
L'ottavo capitolo dell'esortazione post-sinodale "Amoris laetitia" di papa Francesco affronta le delicate questioni inerenti alle situazioni dette "irregolari": "situazioni di fragilità o di imperfezioni" che vanno affrontate con chiarezza non solo a partire dalla loro disamina, ma soprattutto a partire da alcuni principi-guida. Questo libretto sviluppa un agile vademecum al capitolo: non vuole essere un commento approfondito, ma sceglie di tratteggiare le linee-guida che soggiacciono all'architettura di questo testo, per evidenziarne i principi teologico-pastorali. Un contributo alla riflessione delle comunità e dei singoli cristiani su temi delicati, e proprio per questo meritevoli di approfondimento.
In sette capitoli, viene presentato il cammino che una parrocchia può attuare per progettare e sperimentare un percorso di rinnovamento dell'Iniziazione cristiana, tenendo conto dei "criteri comuni" emersi dai documenti della Chiesa e dalle sperimentazioni in atto in Italia negli ultimi anni. Il primo capitolo presenta alcuni aspetti dell'Iniziazione cristiana inerenti la missionarietà della Chiesa; il secondo ciò che una parrocchia può attuare per ridiventare "grembo" della fede; il terzo tratta del coinvolgimento delle famiglie; il quarto del protagonismo dei ragazzi nel cammino iniziatico; il quinto della formazione alla globalità della vita cristiana; il sesto della centralità della domenica e dell'Eucaristia; il settimo, infine, apre a tre condizioni essenziali perché il percorso progettuale giunga a compimento. Il volume fornisce agli operatori pastorali - direttori degli Uffici catechistici diocesani, parroci e animatori dei gruppi catechisti - un vivace sussidio, sicuro nei contenuti e facilmente traducibile nella prassi.
L'itinerario è pensato per accompagnare gli operatori pastorali nella riscoperta della prospettiva catechetica del linguaggio liturgico. Presenta dieci laboratori attraverso i quali approfondire il valore pedagogico ed educativo della dinamica liturgica. I laboratori sono divisi in tre tappe: un laboratorio introduttivo; il Battesimo (2 laboratori); la Confermazione (2 laboratori); l'Eucaristia (5 laboratori).
Il tema portante del testo è la misericordia che lungi però dal diventare "tema fuori moda" dopo una determinata data - il Giubileo -, viene qui affrontato da più prospettive e riproposto ai lettori come nucleo portante di un vero, e da più parti auspicato, radicale rinnovamento della Chiesa. Il cuore, o meglio le viscere del Dio Padre-Madre, e le sue logiche nel rivelarsi e salvare vengono esplorate dai vari autori nel loro fondamento biblico, nelle conseguenti istanze pastorali e nella comprensione stessa di Dio e della Chiesa. La misericordia, indagata attraverso da sette diversi autori, nella duplice via razionale ed esistenziale, a partire dal rigore della ricerca teologica e biblica e dalla fede concretamente e storicamente vissuta, è riofferta al lettore come "categoria generatrice"; come condizione che rende possibile la condivisione della fede, l'evangelizzazione e la catechesi; come criterio interpretativo per un nuovo stile pastorale ecclesiale. Lo scopo del testo è arduo, ma chiaro: aiutare pastori e laici ad andare oltre il Giubileo innescando concretamente quello stile di misericordia su cui papa Francesco, nell'anno giubilare ci ha costretti a sostare.
Il testo presenta un corso di Esercizi tenuto dal card. Marco Cè nel 2012. Le otto meditazioni (La nascita di Gesù, La vita di Gesù a Nazareth, Gesù maestro, La preghiera di Gesù, L'Eucaristia, "Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu", La resurrezione e la missione, I misteri di Maria) vogliono essere uno sguardo prolungato sulla persona di Gesù e una contemplazione dei misteri della sua vita. I misteri sono gli eventi che, realmente, storicamente accaduti nella vita del Signore, hanno il valore di salvare la nostra vita.
La lettera si sviluppa lungo cinque linee direttrici. In essa infatti tutto ruota attorno all'ecclesiologia di comunione che pone al centro il popolo di Dio; si sottolinea l'insostituibilità del ministero ordinato; si evidenzia la realtà sacramentale della Chiesa, superando le ristrette visioni giuridiche e le riduttive letture sociopolitiche; si guarda - in termini di missionarietà - a Cristo, la luce delle genti; si evidenzia, infine, lo stile della sinodalità che unisce Chiesa particolare - nelle sue differenti articolazioni - e Chiesa universale.
Passare da una «pastorale del fare» e «dei servizi» a una «pastorale di relazioni», dal salone parrocchiale agli ambienti di vita, dislocandosi nei luoghi dove vive la gente. In altri termini, superare una mentalità prevalentemente incentrata sull’organizzazione dell’esistente per favorire un approccio «generativo» che ha a cuore prima di tutto le persone e cerca di raggiungerle nelle dimensioni degli affetti, del lavoro e del riposo, delle fragilità, della tradizione e della cittadinanza.
