Oggi più che mai, le due opere che danno il titolo a questa nostra riflessione sono necessarie. Insegnamento e consiglio sono i primi due passi verso la sapienza interiore: quella che guarda alla realtà non con la sola emozione, ma con quella che è stata ben definita l'intelligenza delle emozioni; che sa considerare gli istinti del momento, le passioni che ci muovono, per trovare direzioni percorribili nel tempo e indicazioni che possano, quelle stesse emozioni, portarle a compimento, realizzarle, appunto; che sa offrire scelte che siano durature e che riconosce, quando esse non dovessero durare, i motivi dei fallimenti senza timore alcuno, per condurre le nostre vite a nuovi progetti, a nuove realizzazioni, con consapevolezza.
Il mistero del perdono, ben lungi dall'essere un atto che va in una sola direzione ha questo di peculiare: si tratta di un percorso da compiere insieme, da parte dei due antagonisti; è una strada che può essere anche lunga, ma che è senza alcun dubbio inevitabile quando non si voglia permettere al male di scavare solchi insuperabili sia dentro noi stessi, che tra noi e gli altri. Il mistero del perdono, proprio per questo, non significa in nessun modo perdita della memoria dei fatti: chi ha compiuto il male ne sarà comunque segnato per sempre, per quanto io possa concedergli il mio perdono; e la vittima dal male non si potrà liberare con un colpo di spugna, quasi dimenticando di averlo subito. Poiché il male, sia che lo compiamo, sia che lo subiamo, lascia tracce indelebili in ciascuno di noi. La possibilità che a noi viene offerta dal perdono è di portare le nostre relazioni a un livello più alto; in modo tale che, pur essendo consapevoli di ciò che ci è successo, nonostante ciò che ci è successo, non reagiamo col male, non male-diciamo, ma offriamo la chance di una mano tesa.
Attenzione: stai aprendo un libro "pericoloso". Sei proprio disposto a mettere in discussione tutte le tue certezze? Prima di aprire pensaci un attimo. E poi decidi. "Alex non volle dare peso all'avvertimento e, con atteggiamento spavaldo, aprì senza pensarci due volte e lesse..." Nel profondo di ogni uomo c'è una realtà intima che non possiamo né vedere né toccare, ma solo sentire. È il monastero interiore, un luogo che puoi raggiungere solo imparando ad ascoltarti nel silenzio... La cosa strabiliante è che questa "cantina" è abitata da Qualcun altro... questa persona ha un nome, si chiama Spirito. È come il vento, non lo vedi, non lo tocchi, ma c'è; e quando lo lasci agire non ti lascia come prima. Fermati, ascolta, entra dentro la tua cantina interiore e imparerai a gustare il soffio di Dio. Tu non sei solo, Dio ti abita dentro. Questo libro è per coloro che desiderano spiegare le vele e prendere il largo verso l'oriente, dove nasce il Sole senza tramonto. In compagnia di Alex, un percorso di liberazione dagli effetti dei vizi capitali verso un nuovo modo di intendere la vita.
In tutta la storia della Chiesa i santi e le ante sono stati sempre fonte e origine di rinnovamento, soprattutto nelle più difficili circostanze della sua missione nel mondo. Mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, nel cuore del Giubileo, ha voluto rievocare i tratti più salienti della vita di quaranta tra santi, beati, venerabili e servi di Dio enucleazione con lucidità i messaggi derivanti dai loro esempi e dai loro insegnamenti. Con lo stile del dialogo tanto caro a papa Francesco e cn la chiarezza del maestro e la passione del pastore, prova a trarne motivi di incoraggiamento e di plauso, di correzione e di richiamo, in vista di quella revisione di vita personale, familiare e sociale attesa nella preghiera e auspicata nella predicazione.
Dalla Presentazione del Card. De Giorgi
La "misericordia", il principio architettonico nel magistero di Francesco, è il tema portante di questo volume. La Prefazione, curata dal Vescovo di Albano, Marcello Semeraro, ne esamina il significato analizzandolo sotto vari punti di vista: dalla sua etimologia alla sua applicazione. Approfondendo in particolar modo il concetto di misericordia in relazione alle opere, alla famiglia e nei processi storici. La selezione dei testi e dei titoli è a cura di Giuseppe Merola.
