La figura di Paolo interpella profondamente anche oggi. San Paolo grida a noi a nome di Dio di avere gli stessi sentimenti di Gesù Cristo. Paolo aiuta ad imparare a pensare come ha pensato Cristo. E questo pensare non è solo quello dell'intelletto, ma anche un pensare del cuore. Ecco il motivo per cui Paolo ha ispirato molti santi e soprattutto giovani. Le tappe essenziali dell'intero ed intenso percorso spirituale di Paolo riproducono l'esperienza di ogni uomo che si libera dalle illusioni e dai miraggi che lo condizionano e conquista la propria autenticità. Questo libretto accompagna giorno per giorno il personale itinerario di santificazione in modo che dall'incontro con Gesù l'esistenza risulti autenticamente trasformata come lo è stata la vita di Paolo e di tutti quelli che in ogni tempo credono e si affidano a Lui. Gesù invita ogni suo discepolo al dono totale della vita, senza calcolo e tornaconto umano. I santi accolgono quest'invito esigente e si mettono con umile docilità alla sequela di Cristo crocifisso e risorto.
Nel cammino di preparazione al XV Sinodo dei Vescovi sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” spicca il motivo del “discernimento vocazionale”. Questo volumetto riflette sul tema attraverso l’approfondimento esegetico e spirituale della pagina 2Timoteo 1,1-18 in cui l’apostolo Paolo consegna al discepolo il suo testamento spirituale. A Timoteo è affidata la responsabilità di guidare la Chiesa di Efeso e solo mediante un attento discernimento spirituale egli potrà assolvere il suo delicato compito ecclesiale e affrontare le sfide del contesto religioso e socio-culturale del tempo. Approfondendo questa pagina si è invitati a reinterpretare la propria vocazione e missione come dono ricevuto da Dio a favore degli altri. Quanto Paolo affida a Timoteo è rivolto oggi anche a noi e coinvolge ciascun credente nell’avventura dell’amore e del servizio.
Il libro ha un’indubbia originalità nel panorama editoriale italiano. Sovente si trovano ampie monografie dedicate alla vita o alla teologia di Paolo. Altre volte si danno introduzioni estese alle singole lettere, che tuttavia passano del tutto, o quasi, sotto silenzio le questioni storiche o di coerenza globale del pensiero dell’apostolo. Qui, invece, si dedica congruo spazio ai tre poli del pensiero paolino: la vita, gli scritti, la teologia. Si presentano sì le singole lettere, nella convinzione però che il loro messaggio possa essere adeguatamente colto se sono contestualizzate nella cornice ampia della missione e della biografia del loro autore, nonché se si abbozza almeno uno schizzo sintetico delle convinzioni teologiche che esse manifestano. Il volume si prefigge di offrire un panorama coerente delle questioni implicate dall’epistolario paolino e validi indirizzi alla lettura dello stesso. Suo scopo non è quello di essere esaustivo, ma di essere guida, attendibile e aggiornata, in un approccio personale alle lettere dell’apostolo. Testo di studio.
Paolo è un discepolo di Gesù che rappresenta bene tutti noi: non ha conosciuto Gesù terreno ma è stato chiamato dal Risorto, come è avvenuto per noi; e in Paolo Dio dimostra di prendersi cura anche delle persone più lontane da Lui. Per incarico del Cristo Risorto, egli annuncia il Vangelo non soltanto agli ebrei, ma anche ai pagani. Nelle sue lettere compare un nuovo volto di Dio, quello annunciato da Gesù: Dio può perfino risuscitare dai morti e rendere giusto anche il malvagio; è onnipotente in misericordia. Per Paolo, Gesù è il favoloso guadagno, il tesoro ricevuto per grazia al quale non è possibile rinunciare senza subire una perdita immensa. Questo libro tratteggia un incisivo ritratto dell'Apostolo, enucleando gli snodi fondamentali della sua teologia e il rapporto che egli intrattenne con le sue comunità.
Età di lettura: da 4 anni.
"Giustificati per grazia" scandaglia la tematica della giustificazione in tutte le lettere di Paolo, comprese quelle delle sue tradizioni. In sintonia con il metodo storico-critico, l'analisi retorica epistolare apre nuovi orizzonti sulla giustificazione. Già prima di Paolo la giustificazione è messa in relazione a Cristo, reso da Dio strumento di espiazione, secondo la fede condivisa delle comunità protocristiane. Introdotta nel contesto polemico della Lettera ai Galati e in funzione della figliolanza divina, la giustificazione per grazia si trova al centro della Lettera ai Romani e assume un ruolo preventivo in quella ai Filippesi. Quando esplode il dilemma sulle vie della giustificazione, Paolo opta decisamente per la fede in Cristo e non per le opere della Legge. Lo Spirito vivifica l'unica giustificazione in Cristo e la rilancia in vista della giustificazione sperata. Nell'evangelo di Paolo, giustificazione e partecipazione sono non alternative, ma accomunate dalla grazia e dalla croce di Cristo. Della giustificazione per grazia non si dirà mai abbastanza, perché è universo simbolico che coinvolge diversi interlocutori. Non una dottrina, ma l'evangelo della giustificazione è quel che rende sempre attuale l'essere giustificati per grazia.
