
"Lampada per i miei passi è la tua parola" (Sal 119,105). La parola di Dio che illumina il nostro cammino è una parola di amore, che ci invita alla comunione fornendoci così criteri validi per le nostre scelte. La prudenza è la virtù che discerne in ogni circostanza ciò che l'amore ci chiama a compiere qui ed ora. Contribuire alla riscoperta del ruolo centrale della prudenza è uno dei tanti meriti del Professor Livio Melina, che questo volume intende onorare. In queste pagine viene valorizzato il suo contributo sia al rinnovamento della teologia morale in generale, sia alla missione e alla promozione del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi su Matrimonio e Famiglia, che egli ha guidato in qualità di Preside per ben dieci anni dal 2006 al 2016. Questo libro raccoglie gli interventi sia di alte personalità di ambito ecclesiastico, che hanno condiviso un cammino importante con il Professor Melina, sia di alcuni suoi colleghi accademici dell'Istituto Giovanni Paolo II e di altre università, nonché di diversi docenti che sono stati i suoi dottorandi. Ognuno di questi contributi testimonia la fecondità di un insegnamento e di una vita al servizio della Chiesa.
Ordiniamo che la carità della vita comune sia custodita con tutte le forze, e che di giorno in giorno essa si rafforzi nei fratelli.
Nel 1313, in una zona appartata presso Siena di proprietà della famiglia dei Tolomei, Accona, trovò inizio una piccola comunità di fratelli, composta, secondo le più antiche Cronache, da Giovanni Tolomei e da alcuni suoi compagni. Da tale piccola comunità, dopo un primo tempo di vita comune e poi di vita solitaria, sorse il monastero di Santa Maria di Monte Oliveto; e in seguito, attraverso lo svolgersi del tempo e degli eventi, si sviluppò, fino ad assumere una precisa configurazione all’interno della chiesa, la Congregazione benedettina dei monaci Olivetani. Il presente lavoro si propone di evidenziare gli eventi e i testi che hanno contrassegnato la vicenda dei primi padri olivetani, il cui messaggio ci raggiunge ancora oggi come parola che interpella la qualità del nostro pensare, del nostro agire, del nostro amare, e che, nella sua radicalità evangelica, traccia anche per noi la via per una sempre rinnovata fedeltà.
La liturgia è la narrazione della salvezza, ma una narrazione che salva mentre narra, così come nella Genesi Dio crea gli esseri mentre li chiama per nome. La liturgia è la parola pronunciata dalla Chiesa che più si avvicina, per partecipazione, alla potenza creatrice della Parola di Dio. Perciò, nella Chiesa antica, liturgia non era semplice sinonimo di culto, ma aveva un significato più ampio, un carattere anzitutto ecclesiologico: rendere la Chiesa quello che è. Questa raccolta di articoli di p. Taft, divisi in tre grandi sezioni—una di taglio più introduttivo, una che propone lo studio di alcune questioni più specifiche, una di carattere più biografico—, con uno studio a tutto campo sulle liturgie cristiane, fa intravedere da più punti di vista (la sacramentaria, l’inculturazione, la pastorale, lo studio liturgico specifico...), la necessità dell’apporto sostanziale dell’Oriente cristiano, espresso caratteristicamente nelle sue liturgie, per equilibrare la coscienza della cattolicità che la Chiesa ha di se stessa.
Indice: La liturgia nella vita della Chiesa * “Presupposti orientali” e rinnovamento liturgico occidentale * Liturgia ed eucarestia * Lo sforzo missionario delle Chiese orientali come un esempio di inculturazione * Per una comprensione dell’oblazione dell’anafora bizantina * La questione dell’epiclesi alla luce delle tradizioni ortodossa e cattolica della lex orandi * La settimana santa nella tradizione bizantina * Liturgia e culto dei santi in area bizantino-greca e slava: problemi di origine, significato e sviluppo * Messa senza Consacrazione? L’accordo sull’eucaristia tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira d’Oriente promulgato il 26 ottobre 2001 * La “comunione nello Spirito Santo” nell’eucaristia bizantina * La salmodia liturgica cristiana: origini, sviluppo, decomposizione, crollo* Da “31 gesuiti si confessano. Imago Mundi” * Un pellegrinaggio alle origini della vita religiosa: i padri del deserto di oggi.
Io, papà e la mia famiglia ci siamo scontrati con uno scoglio che pareva insormontabile: una diagnosi di terminalità. Poco a poco, però, abbiamo compreso qualcosa in più sul senso vero della vita e abbiamo così potuto scrivere insieme le pagine più belle della nostra storia. Abbiamo tutti temuto la morte, ma grazie ad essa siamo andati incontro alla vita con una profondità impensabile, con la fiducia che non tutto sarebbe stato perduto, che i nostri legami di cuore non sarebbero mai stati spezzati.
