Nessuno tra i poeti ed i pensatori ha trovato la risposta adeguata alla domanda “Che cos’è l’amore?”….Volete imprigionare la luce? Vi sfuggirà tra le dita. Questa considerazione di Evdokimov raggiunge una convinzione che appartiene all’esperienza umana elementare: niente è, in un certo senso, più immediato per l’uomo del riconoscere l’amore, quando ne è sorpreso. L’Autore intende descrivere il fenomeno amoroso parlando di mistero nuziale. Con questa espressione si vuole indicare, da una parte, l’inscindibile intreccio di differenza sessuale, amore e fecondità e, dall’altra, le diverse forme dell’amore che vanno dal rapporto uomo-donna a quello tra le Persone della Trinità.
L’intera storia della salvezza si svolge secondo il disvelarsi del mistero dell’amore nuziale di Cristo Sposo per la Chiesa. Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento infatti l’immagine nuziale è prescelta da Dio stesso per esprimere il tipo di Alleanza che intende realizzare con gli uomini. Per questo con il sacramento del Matrimonio la relazione uomo-donna diventa simbolo dell’unione di Cristo e della Chiesa e la incarna nel suo cammino storico.
Il sacramento delle Nozze è scelto dall’Autore come punto di partenza per comprendere e vivere l’intero mistero di Cristo che è anche l’intero mistero dell’uomo, per approfondire in chiave nuziale la natura della Chiesa e il fine dell’agire pastorale. I capitoli di questo volume, scaturiti dal vivo delle lezioni, costituiscono una valida premessa per chi voglia avvicinarsi al mistero dell’amore nuziale.
Francesco Pilloni, sacerdote della diocesi di Verona, è docente di Teologia patristica del matrimonio e della famiglia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e Coordinatore del Centro di Spiritualità Padre Enrico Mauri
Scritto in base ad una solida competenza scientifica, ma con stile accessibile anche al grande pubblico, questo libro ha il pregio di proporre una visione della liturgia che, senza omettere numerosi dati biblici, patristici e storici, viene operata principalmente in prospettiva teologica. L'esperienza odierna insegna che sacerdoti, religiosi, seminaristi e laici sono alla ricerca ansiosa di una solida comprensione teologica della liturgia, quale l'autore offre in queste pagine, che rappresenti il fondamento su cui sviluppare una prassi celebrativa più consona ai sacri misteri, nonché un antidoto al tanto mal praticato "adattamento pastorale" della liturgia, che si è ampiamente diffuso negli ultimi decenni. Tutto ciò viene qui sviluppato secondo quella "ermeneutica della continuità" che Papa Benedetto XVI sta additando ai teologi quale loro compito urgente in questa nostra epoca.
La teoria di Pieper sulla festa e' esposta nello stesso titolo del libro, Sintonia con il mondo: si puo' vivere autenticamente la festa solo sulla base del proprio consenso verso il mondo nel suo insieme. ''Consenso'' vuol dire riconoscere che il mondo, l'intera realta' ha un senso che noi condividiamo, ha una bonta' originaria di cui ci rendiamo conto.
Contenuto
La chiesa vive dell’eucaristia. Partendo da questa verità, il concilio Vaticano II ha proclamato che il sacrificio eucaristico è «fonte e apice di tutta la vita cristiana». In esso infatti è racchiuso tutto il bene spirituale della chiesa, cioè lo stesso Cristo che dà vita agli uomini. Questo sussidio intende illustrare i significati della santa Messa, analizzandone i riti, i passaggi e le dinamiche partendo dall’origine storica della Pasqua ebraica, con i suoi contenuti e profondi significati.
Destinatari
Animatori pastorali, liturgisti, presbiteri e laici.
Autore
JOSEPH NDOUM è nato nel 1961 a Otélé, Camerun. Sacerdote della diocesi di Douala dove ha studiato filosofia e teologia, è ora docente di liturgia presso il locale seminario. Ha ottenuto la licenza e il dottorato in teologia liturgica pastorale presso l'Istituto di liturgia pastorale di Santa Giustina, Padova. Ha già pubblicato alcuni lavori importanti in lingua francese e nel 2007, con le Edizioni Messaggero Padova, Evangelizzazione e terapia, Oltre la stregoneria e la magia nell'inculturazione dei Basaa del Camerun.
