
Il libro costituisce un sintetico ma godibile manuale per conoscere i singoli Papi nel particolare, ma anche la variegata storia del pontificato più in generale. Il libro, disponibile anche in lingua inglese, è rivolto a tutti i fedeli e agli appassionati con l'intento di accendere nel lettore la curiosità per ulteriori letture di approfondimento.
L'irregolarità del processo intentato a Galileo è un fatto. Nonostante l'Inquisizione si attenesse a una procedura codificata, sulle inesattezze formali del processo la storiografia moderna tedesca ha versato fiumi d'inchiostro. Ma lo sguardo dello storico passa qui dalle inesattezze formali, dalla falsificazione di documenti e dalle lacune del procedimento giudiziario, all'analisi delle stesse basi canoniche di cui si sarebbe avvalsa la sentenza di condanna. Non sono in gioco solo la violazione del diritto e la falsificazione di documenti, ma gli stessi argomenti teologici. Non è mai esistito, in realtà, un decreto di condanna dell'astronomia copernicana come dottrina eretica né un decreto di censura teologica dell'eliocentrismo - per il quale Galileo di fatto fu condannato. Così, si annoda ancora di più l'intreccio di quel processo, ove - commenta l'autore "il falsario è rimasto vittima del falso da lui stesso prodotto". A sfumare sono i contorni fra un'autorità ecclesiastica regista del processo ingannevole contro uno dei fondatori della scienza moderna, e una istituzione vittima dell'aver prestato fede per secoli a questa grande menzogna fondata su presupposti inesistenti. Il seguito della storia è ancora da scrivere, perché nell'imponderabile oscillano conseguenze e giudizi ideologici. I documenti conducono fin qui, ma la ricostruzione di questo grande equivoco spalanca nuove piste di ricerca.
Fondata su un'ampia indagine documentaria, questa biografia ricostruisce il percorso umano e religioso di Marcello Cervini, papa Marcello II nel 1555, nei decenni che fecero da sfondo al dilagare in tutta Europa della Riforma protestante e alla drammatica crisi allora vissuta dalla Chiesa di Roma. Alla corte di Paolo III, di cui fu segretario e consigliere, il Cervini affinò i suoi talenti sul terreno diplomatico, fino a diventare una figura chiave della politica curiale. Destinato a incarichi di altissima responsabilità, fu chiamato a presiedere le prime sessioni del concilio di Trento che, proprio grazie alla sua energica azione, avrebbero sancito la definitiva condanna delle dottrine d'oltralpe. Il cruciale ruolo politico e religioso che egli ebbe nel guidare i lavori dell'assemblea conciliare consente di cogliere i drammatici conflitti che ne percorsero e influenzarono gli esiti, anche alla luce del suo ruolo di fiduciario dei Farnese e di autorevole esponente della congregazione del Sant'Ufficio istituita nel 1542. Questa ricerca rivela la molteplicità di strategie elaborate in quei decenni cruciali da un personaggio la cui elezione papale parve segnare una svolta nella storia della Chiesa di Roma, per confluire poi nel tenace mito agiografico dell'austero riformatore sottratto da una morte subitanea al compito di realizzare l'incisivo rinnovamento delle istituzioni ecclesiastiche lungamente auspicato. Un mito messo in discussione in questo libro, che ricostruisce invece un profilo del Cervini assai più complesso, in grado di racchiudere i molti volti con i quali la storiografia lo ha tradizionalmente presentato.
Chiara Quaranta ha compiuto gli studi a Torino, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'Europa in età moderna; attualmente svolge attività di ricerca post-dottorato presso l'Università di Torino. Si è occupata di storia della cultura e della vita religiosa italiana del Cinquecento.
