
Quando abbiamo iniziato a festeggiare il Natale? Big bang o Genesi? Posso pregare se non credo? E, al contrario: si può credere e fare a meno di pregare? Ma anche: cosa fare affinché l'amore sopravviva al tempo? Come custodire l'amicizia? È giusto nascondere il dolore? L'eletto di Dio è una persona che vive da figlio e, come tale, non ha paura di essere se stesso, di vivere all'altezza del proprio interrogare. L'eletto di Dio non è il servo che ha paura e fa finta che tutto va bene. Domande sulla fede e sulla vita, domande difficili, che talvolta cerchiamo di evitare per non sentirci stretti alla necessità di una risposta che ci sfugge. Domande che facciamo a noi stessi, magari nel silenzio di una serata finita male; ma anche domande che ci pongono i nostri figli, i nostri amici, i nostri compagni di vita; domande che ristagnano senza essere davvero mai dette, e che pure riconosciamo ai confini delle nostre giornate. Tutto questo è ciò che, lungo lo scorrere dei capitoli di questo agile eppure intenso volume, Robert Cheaib ci ripropone senza peli sulla lingua, cercando con il lettore le risposte, spesso non definitive, ma che aprono un cammino.
A Rahner interessa affermare che il libro non è qualcosa di esclusiva pertinenza della sfera dell'esistenza umana, ma elemento che s'inserisce là dove l'uomo e Dio s'incontrano, l'uno per rivelarsi e l'altro per salvarsi. Il Libro Sacro è da intendersi come un «momento» concreto dell'Incarnazione del Verbo. E, in tal modo, il libro in quanto tale è entrato nella sfera del Verbo di Dio fatto carne, nella storia della salvezza come ultima preparazione dell'entrata decisa e personale di Dio nella storia. Dio ha voluto il suo stabile avvicinamento all'umanità in modo tale che passasse dalla realtà concreta di un libro. Dunque, Dio ha voluto di proposito una storia dell'umanità in cui logicamente si approdasse al libro. L'invenzione del libro è stata dunque propedeutica alla Sacra Scrittura. Da questo derivano al libro una dignità e un'importanza uniche nel loro genere, tali da far pensare che esso dovrà durare per sempre fino all'ultimo giorno, sempre legato alla vicenda esistenziale dell'uomo.
«La "Bella Signora" teneva nella mano destra, all'altezza del petto, un libro dalla copertina color cenere, mentre con la sinistra indicava verso i propri piedi, dove c'erano un drappo nero, simile a una tonaca, aggrovigliato in terra, e pezzi di un crocifisso, il medesimo che Cornacchiola aveva frantumato in un accesso d'ira rientrando in casa dalla Spagna nel 1939, ammucchiati di lato. Dopo aver coperto con la sinistra la mano che manteneva il libro, iniziò a parlare...». La storia, il messaggio e la profezia che le apparizioni di Maria alle Tre Fontane (Roma) consegnano ancora oggi al mondo e alla Chiesa, nel racconto di uno dei massimi esperti di apparizioni mariane.
"La ricerca di Giuseppina Zarbo affronta le questioni nodali circa l'istruzione di una ontologia trinitaria individuandone le forme e i luoghi di praticabilità. Nel cogliere le provocazioni che la filosofia contemporanea pone all'ontologia trinitaria, il lavoro evidenzia le sfide che questa pone, non solo a singoli orientamenti filosofici, ma alla filosofia nella sua stessa costituzione globale che è chiamata a ridefinirsi, oltre la retorica dichiarazione della sua fine". (dalla Prefazione di Calogero Caltagirone)
Il volume passa in rassegna tutti i segni del Giubileo, antichi e nuovi. Dal pellegrinaggio all'indulgenza, dalla Porta Santa alla professione di fede... ognuno di questi segni viene presentato nella sua origine storica, nel significato biblico e soprattutto nel profondo valore spirituale che ha per i pellegrini che si recheranno a Roma per vivere il Giubileo Ordinario del 2025. L'autore si sofferma anche su quei nuovi segni che Papa Francesco, nella Bolla di indizione Spes non confundit, chiede di compiere per dare attuazione concreta alla speranza, quali l'impegno quotidiano per la pace, l'apertura alla vita, l'attenzione per i detenuti, gli ammalati, i migranti, i profughi, i rifugiati, i giovani, gli anziani, il rispetto per il creato. Si tratta di una serie di segni che obbligano i credenti a non rimanere con le braccia conserte, ma a diventare veri operatori di speranza, e soprattutto a rendere il Giubileo un evento "attuale" e non un mero fatto del passato. Questi e altri segni potranno ravvivare la speranza che ogni persona percepisce nel proprio intimo come desiderio di futuro vero e significativo.
