
Non sono molti gli autori della letteratura cristiana antica che, come Agostino, possono vantare anche oggi un seguito così largo e fecondo. Ancora oggi alcune sue opere continuano ad esercitare un particolare richiamo, per il dono che hanno di saper sempre parlare in modo nuovo all’intelletto e al cuore.
Nel novero di tali scritti ci sono indubbiamente Le Confessioni: un libro di grande intensità spirituale e umana, che questa edizione - prima tappa di un articolato progetto - aiuta a scoprire in tutta la sua ricchezza e profondità. Il prezioso lavoro dell’autore propone:
Introduzione, Testo latino e italiano, Guida alla lettura libro per libro, Indice tematico, Nota storica all’edizione Maurina de “Le Confessioni”, Nota biografica, Nota bibliografica.
Giuliano Vigini (Milano, 1946) è uno dei nomi più noti del mondo editoriale. Come critico letterario si è occupato a più riprese di letteratura religiosa, con traduzioni e saggi di autori francesi (Bloy, Péguy, Claudel, Pascal ecc.), per concentrarsi negli ultimi anni nello studio di sant’Agostino e della Bibbia. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato tra l’altro la biografia Agostino di Ippona (1988) e la traduzione del De catechizandis rudibus (Il catechismo di sant’Agostino, 1998). Per le Paoline sta attualmente curando il commento alla Bibbia (1997) e ha iniziato il primo di una serie di volumi di Guida al Nuovo Testamento (1999). Collabora a numerose riviste e quotidiani, tra cui il “Corriere della Sera” e “Avvenire”.
Il Mani-Codex, conservato nella raccolta dei papiri dell’Università di Colonia (P.Colon. inv. nr. 4780), donde il titolo: "Codex Manichaicus Coloniensis" (sigla CMC), è un codice greco, in pergamena, di formato molto piccolo e insolito (cm 3,8 x 4,5), databile alla fine del IV o inizio del V secolo.
Il testo di cui vengono offerte le concordanze è una biografia di Mani, il fondatore del manicheismo, opera di un redattore/compilatore anonimo, che raccolse una serie di "Estratti" di opere dei più antichi autori della tradizione manichea, i quali tramandavano "detti" di Mani e "fatti" della sua vita e se ne rendevano al tempo stesso garanti.
Note sul curatore
Luigi Cirillo è professore ordinario di Storia del Cristianesimo presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. È autore di numerosi studi legati al Codex Manichaicus Coloniensis, tra cui ricordiamo anzitutto l’edizione del Codice stesso, nel 1986. Attualmente sta lavorando alla traduzione del Mani-Codex, di prossima pubblicazione.
EUSEBIO E`APOLOGETA ILLUMINATO E CULTURALMENTE AVANZATO. PER PRIMO TRATTR CRITICAMENTE E RAZIONALMENTE LA RELIGIONE EBRAICA E IL POLITEISMO; NON LI CRITICR A PRIORI MA LI COLSE COME PREPARAZIONE" DEL VANGELO. E UN TRATTATO MATURO. " eusebio e`un antesignano, e`una figura che culturalmente si staglia, che pone l'embrione per la germinazione di nuove correnti culturali. L'ampiezza di vedute gli concesse di vedere e razionalizzare oltre il pensiero e le credenze contemporanee: capl, teorizzr e dimostrr che certe religioni, come il paganesimo e la fede ebraica, non erano da condannare ma le colse come immature e preparatrici dell'avvento della nu ova religione, illuminata da dio e sviluppata coerentemente e razionalmente dall'uomo, p ur con gli strumenti limitati che gli sono propri. Qui si rinvengono saggezza, sguardo limpido e profondissimo; eusebio inaugurr una nuova fase per la religione, per la fede e per
Il volume raccoglie gli atti del Convegno internazionale promosso dal «Gruppo italiano di ricerca su Origene e la tradizione alessandrina», tenutosi a Milano nel settembre del 1999. Nella prima sezione, la spiritualità di Origene viene indagata in rapporto al contesto generale della «cura dell’anima» nel mondo tardoantico e agli specifici antecedenti alessandrini, Filone e Clemente. La parte centrale del volume è consacrata all’analisi di alcune delle componenti più decisive della concezione spirituale origeniana (la preghiera, il magistero nella Chiesa, il confronto con lo gnosticismo), mentre la sezione conclusiva si concentra sulla figura di Origene, ormai assurto al rango di «maestro di vita spirituale» nella tradizione dell’occidente cristiano, da Ambrogio a Meister Eckhart. Il volume si caratterizza così per il fecondo intreccio di competenze e di approcci che, pur non pretendendo di esaurire un tema tanto esteso, consentono la visione d’insieme di una tra le più decisive tradizioni del cristianesimo, dalle sue origini alla sua rinascita alle soglie del mondo moderno. Un ineludibile punto di riferimento, quindi, per ogni futuro studio della spiritualità e della fortuna del maestro alessandrino.
Gesù non solo si manifesta a coloro che si dedicano alla contemplazione, ma anche a quanti camminano con giustizia sulle vie dell’azione. Lo sanno alcuni di voi, poiché spesso Gesù, che hanno cercato nella preghiera senza trovarlo, inatteso è andato loro incontro sulla via del lavoro.
Per Guerrico d’Igny parlano i suoi sermoni: poco sappiamo infatti della sua vita, ma quanto ci ha lasciato nelle omelie tenute ai suoi monaci è di profondo insegnamento per le nostre vite ancora oggi. La sapienza spirituale di questo abate del xii secolo – che, assieme a Bernardo, Guglielmo e Aelredo, è stato giustamente definito “uno dei quattro evangelisti di Cîteaux” – emerge con salda pacatezza dalle pagine qui presentate nella prima traduzione italiana integrale . Frutto dell’assiduità con la Parola nella lectio divina, queste meditazioni bibliche per le diverse festività e i vari tempi dell’anno liturgico costituiscono anche un prezioso strumento per la lettura patristica nella liturgia delle ore quotidiana.