Questo volume ripercorre l'esperienza di Carlo Cartari (1614-1697), Prefetto per un quarantennio dell'Archivio pontificio di Castel Sant'Angelo. Per quei lunghi anni Cartari tenne un diario della sua vita d'archivio che costituisce un documento di straordinaria importanza. Le "scritture preziose, che in esso archivio si conservano", scrive, "sono il fondamento dello Stato di Santa Chiesa, tanto spirituale quanto temporale": si tratta di documenti che riguardano non solo lo Stato Pontificio ma anche la vita della stessa Chiesa cattolica. Un mondo di informazioni ordinato, classificato, custodito. Informazioni cui gli uomini del potere e dello Stato - dai cardinali, alle Congregazioni, al Pontefice - debbono ricorrere per poter prendere decisioni amministrative e politiche, piccole e grandi. E' Cartari, uomo d'archivio, uno dei loro interlocutori più importanti: colui che consapevolmente seleziona il materiale che di quelle decisioni sarà alla base. La storia dell'archivio s'intreccia dunque con la storia politica e dell'azione di governo e documenta come la pratica archivistica abbia costituito un riflesso della storia delle istituzioni e delle concezioni del potere nell'età dell'assolutismo.
Orietta Filippini, dottore di ricerca in Discipline storiche, si occupa di storia religiosa dell'età moderna e storia dell'archivistica in età moderna. Tra le sue pubblicazioni, "La coscienza del re. Juan de santo Tomás, confessore di Filippo IV di Spagna (1643-1644)" (Olschki, 2006) e "'Sì per servizio della Sede Apostolica come per cautela di lui stesso'. L''offizio d'archivista' per Carlo Cartari, prefetto dell'archivio papale di Castel Sant'Angelo nel XVII secolo" (Ecole Française de Rome, 2007).
In queste pagine la spiritualità del Movimento dei Focolari viene presentata in prospettiva storica. Attraverso l'analisi del "racconto della storia delle origini" a Trento, durante la seconda guerra mondiale, e il confronto con la testimonianza biblica, la storia di "alleanza" vissuta da Chiara Lubich e dalle sue prime compagne viene proposta come chiave ermeneutica per comprendere l'evolversi della spiritualità dell'unità all'interno della Tradizione cristiana e la realtà di comunione che essa media nel mondo di oggi, anche oltre i confini di specifiche appartenenze religiose. Narrazione e memoria scandiscono i fondamenti e l'orizzonte del carisma, nel riferimento a Dio incontrato come Amore, alla Parola, a Gesù Abbandonato, all'Eucaristia, a Maria, a "Gesù in mezzo" a noi, che continua a operare in questa storia. Narrare e ricordare, nella fedeltà alle origini, diventa anche aiuto significativo per carismi antichi e nuovi nella Chiesa.
In preparazione al Sinodo sul Medio Oriente, un manuale per conoscere le chiese cattoliche orientali.
Il conquistador «non è l'europeo tipico di allora. È a cavallo fra il Medioevo e il Rinascimento. È religioso e cavalleresco e ha tutte le caratteristiche dell'uomo di frontiera. [...] La sua scala di valori comincia dal sentimento religioso [...] [...] è di fede semplice e senza fessure. È provvidenzialista, accetta le avversità con incredibile stoicismo e considera la salvezza eterna superiore a tutte le contingenze e le sofferenze di questa vita. [...] Con tutti i suoi grandi difetti, quest'uomo semplice [...] riuscì a trasformare in realtà il sogno di un ordine e in 70 o 80 anni conquistò un territorio immenso, estese la religione cattolica, fondò città che esistono ancora oggi e rese possibile l'esistenza di università» (Francisco Castrillo Mazeres)
Se queste parole di un generale spagnolo ci descrivono la psicologia dei conquistadores, Rino Cammilleri ci aiuta a comprendere la loro storia, dal "viaggio di Colombo" alla costruzione di una nuova civiltà, attraverso una feroce guerra civile fra gli stessi popoli precolombiani. Nasceva cosi il Nuovo Mondo, tra luci e ombre come ha detto Giovanni Paolo Il, ma del quale la Vecchia Europa sembra saper raccontare soltanto le ombre.
Un testo per aiutare a comprendere la nascita dello Stato nazionale e le conseguenti ferite patite da un corpo sociale che esisteva già da molti secoli.
L'Autore ricostruisce la storia del Messico per comprendere, e far comprendere, come si sia giunti alla guerra civile fra l'esercito messicano e gli insorti, prevalentamente contadini cattolici, chiamati i combattenti di Cristo Re, i cristeros.
