Gli abusi spirituali, le violenze sessuali e le ingerenze nei cammini delle Chiese locali e nel ministero del Vescovo di Roma sono solo alcuni indicatori di una delle maggiori difficoltà della Chiesa cattolica: l'incapacità di sostenere le proprie ragioni teologiche nella vita quotidiana degli uomini e delle donne di oggi. La mancanza di un'ecclesiologia inserita nel quadro della storia delle istituzioni dell'Occidente europeo vanifica infatti ogni tentativo di riconfigurazione istituzionale del corpo ecclesiale, al fine di renderlo evangelicamente rispondente alla condizione contemporanea. Situare la Chiesa nello spazio pubblico vuol dire, quindi, pensarla nel gioco di intrecci e relazioni che si intessono tra le istituzioni, inserendosi nell'alveo della loro storia. In altri termini significa comprendere la dimensione teologica della Chiesa come un'istituzione non esente e immune, ma coinvolta nelle dispute che danno forma all'insieme della socialità comune.
"Siamo chiamati a essere voce di una sapienza più alta, di una interpretazione del tempo e delle vicende che sia più evidentemente ispirata dal Vangelo, di una missione che interpreti la sete e offra l'acqua che zampilla per la vita eterna. Possiamo anche essere ottusi e stolti, attardarci nella banalità, inseguire originalità bizzarre. Ma non è obbligatorio essere stolti. Possiamo anche decidere di invocare, cercare, accogliere insieme il dono che continua a venire dall'alto per rendere feconda di bene ogni terra, ogni persona, ogni situazione." (Mario Delpini)
Certamente è il Signore che semina la Parola, ma ha bisogno di contadini che si prendano cura della terra e del seme! La comunità educante, i catechisti in particolare, sono i contadini del campo loro affidato. Il vissuto dei ragazzi, la terra, è una dimensione fondamentale della catechesi, che si intreccia costantemente con le altre dimensioni: la Parola di Dio, la preghiera e la liturgia, e il tessuto vitale di una comunità cristiana. Tutti gli educatori sono chiamati ad avere uno sguardo limpido, un ascolto attento e costante, un cuore aperto e fiducioso verso i ragazzi per intravedere, interpretare con grande sensibilità e accogliere costantemente il loro vissuto, come il terreno buono nel quale gettare e far crescere il seme della Parola. «Una comunità educante e, in essa, catechisti e catechiste seminano la Parola: alla maniera di Gesù. E, insieme, uniti a Gesù, sono Parola seminata nel vissuto dei ragazzi.» (Mario Antonelli)
Il presente volume intende gettare un primo sguardo su alcuni dei temi e delle problematiche più importanti sottese a un organico sviluppo di un "sapere della pace". Gran parte di essi sono il frutto di un seminario di studio tenutosi presso la Pontificia Università Lateranense lo scorso 28 febbraio 2019, in collaborazione con la Cattedra Gaudium et spes dell'Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia. Papa Francesco nella prefazione parla dell'importanza degli "operatori di pace" e della necessità, nella nostra società, della presenza di uomini e donne, «ben preparati, dotati di tutti i necessari strumenti per leggere e interpretare le dinamiche sociali, economiche e politiche del nostro tempo»
Contenuto
I giovani di oggi, digitali, interattivi, emotivi e distanti dalla religione e dalle chiese, possono avere un incontro coinvolgente con la parola di Dio? La sfida che si propone l’autore è la ricerca di linguaggi più consoni ai “nativi digitali“, percorsi non solo per credenti, per accompagnare i giovani all’incontro con la Bibbia. Qui troverete raccolte e spiegate – frutto di un decennale appassionato lavoro – alcune coinvlogenti proposte che danno vita a laboratori e vere e proprie scuole di formazione, metodi nuovi per confrontarsi con la Bibbia. Nel libro si fa riferimento ai metodi "narrattivi" secondo Riccardo Tonelli e Marco Tibaldi.
