Sacerdoti picchiati e imprigionati, ordini religiosi soppressi, giornali cattolici sequestrati, pubblicazione vietata delle encicliche pontificie, più di cento vescovi lasciati senza exequatur: sono solo alcuni degli atti cruenti di una guerra alla Chiesa, e alla popolazione italiana compattamente cattolica, dichiarata dal liberalismo massonico, che nell'epoca risorgimentale ebbe di mira non solo la sottrazione al Papa dello Stato della Chiesa, ma la stessa fine del cattolicesimo. Attraverso il recupero di un libro divenuto oggi introvabile "le Memorie per la storia dei nostri tempi di Giacomo Margotti" riemerge dall'oblio il resoconto di un fenomeno messo a tacere dalla storiografia, compresa quella cattolica.
In questo volumetto Jean Baubérot ripercorre, con approccio interdisciplinare allargato, in particolare storico e socio-economico, la lunga vicenda della Riforma protestante, dalla prima critica luterana interna alla chiesa alle sfide del mondo sempre più secolarizzato insieme alla vitalità del movimento pentecostale ed evangelicale oggi.
Non è il solito diario di viaggio che rievoca, giorno dopo giorno, con sforzo di esattezza, i luoghi visitati. In queste pagine Divo Barsotti confida piuttosto le impressioni, le vibrazioni interiori, le brevi ma intense meditazioni che l’incontro diretto, da tempo atteso e agognato, con la «santa Russia» ha fatto nascere nella sua anima. Nessuna pretesa di spiegare la ricchezza della spiritualità e dell’anima cristiana dei russi. Ma la constatazione gioiosa che la sintonia e le affinità interiori con la Russia, che da sempre hanno caratterizzato la sua esperienza di studioso e soprattutto di mistico, trovano conferma nella simpatia e nella venerazione con cui egli è stato accolto dall’umile gente cristiana.
Il presente libro si rivela una vera iniziazione al mistero della Chiesa. Da buon mistagogo, il metropolita Hierotheos ci segnala le vie fondamentali di accesso. Ci tratteggia i principali connotati biblici della Chiesa; le proprietà che la contraddistinguono, recitate ogni volta, solennemente, nel Credo; la sua relazione imprescindibile con l'Ortodossia e con l'Eucaristia; il suo rapporto con il mondo, con l'uomo, nella maestosa interpretazione di Massimo il Confessore; la cattolicità della sua vita, che prevede, senza divisione e nel contempo senza confusione, sia azione che contemplazione, sia sacramenti che ascesi, sia teologia apofatica che teologia catafatica, sia monaci che coniugati, sia monasteri che parrocchie, sia chierici che laici; il suo legame con la legge, la secolarizzazione che talora la infetta, come infetta la teologia e la pastorale. Una mistagogia, questo libro. Un umile strumento per esperire, con maggiore consapevolezza, la Chiesa. Che non è anzitutto un oggetto su cui costruire un'indagine, ma un corpo di grazia in cui entrare, vivere e morire. Per gustare per sempre, nella terra dei viventi, l'identica vita del Vivente.
Uscito nel 1963 e pubblicato in Italia con il titolo "La forza di amare", questo è sicuramente uno dei libri più famosi di Martin Luther King in italiano. Un'opera intensa, forte, dal messaggio più che mai attuale, che parla ancora oggi a tutti noi. Un libro in cui si fondono mirabilmente - raggiungendo un equilibrio forse ineguagliato - le due "anime" di King: il pastore cristiano, che fa del sermone il mezzo preferito per rivolgersi ai fratelli, lui che non aveva intenzione «di fare altro che rimanere un pastore», e l'attivista per i diritti civili, in un'epoca in cui la segregazione razziale macchiava ancora con la sua vergogna la nazione americana.
Oggi il libro viene riproposto al pubblico italiano in una nuova edizione, nel 50° anniversario dell'assassinio dell'autore (4 aprile 1968), con l'aggiunta di un testo totalmente inedito in Italia, in cui King raccoglie le impressioni suscitategli da un recente viaggio in Terra Santa. Un viaggio che lo segnò in maniera indelebile: «Non dimenticherò mai quello che ho provato dentro di me».
