobbe nel 1818 Clemens Brentano, che prese a registrare le visioni-contemplazioni della passione del Signore, di cui la Emmerick, in mezzo a gravi sofferenze, fu a lungo favorita. Morì il 9 febbraio 1824.
Paola Giovetti, curatrice del volume, è residente a Modena ed è laureata in lettere presso l’Università di Bologna; da molti anni si dedica alla ricerca nel campo della psicologia e dei fenomeni mistici. Scrive su giornali e riviste. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo i seguenti libri: Teresa Neumann; Santa Rita da Cascia; Madri e mistiche: Anna Maria Taigi ed Elisabetta Canori Mora; Santa Clelia Barbieri; Le apparizioni della Vergine Maria; I fenomeni del paranormale; La monaca e il poeta: Anna Katharina Emmerick e Clemens Brentano.
Le meditazioni sul Vangelo contenute in queste pagine non sono state scritte per erudizione, ma sono nate nel vivo della comunicazione sacerdotale, nelle prediche al popolo, nelle meditazioni quotidiane e negli esercizi spirituali di uno dei grandi testimoni della fede del nostro tempo.
L’ esegesi vitale del Vangelo fatta da un Santo, aiuta il lettore anche a cogliere quell’impulso spirituale del “cuore senza confini perché dilatato dalla carità di Cristo” di san Luigi Orione.
“C’è in queste pagine una grande ricchezza di contenuti e ancor più di passione per Dio e per il bene” (dalla Presentazione del Card. Angelo Sodano).
Luigi Orione nacque a Pontecurone (Alessandria) il 23 giugno 1872. Infiammato precocemente da aneliti di santità e di carità, dopo una breve esperienza con Don Bosco, ancora chierico, nel 1892 fondò il primo oratorio e nel 1893 il primo collegio a Tortona. Ordinato sacerdote il 13 aprile 1895, confidando nella Divina Provvidenza, spese tutta la sua vita nelle opere di carità per la gioventù da educare, per i poveri da servire, per le anime da salvare, con l’unico fine di «unire al Papa e alla Chiesa per instaurare omnia in Christo». Fondò i Figli della Divina Provvidenza, le Piccole Suore Missionarie della Carità, coinvolse i laici nello spirito e nel progetto della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Nei tempi moderni seppe fondere mirabilmente contemplazione e azione al fuoco di una pietà consumata nell’olocausto a Dio, alla Chiesa e alle anime. Morì a Sanremo (Imperia) nel 1940.