Destinatari
* Tutti * Educatori, formatori, catechisti che desiderano avvicinare ragazzi e giovani alla Parola di Dio
Autore
Alessandro ZAVATTINI è sacerdote della diocesi di Rimini dal 1998, insegnante di religione presso le scuole superiori e all’Istituto superiore di scienze religiose di Rimini, parroco a Savignano sul Rubicone (FC). Da tempo a servizio della pastorale con adolescenti e giovani, ha conseguito il dottorato presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma nel 2016 con una tesi sui Giovani, la Bibbia e i Role Play. Negli ultimi anni pratica lo psicodramma biblico e il bibliodramma.
Introduzione di mons. Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi
Illustrazioni di Guézou
Edizione italiana a cura di Roberto Laurita
Una guida teorica e pratica, destinata non solo al clero, ma a tutti coloro che intervengono attivamente nelle celebrazioni e nella trasmissione della fede (lettori, catechisti, animatori…), per aiutarli a migliorare il proprio servizio.
Descrizione
Questa guida è destinata ai predicatori, ai preti, ai diaconi e ai seminaristi che devono parlare in pubblico, ma anche ai laici che hanno il compito di accompagnare liturgie della Parola ed esequie, battesimi e matrimoni… Sarà di aiuto anche ai lettori liturgici e a tutti i cristiani chiamati a prendere la parola davanti a un uditorio, piccolo o grande che sia.
Le attese sono immense e i carismi disuguali. La santità e le buone intenzioni, la volontà di trasmettere il messaggio della fede, le conoscenze bibliche o teologiche acquisite, da sole non bastano. In effetti, il tono di voce e il nostro linguaggio “non-verbale” possono attirare a Cristo e alla Chiesa, ma anche allontanare. Tutti, comunque, possono progredire, se sono disposti ad esercitarsi, seguendo un metodo e dei consigli adeguati.
Nato dalla pratica, il testo propone trenta esercizi per migliorare la comunicazione orale. L’obiettivo è chiaro: prepararsi più facilmente, acquisire sicurezza, avere una maggiore possibilità di toccare le menti e i cuori, e far crescere negli uditori il desiderio di ascoltare, di comprendere e di ricordare.
Educare ancora alla vita buona del Vangelo
Un importante testo che idealmente ci colloca intorno al fuoco generato dal processo sinodale della Chiesa universale, che si è svolto dal 2016 al 2019 , dal tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. 32 contributi distinti in 5 significative “costellazioni”. Il testo ha come scopo di tenere sveglio l’impegno educativo e pastorale della Chiesa a favore di tutti i giovani. Contiene un importante “Invito alla lettura” di Papa Francesco e il “Rilancio del cammino” di Giacomo Costa, sj. Uno strumento indispensabile per tutti gli educatori e gli operatori di pastorale giovanile che desiderano essere all’altezza del Vangelo e dei segni dei tempi.
La proposta educativo-pastorale MGS per il 2020-2021
Il Quaderno giovani, in conformità ad una tradizione ormai ben consolidata e fruttuosa, è il punto di riferimento per la proposta pastorale dell’anno in corso in tutti gli ambienti salesiani d’Italia. “Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare” dice la donna vestita di luce al piccolo Giovanni Bosco nel sogno dei nove anni, di cui nel 2024 ricorrerà il bicentenario. Da qui prende avvio la proposta pastorale per l’anno 2020-21: essa ci invita ad essere “nel cuore del mondo” per esserne luce, sale e lievito.
Il presente quaderno è comporto di cinque capitoli: l’ispirazione nasce dal sogno dei nove anni, di cui si invita ad approfondire la dimensione spaziale dei luoghi; un secondo momento, biblico e teologico, cerca di andare in profondità rispetto all’ispirazione carismatica iniziale; il capitolo centrale è dedicato a comprendere l’identità cristiana secondo un approccio squisitamente vocazionale; il quarto capitolo mette a tema le modalità concrete per realizzare una “cittadinanza responsabile” oggi; infine vengono offerte al lettore alcuni “medaglioni di santità” da cui trarre ispirazione per un’azione efficace e profetica nel nostro tempo.
