Cristo, Maria madre di Dio, la Chiesa: sono i tre temi che Inos Biffi prende in esame e illustra in questo volume dell'Opera Omnia. Non si tratta di una riflessione articolata e sistematica, ma di saggi brevi e precisi, che composti e unificati alla fine delineano con penetrante lucidità le tre figure teologiche. Quella di Cristo, anzitutto, che l'autore ama presentare particolarmente come il Crocifisso risorto, o il Signore glorioso, centro e fine dell'uomo e della storia, assolutamente unico Salvatore di tutti. Con puntualità critica Biffi rileva i diffusi annebbiamenti sulla storicità della risurrezione, sul divario tra Gesù di Nazaret e il Cristo della fede, o sull'ecumenismo, che alterano l'identità di Gesù Cristo e il significato dell'incarnazione. L'immagine di Maria risalta nella sua stretta unione con il Figlio e la sua opera di salvezza. Della Chiesa è sottolineato soprattutto il carattere misterico, la sua missione di grazia, il rapporto col mondo, la sua dimensione universale e la sua forma particolare, il senso del primato, e tanti altri aspetti della sua vita e della sua attività, ancora una volta con le delucidazioni necessarie per dissipare errori e fraintendimenti. Verrebbe da paragonare le figure dottrinali che risultano da questi scritti di Biffi a quelle che ci hanno lasciato i pittori divisionisti, per cui non sembrerebbe fuori luogo parlare quasi di un divisionismo teologico.
Anche il magistero papale, fino a che non tocca il dogma, può essere messo in discussione, sulla base di quello stesso dogma che sempre lo deve sottendere: "La chiesa ribaltata" è un'indagine estetica sulla teologia, la forma e il linguaggio del magistero di Papa Francesco, il "diversamente Papa" come lo chiama l'autore, anche alla luce del pensiero gnostico sul mistero d'iniquità, così come esposto nella II Lettera ai Tessalonicesi. Lo studio prende in considerazione sia il magistero papale nel suo insieme che nei quattro atti più significativi avvenuti nei primi nove mesi del pontificato (la Lettera enciclica Lumen Fidei, l'intervista a Civiltà Cattolica, l'intervista a Eugenio Scalfari e l'Esortazione apostolica Evangelii gaudium) e riafferma la convinzione che la Chiesa debba tornare a quella forma e a quel linguaggio dogmatici troppo frettolosamente abbandonati dal Concilio Vaticano II.
"La relazione della Chiesa con il mondo può essere riassunta nella celebre affermazione di sant'Agostino: Mundus reconciliatus, Ecclesia; la Chiesa, nella sua dimensione di Popolo di Dio, è il mondo stesso in quanto riconciliato con Dio; e, pertanto, si rapporta al mondo come forza, come sacramento, mediante il quale Cristo continua nella storia la sua missione di salvezza, vincendo la resistenza che il mondo stesso contrappone alla propria riconciliazione con Dio". Questa affermazione, a p.69 del volume, è l'orizzonte entro cui il Vicario generale dell'Opus Dei analizza la situazione della Chiesa nella contemporaneità, con particolare riguardo al ruolo dei laici cristiani. In risposta alle incalzanti domande di Rafael Serrano, mons. Ocáriz spazia dai problemi teologici attuali all'eredità del Concilio Vaticano II, alla qualità della "nuova" evangelizzazione, ai temi sociali del lavoro e della povertà. Una lettura autorevole e serena della realtà in cui viviamo, orientata alla riscoperta della felicità e responsabilità di essere cristiani.
Sebbene don Primo Mazzolari non fosse un teologo ma prima di tutto un pastore, da molti suoi scritti si possono desumere elementi di teologia morale e di ecclesiologia innovativi rispetto al suo tempo, al punto da anticipare il concilio Vaticano II - terra promessa di cui avrà occasione di parlare nei suoi ultimi articoli, ma nella quale la morte, come al vecchio Mosè, gli impedirà di entrare. Mazzolari però non è il solo a preparare il terreno su cui scenderà un giorno il seme del Concilio: altre iniziative, altri protagonisti, altre riviste svolgono un ruolo analogo e spesso hanno proprio in lui un punto di riferimento. I saggi qui raccolti - di Serena Noceti, Saverio Xeres, Bruna Bocchini Camaiani, Paolo Zanini e Bruno Bignami - si propongono non soltanto di mettere a confronto queste voci e esperienze, ma anche di indagare le basi teologiche di un percorso che, partendo dal Vaticano porta all'ecclesiologia fondata sul diverso concetto di popolo di Dio del Vaticano II: un popolo composto da chierici e laici, in cui il parroco di Bozzolo vede un antidoto contro l'eccessiva clericalizzazione della Chiesa stessa, nella convinzione che essa abbia nella parrocchia la sua prima e vera cellula vivente.
