
Nella società moderna la Chiesa viene spesso percepita come un'organizzazione o un'istituzione, trascurandone la dimensione pastorale e spirituale, propria della concezione cristiana. Questo libro intende valorizzare proprio questa visione religiosa della Chiesa, intesa come comunità di fede, come popolo di Dio, concentrandosi sui suoi tratti essenziali. Il Card. Koch descrive nella prima parte del volume la vita e la struttura della Chiesa, nella seconda prende in esame il tema dell'iniziazione e i problemi ad essa connessi, nella terza parte tratta le azioni fondamentali della Chiesa e infine nell'ultima parte vengono identificate quelle dimensioni della Chiesa nelle quali si concentra la sua essenza più specifica, vale a dire la dimensione mariana, apostolica e cattolica.
Questo volume contiene una raccolta di scritti inediti su temi legati alla realtà cattolica, quali la fede, la tradizione, la storia e la missione nella Chiesa, la vita consacrata, la catechesi. Nella stesura di questo corposo lavoro l'intento dell'Autore è stato quello di congiungere la profondità dottrinale della riflessione teologica con una comunicazione diretta e chiara, adatta a tutti coloro, sia laici che consacrati, che valorizzano la tradizione della Chiesa, ma anche all'uomo moderno, proiettato sul futuro e sul continuo progresso della società.
A cura di Giuseppina Avolio
Ogni anno i Cappellani Militari delle Forze Armate italiane si radunano a convegno sotto la direzione del loro Ordinario Militare, Mons. Vincenzo Pelvi, e approfondiscono un tema: quest’anno hanno privilegiato Annuncio del Vangelo e Comunione, una specie di lascito e di impegno per tutti loro, visto che Mons. Pelvi è al termine del suo mandato.
"La nuova evangelizzazione potrà germogliare solo da una vera e più intensa comunione ecclesiale. Diversamente Dio non è palpabile e il Vangelo non converte. È la fede a esigere la comunione, slancio che porta nel cuore del Vivente, manifestando una volontà “ecclesiale di concordia e di pace. Dove non c’è comunione, lì non c’è neppure fede. Credendo, la comunione cresce e si rafforza: non c’è altra possibilità per dare senso alla vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un amore che si sperimenta grande perché ha la sua origine in Dio".
(dalle riflessioni conclusive di Mons. Vincenzo Pelvi)
La curatrice
Giuseppina Avolio, consacrata dell’Ordo virginum, è direttrice dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Ordinariato militare per l’Italia. Per le Edizioni San Paolo ha curato: Alle vergini consacrate (2009); Annuncio del Vangelo e mondo militare (2009); Nella Verità la Pace (2010); Parola di Dio e accompagnamento spirituale (2010); Si avvicina agli uomini chi sa andare verso Dio (2010); Annuncio del Vangelo e preghiera (2011); Annuncio del Vangelo e testimonianza della carità (2012).
Questo è un libro di rottura rispetto alla pubblicistica consueta su Chiesa e Vaticano, tra affari, lotte tra cardinali e scontri di potere. È un libro che racconta la Chiesa meno visibile, ma che forse molti vivono senza neanche accorgersene. Non è un elogio della Chiesa, tutt'altro: è un pamphlet che non risparmia critiche, non fa sconti, ma si muove da dentro la Chiesa, dal lavoro quotidiano che fa e che, osservandolo, ci fa pensare "per fortuna che c'è la Chiesa!". Il lavoro della Caritas, i centri di accoglienza che a causa della crisi danno sostegno e ristoro anche a tanti italiani, non solo agli immigrati, e poi gli oratori che in molte città sono gli unici spazi dignitosi in cui portare i figli dopo la scuola, gli scout, le numerosissime persone che rispondono quotidianamente e a titolo gratuito alle tante emergenze sanitarie e alimentari. Oggi, con lo Stato sociale sbaragliato da una politica irresponsabile, la Chiesa c'è, è sul campo, agisce, spesso silenziosamente. Con questo libro viene allo scoperto, fa sentire la sua presenza. E chi meglio di don Virginio Colmegna, già direttore della Caritas ambrosiana e oggi presidente di Casa della carità, centro di accoglienza nel cuore di Milano, poteva comporre questo pamphlet sul ruolo fondamentale della Chiesa cattolica nell'Italia di oggi? Con il testo "Una 'nuova' evangelizzazione" di Carlo Maria Martini.