Il presente Quaderno giovani è un vivo e operativo, perché offre ad ogni lettore dei contenuti solidi in grado di interagire con il singolo e con il gruppo attraverso la richiesta di partecipazione personale al cammino indicato. Non siamo quindi davanti ad un “libro da leggere”, ma abbiamo tra le mani un “compagno di viaggio” che invita ogni giovane o adulto a crescere spiritualmente e ad ogni comunità educativa e pastorale a mettersi in discussione per potersi migliorare.
La configurazione, lo stile e la proposta del presente Quaderno giovani lo rendono prima di tutto adatto per i giovani, i quali sono chiamati a prendere sul serio la loro esistenza, conformandola a quella del Signore Gesù. Insieme con i giovani, uno strumento come questo è consigliato anche ad altre categorie di persone: prima di tutto agli animatori e agli educatori dei fanciulli, dei preadolescenti, degli adolescenti e dei giovani; ai membri che a diverso titolo appartengono alla famiglia salesiana (cooperatori, ex allievi e altri gruppi); agli insegnanti e formatori impegnati cristianamente nella loro missione. Questo quaderno può essere infine di giovamento ai salesiani di don Bosco, alle figlie di Maria Ausiliatrice e ai sacerdoti impegnati nell’ambito educativo per la loro formazione spirituale, pedagogica e pastorale.
Ai nostri giorni la Chiesa non è più un passaggio obbligato nella vita delle persone. E' invece uno dei percorsi accanto ad altri. Se la metà per ogni cristiano è e rimane sempre l'amicizia con Gesù e l'amore verso i propri fratelli, non è detto che le strade del passato siano quelle migliori anche ai nostri giorni. Non è forse il caso di ricalcolare il percorso e cercare strade più efficaci e significative?
In ogni capitolo, a partir dalle provocazioni della Bibbia, si fa luce su un aspetto che può caratterizzare questo nuovo percorso: la creatività, la diversità, la libertà, l'umanità, la complessità, l'essenzialità, la speranza.
L'autore, che ha già offerto interessanti riflessioni nel suo precedente Mosche bianche. Manuale di sopravvivenza per parrocchiani, desidera aprire prospettive nuove e liberanti rispetto al clima di immobilismo e di sfiducia che sembra persistere in alcune parrocchie. Allo stesso modo, intende dare piena fiducia e spronare alla riflessione e all'azione quelle persone che si sentono inadeguate.
I "compiti per casa", posti al termine di ogni capitolo, rendono questo libro una sorta di laboratorio per la riflessione personale e di gruppo per arricchire la qualità della propria appartenenza alla vita della comunità cristiana.
Mirko Pozzobon, sacerdote della diocesi di Belluno-Feltre. Ordinato nel 2007, ha conseguito il dottorato in Sacra Scrittura presso l'Istituto Biblico di Roma. La sua tesi (La Peshitta del secondo libro di Samuele, pubblicata nel 2016) rientra nell'ambito di ricerca della storia dell'interpretazione del testo biblico, in particolare nel campo delle antiche traduzioni. Affianca l'insegnamento presso la Facoltà Teologica del Triveneto e l'ISSR del Veneto Orientale all'attività pastorale in parrocchia. Attualmente è parroco in solido nelle tre parrocchie di Bribano, Roe e Sedico. Nel 2019 ha pubblicato Mosche bianche. Manuale di sopravvivenza per parrocchiani (San Paolo).
