È possibile giungere alla fede attraverso la sofferenza? E a quali condizioni? Per trovare risposte a queste domande, l'Autore utilizza la categoria della liminalità, ovvero dell'«essere sulla soglia». Questa ricerca ha un approccio transdisciplinare, integrando contributi da discipline come la psicologia e la filosofia. Tuttavia, l'applicazione della liminalità non si limita all'individuo. Nella seconda parte dell'opera, la liminalità è impiegata come strumento per analizzare la relazione tra la Chiesa e il mondo. La Chiesa è antitetica rispetto al mondo: mentre quest'ultimo cerca realizzazione nel potere, la Chiesa vive nella tensione del «già e non ancora», in attesa del suo Sposo.
"Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli addetti ai lavori, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità, come ho indicato nell'Enciclica Fratelli tutti (cfr. nn. 3-4). Urge, quindi, che quanti sono coinvolti nell'investigazione scientifica scoprano la responsabilità storica del loro impegno nei diversi ambiti del sapere, superando la tentazione di isolarsi in sfere particolari, per promuovere una nuova cultura della conoscenza". Papa Francesco
Papa Francesco esorta gli scienziati a evitare l’isolamento e a promuovere una nuova cultura della conoscenza, basata sul rispetto per ogni individuo e sulla gratitudine per i doni divini. Le riflessioni presenti negli Atti del Meeting ci spingono a esaminare in modo critico il futuro della scienza e il suo ruolo nella costruzione di un mondo migliore.
Chi è stato Dietrich Bonhoeffer? Un teologo, un credente e un uomo impegnato fino all'estremo sacrificio nella pratica di un cristianesimo vivente, che ha incarnato la propria fede con libertà e alto senso di responsabilità in tempi difficili. Nel corso della sua breve e intensa esistenza Bonhoeffer non si è limitato a gettare le basi teoriche di un'etica cristiana, ma si è confrontato con scelte concrete e drammatiche, fino alla sofferta decisione del colpo di stato e dell'attentato a Hitler. Nello spirito di quella teologia biografica che Bonhoeffer ha messo in pratica, Ludwig Monti ci consegna un profilo non solo teologico, non solo filosofico e non solo biografico di uno dei più grandi teologi del XX secolo, ma lo fa parlare con le sue vive parole e ce ne dona l'alta testimonianza. Nella convinzione che, dopo la riflessione di Bonhoeffer, la visione del cristianesimo non può più essere la stessa. È una vita vera quella che Bonhoeffer ha vissuto e che ci ha lasciato in eredità nei suoi scritti così densi di realtà: quella "realtà" che "è Cristo".
Il volume raccoglie, per la prima volta in edizione italiana, le meditazioni di Romano Guardini sullo Spirito Santo. In queste pagine, che abbracciano un ampio arco cronologico (1933-1952), l'autore ne indaga la natura, il ruolo nella Rivelazione e nel mistero della Pentecoste, la presenza discreta e costante nella storia. Nel Libro della Genesi, lo Spirito aleggia sulle acque al momento della creazione, quando ancora la terra è "desolata e vuota"; è il respiro di Dio dal quale proviene all'uomo la vita. Da allora, è stato ed è presente in ogni momento nelle vicende del mondo, è principio generativo senza cui nulla è possibile: la vita delle creature, la fede, la preghiera. Con uno stile narrativo, a tratti poetico, l'autore offre uno strumento prezioso per esplorare le dimensioni fondamentali dello Spirito Santo, che "opera in modo che, più le cose sono nelle mani di Dio, più diventano se stesse".
Pregare non è mendicare ma intensificare la propria vita.
Una splendida raccolta di preghiere per le domeniche e le feste di ogni Anno Liturgico. I libro è arricchito da una magistrale prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi.
P. Wilson ci introduce alla comprensione della rivelazione di Dio da parte di Gesù. Una rivelazione comprensibile solo alla luce della comprensione dell'identità e della natura di Cristo. Tale rivelazione non avviene nel vuoto, ma nel contesto delle azioni e delle parole di Gesù come evento e parole visibili e udibili. Così, i sette "Io sono" di Gesù non sono solo enunciati, ma rivelano; l'identità, la persona, la missione e la relazione di Gesù con il Padre. P. Wilson afferma che è essenziale conoscere la persona e l'identità di Gesù. Cristo, che non è un semplice simbolo di luce ma la luce personificata e incarnata. Gesù stesso è il miglior rivelatore della propria identità, sebbene il Gesù giovanneo sia anche il supremo rivelatore del Padre. Noi, proprio come i discepoli del tempo di Gesù, dobbiamo imparare a camminare alla luce del Signore, anche quando Egli non è fisicamente presente come il Gesù della Storia. Egli è sempre presente come Signore e Cristo della nostra fede.
Rilettura del Cantico delle Creature in occasione dell'ottavo centenario (1225-2025) nel quadro dell'esperienza di Francesco d'Assisi. L'attenzione si focalizza sui temi chiave fraternità e terra.
