
Poche altre congregazioni sono state oggetto di contestazioni quanto la 'Compagnia di Gesù'. Alcuni videro nell'ordine dei Gesuiti, organizzato secondo un modello quasi militaresco, il concetto stesso dell'intolleranza, dell'ipocrisia e di una certa obbedienza cieca. Altri ammirarono quest'ordine per i meriti nei confronti dello sviluppo dell'arte e dell'architettura barocca, come pure lo magnificarono per il suo impegno missionario. Il testo descrive la storia dell'ordine più importante dell'epoca moderna, dalla sua fondazione, avvenuta poco dopo la Riforma, fino all'epoca presente.
Professore ordinario di Storia del cristianesimo antico e medievale nella Facoltà di lettere dell'Università di Catania e accademico dei Lincei, Salvatore Pricoco si occupa in questo libro prevalentemente di monachesimo cristiano e, all'interno di esso, di monachesimo occidentale, in una prospettiva di tipo comparativo. Nella fenomenologia monastica, infatti, colpiscono continuamente somiglianze e coincidenze macroscopiche, che spingono storici e sociologi non solo a confrontare i vari monachesimi, a rilevare gli influssi e le contaminazioni di uno sull'altro, ma a chiedersi anche se esistano radici comuni tra il monachesimo cristiano e quello non cristiano.
L'insediamento della congregazione salesiana al Testaccio è legato alla vicenda storica del quartiere romano, definito "quartiere operaio", come si affermò nella Roma divenuta capitale d'Italia e di conseguenza al travaglio da esso attraversato per trovare la sua esatta identità. I salesiani contribuirono ad agevolare questo processo di maturazione dei cittadini nel tessuto urbano, unitamente ad altre forze di estrazione laica.
Questa lettera dell'Arcivescovo di Pescara-Penne raccoglie l'invito di Giovanni Paolo II alla santità e alla missione. Nel farlo si propone di contestualizzarlo nel mistero del Dio trinitario, che è stato l'orizzonte dentro cui il Papa ha pensato il cammino pregiubilare e la stessa esperienza giubilare.
Del 'Liber divinorum operum', ultima opera della trilogia profetica di Ildegarda di Bingen e sintesi definitiva del suo pensiero, si presenta qui la prima traduzione italiana. Essa è la prima traduzione integrale condotta sul testo dell'edizione critica, pubblicata nel 1996 a cura di Albert Derolez e Peter Dronke (vol. XCII del 'Corpus Christianorum, Continuatio Mediaevalis'), e riprodotto a fronte per gentile concessione dell'editore Brepols. Nel tradurre si sono tenuti presenti due aspetti: la stratificazione compositiva e il carattere profetico del Liber divinorum operum. Il ms. di Gent permette di ricostruire tutti i passaggi della composizione, dalle tavolette su cui Ildegarda scriveva, fino all'ultima revisione e alla suddivisione in capitula.