Annuncio o dialogo? Troppo spesso il pensiero teologico e la pratica della Chiesa, ad esempio quando si tratta di missione, si sono divise su questa (falsa) alternativa. Come se il dialogare con l'altro fosse cedere qualcosa della propria identità. E, di rimando, l'affermazione esplicita delle verità di fede rappresentasse una superba attestazione di fondamentalismo. Erio Castellucci, oggi vescovo ieri teologo e parroco sempre «in ascolto», come si è definito, ci accompagna in un viaggio della ragione e del cuore per capire che non esiste l'aut aut tra l'annunciare Cristo e il parlare con chiunque in spirito di reciproca attenzione. Gli estremi da evitare sono l'integrismo da una parte e il relativismo dall'altra. Entrambe queste derive non tengono conto della singolarità della vicenda di Gesù, l'uomo-Dio che diventa modello per ogni credente invitato a dare ragione della propria fede, della speranza e della carità che lo anima. In queste pagine - che intessono esegesi, teologia e vita quotidiana - Erio Castellucci ci fa comprendere come il confronto con le altre religioni, con la cultura secolare e la dimensione sociale diventano per tutti i cristiani occasioni propizie per mettere positivamente in circolo la propria adesione ai valori evangelici.
Sommario
1. Cristianesimi asiatici: letture postcoloniali
1.1 Cristianesimi e teologie asiatici attraverso la lente del postcolonialismo (pag. 27)
Felix Wilfred
1.2 Rivendicare il cristianesimo come asiatico (pag. 42)
Jose Mario C. Francisco
1.3 Una lettura postcoloniale di Gal 3,28 (pag. 54)
Pablo Virgilio S. David
1.4 Approcci postcoloniali a Gal 3,27-28 per una varietà del cristianesimo in Asia (pag. 64)
Marie-Theres Wacker
2. Teologie della liberazione e teologie femministe: incontri asiatici
2.1 La liberazione dell’America del Sud alimentata dal cristianesimo asiatico (pag. 75)
Diego Irarrázaval
2.2 La dominazione linguistica in teologia (pag. 85)
José de Mesa
2.3 Etica interculturale femminista: colloquiare con l’Asia (pag. 95)
Linda Hogan
2.4 Immagine femminile di Dio e leadership delle donne in Ciudad Mistica de Dios (pag. 106)
Agnes M. Brazal
2.5 Percepire l’Altro e il Divino attraverso esperienze incarnate (pag. 117)
Stefanie Knauss
3. Dialoghi interreligiosi e tra fedi diverse in Asia
3.1 Il dialogo tra fedi diverse nei contesti religiosi asiatici (pag. 127)
Huang Po Ho
3.2 La mano che ascolta. Essere in dialogo con le tradizioni asiatiche (pag. 138)
Thierry-Marie Courau
3.3 Incontri postcoloniali con le religioni indigene per la pace e l’armonia ecologica (pag. 148)
Jojo M. Fung
Forum teologico
1. Profetizzare o non profetizzare: è questo il dilemma? (pag. 163)
Ramon Echica
2. Soffia un vento nuovo che modella nuove piattaforme per il dialogo interreligioso (pag. 172)
Eliseo Mercado
Nel marzo 2013 il mondo cattolico - e non solo - seguì con grande interesse l'elezione del nuovo Pontefice dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI. Nel pomeriggio romano del 13 marzo, i cardinali riuniti in Conclave elessero come 266º successore di San Pietro l'uomo che ai loro occhi possedeva le qualità per "condurre la Chiesa universale verso le periferie esistenziali". I porporati non solo ebbero presenti le parole pronunciate durante le Congregazioni generali dal cardinale arrivato "dalla fine del mondo" - come lui stesso si presentò quando apparve in Piazza San Pietro per salutare le centinaia di migliaia di fedeli e curiosi riuniti in attesa di buone nuove - ma anche il suo concreto fervore apostolico nelle periferie della sua arcidiocesi di Buenos Aires. Lo scopo di questo lavoro è quello di riflettere su un evento storico di primaria importanza per le scienze sociali che studiano la religione: l'elezione di un papa non-europeo bensì latinoamericano, il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, alla guida della Chiesa cattolica universale. A tal fine, l'analisi si concentra sugli effetti del pontificato di Papa Francesco: sul cattolicesimo a livello generale, sul progetto di riforma del potere centrale della Chiesa cattolica romana, sulla costruzione sociale dell'immagine del nuovo Pontefice; sulla sua leadership morale; sulla percezione della figura del Papa nelle religioni non cattoliche; sull'effetto nel dialogo interreligioso e nell'ecumenismo; sull'impatto sui mezzi di comunicazione, tra altri argomenti, con l'obiettivo ultimo di dare un contributo alla conoscenza scientifica sociale sulla religione contemporanea in Italia.
Il volume, scritto in maniera accessibile, presenta una visione panoramica della storia del cristianesimo antico. Ogni parola è stata attentamente meditata e, anche se a prima vista potrà sembrare ovvia e di non particolare significato, ha alle spalle il distillato di lunghi anni di ricerca mai intermessa. L’autore infatti ha studiato per sessant'anni e più la storia del cristianesimo antico nelle varie declinazioni di carattere religioso, politico, sociale, culturale, e conseguentemente ha scritto molto, per lo più con l’intendimento di fare ricerca a livello scientifico, qualche volta con destinazione scolastica.