«C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo». San Paolo presenta il desiderio di bene nel cuore dell'uomo non come acquisizione pacifica, ma come una impegnativa conquista, come una battaglia. L'apostolo parla di combattere la buona battaglia che spinge l'uomo a lottare contro l'ostilità in se stesso e nelle cose che lo circondano, a superare i limiti di questo "secolo-mondo", per abbracciare l'unica e vera Felicità con le armi della Fede. In questa battaglia non siamo soli. Paolo ribadisce, infatti, che le passioni peccaminose sono state crocifisse con Cristo, vincitore del peccato. Quindi, l'uomo è esortato a camminare secondo lo Spirito, lottando contro ciò che ostacola l'opera di Cristo in lui.
Gesù amava porre domande, molto più che dare risposte. E la maggior quantità di domande da lui poste rispetto a quelle ricevute - almeno stando alle attestazioni evangeliche - ne è una chiara testimonianza. È tenendo conto di questi due semplici elementi che diversi anni fa (per l'esattezza all'inizio del 2013), Ludwig Monti, monaco di Bose e biblista, ha cominciato a interessarsi alla questione, stilando un elenco delle domande di Gesù, suddivise per attestazioni evangeliche e per destinatari, da cui è scaturito poi questo libro, pieno di sorprese. Ad esempio, si pensa che Gesù nei Vangeli abbia formulato solo qualche domanda, e in realtà sono ben più di 200. Così come si ritiene che spesso le sue sono solo domande retoriche e invece le questioni sollevate da Gesù sono di grande interesse per gli uomini e le donne di oggi. I temi affrontati da Gesù nelle sue domande offrono, infatti, una "planimetria" della vita umana. Un libro per conoscere, approfondire e meditare tutte le domande poste da Gesù nei Vangeli. Le sue domande saranno compagne preziosissime che ci procureranno un tesoro incalcolabile a cui attingere sempre. Prima, durante e dopo ogni possibile risposta.
Sono molte le donne che compaiono negli Atti degli Apostoli e nelle lettere di san Paolo: amiche, sorelle e testimoni che collaborano alla missione della Chiesa nascente. Alcune sono citate solo col nome, di altre invece, sia pure nella brevità di una frase o di un inciso, si tratteggia qualche caratteristica o qualità saliente. e nei confronti di tutte traspare un atteggiamento di stima, a volte anche la riconoscenza per il lavoro svolto o l'attestazione di un'amicizia nata dalla condivisione di fatiche e sofferenze. Il che sembra contraddire le interpretazioni di san Paolo come misogino che chiede alle donne sottomissione e silenzio (interpretazioni poggiate per lo più sulle lettere 'pastorali', appartenenti a una situazione ecclesiale posteriore). In realtà, come emerge dai ritratti delineati qui da un gruppo di teologhe di paesi e culture diverse e dal contributo finale di romano Penna, una delle massime autorità in letteratura paolina, le 'donne di Paolo' sono donne indipendenti, di buona posizione sociale ed economica, che hanno contribuito fattivamente all'espansione missionaria; donne forti che «hanno combattuto per il Vangelo»; mogli che nella coppia condividono pari dignità col marito; ragazze che hanno il dono della profezia o sono possedute dallo spirito; vedove che si mettono al servizio dei credenti; diaconesse che in prima persona insegnano, predicano e fondano Chiese domestiche. Apostole e missionarie, quindi, la cui vocazione non è né il silenzio né l'invisibilità, ma che diffondono ovunque il profumo del Vangelo con trasparenza e coerenza di vita. una lezione antica per i nostri tempi.
Il libro di Albert Schweitzer costituisce la documentazione delle ricerche pubblicate sulla vita di Gesù, da quelle di Reimarus nel XVIII secolo a quelle del primo decennio del Novecento. L'opera è una vera miniera di informazioni sulle quali non si è mai smesso di riflettere e delle quali la ricerca sul Gesù della storia continua a servirsi. Ben prima di essere conosciuto per la sua attività missionaria a Lambaréné, poco più che trentenne Albert Schweitzer si era distinto per gli studi su Paolo e sulla figura di Gesù, culminati, nel 1906, nella "Storia della ricerca sulla vita di Gesù". Premessa di Erich Grässer e introduzione di James M. Robinson.
Le riflessioni che proponiamo in queste pagine vogliono aiutarci a pregare, approfondire e meditare gli incontri di Gesù riportati dal Vangelo domenicale. Sono tanti i personaggi evangelici che possono testimoniarlo: incontrare Gesù è incontrare Dio; è incamminarsi su una via sicura che conduce a lui. Gesù è la via verso il Padre: ce lo ricorda un brano del Vangelo di Giovanni che ci sembra utile riportare di seguito.
Come seguire il Signore Gesù, come camminare «sulle sue tracce» (1Pt 2,21)? A questa domanda cerca di dare risposta Enzo Bianchi attraverso le sue profonde riflessioni qui raccolte. Esse vogliono accompagnare la meditazione dei vangeli domenicali, seguendo idealmente i passi del Signore.