Un volume che non è solo un'antologia di testi selezionati dagli articoli, dalle conferenze, dalle omelie, dalle lettere pastorali di Giovanni Battista Montini - Paolo VI, ma una vera e propria ricostruzione della sua riflessione che, attraverso la filosofia, la teologia e la mistica, si estende sui diversi campi del sapere, dai problemi morali a quelli politici ed economici, da quelli della ricerca scientifica a quelli della meditazione religiosa. La raccolta segue l'ordine cronologico dei testi di Montini: parte dai primi scritti, al tempo del suo servizio come Assistente ecclesiastico nazionale della Fuci, quando raccomanda ai giovani di avere fiducia nella ragione illuminata dalla fede per resistere di fronte all'idealismo, che risolve tutto nel pensiero, e allo scetticismo, che nega la possibilità di conoscere la verità. Passa, poi, al periodo dell'episcopato milanese, analizzando nelle Lettere pastorali lo strutturarsi della coscienza morale nelle sue diverse fasi. E si conclude con il periodo pontificio, quando con la lettera Lumen Ecclesiae (1974) presenta il tomismo come un "realismo critico" in grado di raccordare l'oggettività del sapere affermata dalla filosofia antica e medioevale con la soggettività del conoscere sottolineata dalla filosofia moderna e contemporanea. Montini non è uno storico della filosofia, ma nei suoi studi e nel suo insegnamento trovano un posto adeguato Platone, Aristotele, san Paolo, sant'Ambrogio, sant'Agostino, san Tommaso, Cartesio...
La tradizione delle opere di misericordia corporale tratteggia il volto del Dio che si rivela in Gesù Cristo e mostra il suo modo di guardare all'uomo e alla terra. All'interno di tale cornice i due autori espongono la valenza delle sette pratiche caritative attraverso la rilettura di brani filosofici e letterari. Un affascinante ritratto dell'umano dal punto di vista di Dio.
Questo libretto intende offrire qualche spunto a margine della bellissima preghiera insegnata da Maria ai pastorelli di Fatima. Si tratta senza dubbio di una delle suppliche più diffuse e recitate nell'ultimo secolo. Tra le più vibranti; capace di visitare con semplicità le sfumature tremendamente serie e rasserenanti della fede. Le parole di questa invocazione a Gesù hanno ormai quasi cento anni (1917); continuano però a stupire per la finezza, il garbo, la profondità. La concisione della preghiera ne rende facile l'apprendimento "a memoria", o come direbbero francesi e inglesi, "tramite il cuore" (par cœur, by heart). Possa quindi essere gentile e fedele compagna di viaggio lungo la via che siamo chiamati a percorrere.
Contemplare il volto di Cristo è l’esortazione di S. Giovanni Paolo II presente nella Novo Millennio Ineunte. La contemplazione nasce dalla consapevolezza di essere di fronte ad un capolavoro uscito dalle mani stesse di Dio da sperimentare nella fede, non è l’estasi che si prova di fronte ad uno splendido capolavoro dell’arte, uscito dalle mani dell’uomo, né di fronte ad uno splendido volto di una persona...
Il volto indica la stessa persona di Gesù, vero Dio e vero uomo, la sua identità, le sue due nature, la sua vita, il suo cuore, il suo insegnamento, i miracoli, i misteri dell’intera sua esistenza. Il volto è l’aspetto esteriore più immediato e percettibile che consente di penetrare l’interiorità, l’anima, il cuore, i sentimenti di una persona.
Nella contemplazione del volto di Cristo, lo Spirito Santo è l’anima.
L'essere umano è essere in relazione. Proprio la relazione è stata investita negli ultimi cinquant'anni dal fenomeno della frammentazione o liquidità, che porta con sé effetto negativi di rilievo per la vita spirituale dell'uomo. I cristiani non sono per nulla esenti da questi effetti, ma hanno risorse cui devono solo avere il coraggio e la perseveranza di attingere per essere in grado di affrontare anche questa sfida. La fedeltà biblico-cristiana è una tra le risorse più efficaci per svolgere questo compito.
Pensare a fondo la spiritualità dehoniana nel contesto odierno dell'Europa apre le porte a un profilo trans-culturale inatteso e consente di elaborare una riflessione sulla presenza della congregazione religiosa in epoca di globalizzazione. Il testo si concentra simbolicamente intorno alla figura della misericordia, che consente di congiungere la spiritualità dehoniana alla ripresa sorprendente della devozione al Sacro Cuore, che innerva le trame di una sensibilità spirituale quale criterio di analisi della giustizia sociale nella Evangelii gaudium. E permette, d'altro lato, di cogliere l'Anno santo come tempo opportuno per un ripensamento e un riposizionamento di quella spiritualità nel solco tracciato da papa Francesco.
Il presente volume nasce da un approfondimento della teologia delle grandi religioni e delle lezioni tenute in questi anni presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. L'autore, professore di Teologia Dogmatica e di Sacra Liturgia presso la citata Università, attraverso il suo contributo desidera fornire al lettore la possibilità di affacciarsi all'interno del frastagliato percorso mistico al fine di tracciare le visioni di Dio e di uomo sottese a ciascuna delle religioni trattate con lo scopo di comprendere l'itinerario mistico da esse proposto. La Presentazione del volume è a cura del cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.