Questo volume, ripercorrendo l’intera Costituzione Lumen Gentium del Concilio Vaticano II, unisce meravigliosamente teologia e spiritualità in risposta alla domanda: che cos’è la Chiesa? Come ha detto Paolo VI: «sapere che cos’è la Chiesa diventa decisivo in ordine a tante questioni vitali... Bisogna ben sapere che cosa sia la Chiesa, la vera Chiesa, quella verso cui abbiamo doveri inderogabili, quella in cui vogliamo trovare la verità e la salvezza, senza incertezze. Per ben conoscere la Chiesa bisogna amarla e poi studiarla» (Udienza generale, 27 aprile 1966). La grande costituzione dogmatica Lumen Gentium ci illumina sulla vera sua identità e missione. Lasciamoci attrarre dalla luce che risplende sulla Chiesa, specchio e segno sacro in cui dobbiamo vedere Cristo e, in lui, Dio. Riscopriamo la “voce del Concilio” in questo percorso meditativo che ci fa essere tutti discepoli di questa meravigliosa scuola, che è lo studio della santa Chiesa.
L'Autore
Giuseppe Militello, dottore in ecclesiologia e docente in teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della diocesi di Albenga Imperia, è parroco nella diocesi di Savona Noli. Relatore in trasmissioni radiofoniche e televisive, ha già al suo attivo diverse pubblicazioni, tra le quali si ricorda: Signore, perché? Via crucis (Paoline 2009); Chi legge le letture? Introduzione al ministero del lettore (Effatà 2009); Nel tuo forte abbraccio. Il Mese di san Giuseppe (Effatà 2010); Alla scoperta del Concilio Vaticano II (Sugarco 2010); I salmi. Una preghiera giovane (Il Messaggero 2010); Nostra Signora di Misericordia di Savona (San Paolo 2010); Ha innalzato gli umili (Paoline 2011). Dal 2011 è collaboratore e ricercatore del "Centro studi e ricerche del Concilio Vaticano II" presso la Pontificia Università Lateranense (Roma).
Ghislain Lafont, monaco benedettino francese, cominciò negli anni del Concilio a studiare la Chiesa per capire a che punto si trovava e che cosa stava nascendo di nuovo. Decenni di studi e insegnamento lo portarono alla pubblicazione di Immaginare la Chiesa. Linee e approfondimenti per un nuovo “dire” e un nuovo “fare” della comunità cristiana (1995; ed. it. 1998), di cui questo libro può essere considerato la continuazione. Qui l’autore, con precise analisi storiche, spiega com’era la Chiesa prima del Concilio, le prospettive che si sono aperte, i progressi raggiunti e lo stallo in cui ci si trova attualmente. Un libro appassionato e documentato, di un grande conoscitore del Concilio Vaticano II.
L'AUTORE Ghislain lafont, nato a Parigi nel 1928, è monaco benedettino dell’abbazia di La Pierre-qui-vire. Ha cominciato a insegnare nel 1954, tenendo corsi in Francia e a Roma (Pontificia Università Gregoriana,Ateneo Sant’Anselmo); vanta numerose pubblicazioni tradotte in diverse lingue e l’affetto di una generazione di studenti che ha goduto della sua caratura intellettuale e della sua capacità di coniugare immagini e idee, spiritualità e astrazione, fedeltà alla tradizione e spirito di scoperta. Uno dei suoi temi dominanti è quello della Chiesa nella modernità. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: Storia teologica della Chiesa. Itinerario e forme della teologia (San Paolo, 1996); Immaginare la Chiesa cattolica [vol. I]. Linee e approfondimenti per un nuovo“diree un nuovo“farenella comunità cristiana (San Paolo, 1998); La teologia tra rivelazione e storia. Introduzione alla teologia sistematica, con R. Fisichella e G. Pozzo (EDB, 1999); Eucaristia. Il pasto e la parola (Elledici, 2002); Che cosa possiamo sperare? (EDB, 2011).