È la proposta formulata nel libro da monsignor Semeraro, sostenitore di una pastorale parrocchiale capace di comprendere le domande e le possibilità di annuncio del Vangelo in una stagione che chiede una sorta di «transumanza» verso una regione dove le azioni ecclesiali siano più esplicitamente modulate sull’esperienza di vita delle persone e sui loro passaggi vitali.
«Generatività – spiega l’autore – è, in concreto, ricevere qualcosa dal passato e accoglierlo, facendo nascere qualcosa nel presente per trasmetterlo alla generazione successiva. È ben più della semplice consegna di un “testimone”, di un materiale “ricevere/trasmettere”. Qui si tratta di un accogliere una realtà viva e farla crescere perché sia trasmessa come dono vitale».
Questo incontro con Gesù di Nazaret, benché presenti al suo interno questioni teologiche e religiose, si muove in funzione del rapporto fra l’esperienza e l’educazione o, meglio ancora, cerca di segnalare quei dinamismi e processi che, arricchiti dalla relazione con il Nazareno, conducono a un’autentica crescita e maturazione della persona. L’assunto, pur essendo fondamentale nella vita cristiana, non ha ottenuto una sufficiente attenzione da parte degli studiosi. Non è una questione certamente semplice. Si tratta di un argomento complicato anzitutto perché la relazione attuale con Gesù sarà sempre un qualcosa di inconsueto: l’incontro non è un mero ricordo, come quello che dedichiamo ai grandi personaggi della storia; non è neanche il rapporto normale che possiamo avere con le persone vive del nostro ambiente. A ciò possiamo aggiungere anche un’altra piccola complicazione: la vita e le parole del Nazareno sono inevitabilmente oggetto di una lettura e comprensione diverse a seconda della socio-cultura di ogni momento storico. Ebbene, presupposti di questo genere determinano le scelte tematiche e metodologiche del testo. Riguardo le prime, si deve garantire, da una parte, il realismo; dall’altra, la consistenza e significatività dell’incontro e del rapporto odierni con Gesù, il Cristo. Ecco perché le seconde: il metodo dell’analisi interdisciplinare ed ermeneutico (antropologia, educazione e teologia sono gli ambiti fondamentali del dialogo interdisciplinare); e la scelta delle «categorie-guida» (Incontro, credibilità e radicamento esperienziale; Incarnazione, ragionevolezza e aggancio antropologico; Relazione, senso salvifico e verifica prassica).
In definitiva, ogni esperienza relativa all’incontro e al rapporto con Gesù di Nazaret, il Cristo, deve essere considerata e va educata all’interno dei dinamismi della crescita personale e comunitaria. Tale conclusione è decisiva proprio perché tuttora una delle questioni principali della pastorale e della catechesi consiste nel considerare se e in quale misura l’educazione alla fede sia intimamente connessa alla maturazione umana oppure se si tratta di due realtà diverse, autonome, quando non addirittura contrapposte.
Amoris laetitia" (AL - "La gioia dell'amore"), l'Esortazione apostolica post-sinodale "sull'amore nella famiglia", datata non a caso 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, raccoglie i risultati di due Sinodi sulla famiglia indetti da Papa Francesco nel 2014 e nel 2015, le cui Relazioni conclusive sono largamente citate, insieme a documenti e insegnamenti dei suoi Predecessori e alle numerose catechesi sulla famiglia dello stesso Papa Francesco. L'Esortazione apostolica colpisce per ampiezza e articolazione. Essa è suddivisa in nove capitoli e oltre 300 paragrafi. Ma si apre con sette paragrafi introduttivi che mettono in piena luce la consapevolezza della complessità del tema e l'approfondimento che richiede. Può essere una bellissima idea regalo per gruppi familiari e corsi fidanzati.
"La comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità. Mi piace definire questo potere della comunicazione come "prossimità". [...] In un mondo diviso, frammentato, polarizzato, comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità". Queste pagine nascono dalla volontà di "accompagnare" il Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Il tema - Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo - è approfondito a più voci, partendo da prospettive e sensibilità diverse. Completa il testo una proposta di strumenti per l'uso pastorale del Messaggio del Papa, con schede operative per educatori e catechisti. Questo libro inaugura una serie di volumi che, annualmente, favoriranno la diffusione, il commento e l'uso pastorale dei Messaggi del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Il volume propone un'originale riflessione sul "come fare pastorale" in università e con il mondo universitario: un annuncio che ha tutti i caratteri della nuova evangelizzazione e che bene incarna quella "Chiesa in uscita" auspicata da papa Francesco e dai vescovi italiani. Il lavoro non si sofferma semplicemente sull'analisi del mondo universitario o sulle ragioni teologiche e culturali per cui l'azione pastorale è utile e necessaria, ma tenta anche di proporre una metodologia di lavoro e alcune direzioni concrete in cui declinarla.