«Il sacramento della Penitenza è in crisi». È il ritornello più frequente che si sente nelle facoltà teologiche, ma anche nelle parrocchie. L’osservatore superficiale registra il calo della frequenza unicamente come sintomo della crescente disaffezione da parte dei fedeli, ma il disagio va letto anche come segnale di una crisi di identità teologica della confessione post-tridentina. Da questo punto di partenza muove l’articolato e denso dossier di saggi raccolti nel volume, che rilegge con occhi nuovi la dottrina e la prassi della Penitenza: un «dramma» festoso, in cui si muovono «agenti-attori» divino-umani, che si lasciano, si incrociano, si intrecciano, si abbracciano. Un invito a rimettersi «alla scuola del sacramento» anche rinnovandone le forme celebrative, non tanto per tornare ad avere i confessionali pieni, quanto soprattutto per una maggiore fedeltà al «vangelo della riconciliazione».
Contenuto
L'impegno di guidare i singoli fedeli e le comunità cristiane nella comprensione e nell'esperienza dei segni sacramentali resta un impegno prioritario e imprescindibile per celebrare autenticamente e vivere con coerenza il memoriale delle parole e dei gesti compiuti da Cristo nei giorni della sua vita terrena. I sacramenti non possono ridursi ad atti di costume e di tradizione, a forme espressive di una vaga religiosità e neppure a semplici «mezzi» di grazia per vivere da cristiani. Essi sono piuttosto i segni della nuova alleanza; i «momenti forti» dell'incontro, del dialogo e della comunione che Dio realizza con gli uomini in Cristo Gesù; sono l'attualizzazione, nel «qui» e nell'«oggi» della comunità dei discepoli di Gesù.
Destinatari
Animatori pastorali, liturgisti, presbiteri e laici.
Autore
Don Giuseppe Ruppi, nato a Taranto nel 1960, è salesiano dal 1980. Laureatosi in filosofia con indirizzo psicologico e licenziato in sacra liturgia presso il Pontificio istituto liturgico S. Anselmo, è docente di liturgia e teologia presso l’ISSR di Potenza e il Seminario Teologico di Basilicata, nonché giornalista pubblicista dal 2002. Collabora dal 1994 con alcune riviste nell’ambito della pastorale liturgica e dell’animazione giovanile; è parroco a Foggia e dal 2006 delegato episcopale per la vita consacrata della diocesi di Foggia - Bovino.
L'individuo e la comunità non si capiscono più. Il singolo si lamenta di una società che lo ignora, ma ne assimila l'indifferenza. La società democratica chiede cura dei valori comuni, ma la politica cede ogni giorno terreno ad una burocrazia senza affetti. Questo libro, scritto ''a quattro mani'' dal filosofo e dal teologo, si propone di istruire i termini di questa complessità antropologica, osservandola dal punto di vista del modo in cui il sacramento cristiano – in primis, l'eucaristia – consente di affrontare le ambivalenze del sacro e di focalizzare il senso del religioso DALL'INDICE Prima parte: Comunità, Religione Seconda parte: Ambivalenza del sacro Terza parte: Kairos e sacramento FRANCO RIVA insegna Etica sociale e Filosofia del dialogo presso l'Università Cattolica di Milano. PIERANGELO SEQUERI, è professore ordinario di Teologia fondamentale nella Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale.
Molte parrocchie e gruppi di fedeli non hanno più a disposizione un prete ordinato. E nel futuro questo fenomeno si accentuerà.
Le autorità della Chiesa stanno affrontando la crescente diminuizione di preti importandone di stranieri, oppure accorpando le parrocchie di una stessa area con un unico prete.
La gerarchia, pur di proteggere l'attuale forma di ministero presbiterale, riduce il diritto delle comunità a celebrare l'eucaristia. Secondo il punto di vista ufficiale, utilizzare le preghiere eucaristiche approvate e soprattutto pronunciare le parole della consacrazione, resta un potere esclusivo dei preti ordinati.
Questo straordinario documento, frutto di un'intensa analisi dell'ordine dei domenicani olandesi, e il dibattito che ne è scaturito provano ad aprire la discussione non solo sulla situazione di fatto ma anche sui cambiamenti circa la concezione dell'eucaristia introdotti dal Concilio Vaticano II.
L'eucaristia non è qualcosa che "possediamo". Nella celebrazione dell'eucaristia esprimiamo la nostra fiducia, rappresentiamo e celebriamo la consapevolezza che la vita è, nel fondo, condivisione, proprio come ha testimoniato nella vita e nelle opere Gesù di Nazareth. Ci promette che nel futuro, seppure incerto, possiamo sempre contare su Dio, che è amore.