"Questo è un libro che avrei preferito non scrivere" dichiara Hans Kung, ma non ha potuto tirarsi indietro di fronte allo spettacolo della sua Chiesa che si condanna alla morte. Negli ultimi tre decenni infatti la Chiesa cattolica ha affossato gli impulsi promettenti del Concilio Vaticano II e ha abbracciato di nuovo una visione retrograda della società e del proprio ruolo: per esempio, l'appello costante alla tradizione non è un richiamo alla purezza delle origini, ma un tentativo di mantenere un papato autocratico e medievale che ha già irrigidito la struttura ecclesiastica e la dottrina morale. Dalla Controriforma alla condanna della scienza, dalla negazione dell'evoluzionismo alla visione ristretta della sessualità, Roma ha scelto di rimanere cieca e sorda di fronte ai problemi dei fedeli, perdendo la presa sulla realtà. Né ha saputo riconoscere le questioni che tormentano i suoi ministri, prima fra tutte l'obbligo del celibato, una delle cause del calo di vocazioni che condiziona negativamente la cura pastorale. La dura analisi di Küng ripercorre la storia e gli errori del Vaticano, ne diagnostica con chiarezza i mali e propone le uniche cure possibili per risanarlo e riportarlo, presente e vivo, in mezzo alla gente: lasciarsi alle spalle i vecchi pregiudizi, condannare (non solo a parole) gli sbagli del passato, abolire le gerarchie a favore di una struttura democratica, e instaurare un dialogo aperto con i credenti e le altre confessioni. Con una nuova prefazione dell'autore.
La strana capacità di sopravvivenza della Chiesa Cattolica ha affascinato molte menti acute che l'hanno esaminata dall'esterno..
Già annunciata da Giovanni Paolo II, dal 4 al 25 ottobre 2009 si è svolta la II Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Dopo un’apposita consultazione, Papa Benedetto XVI ha voluto che tale assise affrontasse il tema: La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione della giustizia e della pace. “Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo” (Mt 5,13.14). Molteplici sono le ragioni della sua importanza, non ultima la crescente rilevanza assunta dal dinamismo della Chiesa in Africa nell’orizzonte della Chiesa universale. Gli Atti di questo Sinodo costituiscono il primo strumento per conoscere il presente e il futuro della vita delle Chiese particolari in Africa (valori coltivati, difficoltà incontrate, aspirazioni, progetti ecc.). Il volume consente di seguire l’iter dei lavori sinodali, dal momento dell’annuncio del tema fino alla promulgazione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Africae Munus.
I contenuti sono distribuiti in sei sezioni:
1. Annuncio e preparazione del Sinodo (storia e significato dell’istituzione sinodale; i Lineamenta; lo Instrumentum laboris);
2. L’inizio del Sinodo: temi e problemi;
3. In ascolto dei Padri (le prime 14 Congregazioni Generali; la Relatio post Disceptationem);
4. Il frutto pastorale (Nuntius e Propositiones);
5. Il Sinodo come evento;
6. L’Esortazione Apostolica Postsinodale Africae Munus (consegnata alla Chiesa da Benedetto XVI nel novembre 2011).
Il Sinodo dei Vescovi è un’istituzione permanente fondata dal papa Paolo VI il 15 settembre 1965, con la Lettera Apostolica Apostolica sollicitudo, per mantenere viva l’esperienza collegiale che, raggiungendo la sua manifestazione più alta nel Concilio, rende i membri del Corpo episcopale partecipi in gerarchica comunione della sollecitudine della Chiesa universale. Si tratta di un organismo che, favorendo la comunione dei Vescovi tra loro e con il Romano Pontefice, aiuta il Vescovo di Roma con il consiglio per la salvaguardia e l’incremento della fede e dei costumi, come pure per l’osservanza e l’incremento della disciplina ecclesiastica, per lo scambio di informazioni ed esperienze, per la comune ricerca di soluzioni pastorali adeguate e per lo studio dei problemi riguardanti l’attività della Chiesa nel mondo.
Dopo i suoi commentari sul Credo, sulla preghiera del Padrenostro e sull'episodio del Vangelo riguardante la guarigione del cieco nato, pubblicati sempre dalla L.E.V., Santos Sabugal, (sacerdote agostiniano, stimato esperto di esegesi biblica e catechesi), offre in queste pagine uno studio esegetico e teologico su un altro tema solidamente radicato nella tradizione biblica, ma spesso trascurato dall'antica e moderna investigazione ecclesiologica, vale a dire la costituzione della Chiesa come serva di Dio e la sua missione di servizio. Il volume è rivolto dunque sia ai membri di tutta la comunità ecclesiale, con lo scopo di ricordare loro un aspetto essenziale del loro essere e del loro servizio, ma anche a tutti i fedeli laici che intendono partecipare alla missione servizievole della Chiesa .