Questo libro scaturisce da un duplice pretesto. Il primo deriva dallo studio dei sacramenti del matrimonio e della penitenza: lì originariamente sacramento e virtù risultano correlate. Il secondo proviene da uno scritto di G. Agamben: lì si propone una archeologia dell'officium raffinata ma problematica. Il fascino del primo pretesto e il disagio verso il secondo hanno spinto a integrare l'officium nel sapere sacramentale: riscoprendo quella impostazione che è antica e dandole uno statuto più chiaro e convincente. Per farlo occorreva prodursi in un ingaggio di ampio respiro. Ecco allora prendere forma una rilettura corale che attraversa il piano sistematico, patristico, scolastico e liturgico. Il contenuto sorprenderà il lettore: farà emergere una relazione strutturale tra dono e compito, che corregge una interpretazione del sacramento affidata soltanto alla logica dell'ex opere operato. È una acquisizione che consentirà di rileggere a fondo l'intera esperienza del culto cristiano. Grillo e collaboratori riscoprono, nelle fonti classiche, una sapienza antica che in ogni sacramento vede dono di grazia e compito umano corrispondersi in modo strutturale. Prefazione di Alceste Catella. Postfazione di Giovanni Grandi.
Don Giuseppe Dossetti, nel fondare la sua comunità, la Piccola Famiglia dell'Annunziata, volle affidarla in modo particolare alla intercessione di quattro Santi, il cui insegnamento egli ritenne fondamentale per l'indirizzo spirituale della comunità stessa. Si tratta di sant'Ignazio di Antiochia (35ca.-107ca.), san Benedetto da Norcia (480-547), san Francesco d'Assisi (1181-1226), santa Teresa di Gesù Bambino (1873-1897). Abbiamo perciò pensato che fosse utile per noi, e per chi ci conosce o vuole conoscerci, presentare questa piccola raccolta di testi, che sono parti di discorsi pronunciati da don Giuseppe Dossetti nel corso degli anni, a partire dagli albori della sua comunità, quando cioè si stava formando nel 1955, fino ad arrivare agli anni '90.
Dagli scritti di Christophe Lebreton - il più giovane dei sette monaci trappisti francesi uccisi in Algeria nel 1996 - affiora a chiare lettere che la violenza non è mai necessaria né inevitabile e non è l'unica strada per risolvere i conflitti. Ha imparato dal suo rapporto con Gesù a rispondere ai rapporti di forza disarmato dal suo Sposo e Signore, liberato dal buio nascosto in lui, umanizzato secondo le sue beatitudini, nudo e fortificato dalla Verità Crocifissa. Nella terra di Tibhirine, alla scuola dell'Amato, ha capito che alla violenza si reagisce con l'amore. Da questa teologia sponsale emerge la trascrizione di una vita che trova la sua genesi nel bacio dello Sposo, dal quale, con i poveri e con i peccatori, anch'egli riceve una proposta di amore e accanto al quale vive la propria offerta.
In tutte le chiese del mondo si celebra la Cena del Signore: in alcune chiese la si celebra ogni giorno, in altre meno frequentemente. La Cena del Signore unisce tutti i cristiani, ma anche li divide: il suo significato può essere espresso in vari modi e sul nome ci sono preferenze diverse: Cena del Signore, eucaristia, comunione, Santa Cena. La Cena del Signore - così come il battesimo - riporta in primo piano la figura unica del Cristo e la partecipazione del fedele al suo senso più profondo. Nella figura del Cristo, del «Figlio di Dio», il Maestro si immedesima nei discepoli e i discepoli nel Maestro. Qualsiasi discussione avvenga intorno alla Cena del Signore, non si dovrebbe mai perdere di vista l'essenziale: l'unione voluta dal Cristo in modo radicale tra sé e discepoli: di questo si parla; questa è anche oggi una chiave interpretativa irrinunciabile per ogni credente. «Il nostro tema sarà l'immedesimazione di Gesù nei discepoli e dei discepoli in Gesù. La cristologia intera, anche quella del Quarto vangelo o della Lettera agli Ebrei, guarda in questa direzione. Nella misura in cui Cristo si immedesima nel credente, questi a sua volta si immedesima in Cristo: ciò è vissuto concretamente nella distribuzione e consumazione degli elementi, pane e vino. Non è una sintesi di tipo misterico tra Gesù e credenti, anzi la evita. In ogni caso la Cena sembra qualche cosa di più di un semplice convito. Così anche la manna nel deserto è qualche cosa di più di un cibo perché attesta la "Presenza" che accompagna Israele nel suo esodo dall'Egitto. Il termine "immedesimazione" ha la proprietà di unire e tener distinto nello stesso tempo, unendo Cristo e credente. In qualche modo metto in gioco me stesso in un rapporto vitale e reale». (Sergio Rostagno)
Il matrimonio, la vita familiare e la sessualità hanno subìto profondi cambiamenti a partire dal XIX secolo, causati da diversi fattori sociali e culturali. Ampie fasce della popolazione del mondo occidentale hanno opinioni sulla moralità coniugale e sull'etica sessuale ormai assai diverse rispetto ai valori e alle norme prescritti dalla Chiesa. Molte persone si chiedono, ad esempio, perché la morale cattolica insiste sulla necessità di considerare il matrimonio come vincolo solo tra un uomo e una donna. L'autore espone e spiega in queste pagine l'insegnamento della Chiesa sulla morale matrimoniale e sull'etica sessuale. Contrariamente a quanto si crede, l'insegnamento della Chiesa sull'azione morale degli esseri umani non si basa su "regole" o "comandamenti", bensì sulla sua visione dell'uomo, che si fonda, in ultima analisi, sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione.