Il Commento al Vangelo di Giovanni è senza dubbio l’opera maggiore della von Speyr. Senza pretese specialistiche, ma con la sapienza di chi è abituato a lasciarsi prendere dalla parola, ella espone il Vangelo parola per parola per sottomettervisi, non per dominarlo. “Quando Dio Padre, Figlio, Spirito Santo abita un cielo che Lui solo conosce, allora l’amore e l’ordine sono una cosa sola, non c’è possibilità di distinguerli perché l’amore è ordine e l’ordine amore. Ognuna delle tre persone della Trinità ama gli altri a partire da un ordinato amore divino”. Sulla terra l’ordine e l’amore sono rappresentati da Pietro e Giovanni, dall’istituzione e dal carisma; essi devono perciò essere uniti in analogia all’unità che hanno in Dio, perché la chiesa sia veramente cattolica, aperta a tutti.
Il ruolo della mistica nella storia: l'opera magistrale del grande filosofo e storico francese.
Quest’opera è considerata da molti il capolavoro di Michel de Certeau. Essa racconta l’irruzione nella storia della parola mistica come esperienza di marginalità, esclusione e rinuncia.
Un’esperienza che si svolge in luoghi in cui perdersi, attraverso parole o scene di enunciazione che sperimentano nuovi linguaggi: da Eckhart a Silesius, da Teresa d’Avila a Giovanni della Croce o Surin, tutto un corteo luminoso di donne, folli, illetterati, eremiti oscilla fatalmente tra obbedienza e rivolta, ortodossia ed eresia, sapere istituito e nuovi ordini del conoscere.
Critica letteraria e psicoanalisi, semiotica e filologia, analisi sociale e indagine politica, contribuiscono a disegnare un percorso che abbandona (ma non trascura) i confini della teologia e si lascia contaminare da strumenti critici apparentemente estranei o inadeguati.
Ed è proprio la sorvegliata e rigorosa contaminazione tra discipline a costituire il tratto caratteristico dell’opera dello storico, come pure il suo lascito fecondo: assumere l’«altrove» come griglia ermeneutica o il «desiderio» come impossibile che muove la storia, significa mettere in discussione ogni teoria o pragmatica della comunicazione e lasciare che a parlare sia un linguaggio perforato, interdetto, opaco, sempre bisognoso di traduzione ma anche sempre più ricco di qualunque sistema.
Se nelle parole dei mistici si occulta «il lutto che le separa da quanto mostrano» non sarà possibile smettere di percorrerne i tracciati, lasciandosi letteralmente «alterare» da quanto producono. La nostalgia di un’inafferrabile origine attraversa Fabula Mistica per contestare l’utopia della trasparenza e della pienezza di un sapere che occupa la scena con la pretesa di ricapitolare ogni suo movimento.
Ma altre scene, altri teatri, altre narrazioni si sono insinuate nei secoli XVI e XVII e, più o meno consapevolmente, hanno inaugurato il nostro tempo. Michel de Certeau – passante dei saperi – non intende captare alcun segreto, ma prova ad osservare tali scene con lo sguardo di chi cerca il loro punto di fuga, vale a dire l’impossibile «da cui ci sviano verso un assoluto».
Un volume di spiritualità, sul modello della meditazione monastica degli antichi Padri della Chiesa: in preciso riferimento alle Scritture, l'autore commenta i temi della speranza e del perdono, quanto mai attuali.
Per leggere queste pagine non c'è bisogno di persone bulimiche nello spirito e anoressiche nel corpo. Basta essere normali. All'interno vedrai delle citazioni dalla Bibbia. Sono dei link. Apri la Bibbia e leggi tutto il passo.
Il libro sviluppa il cammino della correzione fraterna delineando, prima di tutto, l’orizzonte in cui si colloca la correzione, il suo significato, le finalità. Quindi, dopo un breve excursus biblico, con un particolare riferimento all’insegnamento di Gesù, l’attenzione si sofferma sulle dinamiche della correzione, sugli ostacoli da superare e gli atteggiamenti da assumere per attuarla e accoglierla. Infine vengono proposte alcune modalità pratiche per intraprendere la correzione e per comprendere la sua straordinaria capacità di avviare percorsi di pace e di riconciliazione. La correzione può diventare un valido strumento per aiutarsi reciprocamente a uscire dal pericoloso isolamento nel quale spesso si cade senza volerlo, per camminare nella verità e per non continuare a perseverare nell’errore.