Allora, se ci si libera dall'idea dell'eucaristia come sacrificio, in realtà ciò che dall'attuale autorità ecclesiastica viene percepito come una minaccia può trasformarsi in autentica grazia: i "laici" attivi in molte comunità ecclesiali locali rappresentano una sfida. La loro creatività di fede riceverà ulteriore ispirazione se realmente incoraggiata.
Il manuale, redatto con linguaggio chiaro e scorrevole, ha per oggetto i sacramenti del battesimo e della cresima, considerati sia sotto il profilo liturgico che dal punto di vista teologico-sistematico e presentati nel quadro globale dell'iniziazione cristiana. Per quanto il volume si configuri come testo di teologia, esso presenta anche annotazioni di natura pastorale, con riflessioni sul modo in cui oggi i sacramenti dell'iniziazione cristiana vengono celebrati.
In un primo momento la materia è approfondita seguendo l'impianto classico: il battesimo nel Nuovo Testamento e nella tradizione patristica, l'epoca medievale e il Concilio di Trento, gli sviluppi nel secolo XX.
Successivamente si chiarisce l'articolazione tra gli elementi costitutivi l'iniziazione cristiana (sacramenti, catecumenato e mistagogia), per ritrovare poi la specifica identità di battesimo e confermazione, letta alla luce del rapporto che lega questi due sacramenti fra loro e con l'eucaristia. Concludono il volume alcune riflessioni di taglio pastorale.
Sommario
Introduzione. Bibliografia. 1. Il Battesimo nel Nuovo Testamento. 2. La tradizione patristica. 3. L'epoca medievale. 4. Gli sviluppi nel secolo XX. 5. L'attuale proposta rituale. 6. Linee di riflessione sistematica. 7. Annotazioni pastorali.
Note sull'autore
Pierpaolo Caspani, nato nel 1960, è membro della Commissione arcivescovile per l'iniziazione cristiana della diocesi di Milano e direttore della Sezione parallela della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale presso il Seminario di Milano, dove insegna teologia dei sacramenti dell'iniziazione cristiana. Presso le EDB ha pubblicato, insieme a P. Sartor, Iniziazione cristiana. L'itinerario e i sacramenti (2008).
Il peccato originale non rende l’uomo semplicemente egoista, incline alla comodità e al piacere: la conseguenza più radicale è la ricerca del consenso, del conseguire un’immagine davanti agli altri. è «l’inganno idolatrico» che conferisce una dimensione di assoluto a tutto ciò che è penultimo, trasformandolo in idolo: non solo gli onori e i denari, ma anche i figli, la casa, il coniuge, l’apostolato, la chiesa. La scoperta, nella rivelazione divina e nel dono sacramentale, di un amore divino soprannaturale, che rende figli di Dio e partecipi della comunione trinitaria, salva l’uomo proprio dall’intimo del cuore, e lo libera dalla schiavitù del consenso altrui. Non c’è altra causa per il cristiano che rendere visibile la carità; e non c’è altro compito nella storia oltre quello di imparare ad amare.
Questa tesi, illustrata con una originalissima sintesi di apporti sociologici, psicologici, filosofici, teologici e di esegesi biblica, conduce il lettore a prendere coscienza del proprio nome (unità, responsabilità personale, libertà) e del proprio cognome (vincolo comunitario, anche in dimensione ecclesiale), per renderlo libero di amare. «Riconoscere nell’idolatria il male radicale che paralizza la crescita della persona», scrive mons. Bruno Forte nella Presentazione, «esige l’onestà di far cadere la maschera difensiva che tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo potuto costruirci. Un libro “controcorrente”, che proprio per questo è quanto mai attuale e urgente: una sorta di sveglia o di allarme delle coscienze, che senza moralismi o scorciatoie ideologiche guarda in faccia la verità del cuore e accompagna l’emergere cosciente dell’angoscia verso il suo unico possibile superamento».
In queste pagine Sabino Palumbieri riflette sulla bellezza della vocazione matrimoniale e famigliare, a partire da una coppia di sposi recentemente diventati beati: Zélie e Louis Martin, genitori di santa Teresa di Gesù Bambino. In appendice si trova anche il rito per la Benedizione delle famiglie.