
Contro i manuali che riducono l'esistenza a ricette per il successo, l'Autore propone un anti-metodo per accettare il fallimento e la paura e per aprire noi stessi a ciò che va oltre di noi. Perché, paradossalmente, una società che fugge dinanzi alla morte non può che costruire una cultura di morte, mentre una società che la accetta genera una cultura di vita. DALL'INDICE Meditazioni sul tempo umano Lo spavento del morire Sul suicidio e l'eutanasia dal nome ingannevole Sull'omicidio legale e il terrorismo Sul peccato di Adamo, il sacrificio di Cristo e il nichilismo Anti-metodo in quindici lezioni GRAND PRIX CATHOLIQUE FABRICE HADJADJ, ebreo dal nome arabo e di confessione cattolica, è sposato e padre di due figli. Saggista e drammaturgo, insegna filosofia e letteratura.
Questo lavoro si propone di partire dai risultati ottenuti dalla sterminata letteratura esistente sull'analisi degli Scritti di San Francesco per giungere ad una visione sintetica del vissuto cristiano dello stesso, letta alla luce dello sviluppo storico della sua vicenda biografica. Lo studio si presenta suddiviso in tre parti: nella prima si offrono dati essenziali sulle fonti e viene proposta una cronologia della vita di Francesco divisa in diversi momenti che costituiscono l'ambiente vitale originario dei suoi Scritti. La seconda, più ampia e analitica, ripercorre i diversi periodi" della vita di Francesco precedentemente identificati, leggendo nei diversi contesti gli Scritti che vi appartengono. La terza ripercorre brevemente la biografia di Francesco, cercando di cogliere i punti focali della sua esperienza, così come sono stati individuati nel corso dell'indagine. Emerge così con maggiore evidenza la dimensione storica dell'esperienza spirituale di Francesco d'Assisi: in tal modo diventa possibile comprendere meglio gli Scritti situandoli nel contesto vitale nel quale hanno avuto origine. "
Il libro, pubblicato a cura dell’eremo dei Santi Apostoli di Kerasià, sul Monte Athos, è il primo volume della raccolta delle omelie spirituali dell’archimandrita Sofronio (Mosca 1896-Essex 1993). Pittore, si trasferisce a Parigi a causa della situazione politica russa. Qui riscopre la fede, studia all’Istituto di teologia Saint-Serge, per poi partire alla volta del Monte Athos, dove diviene fedele discepolo dello starets Silvano (“Silvano del Monte Athos”) e instaura con lui un legame che risulterà indissolubile. Nel 1948, dopo la seconda guerra mondiale, torna in Francia e pubblica gli appunti autografi che Silvano gli aveva consegnato, aggiungendovi un’ampia spiegazione. Nel 1959 fonda il monastero di San Giovanni Battista in Essex, Inghilterra, dove esercita il suo ruolo di padre spirituale fino alla morte. Il libro contiene 55 istruzioni e omelie spirituali rivolte ai monaci del suo monastero negli ultimi tre anni della sua vita.
Sui tratta del II volume della raccolta delle omelie spirituali dell’archimandrita Sofronio, pubblicato a cura dell’eremo dei Santi Apostoli di Kerasià, sul Monte Athos. L’archimandrita Sofronio è conosciuto per i testi in cui trasmette l’insegnamento di Silvano del Monte Athos. Nato a Mosca nel 1896, pittore, si trasferisce a Parigi a causa della rivoluzione russa. In Francia riscopre la fede, studia all’Istituto di teologia Saint-Serge, per poi partire alla volta del Monte Athos, dove diviene fedele discepolo dello starets Silvano e instaura con lui un legame che risulterà indissolubile. Nel 1948, dopo la seconda guerra mondiale, torna in Francia e pubblica gli appunti autografi che Silvano gli aveva consegnato, aggiungendovi un’ampia spiegazione. Nel 1959 fonda il monastero di San Giovanni Battista in Essex, Inghilterra, dove esercita il suo ruolo di padre spirituale fino alla morte, avvenuta nel 1993. Il libro contiene 55 istruzioni e omelie spirituali rivolte ai monaci del suo monastero negli ultimi tre anni della sua vita e costituisce un esempio sorprendente di come leggere la tradizione spirituale alla luce della verità dogmatica dellaTrinità, della persona, della comunione.
"Origini" propone un viaggio spirituale nel cuore del continente nero, attraverso la sua tradizione orale e alcune grandi figure morali e letterarie, come Léopold Sédar Senghor, Amadou Hampaté Bâ e Nelson Mandela.
La collana Saggezze dell'Umanità arriva al suo quinto titolo, Risvegli, e ci porta in Asia per questo nuovo viaggio spirituale con Danielle e Olivier Föllmi.
