
Nel settembre del 2001 è stata riportata alla luce presso l'Archivio Segreto Vaticano una pergamena originale che la comunità scientifica credeva perduta da secoli. L'atto di assoluzione da parte di papa Clemente V all'ultimo Gran Maestro del Tempio e agli altri capi dell'ordine rinchiusi dal re di Francia nel castello di Chinon. I risultati confermano quanto contenuto in un altro importante documento conservato nella cancelleria di Clemente V, una carta privata sul quale il papa lavorò con i suoi collaboratori giungendo alla conclusione che i Templari non erano eretici. Gli strumenti dell'analisi diplomatica illuminano i punti oscuri di uno dei più grandi intrighi internazionali del Medioevo.
È la Chiesa che ha fatto l’Italia, o è l’Italia che ha fatto la Chiesa? O, in altri termini, in che modi e in che misura la fisionomia della Chiesa e l’identità nazionale sono il frutto di un rapporto biunivoco? Quali tratti si sono impressi sul volto della Chiesa per il fatto di partecipare alla storia, alla cultura, alla vita politica della nazione italiana? E nell’altro senso, non separabile dal primo, quali contributi essa ha dato (o non ha dato) alla coscienza nazionale?
Gli studi raccolti in questo volume, frutto di un convegno tenuto a Milano nell’ottobre del 2001, cercano una risposta a tali quesiti, interrogandosi sull’identità del cattolicesimo italiano e sul suo ruolo nella formazione dell’identità nazionale.
La costituzione dell’identità italiana è un problema che ha avuto di recente un ‘ritorno di fiamma’, riproponendo la discussione sul rapporto fra cattolicesimo e coscienza nazionale. Tale dibattito ha avuto per lo più sullo sfondo l’eterna domanda se la presenza della Chiesa sia stata utile o dannosa alla nazione. In questo volume si è voluto, invece, spostare l’attenzione sul come. Il rapporto fra le due identità costituisce, infatti, una realtà complessa e variabile. Ecco perché si è inteso verificarne analiticamente le caratteristiche e le trasformazioni, mostrando come in alcuni momenti storici il volto della società religiosa si sia costituito e modificato nell’incontro con i dinamismi della società generale, e come, per converso, i dinamismi interni alla Chiesa abbiano influito sull’immagine (reale o pensata) dell’Italia.
Hanno collaborato a questo volume: Antonio Acerbi, Pietro Cafaro, Alfredo Canavero, Fulvio De Giorgi, Guido Formigoni, Agostino Giovagnoli, Giuseppe Goisis, Maurilio Guasco, Clemente Lanzetti, Filippo Mazzonis, Renato Moro, Luciano Pazzaglia, Gianpaolo Romanato, Giorgio Rumi, Pietro Scoppola, Francesco Traniello, Giorgio Vecchio, Guido Verucci, Roberto P. Violi.
Quale fu il contributo di monaci che vivevano secondo un ideale di vita ritirata a una società di uomini legati alle cose del mondo? In quale misura il monastero determinò lo sviluppo urbano? Il fine ultimo dei monaci medievali era il Paradiso e, per questo, il loro atteggiamento verso il mondo terreno si manifestò in forme rituali, incidendo solo marginalmente sulla società circostante. Anche se il sistema dei valori spirituali monastici venne col tempo imposto a tutti i cristiani, il ruolo dei monaci fu limitato dalla crescente e stretta osservanza dei voti che li confinava nel chiostro. Una tesi provocatoria che trova riscontro nell'analisi di Milis.
La nascita e l’evoluzione dei tribunali dell’Inquisizione, nati nella prima metà del XIII secolo per tutelare la fede e la disciplina ecclesiastica, in un saggio divulgativo e tascabile. Oltre le cupe leggende e la malsane curiosità, l’autore ricostruisce i fatti e la fisionomia di questa istituzione nelle diverse nazioni europee, nel momento di massimo sviluppo tra il pensiero libero in Italia e in Europa e la custodia dell’ortodossia.
Dalla tutela della purezza della fede cristiana alla persecuzione di islamici ed ebrei, da istituzione per la difesa della Chiesa a instrumentum regni, da organismo costituito da uomini che ponevano la religione sopra ogni cosa a polizia segreta: uomini, fatti e misfatti della "Suprema" - così veniva chiamata l'Inquisizione in Spagna - dalla sua nascita al suo tramonto.