Il volume si colloca nel quadro delle iniziative organizzate dall'Università Cattolica in occasione dell'anno giubilare della Misericordia voluto da papa Francesco: un percorso composto da workshop, mostre, eventi teatrali, letterari, musicali, che si concluderà il 10-12 novembre2016 con un grande Convegno nazionale. Il libro riunisce gli Atti del Seminario scientifico interdisciplinare di teologia, filosofia e scienze dell'uomo che costituisce il momento fondativo ditale percorso intitolato appunto "La Misericordia e le sue opere". Teologi e filosofi si confrontano al fine di restituire la categoria di "misericordia" al suo pieno significato. È innanzitutto il nome di Dio creatore e redentore, che non si accontenta di "fare del bene", ma che chiama gli uomini a divenire "suoi figli". La "misericordia" è perciò una categoria molto "esigente": non lascia tranquilli, chiede conversione e impegno personali. Alle riflessioni dei teologi e dei filosofi, seguono quelle di giuristi, economisti e sociologi: l'impegno a "essere misericordiosi", come lo è Dio, comporta infatti un cambiamento anche dell'uomo pubblico e del suo modo di operare nel mondo.
Uwe Habenicht delinea le caratteristiche di una spiritualità semplice ed essenziale – sovente espressa con la metafora di quel particolare tipo di comunità ospitale che è l’albergo diffuso, fatto di case preesistenti messe in rete – per accogliere, in un’ottica ecumenica, viaggiatrici e viaggiatori, anche non credenti, con appartenenze e itinerari diversi.
«In un mondo globalizzato e plurale, dove è più facile sentirsi disorientati e insicuri che abitati da ferme certezze, questo libricino vuole essere un invito a uscire da modi granitici e inadeguati di pensare alle appartenenze di fede per aprirsi a una spiritualità cristiana capace di stare creativamente in mezzo alle religioni, per opporsi, insieme, alle logiche distruttive che vedono l’uno in competizione con l’altro. Partendo dalla tradizione cristiana, scopriremo modelli sorprendenti, in grado di aiutarci a creare un nuovo rapporto con Dio e con gli altri, siano essi credenti oppure no. Tasselli di un mosaico capace di rivelare un disegno di senso meraviglioso».
Uwe Habenicht
Il testo ripercorre la vicenda storica di san Domenico di Guzman, fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori. L'aspetto particolare messo in luce è la "apostolicità" dell'intuizione, cui aderiscono sia monache, sia suore, sia frati. Tale "apostolicità" che mantiene freschi e vivi i suoi intenti e i suoi contenuti, nei luoghi dove operano le figlie e i figli di san Domenico.
Oggi c'è molta sete di spiritualità, ma la spiritualità cristiana non è più considerata in grado di soddisfarla. Per superare questa situazione è necessario ripensare la spiritualità cristiana in forme nuove, riscoprendola nel suo nucleo originario di annuncio di gioia e di felicità e liberandola dalla mentalità sacrificale che per lungo tempo l'ha connotata. A tal fine si va al cuore stesso del problema, l'interpretazione del senso della croce di Cristo, suggerendo un profondo ripensamento della metafora del "sacrificio" con cui la si è intesa tradizionalmente.
La mistica cristiana in senso stretto è per sua natura consapevolezza del mistero di Dio rivelato in Cristo. I mistici sono i canali attraverso cui i frammenti di tale Mistero passano nell’esistenza degli uomini di tutte le stagioni. L’Opera, che raccoglie circa 800 voci, avvalendosi della competenza specifica di numerosi studiosi italiani e stranieri, si rivolge a tutti: specialmente a coloro che si sentono impegnati nella scoperta del senso ultimo della loro esistenza e nella risposta al disegno di Dio. Il presente Dizionario ha la pretesa di allargare il campo d’indagine sulla mistica in genere, così come interpretata nelle varie religioni orientali e occidentali e in alcune espressioni religioso-culturali oggi emergenti in un mondo globalizzato, dove non si può non tener conto della interdisciplinarità e degli studi comparati su tale materia. In quest’Opera si parla della mistica come dono passivo di unione consapevole, continuo, dinamico con Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo amore.
In questo testo, snello, limpido e provocatorio, Matthew Fox presenta in estrema sintesi la sua visione di una spiritualità del creato che – con Francesco d’Assisi, Tommaso d’Aquino, Ildegarda di Bingen e Meister Eckhart – recupera la tradizione di una mistica che si meraviglia e gode della vita e, al contempo, lotta per la trasformazione personale e sociale. Fox ci invita ad ascoltare la nuova storia della creazione, quella che ci viene offerta dalla scienza, per meravigliarci e imparare a riconoscere l’esistenza come una serie ininterrotta di doni e di benedizioni. La nostra epoca non è soltanto un tempo di declino, ma anche di grandi opportunità, spiega Fox, perché per la prima volta nella storia abbiamo una “storia cosmica” che può unire tutte le culture; si sta risvegliando il senso dello stupore mistico in relazione alla scienza e non contro di essa; le religioni del mondo si pongono fraternamente le une di fronte alle altre; la vera compassione torna ad essere al centro della vita spirituale. Un libro utile per chiunque ancora non conosca il pensiero del teologo americano e allo stesso tempo per quanti hanno già letto le sue opere, trovando in questo testo un vero e proprio “manuale” per diventare “mistici ribelli”.