Descrizione dell'opera
Una nuova tessera si aggiunge al complesso mosaico della vita terrena dei 'genitori' di Gesù. Attraverso un rigoroso studio delle fonti - l'Antico Testamento, la Mishna, i Vangeli canonici e apocrifi, Filone di Alessandria d'Egitto, Ireneo, Eusebio, Epifanio, Girolamo e Giuseppe Flavio - il libro prende in esame le figure di Maria, Giuseppe, Giacomo 'fratello' di Gesù e si sofferma sul presepio e sui magi, indagando ulteriori aspetti storici dei Vangeli dell'infanzia.
I Magi non erano né astronomi, né astrologi, ma chiaroveggenti, i quali in visione profetica hanno visto il preannunciato segno del Messia-re d'Israele, identificato con il bambino insieme a Maria, la regina madre. Che cosa videro esattamente i Magi di cui parla il Vangelo di Matteo? Non lo sappiamo, ma certamente fecero l'esperienza profonda di aver trovato «la stella spuntata da Giacobbe».
Sommario
Prefazione. Introduzione. «I genitori» di Gesù (Lc 2,27.41.43; 2,33.48; Mt 13,55; Gv 6,42). I. Gli evangelisti Matteo e Luca. II. Maria, la madre di Gesù, di stirpe levitica sacerdotale. III. Giacomo «fratello» di Gesù. IV. Giuseppe, discendente di Davide, sposo di Maria. V. Riflessioni sul «presepio». I pastori e i magi. Bibliografia selezionata. Indice degli autori.
Note sull'autrice
MARIA-LUISA RIGATO, nata nel 1934 a Breslau, ha conseguito la licenza in teologia biblica alla Pontificia Università S. Tommaso, la licenza in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico, il dottorato di ricerca in teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana con il volume Il Titolo della Croce di Gesù. Confronto tra i Vangeli e la Tavoletta-reliquia della Basilica Eleniana a Roma, PUG, Roma 22005. Ha diretto i seminari di esegesi del Nuovo Testamento alla Pontificia Università Gregoriana (1984-2004) e continua tale attività presso la cattedra «Donna e cristianesimo» annessa alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum. È consulente e membro del Comitato scientifico per le reliquie della basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Ha pubblicato presso le EDB Giovanni: l'enigma il Presbitero il culto il Tempio la cristologia (2007), I.N.R.I. Il titolo della Croce (2010) e Discepole di Gesù (2011).
Descrizione dell'opera
Poeta tardoantico del V secolo, nativo di Panopoli, Nonno ha composto il più lungo poema mitologico di tutta la letteratura greca, le Dionisiache e, sul versante cristiano, con la Parafrasi ha scelto di tradurre nella sublime musica di eleganti esametri il Vangelo secondo Giovanni, il più consono ad attuare un maggiore richiamo alla filosofia classica e neoplatonica. Mosso dall'intento di realizzare una poesia valida dal punto di vista teologico, un commentario sui generis al quarto vangelo capace di dialogare con un pubblico cristiano, ma anche pagano, poco incline allo stile umile delle Scritture, il poeta di Panopoli recupera il bagaglio espressivo della cultura classica, unita al fascino per la divinità di Cristo.
Frutto di una nuova complessiva riconsiderazione della tradizione manoscritta, il testo preso in esame è il Canto sesto della Parafrasi, che presenta l'episodio del miracolo dei pani, la traversata di Cristo sulle acque, il discorso di Cafarnao e la confessione di fede di Pietro. Riproponendo queste tematiche nel raffinato intreccio del codice biblico e di quello epico, Nonno intraprende il difficile lavoro parafrastico anche con il proposito di armonizzare alcuni di quegli aspetti che possono condurre a una sovrapposizione tra paganesimo e cristianesimo, sollecitando il lettore dotto al riconoscimento della portata allusiva insita nei suoi versi. Ecco allora che la figura di Cristo, cantata con i toni dell'epica eroica, può richiamare per certi aspetti Dioniso, Iside o Serapide. Il paganesimo ormai in decadenza si mostra pronto ad accogliere motivi cristiani, per attuare un rinnovamento alla luce della nuova spiritualità dominante. Grazie all'originalità stilistica e all'eleganza letteraria, il sincretismo nonniano rende la Parafrasi uno dei testi poetici più creativi non solo della cultura tardoantica e protobizantina, ma anche di quella cristiana.
Guidato da un'ampia introduzione e da un ricco commentario alla comprensione dei problemi esegetici, teologici e filologici che l'arduo testo parafrastico sottopone, il lettore rimarrà affascinato dalla raffinata poesia cristologica nonniana, già apprezzata e ritenuta altamente edificante nel periodo umanistico.
Sommario
Premessa. Bibliografia e abbreviazioni. Introduzione. 1. Una lettura del canto sesto della Parafrasi. 2. Tecnica parafrastica, lingua e stile. 3. La tradizione manoscritta. Stemma codicum. Conspectus siglorum. PARAFRASI DEL VANGELO DI SAN GIOVANNI. CANTO SESTO. Testo e traduzione. COMMENTO. Indice degli argomenti e delle cose notevoli. Indice dei termini greci.