Una delle fasi più difficili della storia europea durata tre secoli, tra persecuzioni, operazioni di polizia e massacri in nome della fede, per la quale il Giovanni Paolo II ha chiesto perdono a nome della Chiesa Cattolica durante l’ultimo Giubileo. Questo saggio rappresenta il vertice della ricerca storico contemporanea. In esso si racconta la nascita e la natura dell’eresia Catara, nata in Francia nell’XI secolo; la Crociata lanciata nel 1244 da papa Innocenzo III per abbatterla; l’Inquisizione fondata a Tolosa nel 1233 per sradicare definitivamente i cristiani dissidenti, anche per mezzo del massacro di Verona del 1278. Trattati, rituali, interrogatori e sentenze dell’inquisizione dai documenti originali catari e da documenti quasi sconosciuti.
Michel Roquebert, Gran Premio di Storia de l’Académie française, laureato presso l’Académie des Jeux Florax e di Languedoc, è molto conosciuto in campo storico.Ha pubblicato per Perrin una monumentale storia del catarismo, dal 1970 al 1999: Les Catharism, de la chute de Montségure aux cerniere bmcher.
In "La Chiesa e la modernità" viene affrontato il rapporto tra la Chiesa e una società che sembra muoversi con un ritmo e parametri lontani da quelli tradizionali e religiosi. Nel presente volume lo sviluppo del rapporto tra la chiesa e la modernità è affrontato maggiormente attraverso gli aspetti culturali, associativi, politici e sociali.
La genesi, lo sviluppo e le prospettive del grande Movimento Apostolico della Divina Misericordia. Agile opuscolo che aiuta a conoscere e capire il Movimento AApostolico della Divina Misericordia, fondato da Santa Faustina, che ebbe inizio durante la sua vita terrena e che oggi impegna milioni di persone in tutto il mondo. Il testo espone la genesi del Movimento, passa poi all'analisi del suo sviluppo e si conclude con le considerazioni sul suo stato attuale e sulle sue prospettive future.
Interessante ed affascinante storia della Georgia e delle sue relazioni con la Santa Sede. Il libro tratta della nascita del cristianesimo in Georgia; del formarsi rapidamente di un regno cristiano, della sua storia prima dell'avvento dell'Islam; del monachesimo georgiano, con personaggi della statura di Evagrio e di Pietro l'Ibero; dei suoi rapporti con l'Europa e la Santa Sede. Sullo sfondo, la millenaria lotta del popolo georgiano in difesa della sua identita nazionale e cristiana contro arabi, mongoli, persiani e ottomani, fino ad arrivare al drammatico asservimento alla Russia sovietica e all'indipendenza del 1991.
Il libro raccoglie le relazioni del Simposio svoltosi presso l'Universita della Santa Croce (8-9 marzo 2001) riguardante il Concilio di Calcedonia e la questione dell'identita di Cristo. Il quarto Concilio Ecumenico, convocato nel 451 dapprima a Nicea e poi trasferito a Calcedonia, affermo la doppia condizione, divina ed umana, di Cristo. La definizione conciliare costitui una svolta nella storia del dogma cristiano e il Simposio organizzato nel 2001 si e interrogato sull'attualita del Concilio e sulle problematiche che la sua dottrina suscita nel nostro tempo.
In che modo una religione basata sull'amore per il prossimo ha integrato la guerra nella sua visione del mondo? Sin dalle sue origini la Chiesa cattolica ha risposto in maniera più o meno felice a questa difficile coesistenza. Privilegiando il combattimento spirituale e la la "pace di Dio", essa si è lasciata coinvolgere nell'avventura della guerra santa nel Medioevo e in seguito in quella della "guerra giusta" all'epoca delle monarchie e degli Stati nazionali. L'età atomica pone alla Chiesa una nuova sfida. La sua riflessione è tuttavia lungi dall'essere unanime: se Giovanni Paolo II ha proclamato che non vi possono essere guerre sante, il "Catechismo della Chiesa cattolica" riafferma il principio della guerra giusta.