Templi incantevoli della Thailandia, paesaggi brumosi del Myanmar, foreste di bambù del Vietnam, risaie della Cina, giardini zen del Giappone, ogni immagine
è l'occasione per abbordare gli insegnamenti dei grandi maestri del pensiero orientale, da Confucio a Laozi.
Speranze raccoglie i pensieri essenziali di grandi autori - santi, poeti, filosofi - scelti per farci riscoprire i valori che ancora oggi ci guidano nel nostro modo di vivere, di sognare e di pensare. Dall'Islanda alle crete senesi, le immagini di Olivier Föllmi testimoniano l'incantamento del fotografo, tornato alle fonti della propria cultura dopo trent'anni passati a percorrere il mondo.
Il diffuso interesse per il fenomeno monastico, documentato anche da libri e film, si intreccia con la grande fatica dei monaci e delle monache dei nostri giorni a restare se stessi senza avere nostalgia di se stessi. La «prima generazione di monaci increduli» è dunque chiamata a diventare credente, in ossequio al voto monastico di «conversione». Questo cammino avviene necessariamente in modo diverso anche se non opposto a quanto hanno vissuto i Padri. «Quanti ci hanno preceduto nell'avventura monastica - scrive fratel MichaelDavide - si aspettano da noi che siamo dei veri figli capaci di diventare a nostra volta padri: essere generati e generare alla vita monastica passa attraverso una continua rigenerazione per rimettere a fuoco una visione del combattimento spirituale», memore dell'insegnamento del grande Antonio quando disse che al monaco restano due cose: la Scrittura e la libertà.
La pubblicazione del carteggio Schuster-Rea rende note per la prima volta 191 lettere che compongono l'epistolario intercorso tra il cardinale Ildefonso Schuster (103) e l'abate ricostruttore di Montecassino Ildefonso Rea (88). Questa notevole raccolta di lettere, che costituisce solo un segmento del vasto corpus epistolare schusteriano (80.000 unità), si dispiega lungo un arco di tempo che da 1929, giunge fino al 1954, ultimo anno di vita del beato cardinale benedettino, e nono di abbaiato a Montecassino per Ildefonso Rea. L'edizione delle lettere è preceduta da un'articolata introduzione del curatore.
«Non si possono riassumere in poche parole le "schegge" raccolte da Antonazzi in queste pagine. In queste parole lo studioso e l'erudito mostra la sua capacità di sintonizzarsi con i sentimenti di un cristianesimo di popolo e non di dotti. L'Autore ha il senso d'una Chiesa che viene dai secoli, destinata al futuro, in cui non si può troppo esaltare o troppo drammatizzare una stagione o un'esperienza, fosse quella che si ama di più o che si detesta. A proposito del Grande Giubileo del 2000, offre, ad esempio, una lettura equilibrata: "Le grandi manifestazioni giubilari sono un valore autentico. Non mi sentirei, tuttavia, di condividere una enfatizzazione pericolosa, perché alle folle di fedeli in Piazza S. Pietro è facile contrapporre folle altrettanto e non raramente più numerose che riempiono gli stadi...". Le osservazioni di Antonazzi spiazzano per la loro originalità. Sono quelle di un uomo contemporaneo e di un prete. Lo sguardo del prete non pesa, ma arricchisce quello dell'uomo contemporaneo». (dalla Prefazione di Andrea Riccardi)
GLI AUTORI
Mons. Giovanni Antonazzi ha ricoperto alte cariche nella gerarchia ecclasiastica, in particolare nella Propaganda Fide.
Fondatore dell’Istituto di Ricerche Storiche dell’Alto Lazio, ha sempre associato la sua attività culturale di storico ad un gusto per l’osservazione e l’analisi che ha saputo trasferire sulla pagina con misura, fermezza e arguzia, come nel volume pubblicato da Marietti nel 1997 Dietro il sipario. Sprazzi di vita ecclesiastica romana. A lui si deve l’edizione critica dell’enciclica Rerum Novarum; ha lavorato alle “Edizioni di Storia e Letteratura” con don Giuseppe De Luca, al quale ha dedicato la monografia Don Giuseppe De Luca. Uomo cristiano e prete (Brescia 1992).
Un testo sul sacerdozio - Sacrificio nella Bibbia. Piano generale dell'opera: - Gesù, Sommo Sacerdote, ha offerto la vita in sacrificio per noi (S.A. Panimolle); - Sacrificio e sacerdozio nell'Antico Testamento e negli scritti giudaici (G. Deiana); - Sacerdozio e sacrificio nel Nuovo Testamento (C. Marcheselli-Casale).