Chi è Giobbe? È veramente così paziente come si dice? Come è possibile parlare di un suo viaggio quando sta fermo in mezzo alla polvere e la cenere? E chi sono i suoi amici? Ma soprattutto, chi è quel Dio contro il quale protesta fino a sfidarlo a duello? Le domande che danno spunto all'approccio narrativo proposto da Maspero parlano a ogni uomo, in ogni tempo. La lettura del libro di Giobbe obbliga sempre a passare dalla terza persona alla prima, per ripensare la nostra concezione del mondo e della storia alla luce della possibilità di relazione personale con il Creatore dischiusa dal Cristo.
Questo corso di Cristologia offre un viaggio attraverso la figura di Cristo, esplorando le testimonianze del Nuovo Testamento, la riflessione dei Padri e dei Concili, fino alla comprensione sistematica di Gesù come Verbo incarnato. L'opera mira a delineare un'immagine coerente di Gesù, in cui storia, annuncio cristiano e riflessione teologica si intrecciano armoniosamente, rivelando la profonda logica di un Dio che si fa umile e sceglie di abitare tra noi. L'intento è quello di promuovere una fede cristiana autentica, capace di illuminare un mondo che, non riconoscendo più la grandezza di un amore così smisurato, rischia di sprofondare in una disperata vacuità.
Il volume offre un approfondimento teologico e pastorale dei preziosi contenuti della Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione Dei Verbum, nella loro rilevanza per l'odierna vita ecclesiale. Il testo, inserito nella collana Analecta Sancti Romuli dell'Istituto Teologico Pio XI di Sanremo, raccoglie gli studi proposti nel corso del "Festival teologico-biblico Dei Verbum" celebratosi a Sanremo (28 agosto-02 settembre 2023) in occasione del 60° anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Seguendo l'articolazione della Costituzione conciliare, la presente proposta editoriale consta di quattordici contributi che affrontano le principali questioni del documento. Apre la riflessione lo studio teologico-ecumenico del card. Kurt Koch, a cui seguono gli interventi di Pierantonio Tremolada, Carlos Jodár Estrella, Maurizio Girolami, Corrado Sanguineti, Paolo Costa, Mauro Maria Morfino, Adriano Tessarollo, Michelangelo Priotto, Claudio Doglio, Giuseppe De Virgilio, Lukasz Popko, Rino Fisichella e Sergio Militello. Nella Prefazione del volume il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, ha ribadito la necessità, particolarmente attuale, che la Parola di Dio possa essere ascoltata ed incontrata da una umanità ferita da tanta violenza e che possa «spronare il credente a fare la differenza, a rendere tangibile nella vita ciò che la Parola celebra».