Note sulla curatrice
ROBERTA FRANCHI è laureata in lettere classiche, con una tesi in Letteratura cristiana antica, svolta presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Firenze, ove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in Filologia greca e latina. Ha ottenuto un master in studi storico-religiosi all'Università L'Orientale di Napoli. Dopo aver trascorso un periodo di ricerca all'Institut für Klassische Philologie, Mittel-und Neulatein dell'Università di Vienna, attualmente svolge attività di ricerca presso l'Università di Aarhus (Danimarca), dove sta lavorando a una traduzione italiana con commento del dialogo Il libero arbitrio di Metodio d'Olimpo. Si occupa prevalentemente di poesia cristiana, di Metodio, di mariologia e di gender studies.
Un’introduzione al Nuovo Testamento che aiuta il lettore a cogliere la varietà di generi letterari, di formazione, di visioni teologiche, di datazione di questi scritti; ma soprattutto a rendere ancora attuali i motivi della testimonianza di fede dei primi cristiani. Il volume presenta inoltre diversi box di approfondimento, una tavola cronologica e numerose tavole fuori testo. Il Nuovo Testamento nasce dalla convinzione che Gesù di Nazaret (il suo insegnamento, la sua vita, la sua persona) è il luogo in cui Dio ha pienamente mostrato, in modo convincente e definitivo, la sua verità, e nella sua verità quella dell’uomo e della storia. Al centro stanno dunque i vangeli, ma attorno ad essi si sono formati vari altri scritti, che hanno lo scopo di confermare ciò che riguarda Gesù, spiegare ulteriormente la sua dottrina, annunciare la sua salvezza, narrare gli inizi della diffusione della Chiesa delle origini.
Il curatore
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Autore di numerose pubblicazioni, tra i suoi libri ricordiamo: Un Dio fedele alla storia. L’esperienza spirituale nella Bibbia (edizioni San Paolo, 2009), Pregare in Spirito e verità. La preghiera secondo la Bibbia (edizioni San Paolo, 2009, con Raniero Cantalamessa), inoltre insieme a Mons. Gianfranco Ravasi ha curato la Bibbia Via Verità e Vita (San Paolo).
Descrizione dell'opera
Strumento di lavoro indispensabile per chi affronta lo studio del greco neotestamentario, il vocabolario è anche un prezioso testo di consultazione per risolvere dubbi o problemi di traduzione.
Il volume contiene tutti i vocaboli greci attestati almeno una volta nel Nuovo Testamento, quelli che compaiono almeno una volta come varianti, numerosi vocaboli del greco classico o ellenistico che il greco neotestamentario sostituisce con neologismi o con vocaboli che hanno subito un'evoluzione semantica. L'opera propone inoltre la maggior parte delle possibili grafie di termini attestati in forme differenti, il corrispondente nella lingua originale per i prestiti semitici o latini, le forme difficili o irregolari di verbi e altri vocaboli, in ordine alfabetico.
Sommario
Prefazione alla terza edizione. Elenco delle abbreviazioni. Elenco delle abbreviazioni dei testi biblici citati. Vocabolario. Elenchi e paradigmi.
Note sull'autore
CARLO RUSCONI ha insegnato Lingue bibliche al Pontificio Istituto Biblico e alla Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna; attualmente insegna Greco biblico ed Esegesi del Nuovo Testamento all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini. Ha curato l'edizione italiana de Il Greco del Nuovo Testamento di James Swetnam (2 voll., EDB 32009).
"Grani di Vangelo" nasce dal desiderio di divlugare il contesto delle riflessioni del Vangelo di Marco e il suo profondo messaggio salvifico. Nasce dall'esigenza di un accostamento diretto al noto evangelista, eludendo gli impervi sentieri di carattere strettamente esegetico, per i quali spesso non si possiede la dovuta preparazione. Tutto questo è stato possibile attraverso il lavoro dell'autrice, che ha sapientemente "reso in briciole" il Pane della Parola, in modo che tutti possano cibarsene e portare frutto, per "gustare" quanto è buono e soave il Signore.
Attraverso lo studio delle domande del Vangelo, anche il lettore moderno è messo a confronto con l'ironia giovannea e con la difficoltà di comprendere il misterioso Gesù del Quarto Vangelo.
Descrizione dell'opera
Il volume intende dimostrare che Paolo, mettendosi alla sequela di Gesù di Nazaret e annunciando il Vangelo, si pone in stretta continuità con l'ebraismo. Paolo è un ebreo, discepolo di Gamaliele, e il suo «cristianesimo» è una continuazione dell'ebraismo che egli vive.
Il titolo del volume, Paolo l'ebreo, ne esprime perciò la tesi: Paolo resta nella religione ebraica anche dopo l'esperienza di Damasco.