Il volume contiene una raccolta delle meditazioni tenute ai presbiteri della curia romana durante i periodi forti dell’anno liturgico: Avvento, Quaresima e il tempo di Pasqua. Esse hanno messo a fuoco il tema del discepolato come imitazione di Cristo e conformazione a lui, riletto attraverso la vita, il ministero e la predicazione dell’Apostolo Paolo. Il testo che il lettore avrà tra le mani, dunque, potrà essere d’aiuto a cogliere in modo unitario l’esperienza dell’essere credente: accogliere l’invito del Cristo, e decidere di seguirlo, comporta un vero e proprio cambiamento di identità e un’opera di profonda trasformazione, che, anche nelle ferite, nelle fragilità della carne e nelle imperfezioni umane, è lo Spirito Santo a realizzare.
Don Antonio Pitta, è presbitero della Diocesi di Lucera (FG) e professore ordinario di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana. Inoltre è membro dell’International New Testament Society e direttore di Supplementi di Rivista Biblica.
Notevole risonanza hanno riscosso i suoi commentari alle lettere paoline e la Sinossi paolina bilingue. Collabora inoltre con le maggiori riviste bibliche italiane e internazionali.
L’apostolo Paolo ha qualcosa da dire a quanti, oggi, vogliono essere discepoli
di Gesù? Quali sono i punti “forti” sui quali Paolo continua a provocare e a interpellare la vita della Chiesa? Queste le domande a cui risponde Giacomo Perego in questo volume che risale alla sorgente della vita cristiana. Attraverso Paolo è possibile vedere come i grandi temi della vita cristiana fossero percepiti e vissuti alle origini. Quanto Paolo scrive su ognuno di questi aspetti è suf ciente per innescare una rivoluzione nel modo di vivere la fede di ogni credente.
Con la prospettiva propria dell'approccio retorico-letterario si affrontano singoli brani o l'insieme delle lettere di Paolo, per offrire delle chiavi che aprano nuove vie di comprensione. Ogni capitolo illustra e discute qualche fenomeno della vasta panoramica dell'officina oratoria, da quelli più comuni della dispositio di un discorso e l'individuazione delle sue singole parti, ai diversi tipi dell'argomentazione, dalla periautologia e la sua funzione all'interno dell'epistolario alla situazione argomentativa in quanto chiave per capire l'apparente diversità dello stesso messaggio in missive diverse. Il riferimento agli elementi della rhetorikè téchne rimane sempre funzionale al pieno intendimento del testo e rappresenta soprattutto un passaggio verso un migliore apprezzamento dei meandri del ragionamento di Paolo e dell'insondabile ricchezza del suo messaggio.
Com’è possibile che le Epistole di Paolo propongano un messaggio sociale egualitario e al contempo avallino la schiavitù, la subordinazione delle donne o la condanna dell’omosessualità? Marcus J. Borg e John Dominic Crossan rispondono a questa domanda riportando alla luce l’immagine radicale – oscurata ed eclissata nei secoli – dell’apostolo.
Una tra le figure più importanti delle origini del cristianesimo e autore chiave dell’esegesi protestante, l’apostolo Paolo resta controverso per molti credenti, la sua immagine positiva e respingente a un tempo. Marcus J. Borg e John Dominic Crossan ne spiegano l’apparente contraddittorietà sulla base di accreditati studi storico-biblici, mostrando come le ultime lettere dell’apostolo furono create dalla chiesa primitiva per smorzarne l’etica egualitaria.
Oltre il «Paolo conservatore» delle epistole controverse e quello «reazionario» delle lettere riconosciute come posteriori alla sua morte, riemerge così il «Paolo radicale» dei testi autentici, addomesticato teologicamente per conformarlo alle norme della società imperiale romana.
Nonostante la complessità del suo linguaggio e del suo pensiero, Paolo di Tarso è considerato dalla Chiesa uno dei testimoni e dei modelli di apostolato più luminosi della sua storia.Questo volume prende in esame le questioni più dibattute in campo esegetico e offre un quadro dei dati biografici e spirituali più salienti dell'«apostolo delle genti»: la sua personalità, il concetto di «vangelo», il mistero pasquale di Cristo e i suoi effetti, le verità ultime, il peccato, la legge e il suo superamento in Cristo. Un approfondimento è dedicato alla prospettiva antropologica e al concetto di persona, propedeutici alla comprensione del concetto paolino di incorporazione in Cristo e alla dimensione pneumatica della Chiesa.