Avendo come testo biblico di riferimento la Seconda lettera ai Corinzi, in questo volume il cardinal Martini si sofferma sull'apostolo Paolo. Si tratta di una serie di riflessioni che conducono il lettore a tu per tu con l'Apostolo impegnato nel vivo del suo ministero. Nell'approfondimento del testo biblico, Martini fa emergere la forza dirompente della Parola, che ricorda come dalla sofferenza si sprigiona anche la consolazione per il servitore del Vangelo che sa entrare nelle prove. Alla luce di questa lettera di Paolo, il cardinal Martini tratteggia la vita concreta di un pastore di oggi, che serve il Vangelo nella comunità cristiana aiutandola a crescere nella fede, e racconta le ricchezze e le possibilità che stanno nei frammenti della vita apostolica di ogni giorno, anche in quelli solcati da "sofferenze" e da "malintesi".
CONTENUTO DEL CD
1. Introduzione (Fil 1,1-2)
2. Ringraziamento e preghiera (Fil 1,3-11)
3. La testimonianza cristiana (Fil 1,12-30)
4. La comunione nella carità. L’umiltà del credente e della chiesa (Fil 2,1-4)
5. La kenosis di Gesù Cristo. La chiesa “in uscita” (Fil 2,5-11)
6. Lavorare per la salvezza. I collaboratori di Paolo (Fil 2,12-30)
7. Il “vanto” dell’apostolo, la conoscenza di Cristo (Fil 3,1-4,1)
8. La correzione fraterna. Il comando della gioia
Nella prima parte il libro tratteggia un profilo della vita di Paolo, nella seconda alcune questioni teologiche primarie delle sue lettere. Fra di esse vi sono la giustizia di Dio e la giustificazione, il vangelo e il ministero apostolico, la parusia, la centralità cristologica e la vita nuova nello Spirito. Con l’evento di Damasco, l’Apostolo ha cominciato a riformulare la sua vita e il suo pensiero, elaborando la prima teologia cristiana. Le sue riflessioni sono uno stimolo sempre attuale per un cammino di consapevolezza e di crescita nella fede in Gesù Cristo. Questi si rivelò a Paolo affinché annunciasse il vangelo in mezzo alle genti (cfr. Gal 1,15-16).
Il presente volume raccoglie le riflessioni sul tema della misericordia divina sviluppata in vari modi dall'Apostolo Paolo nelle sue Lettere. "Le Lettere paoline dimostrano tutta la ricchezza e la complessità del loro autore che nelle varie vicende della sua vita, non sempre prive di difficoltà, è stato guidato dalla misericordia divina perché sperimentasse una fede sempre più matura. Un confronto con le vicissitudini dell'Apostolo durante il Giubileo straordinario della Misericordia può essere utile per la nostra relazione con Dio che manifesta verso ogni uomo una straordinaria generosità".
Il saggio di Bruce Malina e Jerome Neyrey tratta della concezione che le persone del Mediterraneo del primo secolo avevano le une delle altre, ossia del significato che a quei tempi e in quei luoghi si attribuiva alla persona umana. I significati sono l'anima e insieme il risultato del sistema sociale soggiacente agli scritti e al pubblico per il quale sono concepiti, e ciò vale pure per Paolo e le sue lettere. Alla rete di significati che fecero di Paolo un apostolo e un profeta gli autori dedicano un esame approfondito sia della letteratura neotestamentaria inerente a Paolo, sia della letteratura protocristiana che ebbe a occuparsene, sia anche dei trattati coevi di retorica e fisiognomica, altamente istruttivi per inquadrare fatti e valori della persona mediterranea antica. Ne risulta un'immagine di Paolo che acquista tutta la sua vitalità e la sua individualità non nella misura in cui egli si stacchi dall'ambiente circostante, ma al contrario per quanto vi è profondamente radicato: di questo ambiente Paolo condivide consapevolmente ogni dimensione religiosa, culturale e sociale.
Il titolo dello scritto ci dice da subito che esso costituisce la seconda delle lettere di Paolo scritte alla comunità di Corinto e presenti nel Nuovo Testamento. La nostra lettera è considerata dai lettori e dagli interpreti difficile ed enigmatica. Ma, come spesso avviene nell'epistolario paolino, la fatica della ricerca è ripagata dalla ricchezza delle scoperte che si fanno nell'addentrarsi nella lettera. Così 2 Corinzi si rivela come il più personale dei testi dell'apostolo, poiché qui egli mostra le sue gioie e le sue tristezze, i suoi timori e le sue speranze, le sue incertezze e le sue convinzioni.