La Sindone è davvero il lenzuolo funebre di Gesù oppure si tratta di un falso medievale? I Vangeli narrano fatti realmente accaduti oppure sono semplici leggende? La risposta a queste domande non è secondaria, perché coinvolge profondamente la nostra vita. Di certo la Sindone è il reperto archeologico più studiato al mondo e i Vangeli ne costituiscono l’unica chiave interpretativa. Questo legame tra Sindone e Vangeli ha quindi suggerito agli Autori di affiancare le più recenti ricerche scientifiche sul telo sindonico a un’indagine altrettanto scientifica e documentata sull’attendibilità dei Vangeli, riassumendo in un unico testo i risultati delle scienze naturali e di quelle storiche, in forma breve e con un linguaggio accessibile, in modo da offrire una sintesi indispensabile per l’uomo moderno che non vuole rimanere analfabeta sugli interrogativi più profondi.
L'abate Ricciotti scrisse Vita di Gesù Cristo tra Roma e Gubbio, nella Canonica di San Secondo, di cui era Abate titolare. "Si ritirava lì in una stanzetta interna, lontana dalla strada e dai rumori, piccola e quasi riempita da un lungo tavolo dove poteva aprire e scompaginare libri e fogli di carta; scriveva per ore, con una coperta sulle spalle, confortato di tanto in tanto da una tazzina di caffè bollente". Nacque così uno dei libri più celebri ed appassionanti sull'esistenza terra di Gesù. Un libro che segue passo passo, quasi da "testimone oculare", la vita dell'Uomo-Dio nei luoghi e nel clima storico-politico della sua esistenza terrena.
Questo testo non è propriamente un nuovo commento alla Prima lettera di Pietro. Non offre una nuova proposta di struttura della lettera, non contiene erudite note di critica al testo originale, non propone le diverse proposte interpretative della recente esegesi o le discussioni ancora aperte sui punti controversi. Non è neppure un corso di esercizi spirituali che, muovendo dalla Prima lettera di Pietro, articola poi una serie di meditazioni che aiutino a focalizzare alcune tematiche. Lo scritto che Francesco Rossi de Gasperis ci offre è piuttosto uno strumento per aiutare a entrare nell'ascolto di questa epistola petrina col metodo, antichissimo e sempre vivo, della lectio divina. Metodo per "pregare la Parola" che egli scoprì in un corso di esercizi spirituali che fece nel lontano 1966 con Giuseppe Dossetti e Umberto Neri: «Da allora mi immersi con immensa gioia nel mare della lectio divina fatta con l'aiuto dei passi paralleli, e l'ho fatto per tutta la vita». Il pregio del presente lavoro è quello di essere uno scrigno, dal quale trarre perle "evangeliche" dotate di straordinaria bellezza. Una vera miniera per entrare nel "mondo della Bibbia" e ricomprendere e purificare i nostri vissuti come discepoli di Gesù Messia, liberandoci da atteggiamenti mondani o da schemi clericali.
Nel Vangelo di Matteo, tra il discorso programmatico del monte (Mt 5-7) e il discorso missionario (Mt 10,1- 42), l'Evangelista inserisce la narrazione di dieci opere di Gesù (Mt 8,1-9,38). Leggendo questi due capitoli, siamo chiamati non solo a scoprire il volto autentico di Gesù, ma anche a interrogarci su come, in quanto suoi discepoli, sappiamo prolungare la sua missione e compiere le stesse opere che egli ha compiuto. Non si tratta quindi di opere prodigiose che dimostrano unicamente la divinità e la potenza di Gesù, ma di gesti di misericordia e di liberazione che dovrebbero continuare nella vita della Chiesa. Seguiamo il racconto di Matteo lasciandoci interrogare come Giovanni Battista sulla figura di Gesù (cf. Mt 11,2-3), ma anche lasciandoci toccare da lui, perché egli possa ancora oggi guarire ogni nostra infermità, dissipare la nostra cecità, farci attraversare il mare in tempesta, vincere tutto ciò che in noi è morte, per essere veramente suoi discepoli capaci di compiere le opere che egli ha compiuto.
Durante gli Esercizi spirituali ci proponiamo questo obbiettivo: trovare tempi di silenzio, per rientrare in se stessi dove possiamo incontrare Dio, mediate un ascolto più generoso della sua parola, al fine di ritornare più motivati, più gioiosi, più credenti alla vita quotidiana.
Alcuni giovani dell'Azione Cattolica, negli anni '80, chiesero a Carlo Maria Martini di insegnare loro a pregare pregando insieme con loro. Ebbe inizio la Scuola di preghiera in Duomo, il primo giovedì di ogni mese. Gli stessi giovani vollero offrire a tutti l'esperienza fatta, raccogliendo in un piccolo volume le meditazioni. Questo libro è nato così: non un testo sulla preghiera, quindi, ma una preghiera vissuta. Si articola in due parti: 1) Il clima della preghiera: quattro brevi capitoli introduttivi per entrare nella preghiera e trovare il proprio ritmo; 2) Itinerario di preghiera con l'evangelista Luca: sette momenti forti di preghiera, tratti da sette pagine del Nuovo Testamento (Maria, Simeone, diversi momenti della vita di Gesù, la prima comunità cristiana) che Martini rilegge con la competenza del biblista e rioffre come preghiera.