L'autore mostra, sul filo di una lettura molto attenta degli Atti degli Apostoli e delle Lettere, che Paolo è colui che, invece di spingere a una rottura, radica la fede in Cristo nella Promessa delle Scritture: in Gesù, Dio invita le genti a entrare nell'Alleanza conclusa con Abramo, a diventare membri della «famiglia di Dio».
Pur presentandosi come l'«apostolo dei gentili», Paolo si rivolge continuamente al suo popolo per annunciargli la Buona Notizia della salvezza, e secondo Bouthors egli è anche colui che pensa il mistero della coesistenza di due regimi di appartenenza - per ebrei e cristiani - alla famiglia di Dio. Il permanere di Israele è, oggi più che mai, una sfida di primordine nel mondo contemporaneo: il «legame irrevocabile» è nello stesso tempo convocazione e responsabilità, nella storia sempre in via di Salvezza.
Sommario
Prefazione (M. Rastoin). Preambolo. Avvertenza. I. Un mondo in pieno cambiamento. II. Chi è Paolo? III. La conversione di Paolo. IV. «Sarete miei testimoni». V. Il prototipo della missione. VI. Il dibattito sulla circoncisione. VII. L'opera di Paolo. VIII. Il processo di Paolo. IX. Fedeltà e Indurimento. X. Il dono paradossale di Dio e la lezione di Giobbe. Conclusione. Una comune responsabilità. Ringraziamenti.
Note sull'autore
JEAN-FRANÇOIS BOUTHORS è redattore editoriale e scrittore, lettore appassionato delle Sacre Scritture. Editorialista a Ouest-France e collaboratore del Forum del quotidiano La Croix e della rivista Esprit, è autore di numerosi libri, tra cui La Nuit de Judas (L'Atelier, 2008). Ha diretto La Bible sans avoir peur (Lethielleux, 2005).
Questo secondo volume (dopo il primo Sui sentieri del cuore, uscito nel 2011) presenta, riunite, le omelie sul Vangelo di Giovanni che dom Guillaume ha pubblicato in Canada in due diversi testi, seguendo il percorso della fede, incarnato in Gesù,Via,Verità,Vita.
Il Gesù di Giovanni è via perché mi conduce al Padre; è verità perché mi fa conoscere chi sono io e chi è Dio; è vita perché mi guida sui sentieri del cuore. Il Gesù di Giovanni è colui che mi fa entrare nella comunione con Dio e con i fratelli.
Dom Guillaume è nato nel 1957 nel nord della Francia, da una famiglia di origine polacca. Nel 1982 entra nell’abbazia trappista del Mont-des-Cats, dove nel 1997 viene nominato abate, ruolo che riveste per dodici anni. Il suo ministero attuale lo conduce in diversi paesi, dove anima ritiri e sessioni di studio presso monaci e monache del suo Ordine. Con Paoline ha pubblicato nella stessa collana Sui sentieri del cuore. Con l’evangelista Marco (2011).
Il Vangelo di Marco, costruito sulla base di un preciso progetto teologico e cristologico, dimostra la sua autorevolezza non per l’importanza dell’autore, ma per il valore del suo messaggio: riporta il vangelo di Dio manifestatosi in Gesù, il Figlio di Dio.
L’opera marciana è spesso interpretata come un testo in cui il materiale tradizionale è stato accostato senza un vero e proprio principio ordinatore. L’analisi approfondita della narrazione mostra, al contrario, come la costruzione marciana abbia una sua articolazione progressiva anche se non secondo i criteri classici. Si presenta pertanto un testo a composizione simmetrica preceduto da un prologo e chiuso da un epilogo, che contiene due ampie parti dedicate rispettivamente al ministero galilaico e a quello gerosolimitano con al centro una sezione di passaggio che presenta Gesù in cammino dalla Galilea alla Giudea.
Il titolo iniziale costituisce il programma non solo narrativo, ma anche teologico dell’opera.Lo scopo del racconto,infatti,è proprio quello di mostrare come il personaggio Gesù sia da identificare con il messia sulla linea della figliolanza divina (Mc 1,1).
Santi Grasso, nato a Udine il 13 agosto 1961, è presbitero della diocesi di Gorizia. Ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1991 ed è professore di esegesi del Nuovo Testamento nel Seminario interdiocesano di GoriziaTrieste-Udine, nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Gorizia e di Udine e presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. È autore di diverse pubblicazioni, fra le quali ricordiamo: Gesù e i suoi fratelli (Bologna 1993), Il vangelo di Matteo (Roma 1996), Luca (Roma 1999), La prima lettera ai Corinzi (Roma 2001); Il Vangelo di Giovanni. Commento esegetico teologico (Roma 2008). Con Paoline ha pubblicato: Matteo. Il vangelo narrato (Milano 2000); Il vangelo di Marco. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2003, 20122). Collabora anche a diverse riviste con articoli e contributi scientifici.