Il manuale offre brevi presentazioni dei dati storici e letterari delle singole Lettere di Paolo e delinea un'originale biografia teologica dell'apostolo. Del resto egli stesso, come si evince soprattutto dalla Seconda lettera ai Corinzi, si è orientato verso un'autobiografia teologica: missionario e, proprio per questo, teologo, ha fatto della sua stessa vita un «discorso» credibile sul «Dio» di Gesù Cristo. Il testo è rivolto, in particolare, ai seminaristi del biennio introduttivo, agli studenti di facoltà teologiche e di istituti superiori di scienze religiose, e ai laici che intendono accostarsi alla Scrittura con il desiderio di passare dall'esegesi della Bibbia a una vita secondo la Bibbia.
Si tratta di un libro su san Paolo come maestro di vita spirituale. L'autore, attraverso tre passaggi che corrispondono ai tre capitoli: - Conoscersi in Cristo - Dimenticarsi per Cristo - Compromettersi con Cristo traccia un itinerario ispirato alle lettere di san Paolo che possa aiutare a diventare cristiani; dei cristiani pronti a tutto per il Vangelo. Ma il grande missionario del primo secolo è credibile come "padre spirituale"?, si chiede l'Autore. Non è forse questa una immagine inconsueta? Certamente nella Chiesa cattolica il Paolo maestro spirituale non ha avuto tanto seguito come nel cristianesimo orientale, anche se la sua riflessione sull'azione dello Spirito Santo non ha pari in nessun altro luogo del Nuovo Testamento. Al di là delle discussioni c'è la convinzione che l'Apostolo possa essere considerato tale per i suoi drammi interiori, profondi e mai banali, e per la sua inattaccabile fiducia nel Dio che perdona e che è contento di noi quando andiamo davanti a lui a mani vuote, senza pretese di giustizia.
Lettura esegetico-teologica delle due lettere ai Corinzi. Oggi, della comunità di Corinto non sono rimasti che ruderi, vestigia di edifici un tempo maestosi e poche attestazioni archeologiche. Si sono però conservate le due preziose lettere ai Corinzi di Paolo di Tarso, capaci di offrire a tutte le comunità di qualsiasi luogo e tempo, il modello fondamentale per essere e diventare "corpo di Cristo". La proposta di raccogliere in un volume i pregevoli studi relativi alle due lettere ai Corinzi, apparsi nella rivista "Parole di Vita", è l'occasione per conoscere la profondità del pensiero di Paolo e gustare l'attualità del suo pensiero.
Prefazione di Romano Penna.
Nella Lettera ai Galati, Paolo parla, chiaramente della sua vocazione: ha ricevuto il mandato di proclamare quello che gli chiama il «suo vangelo», l'annuncio della salvezza a ogni uomo, senza distinzione tra circoncisi e incirconcisi. A una ventina d'anni di distanza dal martirio dell'apostolo, la penna di Luca affida agli Atti ben tre racconti su ciò che è avvenuto sulla via di Damasco -luogo metaforico del capovolgimento e della radicale trasformazione interiore - mettendo in luce la conversione di Saulo oppure evidenziando la sua vocazione profetica. Quell'episodio ha suggerito agli artisti l'immagine di Paolo che cade da cavallo - memorabile la raffigurazione di Caravaggio e ha offerto la materia prima a rappresentazioni sceniche medievali dedicate all'apostolo.
La Lectio divina propone una lettura vocazionale dell'Esordio (1,1-23) della lettera ai Colossesi, che contiene l'inno cristologico (vv. 15-20) in cui si presenta il primato di Cristo nella creazione e nella redenzione. In Cristo immagine, primogenito e pienezza" ogni credente è invitato a rileggere la propria esistenza vocazionale e a vivere la propria missione nella misericordia di Dio. Dopo aver presentato il contesto della lettera e il suo sviluppo tematico, l'analisi del brano poalino si focalizza in tre tappe. "La redenzione e il perdono dei peccati", "La riconciliazione e il dono della pace" e "Santi, immacolati, irreprensibili". "