A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II si ha l’impressione che ancora oggi la Chiesa non riesca a immaginarsi in una sua forma ideale e, quindi, neanche a darsi con decisione un nome con cui abitualmente chiamarsi. Il lessico risulta affollato di termini: Chiesa, popolo di Dio, Chiesa cattolica, Chiesa uni- versale, universa Ecclesia, Chiesa locale, Chiesa particolare, diocesi, comunità diocesana, “Chiesa che è in...”, parrocchia, comunità parrocchiale, fraternità, comunità religiosa, associazione cattolica, movimento cristiano, ecc. L’idea che ha avuto più vasto e più lungo corso in questi ultimi decenni, per la sua capacità di cogliere la Chiesa nella sua esperienza concreta è stata, indubbiamente, quella di comunità.
E tuttavia il termine “comunità”, che non viene dalle fonti bibliche, come il termine “popolo”, né dalla tra- dizione liturgica come “famiglia”, risulta carico di non poche antinomie. Perché, allora, non pensare ad un altro termine, che ne accolga tutte le istanze positive e le arricchisca di proprie? E se questo nome teologico fosse la “fraternità”?
Destinatari
Sacerdoti, studiosi di ecclesiologia, laici attivi nella Chiesa
Autori
Severino Dianich, prete della diocesi di Pisa, si è laureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, è stato professore ordinario di ecclesiologia e cristologia alla Facoltà di Teologia di Firenze, dove ha diretto un Master in Teologia e Architettura di Chiese. Negli ultimi dieci anni la sua ricerca si è orientata sui problemi della relazione fra espressioni artistiche e riflessione teologica. Della sua vasta bibliografia basti ricordare La chiesa mistero di comunione (Marietti, 1990) e, per le Edizioni San Paolo, La Chiesa e le sue chiese. Teologia e architettura (2009); Per una teologia del papato (2010), La chiesa, una “realtà complessa” tra istituzione e mistero (2010), con Lambertus J. Lietaert Peerbolte Fino agli estremi confini. La missione nella testimonianza biblica e nella fede cristiana (2010) e Chiesa e laicità dello stato (2011).
Carmelo Torcivia, nato a Palermo nel 1959, è docente di Teologia Pastorale nella Facoltà Teologica di Sicilia e di Introduzione alla Teologia alla Lumsa-Facoltà di Giurisprudenza di Palermo. Nella diocesi di Palermo, dove prima ha diretto la pastorale giovanile diocesana e poi è stato cappellano dell’università, è rettore della chiesa di Santa Maria della Catena e fondatore- responsabile della comunità ecclesiale “Kairòs”. Ha pubblicato La Chiesa oltre la cristianità 2005 (EDB); “Chi è l’uomo, Signore?”. Viaggio alla scoperta del cuore (Pozzo di Giacobbe) e La Parola edifica la comunità. Un percorso di teologia pastorale (2008)
In occasione del 50° anniversario dall'inizio del concilio Vaticano II e nella consapevolezza che le resistenze al concilio non hanno fatto che accrescersi nel corso degli ultimi anni, lasciando in ombra quell'invito alla riforma della chiesa e alla conversione del cuore di cui parla il decreto sull'ecumenismo ai paragrafi 6 e 7, l'Autore e l'Editore ritengono opportuno ripubblicare una ricerca apparsa alcuni anni or sono, in quanto conserva tutta la sua attualità, pur essendo da lungo tempo esaurita. Si è ritenuto utile, inoltre, ripubblicare in appendice la postfazione preparata per la seconda edizione di "Divorzio Nuove Nozze e Penitenza nella chiesa primitiva". La chiesa cattolica potrebbe tornare a prendere coscienza del potere ricevuto da Cristo di assolvere tutti i peccati, anche quelli più gravi, come il peccato di avere infranto il proprio patto coniugale e di essere entrato in una seconda unione. Si tratta dell'esempio concreto di una riforma che può essere già oggi realizzata e che appare sempre più urgente sia per motivi pastorali che ecumenici.