Questo volume non vuole e non può essere una raccolta completa dei tantissimi messaggi dati dalla Madonna a Padro Regis, ma è un percorso che parte dai primi messaggi dal 1987 al 1990, significativi per l'insegnamento della sana dottrina cristiana, e arriva ai più recenti mettendo in luce in modo particolare le profezie che nel corso del tempo si sono avverate. L'intento non è portare il lettore a cercare il sensazionalismo, ma a credere che veramente la Vergine Maria in tutte le sue apparizioni è l'inviata speciale del Cielo, la vera e unica messaggera dell'amore di Dio per l'umanità.
Nell'uomo abita un anelito profondo che è il Divino stesso. Dio preme in noi per sbocciare. In noi esseri umani il risveglio del Divino si manifesta sotto forma di un anelito profondo. Dunque gli uomini si incamminano sulla via verso Dio perché portano in sé questo profondo desiderio ardente, che in fondo è l'anelito di Dio stesso. Willigis Jäger è nato a Hösbach [Germania] nel 1925. Già monaco e sacerdote, nel 1975 è divenuto allievo del maestro zen Yamada Ko-un Roshi in Giappone. Nel 1996 è stato nominato maestro zen. Nel dicembre 2001, la Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dall'allora cardinale J. Ratzinger, ha vietato al benedettino di svolgere ogni attività pubblica, quale discorsi, corsi o pubblicazioni.
Tra le visioni raccolte nei quaderni della grande mistica Maria Valtorta si trova anche la profezia sulla fine del mondo, che coincide con la crisi spirituale della Chiesa e fornisce spunti di riflessioni sui tempi presenti e quello che stiamo vivendo. Questo libro conduce un'analisi escatologica dei testi valtortiani alla luce della scienza, del Magistero, dell'esegesi biblica e dei messaggi di Fatima. L'autore ci conduce quindi attraverso le varie tappe che ci avvicinano al compimento dell'Apocalisse: la venuta dell'Anticristo, l'era di pace che seguirà la sua caduta e la contemporanea apostasia globale, la persecuzione satanica, la seconda venuta di Cristo, la resurrezione dei morti e il giudizio finale.
Oltre 300 lettere, molte delle quali pubblicate per la prima volta in questo libro, compongono il copioso epistolario tra don Primo Mazzolari e i vescovi della sua diocesi di Cremona: Geremia Bonomelli, Giovanni Cazzani e Danio Bolognini. Si tratta di un vero e proprio patrimonio di spiritualità, che permette di approfondire le diverse stagioni del ministero sacerdotale del parroco di Bozzolo e di mostrare il suo rapporto filiale con l'autorità ecclesiastica, senza nascondere incomprensioni e crisi. Anche i vescovi fanno emergere i loro diversi temperamenti e il loro differente approccio nei confronti di Mazzolari. L'epistolario è un utile tassello per approfondire la figura del parroco, ma anche per sondare la spiritualità cristiana come luogo di incarnazione e di decisioni, soprattutto in merito al tema tanto discusso dell'obbedienza. Le lettere mostrano la fatica della fedeltà al vangelo e rivelano schiettezza, apertura di cuore, fiducia, sostegno, dubbi, incoraggiamenti, condivisione, ragionevolezza. Un quadro di fede e di amore alla Chiesa tutt'altro che scontato.
Ciò che ha soprattutto caratterizzato p. F. Varillon è stato lo sforzo costante di tradurre il vangelo in un linguaggio comprensibile all'uomo di oggi. Persuaso che "è indispensabile per un cristiano essere intelligente", non ha risparmiato gli sforzi per allargare la visione cristiana, mettendone in evidenza la profonda coerenza e l'attualità. Vero e proprio "maestro spirituale", insieme tradizionale e audace, p. Varillon ha posseduto più di chiunque altro l'arte di liberare il cristianesimo da ogni sovrastruttura, rivelandone l'anima profonda e autentica, quello che egli chiama "l'essenziale dell'essenziale": la vita di Dio - un Dio che è "amore, nient'altro che amore" - come realizzazione piena dell'uomo. Dotato di una straordinaria capacità di mettersi in ascolto degli altri, di camminare con loro, egli ha saputo creare un genere letterario e "omiletico" nuovo, in cui il riferimento al dato biblico, la riflessione penetrante, il senso dell'essenziale e di dialogo con il pensiero contemporaneo si compongono di armoniosa unità. È un libro denso e chiaro, che rivela tutta la capacità di p. Varillon di "spiegare" i contenuti della fede, di toccare e risvegliare le corde più intime del cuore e della mente, in un cammino che è il cammino stesso dell'ascoltatore, soprattutto di colui che vuol capire, al di là di ogni stereotipo, le ragioni della propria fede.