La Chiesa che abita, fin dalle sue origini, tra la gente di un territorio, è immersa nel cambiamento epocale che contraddistingue questo nostro tempo. Occorre che si attrezzi per starci dentro, attraversarlo, senza rinunciare alla propria identità, ma mettendosi in ascolto dei segni dei tempi, cogliendone nodi e opportunità con realistica speranza.
Questo libro affronta il modo in cui le parrocchie possono oggi attraversare la crisi. Il percorso è scandito in tre parti interdipendenti. La prima intende discernere questo tempo da una prospettiva di fede e comprendere quanto e come la crisi ha inciso sulla vita delle comunità parrocchiali e sulla loro missione sul territorio. La seconda parte propone alcuni orientamenti teologici, ecclesiologici e pastorali ritenuti utili per le parrocchie di oggi. La terza parte indica alcuni percorsi possibili e praticabili con e per i giovani, gli adulti e le famiglie, realtà piuttosto marginali in parrocchie che dedicano la quasi totalità delle risorse a bambini e ragazzi.
Sommario
Presentazione. I. OPPORTUNITÀ. 1. Cambiamento d’epoca. 2. Le parrocchie in questo contesto. II. ORIENTAMENTI. 3. Generare riferimenti cristiani. 4. Osare passi giusti. III. PERCORSI. 5. Giovani e parrocchie. 6. Famiglia, adulti e parrocchia, insieme. 7. Il lab-oratorio intergenerazionale. 8. Immigrazione, multireligiosità e multietnicità. Conclusione.
Note sull'autore
Giovanni Villata ha insegnato Teologia pastorale alla Pontificia Università Urbaniana e alla Facoltà teologica dell’Università Pontificia Salesiana. Ha diretto il Centro studi e documentazione della diocesi di Torino e l’Osservatorio giuridico-legislativo della Conferenza episcopale piemontese. È stato inoltre responsabile del Servizio diocesano per la formazione degli operatori pastorali e collabora con il Centro orientamento pastorale di Roma e le riviste Orientamenti Pastorali, Vita pastorale e Rogate ergo. Per EDB ha pubblicato di recente La parrocchia innovativa. Progettare la pastorale a partire dal territorio (con Tiziana Ciampolini, 2016) e Teologia pastorale (2016).
Una riflessione di ordine sapienziale sulla condizione della città contemporanea che si situa sullo sfondo del cammino recente dell’Azione cattolica italiana, che ha esplorato tematiche quali la popolarità, la fraternità, la sinodalità, il discernimento, tutte legate alle dinamiche urbane e sociali.
L’autore ha raccolto una serie di lectio rivolte agli Adulti e agli Adultissimi di Ac, frutto di un discernimento che, a partire dal testo biblico, in dialogo con alcune analisi psicologiche e sociologiche, interroga la città per smascherarne modelli disfunzionali e, soprattutto, per cogliere le spinte dello Spirito.
L’esercizio di discernimento che ne deriva è, oggi più che mai, necessario per sostenere passioni veraci per il bello, il vero e il buono delle città che abitiamo.
Nella proposta pastorale per l’anno 2020/2021, l’arcivescovo Delpini invita tutti a far emergere le domande profonde che interpellano la nostra fede e il pensiero del nostro tempo, ancora segnato dall’esperienza drammatica della pandemia.
I fedeli sono esortati a interpretare e discernere prima ancora che a programmare. «Non è più tempo di banalità e di luoghi comuni, non possiamo accontentarci di citazioni e di prescrizioni. È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della situazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre», scrive l’Arcivescovo. La proposta pastorale intende, in sostanza, incoraggiare l’invocazione, la ricerca, l’esperienza della sapienza, attingendo al patrimonio dei Libri Sapienziali.
Il volume è suddiviso in due parti: una prima parte introduttiva, che affronta i temi sopra citati, e la lettera vera e propria di apertura dell’anno pastorale, in cui si fa più assiduo e puntuale il riferimento al Libro del Siracide, suggerito come guida di questo cammino, e alla vita della comunità cristiana.