Una chiesa povera, di poveri, per i poveri: così all'inizio del Vaticano II Yves Congar proponeva un rinnovamento dello stile di presenza dei cristiani nel mondo, sperando in una chiesa attraversata dall'ideale evangelico della povertà e aperta al servizio. Oggi papa Francesco sta chiedendo con forza che la conversione dei cristiani e della chiesa parta proprio dalla scelta concreta della povertà. E noi sapremo servire i nostri fratelli e sorelle in umanità e rendere conto della speranza cristiana che ci abita? In appendice il testo integrale del "Patto delle catacombe", firmato da vari vescovi del concilio.
Frutto di una lunga e generosa esperienza didattica, l'autore offre alla considerazione attenta del lettore un suo qualificato contributo di riflessione e meditazione presentando alcuni approfondimenti che aiutano a conoscere, amare e vivere il mistero della Chiesa proprio nel suo aspetto più ricco di partecipazione alla vita divina.
Un testo che medita sul gesto inatteso" di Benedetto XVI. "
In una società come quella in cui viviamo non si può creare qualcosa di nuovo se non con la vita. Come scrive papa Francesco, "la Chiesa non cresce per proselitismo, ma 'per attrazione'". Perché la fede possa essere reale, illuminante le problematiche del vivere così da potere essere proposta a tutti, occorre mettere al centro il nostro rapporto con Gesù secondo la modalità da lui stesso stabilita: una compagnia nella quale lui è il maestro che chiama alcuni a seguirlo per renderli partecipi della sua vita. Queste meditazioni, destinate in primo luogo ai sacerdoti, risultano preziose per ogni cristiano perché portano al cuore del cristianesimo, il dono della comunione con Lui, fonte della comunione tra noi.
Il primo volume presenta fra Yves M.-J. Congar, teologo, predicatore e cardinale, coraggioso precursore nella riflessione ecclesiologica, chiamato da papa Giovanni XXIII nella Commissione teologica preparatoria e presente come perito ai lavori del Concilio Vaticano II.
Perché il popolo cristiano non è stato strenuo assertore e difensore della libertà e ha lasciato che essa migrasse al di fuori delle sue mura? Eppure, per ben due volte Giovanni Paolo II aveva affermato, proprio in terra di Francia, che il trinomio della rivoluzione illuministica rifletteva un'innegabile derivazione cristiana. Sul tema della libertà la Chiesa si gioca oggi il proprio avvenire. Per comprenderlo basta cogliere richieste sempre più insistenti e anche osservare che l'incredulità del nostro tempo, vista in profondità, non di rado ha in questa carenza una delle sue cause più comuni. Anche se il termine "sinodalità" non compare nelle pagine dei sedici documenti conciliari, il Vaticano II aveva avvertito il pericolo e lanciato l'allarme: l'aggiornamento della vita della Chiesa non può ignorare questo problema cruciale, una necessità che la teologia più attenta ha da tempo preso in seria considerazione. La richiesta di libertà, di uguaglianza sostanziale, di partecipazione e di corresponsabilità si scrivono a chiare lettere nel cuore dell'ecclesiologia conciliare e nessuno ormai potrà cancellare queste parole dal ruolino di marcia della comunità cristiana. La teologia del popolo di Dio, un popolo tutto intero sacerdotale, profetico e regale, porta alle stesse conclusioni, ormai non più dilazionabili nel tempo.
Questo volume propone le riflessioni del Card. Francis Arinze sull'apostolato del laico, ruolo ben distino da quello del clero e dei religiosi. L'autore fornisce dapprima un quadro preliminare facendo, nei primi capitoli, una breve riflessione sulla chiamata all'apostolato di ogni battezzato, sulla natura dell'apostolato dei laici e sulle varie forme in cui esso può essere espresso. Il messaggio centrale del volume si trova nel quinto capitolo, in cui viene preso in esame il ruolo specifico dei laici, precisando i motivi che rendono urgente l'iniziativa laica e i risultati che sono stati concretamente raggiunti in alcuni Paesi. Viene fornito infine qualche cenno sui recenti movimenti ecclesiali e la loro crescente importanza nella Chiesa e sulla necessità della formazione dei laici. Il Cardinale Arinze offre dunque con queste pagine un valido strumento per fare chiarezza sui diversi ruoli nella Chiesa e formulare una sana e dinamica teologia dei laici e della loro spiritualità.
"Dopo le dimissioni di Benedetto XVI e intorno all'ultimo conclave molto si è parlato di riforma della curia romana. Se, però, dobbiamo prendere sul serio quello che negli ultimi decenni si è presentato come il problema di più grande spessore per la Chiesa di oggi, cioè l'evangelizzazione e le sue esigenze, bisogna pur dire che il problema centrale non è la riforma 'della curia', bensì la riforma 'della chiesa'" (Severino Dianich)