I saggi qui raccolti, alcuni dei quali inediti, delineano una proposta metodologica per l'interpretazione dei testi biblici e rispondono agli interrogativi sul senso della teologia nella vita cristiana. In un'epoca in cui molti teologi si domandavano se fosse legittimo applicare metodi storico-critici alla lettura della Bibbia, Romano Guardini offriva un contributo lungimirante, che si mantiene attuale anche a distanza di quasi un secolo. Confrontandosi con Anselmo di Canterbury e Karl Barth, attraverso temi quali la creazione e il rapporto tra mito e Sacra Scrittura, l'autore dimostra che quest'ultima è un testo insieme sacro, spirituale e storico. La Rivelazione si rivolge a ogni persona e a ogni tempo, al singolo nella sua unicità e all'umanità intera. In linea con il motto anselmiano Credo ut intelligam, credo per poter comprendere, solo con gli occhi della fede è possibile leggere la Bibbia in maniera autentica, quale «messaggio dall'eternità di Dio al presente». Romano Guardini (1885-1968) è stato uno dei protagonisti della storia culturale europea del sec. XX. Presso la Morcelliana è in corso di stampa l'Opera Omnia.
Prima dell'avvento della psicologia, la cura della psiche era affidata a sacerdoti, teologi e filosofi. Oggi i disagi interiori sono in aumento e gli psicologi non bastano per coprire il bisogno delle persone. Inoltre i metodi della psicologia, forse, non sono più sufficienti a soddisfare le esigenze spirituali più profonde degli individui. Potrebbero alcuni lettori e accoliti, ministri minori della Chiesa, nell'ottica di creare una rete pastorale inserita nella società, offrire sostegno alle persone rifacendosi ai libri confessionali medievali? Evidentemente solo il sacerdote può accordare il sacramento della riconciliazione con Dio, in seguito alla confessione, ma qualunque persona, dopo aver studiato i metodi e l'applicazione della cura dell'anima in uso nel periodo medievale, può svolgere consulenze spirituali e teologiche di evidente valore terapeutico al fine di curare le sofferenze interiori.
Lorenzo Albacete è una delle figure più originali e interessanti del panorama culturale americano dei primi anni del nostro secolo. Affronta temi tuttora molto attuali - come la condizione giovanile ,il rapporto tra fede e ragione, la possibilità di una cultura cristiana, l'emergenza educativa, il ruolo della scienza - con uno stile inconfondibile, profonda saggezza, ampia riflessione filosofica e teologica, insieme a un irresistibile senso dell'umorismo. Al centro di tutto c'è sempre il mistero della persona umana, questa combinazione misteriosa di carnalità e di desiderio per l'infinito. Contro tutte le riduzioni ideologiche, Albacete riafferma la libertà umana come capacità di soddisfazione infinita, la cui suprema espressione è il senso religioso. In queste pagine ci guida all'incontro con una serie di figure che hanno testimoniato come una genuina religiosità - radicata nella concretezza dei desideri umani - rappresenti la sfida ultima alle pretese di tutte le forme di potere: da Flannery O'Connor a Walker Percy, da Dostoevskija Elie Wiesel, da Luigi Giussani a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Le loro intuizioni confluiscono nella riflessione personale dell'autore e gli permettono di offrire al lettore giudizi assolutamente inediti, spesso preziosi, sulla situazione culturale contemporanea.
Nelle società che finalizzano l'economia alla crescita della produzione di merci il consumismo non è un vizio privato, ma una pubblica virtù, perché se la domanda non crescesse di pari passo con l'offerta occorrerebbe ridurre la produzione e l'occupazione, innescando una crisi che si aggraverebbe progressivamente. In queste società l'atto di acquistare travalica la sua funzione utilitaristica e diventa un valore in sé. Non importa cosa si compra. Importa che si compri. Secondo uno slogan pubblicitario, non a caso in inglese, "Shopping is life". Ma gli acquisti possono soddisfare solo le esigenze materiali della sopravvivenza, non possono dare un senso alla vita. Nel 1968, in un discorso pubblico, Robert Kennedy affermò che «il Pil misura tutto, ma non ciò che rende la vita degna di essere vissuta». Solo la spiritualità, che è una dimensione costitutiva degli esseri umani (e non va confusa con la fede in qualcosa che non è dimostrabile razionalmente), consente di appagare le esigenze esistenziali più profonde e di vivere come una conquista la riduzione della dipendenza dal consumismo compulsivo, che è la causa principale della crisi ecologica. Valorizzare la spiritualità significa oggi promuovere una forma di disobbedienza civile.