Un nuovo volume di Suor Margherita Marchione che corona il suo complesso lavoro di ricerca e raccolta su documenti e testimonianze della santità di Pio XII, in lingua inglese. Il libro contiene molti aspetti inediti della vita di Papa Pacelli, come la cronaca degli episodi più drammatici della Seconda Guerra Mondiale, o le testimonianze di molti che devono al Papa la propria salvezza e quella delle loro famiglie duranti gli anni dell'Olocausto.
Il volume ripercorre la storia dell’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo, fondato da madre Geltrude Comensoli, dalle sue origini - individuate a partire dal 1882 - fino al secondo dopoguerra. Tale evoluzione storica viene qui indagata in una prospettiva prevalentemente economica, sociale, finanziaria e organizzativa, secondo il profilo metodologico di ricerca applicato da alcuni anni dal gruppo di ricercatori coordinato da Mario Taccolini, presso il Dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In particolare il primo capitolo del libro analizza l’evoluzione carismatica della presenza della congregazione religiosa bergamasca in Italia e nella sua prima apertura missionaria mondiale. Nella seconda parte dello studio si affronta la delicata e nodale questione della gestione patrimoniale dei beni di volta in volta acquisiti dall’istituto. Nella terza viene approfondito l’aspetto legato all’andamento cronologico e qualitativo della demografia riferibile alla congregazione, tema strettamente correlato a quello della valorizzazione delle risorse umane convenute nella famiglia religiosa nel corso del tempo. Nell’ultimo capitolo, per molti versi il più innovativo, vengono enucleate le dinamiche reddituali e di funzionamento economico dell’istituto, potendo attingere le informazioni fondamentali da una lunga serie storica di dati di bilancio, analitici e consolidati, relativi alla gestione economica della stessa congregazione, con attinenza anche alle dinamiche di rapporto tra centro e periferia. Con questa monografia, trova così ulteriore e fattivo sviluppo l’intenzionalità storiografica generale del percorso di ricerca indicato, volto alla ricostruzione dei caratteri della presenza e dell’azione economica e sociale delle congregazioni religiose in età contemporanea
Gli autori
Giovanni Gregorini svolge la propria attività di ricerca scientifica presso il Dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nella stessa Università insegna Storia economica e sociale nella facoltà di Sociologia a Brescia e in quella di Economia a Cremona. Ha effettuato indagini nei campi della storia finanziaria e bancaria, come pure della storia dello sviluppo economico, dell’industria e dei corpi intermedi a livello sia nazionale sia regionale lombardo. Tra le sue pubblicazioni: Il frutto della gabella. La Ferma generale a Milano nel cuore del Settecento economico lombardo (Vita e Pensiero, Milano 2003); Work, production, community. Economy and society in the one hundred and fifty years of the story of the installation of the industrial metallurgymechanic plant in Lovere, in G. Gregorini - C. Facchini, Waves of steel. The works, Lovere and the lake: 150 years of history (2006); Per i bisogni dei ‘non raggiunti’. L’Istituto Suore delle Poverelle tra Lombardia orientale e Veneto (1869-1908) (Vita e Pensiero, Milano, 2007).
"Se vuoi saperne più del demonio, leggi il Sànchez De matrimonio", recitava un adagio ancora circolante nella Spagna d'inizio Novecento, alludendo alla dovizia di particolari con cui il gesuita andaluso si addentra nei recessi dell'intimità coniugale con le sue Disputationes (1602-1605). Benché istituto santificante, confermato come sacramento dal Concilio di Trento, il matrimonio è guardato dalla teologia cattolica come luogo di una corporeità piena di ombre, che il teologo e canonista disseziona nelle sue forme - possibili e impossibili - valutandone liceità e peccaminosità. Atti, uso dei sensi, gesti con cui i coniugi possono mettersi in relazione, ma anche commozioni e movimenti sottili che sfuggono all'occhio esterno e che solo l'individuo, chiamato all'ascolto di sé e al dialogo con la propria coscienza, può percepire. È la sfera della "sessualità", intorno alla quale Tomàs Sànchez organizza un discorso di eccezionale minuzia, salvifico nei suoi intenti, ma dagli esiti paradossalmente al limite dell'osceno. Questo studio ne analizza le ragioni storiche, il contesto intellettuale, le fonti e la controversa ricezione presso le gerarchie ecclesiastiche.